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Citazioni nei Blog Amici: 28
 
 

 

cielo senza una stella....

Post n°266 pubblicato il 01 Marzo 2012 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

...un cielo reso ancora più buio...la tua ultima apparazione come tante altre...con i passi leggeri oltre le quinte di un concerto, forse l'ultimo , col sorriso sempre pronto ed un clarinetto che passa da una mano all'altra in modo da recuerare l'ennessima sigaretta....! Da quel tendone ,  le quinte, rientravi sul palco ancora per un'ennesimo bis....4 marzo 1943....e le mani pronte a riaccoglierti e ad applaudirti ancora....! Ehi Lucio....Luciooooooooo....!!! Dove sei....?

...un cielo reso ancora più buio...un'ennesima stella si spegne...per riaccendersi lieta nelle mani di chi artista , maestro , poeta ha fortemente voluto fosse....!

 
 
 

SOGNO...?

Post n°265 pubblicato il 16 Febbraio 2012 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Al paese mio nativo ci son le strade dei ricordi,di giochi e sorrisi spensierati,

chissà mai se ripercorrerò quei vicoli dalle pietre antiche circondate dalle coste del mar salato

Passerotti cantavano tra foreste e capanne , circondati da alberi e da foglie sempre verdi c’è il profumo delle arance e le distese sue campagne

C’è la degna sepoltura di chi mi ha messo al mondo son lontani… ma al mio cuor ancor vicini da sentirli ancor parlare, c’è il mio sangue di ginocchia ancor sbucciate

c’è il fanciullo che ho lasciato di un adolescenza ormai passata

E il paese mio nativo di ricordi sempre vivi aspettando che ritorni

cercherò quelle mie strade.

sarò vecchio col bastone?

Nei ricordi di un bambino

 
 
 

"Libro degli Angeli"

Post n°264 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Ma che colpa ho?
Che colpa ho se il giorno della nostra partenza dal
cielo siamo stati mandati in posti diversi sulla terra,
Che colpa ho se il mio si chiama Africa.
Che colpa ho se il giorno del mio arrivo sono stato
ricevuto da un allevatore di bestiame anziché
da un ginecologo,
Che colpa ho se la mia sala parto si chiama
campo profugo.
Che colpa ho se i primi suoni che ho sentito nella vita erano quelli di bombe, mitra e fucili,
Che colpa ho se la prima parola che ho imparato
è stato 'nemico'.
Che colpa ho se per dissetarmi devo fare dei buchi
nella terra per cercare qualche goccia d'acqua,
Che colpa ho se per sfamarmi devo aspettare il giorno
fortunato in cui qualche pannocchia e fagioli vengono lanciati da un aereo amico.
Che colpa ho se i miei giocattoli sono proiettili, bombe a mano e mine inesplose,
Che colpa ho se l'unica giostra che conosco si
chiama 'bunker'
Che colpa ho se i miei amici inseparabili si chiamano dissenteria, malaria e colera. Gli amici che fanno di tutto per non lasciarmi solo neanche per un giorno.
Che colpa ho se la parola vaccino per me esiste solo
nelle favole.
Che colpa ho se mi hanno convinto che per vivere
qualcuno (il nemico) deve morire da qualche altra parte.
Che colpa ho se nonostante la mancanza di cibo
e d'acqua sono 'cresciuto' molto in fretta ugualmente, diventando un adulto solo a quattro anni.
Che colpa ho se io sono un bambino africano!!!

 
 
 

...mistero...

Post n°263 pubblicato il 02 Febbraio 2012 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

