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Post n°464 pubblicato il 02 Giugno 2011 da laura.celest
"La morte era una ragazza eterna che viveva al di là dello specchio. Tutto il tempo dell'universo non sarebbe bastato a curare il suo aspetto.Ora quella ragazza stava chiedendo ad Elisabeth di insegnarle a prendersi cura di se stessa,a migliorarsi,a farsi più bella. In cambio si sarebbe fatta cura dei suoi tormenti:i ricordi che conducono alla perdizione se non hai altro che quelli. In questo cambio di confidenze tra ragazze Elisabeth sussurrò i suoi dispiaceri.Fece nomi e cognomi; stilò un elenco di sguardi, ossessioni, peccati, sofferenze e gioie così meticoloso che persino la morte sfigurò".
Da Elisabeth di Paolo Sortino
leggerlo è come entrare in un tunnel buio, arrancando senza fiato alla ricerca della luce |
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