Creato da katarealismo il 16/09/2006

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Origin Realism [ corrente di pensiero in fase evolutiva ] by A. Mazzuoli in arte Ghiberti

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Post n°78 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da katarealismo
 
Tag: storia

Tratto da:

Vitalità della cultura medievale
di E. R. CURTIUS



Il Medio Evo ebbe una concezione sua propria del mondo classico poiché esistette veramente quello che io ho chiamato altrove il classicismo medievale. Al gusto raffinato dei moderni potrà sembrare un classicismo deformato, mutilato o bizzarro; eppure esso fu una forza formatrice degli spiriti di quel secolo dodicesimo, che fu sostanzialmente un tempo che vide la gioventù spingersi avanti per emergere. È uno spettacolo divertente assistere all'incontro di questa gioventù con gli anziani; è uno spettacolo che possiamo seguire di decennio in decennio e che culmina, per quanto mi permette di affermarlo la mia esperienza, verso il 1170. Arrivati a questa data troviamo «manifesti» poetici e retorici che vengono a costituire una specie di Dichiarazione dei Diritti. Sono proclamati da un gruppo di scrittori che si attribuiscono il nome di Moderni. Essi si fanno banditori di nuovi modelli in poesia, nell'arte dello scrivere in prosa, nella filosofia, e in ogni altro ramo del sapere. Sono convinti che sta sorgendo una nuova età e citano a proprio conforto le parole di San Paolo: «Le vecchie cose sono svanite; guardate, esse sono diventate nuove». Avete qui un esempio della graziosa ingenuità di quell'epoca che conobbe una censura ecclesiastica veramente minima. Non c'era ancora l'Inquisizione, non c'era ancora la sorveglianza papale sul corso degli studi; varietà di posizioni caratterizzavano la teologia e la più squisita elaborazione dei dogmi. Il secolo dodicesimo fruí di una libertà intellettuale che il secolo seguente avrebbe soppresso. Per questo è un errore parlare del Medio Evo come di una età tutta uniforme poiché sarebbe come se noi potessimo, a modo d'esempio, parlare degli ultimi quattro secoli come di un tutto unico. Dobbiamo, invece, tentare di delineare ogni secolo come fu nelle sue caratteristiche singolari, profondamente diverse da quelle degli altri secoli. Quando ci si guarderà dal parlare di uno «spirito medievale» si sarà fatto un grande passo sulla strada della comprensione della storia.

Ma mi si permetta di parlare ancora dei Moderni del 1170. Circa un mezzo secolo prima gli Antichi erano stati definiti dei giganti, mentre i Moderni parevano nani che potevano spaziare su un piú vasto orizzonte solo perché stavano sulle spalle di quei giganti. Ma verso la fine del secolo i Moderni hanno spiegato le ali e si vantano di essere uguali ai loro antenati. Anzi, manifestano un certo fastidio nei riguardi dello stile dei classici: Si sentono capaci di fare meglio di loro e coniano, intanto, molte parole nuove.
Sono dei ribelli... ma solo fino a un certo punto. Essi, infatti, continuavano a scrivere in latino; e mentre attendevano ad affinare versi elaborati, si fece avanti un altro gruppo che spinse piú a fondo la ribellione. Giovanni di Salisbury, il piú grande umanista del dodicesimo secolo, deplora il crescente disprezzo della grammatica, della retorica e delle lettere. Gli autori classici sono messi da parte. Coloro che si mantengono fedeli ai classici vengono fatti segno a frecciate di derisione: «Che cosa pensa questo vecchio asino? Perché mai non fa che ripetere i detti e i fatti degli Antichi? Noi troviamo in noi stessi la sorgente del sapere».

Questa ammirevole gioventù ha scoperto il potere del ragionamento e prova un'attrazione irresistibile per le argomentazioni logiche che si librano sopra i fatti e ogni altra forma di sapere.
La logica pare a costoro un dono sublime che essi possiedono per diritto di nascita. Sono tutti presi dalla frenesia per la dialettica e provano e confutano, affermano e negano ogni cosa. Gli antecedenti remoti a cui assomigliano sono i Sofisti greci. Essi sono per noi interessanti perché rappresentano la tendenza a scardinare il sistema educativo fondato sulle discipline letterarie. Il loro tentativo non fu coronato da successo soltanto perché non avevano niente da mettere al posto di quelle.

