« IL GOLFO DEGLI ANGELI | I GIORNI PERDUTI » |
Post n°33 pubblicato il 28 Dicembre 2013 da lupa.mora
il racconto mitologico afferma che un giorno di primavera il Dio Plutone, re del mondo sotterraneo e fratello di Giove, sbucò in Sicilia dal lago di Pergusa; e rimase colpito dalla visione che apparve ai suoi occhi: in mezzo ai prati, la giovane Proserpina, assieme alle ninfe che la accompagnavano, raccoglieva fiori variopinti e profumati. Vederla, innamorarsene e rapirla, fu tutt’uno per Plutone; e se la portò giù agli inferi. Il ratto fu cosi subitaneo, che nessuno seppe dare indicazioni alla madre Cerere, che per tre giorni e tre notti ricercò Proserpina, per tutta la terra, facendosi luce di notte con un pino da lei divelto e acceso nel cratere dell’Etna. Alla fine dei tre giorni d’inutili ricerche, Cerere si adirò e cominciò a far soffrire gli uomini, provocando siccità, carestie e pestilenze. Gli uomini allora si rivolsero a Giove, supplicandolo di trovare una soluzione; e Giove risolse il problema, decidendo che Proserpina stesse per otto mesi, da gennaio ad agosto, sulla terra assieme alla madre; e per quattro mesi da settembre a dicembre, sotto terra col marito Plutone, determinando così l’alternanza di due sole stagioni nel clima della Sicilia.
|
https://blog.libero.it/LUPAMORA/trackback.php?msg=12586318
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
|
|
I MIEI BLOG AMICI
- La vita è meraviglia
- PER TE
- PAESAGGI DELLANIMA
- Semplicemente...Io
- 40 anni spesi male!!
- Mr Nice Guy
- CHIACCHERE FRA AMICI
- Donna, lavoro e casa
- PICCOLO INFINITO
- Pensieri vaganti
- LeNote_DellaMiaVita
- @Ascoltando il Mare@
- IL FARAONE AKHENATON
- BLOG DI CRONACA
- Inchiostro NERO
- 45audioedintorni
- ARKADIA
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: leggenda2009
il 20/03/2015 alle 19:40
Inviato da: leggenda2009
il 22/02/2015 alle 08:45
Inviato da: leggenda2009
il 07/02/2015 alle 16:39
Inviato da: virgola_df
il 23/12/2014 alle 09:48
Inviato da: raniero9
il 15/05/2014 alle 17:53
MENU
A te che sei tutto
E di tutto l’estremo contrario
Non è facile
Levare il canto
Per i molti tuoi doni
E gli insondabili abissi
Tra cui ti nascondi
In te
e solo in te
si confondono
regni lontani
quando dei
animali
e piante
e per ultimo l’uomo
si intrecciano
inestricabili
tra le onde dei tuoi capelli danzanti
al ritmo dei tuoi devoti
e dei suoni
che da sempre
abitano
il vasto universo
....Sei tu che l’ebbrezza
del comune sentire
concedi ai viventi
che in cuore ti onorano
per il dono del vino lucente
che levando lo spirito
dalle strette di affanni infiniti
mette le ali alle dolci
ingannevoli attese
......Tu che radici
hai profonde
nella oscura
nell’umida terra
tu parimenti
nell’alto del cielo
scagli le gemme
dei fruttiferi rami
e col canto ispirato
di poeti
che del tuo sangue
si nutrono
scandisci il duro cammino
perché si sciolga
in amabile danza
Tu della vita
ci conduci ai confini
dove la nera soglia
delle tue grandi pupille
ci invita
con riso dolente
ad inoltrarci
in oscuri sentieri
che non hanno ritorno
se la dolce promessa
del tuo eterno rinascere
non ci accompagna
più amica