Creato da la.romana il 02/01/2007

In Punta di Piedi

Annotazioni pensieri tra ricordi e sogni

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Post N° 94

Post n°94 pubblicato il 27 Dicembre 2007 da la.romana

Il regalo piu' bello me lo hanno fatto Mary e Federico e voglio farne partecipi tutti quelli che mi visitano

 
 
 

Post N° 93

Post n°93 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da la.romana

Un'emozione che ti fa ridere e piangere e la gioia immensa ti fa girare la testa

 
 
 

Post N° 92

Post n°92 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da la.romana

 
 
 

I LAVORI DI SIMO PER HALLOWEEN

Post n°91 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da la.romana

 
 
 

Post N° 90

Post n°90 pubblicato il 10 Ottobre 2007 da la.romana

E' raro che un mortale possa vedere gli Elfi, se non sono loro stessi a mostrarsi; ma ci fu una donna che ci riuscì. C'era in Islanda una fattoria dove vivevano un ricco contadino e sua moglie,che era capace di aggiustare le ossa e di curare ogni malattia con le erbe. Per questo la gente del villaggio veniva a chiederle aiuto. Lei ed il marito usavano alzarsi molto presto, ma un giorno, capitò che la donna non si svegliasse, come se fosse caduta in un sonno stregato.  Nessuno riuscì a farle aprire gli occhi, né chiamandola a voce alta, né scuotendola. Dal suo viso si capiva che stava sognando e, quando verso sera, finalmente si svegliò, aveva molte cose da raccontare. In sogno infatti, aveva sentito bussare la porta e in sogno aveva aperto; sulla soglia c'era un uomo mai visto, riccamente vestito che le aveva ordinato di seguirla.La donna aveva obbedito e, quello, l'aveva guidata verso una grande pietra, chiedendole di girarci attorno tre volte. Ed ecco che al posto della pietra era apparsa una casa magnifica con la  porta spalancata. "Mia moglie sta per avere un bambino" aveva detto l'uomo "e tu devi aiutarla, e appena il bambino sarà nato, non dimenticare di ungergli gli occhi con questo". Poi le aveva dato una scatoletta piena di una pomata dall'odore pungente e l'aveva condotta in una stanza dove una bellissima fanciulla dai lunghi capelli, se ne stava tutta sola su un gran letto  e si lamentava sottovoce. Non c'era voluto molto perché il bambino nascesse e la donna subito gli aveva fatto il bagno, avvolgendolo in panni puliti e deponendolo nella culla. Quindi gli aveva unto gli occhi con la pomata e, senza che nessuno se ne accorgesse, se ne era messa un pò nell'occhio destro. Le era venuto in mente che quella strana sostanza doveva possedere chissà quali virtù magiche e voleva provarne l'effetto. Finalmente l'uomo l'aveva riaccompagnata a casa, offrendole in dono una stoffa preziosa. Poi la donna si era svegliata e, a quel punto, sotto il cuscino ci trovò proprio la medesima stoffa. "Questa é opera degli Elfi!" disse suo marito ed i servi di casa furono d'accordo. Tutti infatti, sapevano che ogni tanto, gli Elfi hanno bisogno dell'aiuto di una donna mortale per mettere al mondo i loro figli e, stavolta, erano venuti a chiamare la padrona della fattoria. Della faccenda si parlò per un pezzo, ma a nessuno venne in mente di chiedere alla donna dell'unguento che si era messa nell'occhio a cosa potesse servire. Quanto a lei, non andò certo a raccontare in giro che la pomata possedeva un potere straordinario, perché le aveva dato la "vista" e cioè la capacità di vedere tutto ciò che accadeva sulla terra e sottoterra.  Il suo occhio destro era diventato un occhio elfico e, la vita di quelle invisibili creature non aveva più segreti per lei. Grazie a quell'occhio poteva accorgersi che la desolata campagna e le  scogliere non erano affatto deserte come sembravano, ma piene di gente splendidamente vestita, che spesso si divertiva a spiare gli uomini senza essere vista, e rideva di loro."Ah se sapessero che adesso tocca a loro essere spiati" pensava la donna e se la godeva un mondo. Un giorno che era andata al villaggio, però vide passeggiare tra i banchi del mercato l'uomo che era venuto a cercarla quella famosa notte, con un bellissimo bimbo in braccio."Deve essere il bambino che ho aiutato a nascere" disse lei ad alta voce."Ma guarda come si é fatto grande e grazioso!". L'Elfo sentì e capì subito che la donna poteva vederlo, segno che doveva aver rubato un po' di  pomata. Allora le si avvicinò, e le sputò nell'occhio destro e se ne andò tranquillamente lasciandola lì a strillare e a maledire. Da quel giorno la donna perse la "vista" e non vide più un Elfo in vita sua; cose che capitano a non saper tacere quand'é il momento.

 

 
 
 

Post N° 89

Post n°89 pubblicato il 09 Settembre 2007 da la.romana

Siamo in tanti e si constata osservando il contatore delle visite.

Ora sono qui a chiedere, si ve lo chiedo con tutto l'affetto  di cui sono capace. Dedicatemi, un attimo,     un breve momento di buona speranza, di positività, l'energia che contraddistingue l'essere umano non potrà spostare le montagne ma ancora non si sa di cosa siamo capaci unendo le nostre forze e questo è il momento giusto per provarlo.

Mi rivolgo a chi mi conosce e a chi visita per la prima volta il mio blog.