Verso il 1200 noi troviamo due nuove discipline del sapere: il diritto e la medicina. Si sviluppa un nuovo sistema educativo quando le scuole episcopali vengono soppiantate dalle Università. Si diffondono in traduzione latina le opere di Aristotele che forniscono uno sterminato corpo di cognizioni relative all'universo, alla storia naturale e alla metafisica. Questo materiale sarà adattato e trasformato per divenire parte del grande sistema della scolastica. Cosí il secolo decimoterzo segna il trionfo della filosofia perché questa disciplina si insinua dovunque e usurpa ogni cosa. Verso il 1225 la splendida fioritura di poesia e letteratura latine termina bruscamente. Se ne deve cercare la ragione in una riforma dell'educazione. Nel 1215 il corso degli studi in vigore all'Università di Parigi venne radicalmente alterato: abolito lo studio dei classici, subentra al suo posto quello della logica formale.

L'insegnamento della letteratura e della retorica venne continuato da alcuni maestri isolati e in alcune scuole arretrate. Ma questi maestri ebbero una vita stentata. Essi erano insultati dagli alfieri della filosofia. Si ingaggiò un terribile «Combattimento dei Libri». In una composizione poetica che tratta di questo argomento, il filosofo cosi si rivolge al poeta: «lo ho seguito la via del sapere; tu invece preferisci fanciullaggini, come la prosa ritmica e il verso. Quale è la loro utilità? Essi devono essere valutati proprio niente... Tu conosci la grammatica, ma non possiedi neppure un briciolo né di scienza né di logica. Perché dunque meni tanto vanto? Tu sei un ignorante ("ignoramus ") ». Cosí stanno le cose verso il 1250. Alcuni anni più tardi Ruggero Bacone lancia i suoi violenti attacchi contro Alberto Magno e San Tommaso. Egli li rimprovera di avere messo da parte lo studio del latino, del greco e dell'ebraico. Ai suoi occhi il secolo decimoterzo sembra una età che riprecipita nella barbarie. Non si esce forse dall'argomento ricordando che Goethe fa di lui grandi lodi. Tuttavia sarà bene non dimenticare che vario fu il giudizio di Goethe sul Medio Evo perché, in genere, egli lo considerò un periodo di tenebre culturali. Ma il fatto che fosse possibile trovare in tale periodo uno spirito come Ruggero Bacone confermò Goethe nella sua opinione che, cioè, in ogni tempo si possono trovare uomini eccellenti e che la loro serie costituisce una specie di galassia che si estende sopra lo spazio vuoto della notte.

Che dire delle basi della cultura occidentale? Le basi della cultura occidentale sono l'antichità classica e il Cristianesimo: La funzione del Medio Evo fu quella di ricevere quel deposito, di trasmetterlo e di adattarlo. Per mio conto, il suo legato piú prezioso è lo spirito che riuscì a creare mentre eseguiva questo compito. I fondatori sono stati San Girolamo, Sant'Ambrogio, Sant'Agostino e pochi altri. Sono figure che appartengono al quarto e al quinto secolo della nostra era e rappresentano l'ultima fase dell'antichità greco-romana che coincide con la prima fase del Cristianesimo. La lezione del Medio Evo è proprio nell'accettazione riverente e nella fedele trasmissione di un deposito prezioso. Ma questa è anche la lezione che noi deriviamo da Dante e da Goethe secondo quanto egli ci insegna nella sua opera poetica, nei suoi scritti di storia e di filosofia, nelle sue lettere e nei suoi colloqui. Il secolo decimonono ha fatto nascere un tipo di scrittore che si è eretto a campione di idee rivoluzionarie e di una poesia parimenti rivoluzionaria.