Da che mondo e mondo transitando per il centro di Londra si può fare a meno di portarsi l’ombrello con sé? Qui dicono che l’uomo inglese lo ha sempre sul gomito sinistro per quanto piovosa risulti essere Londra e l’Inghilterra.  Da qualche istante avevo posato l’ultima rosa sulla tomba di Floreana, mia dolce compagna di vita  in un intenso e bellissimo decennio di matrimonio che un triste evento stradale s’era portata via. Oggi lascio Londra,e  per l’ennesima volta Floreana; figli e i di lei genitori hanno desiderato che riposasse nella sua Londra mentre mesto riordino le idee con gli occhi lucidi per un viaggio di ritorno verso Grado, ridente cittadina nell’alto adriatico dove vivo e lavoro. Approfitterò di questa settimana di ferie per godermi un pò di solitudine nella mia dimora dove i perenni ricordi di Floreana mi detengono chiuso, in me stesso e tra quella quattro mura. Stavolta il viaggio lo affronto in treno, mi piace , distrae e fa in modo di ricordare i tanti viaggi fatti con lei,i bambini,le vacanze. Non cessa di piovere, mi incammino a passo spedito verso la stazione ferroviaria di Londra dove alle 19 in punto l’euerostar mi riporterà in Italia,poi a casa. Mi auguro di trovare uno scompartimento sonoramente pacato,magari senza bambini capricciosi e rumorosi o suore brave a non permetterti di fare ciò che desideri,tanto sono così riservate,disciplinate e quasi inattaccabili nei discorsi comuni. Ho preso con me qualche rivista e il solito “24 ore “ per seguire i movimenti della borsa, due panini e qualche bevanda. Lo scompartimento risulta vuoto, dà l’idea che viaggerò probabilmente da solo. Si parte,finalmente corro lontano verso casa. C’è movimento nel corridoio ma per fortuna nessuno entra nello scompartimento;tranquillo prendo a perdermi nella lettura dei quotidiani, anche se lo sguardo spesso si infrange oltre quel finestrino dove Londra mi sfugge secondo dopo secondo, i ricordi misti ad innumerevoli sovrasti di luci e colori veloci mi stanno portando via. Nella solitudine approfitto di mangiare un frutto, libero di farlo senza essere osservato da soliti occhi indiscreti, la prima fermata è prossima, chissà se il mio viaggio proseguirà nella solitudine che spero. Quanta folla,questa stazione secondaria di Londra presenta più viaggiatori di quello che immaginavo! Torno precipitosamente all’interno dello scompartimento,come un orso in letargo chiudo porte ed abbasso le tendine sperando che…nessuno vi entri! Il sonoro del viaggio con le porte aperte è un frastuono insopportabile, suoni del treno misti al vociferare di bambini gioiosi invadono la mia quiete…una donna è presente sull’uscio di quello scompartimento. Si presenta molto bene,lo sguardo appare timido,insicuro…con la mano pare chiedermi se vi è posto e…come faccio a dirle di no? Da persona civile più che galante mi alzo, quasi entrasse nel mio spazio e a gesti le offre i cinque posti rimasti vuoti,liberi. Mi guarda con un cenno di sorriso non sa che posto scegliere ma…oddio questa non parla neanche o è straniera e non sa come esprimersi? Si lascia andare,lievemente sul posto opposto a me lato finestrino. Sistema i suoi bagagli negli appositi spazi, non curante della ripartenza  del treno fa fatica a stare in equilibrio…questa mi piomba addosso!! Poi recupera…si siede! Non una parola! Porca miseria…così bella,affascinante e…muta? Sorvolo,torno alla mia lettura malgrado gli occhi miei piombino su di lei ad ogni battito cigliare. Si mette a leggere anche lei. Discretamente poso gli occhi sul quotidiano cercando di interessarmi di ciò che scritto è ma ad ogni giro di pagina incrocio incollati ai miei i suoi occhi! Cavoli! È davvero una bellissima donna,peccato non si esprima! Il viaggio prosegue quasi monotono,dondolati dal movimento del treno e dal vociferare frastornante di bambini in corridoio. Cerco,spiandola di osservarla meglio,le sembianze sono di tipo asiatico,con la pelle con quel bellissimo colore che solo un quel paese hanno ma…c’è qualcosa che non fa altro che portarmi su di lei…quel qualcosa che…non so,non riesco a mettere bene a fuoco ma…! Decide di mangiucchiare qualcosa, afferra un coltello,una mela, mi guarda e…in un inglese perfetto mi propone una fettina di quel frutto che gentilmente accetto quasi senza neanche pensarci,un modo forse inaspettato il mio poiché spesso gentilmente rifiutiamo! Le sue gesta sono molto delicate,quasi silenziose e alla fine della mela si versa da bere e, in inglese mi dice : “un sorso,prego? È vino di datteri!” Cavoli! Non rifiuto,accetto senza quasi rispondere preso dall’assaggiare quel conosciuto liquorino mentre la mente vola indietro negli anni. Santo cielo…già le sembianze di questa donna mi portano molto vicino alla mia Floreana e pare anche con gli stessi gusti! Se non fosse di averla vista con i miei occhi direi…si, è lei Floreana! Misteriosamente impossibile! Perseguita ad incuriosirmi senza riuscire a staccare gli occhi da lei! Quasi mi rassegno e le sorrido mentre lei torna a leggere. La notte si avvicina sempre di più e con lei il confine con l’Italia quando il treno venne fermato. Che succede? Perché questa lunga sosta? La sua battuta fu micidiale quanto divertente,disse:questo è il treno delle spie! Guarda bene quello biondo laggiù in fondo! Si offese quasi quando si accorse che i miei occhi si erano dannatamente persi nella sua scollatura e quasi…ci stavo provando…lessi un libro fino all’alba,in silenzio.! L’alba arrivò beccandoci in un sonno profondo interrotto dal solito venditore di  bevande e brioches calde, lei disse <due caffè>, sorrise poi….stupenda anima dell’asia…nella sua lingua che io non so,col suo saluto mi risvegliò! Ritrovavo il coraggio di riprovarci tanto mi sentivo spinto a farlo dal suo benestare dando il meglio di me stesso e stava per finire il viaggio quando fui sicuro che la mia casa avrei rivisto non da solo. Ero riuscito a convincerla a scendere a Grado con me e a trattenersi una settimana! Fischiarono i freni in una lunga arrivata in stazione di Grado felice come un bambino di aver trovato….trovato cosa? Nella mia mente girovagava intensamente Floreana,troppe somiglianze e coincidenze combaciavano con l’asiatica per riportarmi dolcemente da lei,come…come una reincarnazione! Decisa a scendere con me perseguitava a guardarmi e a sorridermi ed io imbambolato continuavo a vedere gli occhi…quegli occhi che per una vita intera avevo amato e che si ripresentavano davanti ai  miei! Caspita quanto gente in stazione! Ah le ferie…chi torna e chi và. Scendemmo dal treno con ognuno i propri pochi bagagli…fu un’ istante dal suo fianco mi spostai….mi domando ancora a desso: dove è andata…?

