Creato da: loneydoll il 09/01/2011
bla bla

addensando eroderei re seri

   

se ricordiamo

come chiedere

 

e lo facciamo

 

il mondo si curva

attorno ai nostri desideri

 

non sempre ciò che desideriamo

si rivela un bene per noi

 

ma il mondo si limita a dare

non ha giudizio

 

e se viviamo senza giudizio

siamo oltre i desideri

 

 

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la mia personalissima recherche - 7 - una ragazzina magra 2

Post n°37 pubblicato il 16 Marzo 2014 da loneydoll

La ragazzina era piccola e magra, ma muscolosa, proporzionata. Una bambolina, le dicevano … i seni poco più di due bottoncini evidenti, non riempiono il triangolo del nuovo bikini, finalmente senza fronzoli o gale, da adulta. Due trecce a raccogliere i capelli, occhi verdi e una bella bocca.Larga, le diceva lo zio, smetti di sorridere che ti arriva la bocca alle orecchie …. 

Vacanze al mare, con la madre e una sorella. Lo stesso rito per parecchi anni, fino all’ adolescenza. Un mese intero, ospite una zia sola. Per la precisione, vedova due volte; la ragazzina pensava che forse era a zia a portare un po’ sfiga … Ovviamente era abbondantemente lamentosa delle sue sfortune, e la casa non era certo allegra, decorata da  foto di gente morta … il pro, un mese di spiaggia,mare, sole.

In ogni caso, quell’ estate, invece del consueto moto diribellione ad abbandonare proprio nel periodo più bello  i giochi con gli amici di sempre, partì contenta.  Aveva una consapevolezza nuova tutta da sperimentare.Era stata “sensibilizzata” alla tensione del desiderio e non dimenticava la sensazione di piacere. Niente a che vedere con il gioco e gli amici di sempre.L’effetto che faceva sugli adulti e la voglia di sperimentarlo. Quello che si potrebbe definire malizia, pensava, ma che male c’è? Dopo l’elettricista, aveva avuto la curiosità di rileggere altre situazioni o atteggiamenti con cui si era trovata a che fare, negli ultimi mesi. Rifletteva  … ad esempio il bell’ uomo nell’ ascensore dell’ospedale, bloccati entrambi per una manciata di minuti da un black out, lei in camiciola, lui ben vestito. La ragazzina aveva capito che l’uomo si era  eccitato, ma non aveva collegato a lei la sua eccitazione. A differenza dell’altro, non l’aveva toccata. Chi sa se era davvero per lei …. Ad aver già saputo quello che sapeva ora, glie l’avrebbe chiesto. Forse. O l’avrebbe toccato.

Dopo pochi giorni di mare, al solito, era già nera. Faceva un bel contrasto, la pelle scurita dal sole con il biondo cenere dei capelli e il verde cangiante degli occhi. Aveva osservato, dove si erano manifestate, le reazioni al suo impercettibile cambiamento nei padri dei vicini di ombrellone.Sapete com’è, se vai nello stesso posto per tanti anni …. Nella fretta di sperimentare, aveva provato l’effetto che poteva fare sedendosi sulle loro ginocchia, apparentemente innocentemente salire appena un po’ più su del solito, muoversi appena quasi impercettibilmente e sentire sotto di se crescere il desiderio … Oltre non era andata. Non le era piaciuto insieme all’ eccitazione sentire la sensazione di imbarazzo che quei padri avevano provato. 

Quell’anno, discusse e pretese con la madre una certa libertà di movimento, per cui potesse “assentarsi dal suo sguardo” almeno un' ora, per una passeggiata lungo la spiaggia, ad esempio, senza che ci fossero tragedie … vedeva pericoli ovunque, sua madre. Sua sorella, paurosa e ancora bambina, era più adatta a lei.