Grazie a tutti Voi

Elisa 

 
 
 

Post N° 86

Post n°86 pubblicato il 30 Luglio 2007 da la.romana

Giovani marinai con gli occhi spruzzati di neve, barche presagio di una imminente estate, sei su rotte lontane. E poi di nuovo il mare con strane ombre rosa...un tramonto troppo veloce e poi voi a parlare desiderio e pudore.

E non piove, il grande freddo di questo breve mese ha pulito l'aria così come l'anima si sente tersa.

Il continuo rincorrersi finora senza riuscire a fermarsi, senza   sapere dove il gioco ti porti, lasciarsi andare non solo a sogni.

Rivivi la tua estate respiri buone cose. E la voce di Freddy Mercury così dolce, malinconica e accorata per lui un destino scritto con inchiostro di pece: "Show must go on" ed è così vero, lo spettacolo deve continuare anche se la scena, senza di te è deserta.

Corri e ti ritrovi inseguita, dolci tesi momenti, tornare indietro per il piacere di ricominciare, bacia il palmo delle mani per farti stringere amore. Sospiri e tenerezze. Come è diverso dal furore che hai conosciuto, carezze di capelli, dita passate intorno agli occhi a catturare il tuo sguardo, intreccio di sensazioni. 

 
 
 

Post N° 85

Post n°85 pubblicato il 30 Luglio 2007 da la.romana

ROMA VIA TATA GIOVANNI 8

Da zia Irma si andava spesso e  si trovava il pane fatto in casa, il castagnaccio o i quaresimali.
Mentre le bambine si rintanavano in camera da letto per cercare  nuovi giochi, le piu' grandi si chiudevano al bagno e  sedute sul bordo della vasca si raccontavano i primi amori.
Le tre sorelle invece si confidavano pensieri tenuti da parte.
Un corridoio e due stanze non mi sono mai chiesta che colore avessero le pareti i quadri la loro tappezzeria soprattutto di Guttuso e Cagli.
Renato e Corrado venivano in genere a pranzo per la famosa pasta e facioli della sora Irma. Una scodella, due tre e pane immerso nella zuppa.
Per me erano amici di Alberto e non capivo quanta arte trasmettessero quei signori dai volti solcati dalle rughe dell'esperienza.
Quando ho capito era troppo tardi.
Non c'e' piu' la casa di via Tata Giovanni, non c'e' piu' zia non ci sono piu' i pittori ma le loro opere continuano a vivere e a respirare  nella famiglia Sartoris.
Proprio Guttuso ha voluto dedicare e regalare una tavoletta in legno al partigiano zio Angelino. Un 20x20 dall'unico colore

 
 
 

Post N° 84

Post n°84 pubblicato il 30 Luglio 2007 da la.romana

Tags: Ricordando
 ROMA VIA DELLA LUCE 1

Entri nel portoncino sgangherato una rampa buia di scale e ti trovi dalla Sora Maria. Per entrare non ci vuole invito tutti sono ben accetti e tutti lo sentono.
Le sedie mai a sufficienza per accogliere i "visitatori" ed allora. fatta una buona questua, si è fatta regalare dei banchi in disuso della Chiesetta della Madonna della luce.
Un ponte da attraversare tutti i pomeriggi.
Sempre la caffettiera sul fuoco per caffè che tirano sigarette e lei una donna piena di fascino.
Non si cura affatto delle cose ma chi va a trovarla trova molto di piu'.
La caffettiera napoletana forse da 20 tazze sempre sul fuoco, il pane casareccio portato due volte al giorno da Utilio e tanto tanto companatico e allegria.
Con lei puoi parlare di tutto, non ha tabu' nè segreti da tenere riposti in un vecchio baule polveroso.
Spesso senti chiamarla dalla strada, si affaccia torna in cucina prepara uno dei suoi panini nei quali c'e' la fettina panata e l'insalata gliela tira e torna tutta allegra e sorridente.
La domenica una telefonata: "A Li' nun prepara' gnente pe' pranzo e vie' all'una a Ponte Palatino" la vedo arrivare lenta ma trafelata il suo cuore comincia ad essere stanco, un'insalatiera fumante di gnocchi spuntature e castrato per un esercito e pensare che siamo in quattro. "So' troppi? Mbe' ve li rimagnate puro pe' cena così c'hai pronta puro quella"     
Non l' ho vista mai arrabbiata eppure la vita se l'è sudata e tanto.

 

 
 
 

LA FESTA DE NOANTRI

Post n°82 pubblicato il 26 Luglio 2007 da la.romana

Nel blog di Trasteveredok trovo il post che descrive con maestria la Festa che tutti i Romani conoscono e alla quale non si può mancare.

Ed io voglio partecipare con queste foto storiche.

La leggenda vuole che alcuni pescatori romani, circa 400 anni fa, pescarono con le loro reti una Madonna di legno dentro una cassa adagiata sul fondo del Tevere. La pesca miracolosa fu interpretata come un segno ed i pescatori si affrettarono a portare la bellissima statua nella chiesa di sant’Agata,  luogo dove ancora oggi dimora. Da quel giorno, il sabato successivo alla festa del Carmelo, il 16 luglio, quella statua parte in processione dal Tevere fino alla chiesa di San Crisogono per poi tornare a Sant’agata otto giorni dopo.

Da secoli, ininterrottamente, il rito si ripete tra i vicoli e le chiese del più tradizionale e popolare dei rioni romani, Trastevere. E’ la Festa de Noantri che finalmente anche quest’anno è tornata a rinnovare l’unica tradizione popolar-religiosa che si festeggia nella sempre più moderna Roma.

 

 
 
 

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