  

  

 
 
 

e oggi...Couscous!

Post n°262 pubblicato il 02 Febbraio 2012 da jsmael_2009
Foto di jsmael_2009

  • Semola di couscous, 1/2 kg
    Olio extra vergine d'oliva, 1 bicchiere
    Acqua, 2 lt circa
    Carne d'agnello in pezzi, 1/2 kg
    Carote di taglia grossa, 1/2 kg
    Zucchine, 1/2 kg
    Zucca, 1/2 kg
    rape bianche, 400 g
    Pelati o salsa di pomodoro, 250 g
    Cipolle, 150 g
    Ceci già cotti o in scatola, 100 g
    Prezzemolo, 1 mazzetto
    Pepe macinato, 1/2 cucchiaino
    Paprica, 1/2 cucchiaino
    Zafferano, 1/2 cucchiaino
    Curry, 1/2 cucchiaino
    Zenzero in polvere (facoltativo), 1/2 cucchiaino
    Sale, q.b.

    Pulite tutte le verdure e tagliatele in pezzi grossi. Nella parte bassa di un couscoussier (o in una pentola capace) mettere mezzo bicchiere d'olio d'oliva assieme alla carne alle cipolle sminuzzate, al prezzemolo lavato e tritato e tutte le spezie, quindi coprite a filo con circa 1 litro e mezzo di acqua e sale.
    Mescolate il tutto e cuocete a fuoco medio per 30 minuti. Quando gli ingredienti iniziano a bollire aggiungete le carote pelate e tagliate in grosse rondelle le zucchine, le rape sbucciate e tagliate in quarti, la salsa di pomodoro.
    Lasciate cuocere ancora 30 minuti. Aggiungete i ceci scolati del loro liquido e la zucca, ultimate la cottura per altri 15 minuti, fino a quando le verdure sono cotte.
    In un ampio contenitore lavorate il couscous con circa 250 cl di acqua fredda in modo da sgranarlo bene.
    Mezz'ora prima che il condimento sia cotto, ungete l'interno della parte superiore dei couscoussier (o di un colapasta) con un po' d'oliva, quindi fate aderire le due parti della pentola servendovi di uno strofinaccio da cucina o di una busta di nylon in modo che il vapore di cottura attraversi la semola.
    A questo punto distribuite il couscous in tre momenti successivi, attendendo che il vapore attraversi costantemente la semola. Dopo 15 minuti di cottura sciacquate velocemente la semola sotto l'acqua fredda e scolatela.
    Quindi iniziare a sgranare scrupolosamente la semola dopo avere aggiunto il sale e 1/2 bicchiere di olio e risistematela nella pentola per ultimare la cottura (15 minuti circa) seguendo i passaggi precedenti.
    Quando la semola è cotta sistematela in un ampio piatto fondo da portata e ricavatene uno spazio al centro dove collocare la carne e tutt'intorno le verdure. Bagnate leggermente il tutto con il brodo di cottura badando di non inzuppare la semola.
    Volendo è possibile stemperare dell'harissa (pasta di peperoncino) a piacere in una ciotola con parte dei brodo di cottura per rendere il tutto più piccante.
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