Trasmettere una tradizione non significa cristallizzarla in un complesso dottrinario immutabile e in un canone fisso di alcuni libri prescelti. La lettera uccide, ma lo spirito vivifica. Lo studio della letteratura dovrebbe procedere in modo da dare un gaudio allo studioso e suscitare la sua meraviglia dinanzi a bellezze che egli non sospettava nemmeno. La devozione e l'entusiasmo sono le chiavi che apriranno questi tesori nascosti. lo sono convinto che vasti campi della letteratura medievale aspettano ancora il rabdomante che sappia scoprirvi sorgenti di bellezza e di verità.

 
 
 

Energia pulita

Post n°75 pubblicato il 29 Aprile 2008 da katarealismo
 

Utilizzare l'idrogeno al posto del petrolio

è già possibile, sta per finire l'era del petrolio .

La fabbrica del sole

 
 
 

Incontro Katarealisti

Post n°74 pubblicato il 30 Novembre 2007 da katarealismo
 

Alcuni iscritti al gruppo Katarealismo hanno espresso la volontà

di incontrarsi prima dell'evento estivo.

L'incontro sarà a Firenze, a gennaio o febbraio 2008.

Prossimamente sarà pubblicata la data esatta.

Per maggiori informazioni

Mi trovate su myspace link sotto

 http://www.myspace.com/mazzuoli

Grazie a tutti

A presto

 
 
 

Notizia occultata

Post n°71 pubblicato il 31 Agosto 2007 da katarealismo
 

Quest'uomo si chiama Mohamed Hegazi.
Ha 25 anni. E' stato condannato a morte in Egitto per essersi convertito al cristianesimo ed essersi fatto fotografare con il Vangelo in mano.
Nessuno ne parla.
Solo tre blogger di libero hanno postato a riguardo:carinci, redazione_blog e stelladanzanteforeve.
SVEGLIATEVI!!!
E' una battaglia di civiltà!
Invocare il rispetto della civiltà in un Paese a noi così vicino significa difendere la CIVILTA' per noi e per le generazioni future.

Solo ieri postavo questa notizia appresa dal Corriere della Sera.
Noto con dispiacere che oggi sui quotidiani non viene dato il minimo risalto, un piccolo trafiletto relegato in basso tra notizie di catostrofici uragani e delitti d'estate..

Blog del Giorno

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/08_Agosto/20/allam-egiziano-convertito-cristianesimo.shtml