Durante una di queste passeggiate, un pomeriggio, con il mare alla destra, voltando l’angolo formato da due scogli, su una balza rialzata ed appartata poco al di là delle rocce, un piccolo spazio erboso e  la tenda di un bagnante-pescatore …ricorda  un fuoco ormai spento e l’ uomo che legge un giornale. Moro, scuro dal sole, due folti baffi. Non l’aveva visto, in realtà,non subito. Era intenta a riflettere e camminare e come su un altro pianeta. Fu  lui a dirle ciao, lei si girò e lo vide. Stette immobile a guardarlo, ancora senza rispondere, tanto che l’uomo le chiese ancora: sei straniera? Allora lei sorrise e disse di no e lui iniziò a chiedere. Con chi sei, quanti anni hai,  che fai, di dove sei, ho delle nipotine della tua età, ma non carine come te - e poi -  dai, vieni qua. Sorridendo e rimanendo seduto.Ma la guardava negli occhi, mentre parlava, e la ragazzina non aveva nessuna paura,anzi. Sentiva di nuovo quella sensazione elettrica, ed accolse l’invito con piacere, raggiungendolo. Si sedette davanti a lui e l’uomo iniziò  a dirle di quanto le piaceva, ancora seduto e senza toccarla. E ad indagare se aveva il morosino e cosa le faceva e cosa lei faceva a lui, e se andavano al fiume e si spogliavano …. La ragazzina rideva, rispondendo. Nel frattempo, lui  si era eccitato. La curiosità la spinse ad osservarlo, seduto a gambe incrociate, dritto allo slip … se ne accorse, e quandola ragazzina gli sorrise, senti un improvviso mutamento, nella vibrazione e nella voce di lui  …  le chiese se le andava di guardare dei giornalini porno, li aveva nella tenda, se ne era curiosa. Lei riflettè  un attimo. Lui le chiese se aveva paura. La ragazzina piantò gli occhi nei suoi, seria, poi gli sorrise, prima con gli occhi che con la bocca, e disse:  no, andiamo. Avviandosi per prima tanto da suscitare, in lui, un sorriso stupito. Aveva mentito, lei non aveva curiosità dei giornalini …bastava entrare in camera dei cugini grandi,per quelli. Ma era certa che a lui non sarebbe importato … Sperava che la toccasse e voleva toccare un uomo. Quello che aveva visto attraverso lo slip era altro da ciò che aveva potuto vedere, dal vivo, fino ad allora. Entrando nella piccola tenda, per prima, la ragazzina sentì forte la vicinanza del corpo dell’uomo.Pensò ai cavalli, e rivide il fremito della giumenta. E disse, in maniera candida e sincera, quello che voleva, aggiungendo: mi fido di te, ma voglio solo giocare. Le mani dell’uomo che si infilano sotto il costume e il brivido forte che attraversa il corpo e migliaia di sensazioni, piacevoli e nuove, da incontrare. e poi la lingua sul corpo e la voce una litania di parole sconnesse bello bella si che fica bello bello che piccola fica e le tue tettine, bella, non ti preoccupare, non sono una bestia, non ti faccio male, ti piace così, ah si appena un dito, per farti sentire … ti piace, eh? fammi guardare Si, lo vedo che ti piace … Al solito,la ragazzina non poteva fare a meno che una parte di se si osservasse. E si sentiva a suo agio. Senza che l’uomo glie lo chiedesse gli prese l’uccello in mano. E le venne naturale seguire l’istinto ed accarezzarlo e godere della sensazione di  sentirlo crescere tra le mani. Era felice di essere lì, in quel momento.

All’improvviso, la voce della madre che urlava il suo nome,riportò la ragazzina  a terra. Le prese un colpo, in un secondo schizzò fuori e fece appena in tempo a girare l’angolo delle rocce ed evitare che la madre, la sorella  e le due vicine di ombrellone che erano  con loro, vedessero la tenda e l’uomo. La ragazzina raccontò che s’era messa a chiacchierare con un signore. La madre iniziò a rimproverarla: chi era? Si rendeva conto dei pericoli? Voleva farla morire? Lei ascoltava, una volta tanto senza reagire, ancora persa nelle sensazioni.Era accaldata e scossa, e le sembrava impossibile che non si vedesse da fuori tutto il piacere che aveva scoperto, ma le altre donne non sospettarono niente,come avrebbero potuto.... solo la madre, che come tutte le madri, anche quelle più inadeguate, possedeva un sesto senso,  capì che qualcosa era successo  e per non rischiare da allora non la lasciò più andare troppo in giro da sola.

 
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