non giochiamo al benaltrismo: gli italiani dovrebbero manifestare per mafia, ‘ndrangheta, e non per un egiziano che ha solo l’assurda ( secondo lei) pretesa di farsi mettere ”cristiano” sulla carta d’identità. Innanzitutto una cosa non esclude l’altra, si può ( anzi, si deve) essere contro la mafia e per i diritti di Hegazi. Ma ora concentriamoci su Hegazi. Innanzitutto in un paese che ti obbliga a mettere la religione di appartenenza sulla carta d’identità, mi pare che sia un sacrosanto diritto del signor Hegazi, qualora avesse cambiato fede, il volere che questo sia pubblico. Ma la faccenda grave sta nel fatto che tutti gli ulema di al Azhar ( il cosiddetto ”Vaticano sunnita” paragone improprio ma che rende l’idea dell’importanza di questa università) hanno decretato la morte per l’apostata. E qui si pone il problema della reciprocità: quanti ex cattolici si sono convertiti all’islam, e pubblicamente? Le posso citare Hamza Piccardo, Abdel Wahid Pallavicini, l’ambasciatore Mario Scialoja, solo per citare i nomi più noti. La loro conversione è pubblica, è affare di tutti. Nessuno li tocca, e nessuno ha interesse a toccarli: gli ultimi papi hanno addirittura ricevuto due di queste persone.
A fattori invertiti, il risultato cambia: il musulmano che si fa cristiano è passibile di morte. Qualcuno si ricorda il caso del convertito afghano Abdul Rahman? Solo una mobilitazione internazionale impedì che quest’uomo venisse condannato a morte: ma per aver salva la vita, Abdul Rahman ha subito comunque una condanna a morte civile: infatti venne dichiarato pazzo, come se convertirsi dall’islam ad un’altra fede fosse una cosa da malati di mente.
E non solo nei paesi islamici è presente questa piaga, ma anche in Occidente l’ex musulmano convertito rischia.
Qualche anno fa proprio Magdi Allam raccolse il grido di una donna marocchina, Nura, convertita al cristianesimo in Italia, e che si nasconde per paura di essere uccisa: non in Egitto, in Arabia Saudita o in Iran, ma in Italia, culla e centro del Cattolicesimo. Ecco le sue parole ” noi musulmani convertiti al Cristianesimo siamo tanti. Tra noi lo sappiamo.Ma non ce lo diciamo. Dobbiamo aprire le catacombe! Quando ci sarà libertà di culto anche per noi vedrete quanti ne usciranno fuori! Oggi non sussiste reciprocità”. Questo in Italia, a due passi dal Vaticano. E all’ombra del Vaticano è stata costruita la più grande moschea d’Europa, mentre nei paesi musulmani costruire o restaurare una chiesa è difficilissimo ( in Arabia Saudita è proibito).
Che fare, allora? Sarebbe sbagliato fare rappresaglie sui convetiti all’islam. La libertà di culto è una cosa sacrosanta, sancita dalla ”dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo” ( ma non da quel tragico scherzo che è la ”dichiarazione islamica deo diritti dell’Uomo”). Però il casp Hegazi è solo l’ultimo di una lunga lista. Si deve pretendere reciprocità, ma in maniera decisa. Se un cristiano può diventare musulmano, buddhista, ateo o neopagano, lo stesso deve essere per i musulmani. Se i musulmani romani hanno la loro moschea, i cristiani residenti in Arabia Saudita ( stimati al 2,9% della popolazione) hanno diritto a chiese. E nessuno ha il diritto di impedire a chicchessia di scegliersi una fede differente da quella in cui è nato. I musulmani deono rassegnarsi a vedere i convertiti ad altre religioni. E questi convertiti non devono vivere nelle catacombe o visti come una sorta di tabù dall’occidente e persino ad certa parte della Chiesa, ma deono vedere protetto il loro diritto alla libertà di coscienza, anche a costo di irritare qualche ulema o qualche emiro del petrolio

andrea sartori  dal forum di magdi allam   Pubblicato su Lisistrata

 
 
 

Lavavetri

Post n°70 pubblicato il 30 Agosto 2007 da katarealismo
 
Tag: sociale

Ultimo minuto!!

Sembra che ci sia l'intenzione di regolarizzare il mestiere dei Lavavetri, occorrerà un permesso più o meno come per gli artisti di strada. Sarà bandito un concorso dal comune di Firenze.

 
 
 

Phi

Post n°69 pubblicato il 28 Agosto 2007 da katarealismo
 

Nei messaggi sottostanti troveremo un trackback e argomenti che hanno attinenza con la sezione aurea (Phi - 6.28 il doppio di 3.14)  un filologico accomuna una serie di indizi che portano a pensare all'esistenza di civiltà molto più evolute e precedenti alla nostra.

Per oggi mi fermo quì... non ho molto tempo, sono graditi suggerimenti e consigli. A presto....

  • Phi (Φ; φ) è la ventunesima lettera dell'alfabeto greco
  • Φ - la sezione aurea (nota anche come rapporto aureo, numero aureo, costante di Fidia e proporzione divina)

 
 
 

Post N° 68

Post n°68 pubblicato il 28 Agosto 2007 da katarealismo
 

particolare della cattedrale di cuzco

tratto da: http://www.arcobaleno.net/turismo/cuzco1.htm

 
 
 

Post N° 67

Post n°67 pubblicato il 28 Agosto 2007 da katarealismo
 

da: Wikipedia

SirioCanis Majoris, conosciuta anche come la Stella del Cane) è la stella più luminosa del cielo notturno (magnitudine apparente -1,46 e magnitudine assoluta +1,40 ). Questa stella può essere vista da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'emisfero nord, è uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Invernale.

Sirio si trova ad una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra (questo è il motivo principale della sua luminosità). È una stella di sequenza principale, con tipo spettrale A0 o A1 ed ha una massa di circa 2,4 volte quella del Sole. Ha una compagna, una nana bianca chiamata Sirio B, che orbita attorno alla principale ad una distanza compresa tra 8,1 e 31,5 UA, con un periodo di circa 50 anni. Fu la prima nana bianca ad essere scoperta. Di conseguenza, la primaria è a volte chiamata Sirio A.

Storicamente, molte culture hanno dato un significato speciale a Sirio. Era adorata nella valle del Nilo molto prima che Roma fosse fondata, e molti templi degli antichi Egizi furono costruiti orientandoli in modo che la luce della stella potesse illuminare i loro altari interni. Gli Egizi inoltre basarono il loro calendario sul sorgere eliaco di Sirio, che accadeva poco prima dell'annuale piena del Nilo e dell' equinozio di primavera. Nella mitologia greca, il cane di Orione divenne Sirio. I Greci inoltre associarono Sirio con il caldo dell'estate: il nome Sirio deriva da Seirios, che significa "lo scottatore".

 
 
 

Post N° 66

Post n°66 pubblicato il 28 Agosto 2007 da katarealismo
 

Sacsayhuamán

Perù

La fortezza di Sacsayhuamán o Sacsaihuaman (in quechua: Saksaq Waman) è un sito archeologico Inca nella regione di Cusco. Il nome significa letteralmente "falco soddisfatto". Fu costruita dagli Inca tra il 1438 e il 1500 circa, e si erge in una posizione dominante della collina di Carmenca, che domina da nord la città di Cusco (antica capitale del Tahuantinsuyo, l'impero incaico).

Ad ogni solstizio d’estate vi si festeggia l’Inti Raimi, la festa di Inti, il dio del Sole. In tale circostanza vengno ancora effettuati rituali risalenti all'epoca incaica.

continua su wikipedia

 
 
 

Camper

Post n°65 pubblicato il 16 Agosto 2007 da katarealismo
 

ArteCamper

Prossimamente nascerà un sito dedicato all'arte e al camper.

L'arte che non ti annoia, abbinata alla vacanza, alla spensieratezza, della vita plein air

alcuni link utili a chi ha scelto di passare le vacanze in camper

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http://www.camperonline.it/

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http://www.turismoitinerante.com/

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http://www.pleinair.it/index.xtml

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http://www.coordinamentocamperisti.it/

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http://www.caravanecamper.net/index.php

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http://blog.libero.it/ArteCamper/view.php?reset=1

°

 
 
 

La storia dell'arte

Post n°64 pubblicato il 12 Luglio 2007 da katarealismo
 
Tag: arte

Segnalibro

_______wikipedia______

°

____artdreamguide_____

°

 _____la Sapienza_____

°

____alcuni link_____

promemoria

 
 
 

Sardegna spiagge

Post n°63 pubblicato il 23 Maggio 2007 da katarealismo
 

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Nel mese di luglio vorrei portare i miei due bimbi in serdegna con il camper, cerco zone con spiagge e campeggi direttamente sul mare, se avete consigli sono molto graditi.

Grazie.

Andrea 

 
 
 

Camper

Post n°62 pubblicato il 08 Maggio 2007 da katarealismo
 

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Conoscete qualcuno che ha un camper?

Qualcuno saprebbe dirmi perché molti siti dedicati alle aree sosta in italia non sono più aggiornati da diversi anni?

Grazie.

Andrea

 
 
 

Meraviglia

Post n°61 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da katarealismo
 
Tag: natura

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Ora mi sento meglio

 
 
 

Post N° 60

Post n°60 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da katarealismo
 
Tag: sociale

 "Il commissario straordinario della Federcalcio ha deciso di fermare tutti i campionati e l'amichevole della Nazionale dopo la morte dell'ispettore Filippo Raciti. Il cordoglio del presidente della Repubblica Napolitano"

Mi sto forzando a provare a sperare, che questa tragedia non sia dimenticata, che possa servire a dare una nuova possibilità, sperando questa volta di imboccare una strada giusta.
Vorrei non fosse solo un sogno.
Andrea

 
 
 
 
 

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