Creato da lupa.mora il 06/12/2013

LUPA

di tutto un pò

 

Ultimi Commenti

archimedestanco
archimedestanco il 02/02/14 alle 13:51 via WEB
La cosa più saggia rimane sempre il conoscere se stessi, perchè solo da lì... può nascere il cambiamento. questa frase fa riflettere ma hai indovinato perfettamente la realta di cui oggi nessune ne tiene + conto. qui su libero ce quasi nessuno che si mostra come e ma si nasconde dentro bugie inquerenti e malvage. qualcuno ne risente anche se le bugie poi hanno il naso lungo. complimenti comunque e' un bellissimo scritto.
 
mikelsolare
mikelsolare il 01/02/14 alle 14:13 via WEB
Ehi ti sto conoscendo nel tuo intimo..pensiero.:) Ecco mi ritrovo in tante cose che dichiari qui.. ma una te la svelo: amo tanto la vita anch'io...^__^ un abbraccio...uhuhuhuhuuh :-))
 
Marion20
Marion20 il 31/01/14 alle 10:58 via WEB
Ciao carissima buon fine settimana! Un abbraccio Marion
 
volod_ja
volod_ja il 24/01/14 alle 14:51 via WEB
Talvolta incontriamo un piede dall’altro lato della pagina per farci capire che non si scrive ma si cammina e che dobbiamo appuntare le matite in cima alle scarpe. Talvolta una pietra si sveglia nella notte perché la si lanci, talvolta forgiamo anelli con sale e con latte, talvolta mangiamo una zuppa di fiori con un ciottolo nero al posto del pane, Talvolta una sola nuvola spopola il cielo, Talvolta il riso ride del nostro riso e diventa una farfalla cattiva che pesca il cielo con un filo. Talvolta la nostra casa è inabitabile. Talvolta la compagna che sorveglia la montagna domanda una parola d’ordine a un vestito appeso a un lampo. Talvolta le domande girano come corde e attaccano le domande: Dove vai? Come ti chiami? Dove si trova il secondo fiume? Chi è l’uomo che ha lasciato il suo vestito appeso al lampo? Talvolta chi mostra il piede è invitato a camminare senza scarpe. Talvolta archiviamo una scarpa in biblioteca, accanto a un libro e a un fucile. Talvolta ficchiamo un libro in una scarpa. Talvolta beviamo in una scarpa, perché non abbiamo un bicchiere. Talvolta usiamo la nostra scarpa destra per piantare un chiodo nella nostra scarpa sinistra. Talvolta ci leviamo le scarpe per perdere la strada. Talvolta camminiamo verso una scarpa, che ha in custodia un’altra scarpa. Talvolta camminiamo senza i piedi. Vladìmir
 
lupa.mora
lupa.mora il 23/01/14 alle 13:38 via WEB
Ciao Mikè non'è un trattato di psicologia...,la chiamerei una grandissima profonda riflessione. Ti sfugge cosa ho realizzato in quanto non conosci e non mi conosci , quindi, non puoi capire. L'unica cosa che ti posso dire che se oggi sono la donna che sono,è dovuto al ritrovare ciò che avevo perso, cioè<<ME STESSA>>.Baci lupa.mora
 
mikelsolare
mikelsolare il 23/01/14 alle 09:51 via WEB
Caspita, hai scritto un vero trattato di psicologia, davvero da profonda riflessione. Tuttavia mi sfugge cosa hai realizzato per quanto ti è accaduto.. A presto un abbraccio..Buona giornata :-)
 
virgola_df
virgola_df il 20/01/14 alle 19:33 via WEB
Nello specchio di noi si riflette solo una parte, quella che appare, ma la più bella, la più vera, quella che vive di silenzi e di essenze, beh, per quella ci vuol cielo, ci vuol mare perchè si rifletta!
Felice sera cara!
Un abbraccio.
virgola
 
dolcegiorgia0
dolcegiorgia0 il 19/01/14 alle 09:31 via WEB
bella bona la mia lupa sei dolcissima solare amore nn cambiare mai sei speciale per tutti noi mu@ buona domenica
 
lupa.mora
lupa.mora il 19/01/14 alle 08:39 via WEB
si perché?
 
Yo_Marien
Yo_Marien il 18/01/14 alle 18:30 via WEB
ma quella nella foto sei tu?
 

 

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A te che sei tutto
E di tutto l’estremo contrario
Non è facile
Levare il canto
Per i molti tuoi doni
E gli insondabili abissi
Tra cui ti nascondi

 

In te
e solo in te
si confondono
regni lontani
quando dei
animali
e piante
e per ultimo l’uomo
si intrecciano
inestricabili
tra le onde dei tuoi capelli danzanti
al ritmo dei tuoi devoti
e dei suoni
che da sempre
abitano
il vasto universo

....
Sei tu che l’ebbrezza
del comune sentire
concedi ai viventi
che in cuore ti onorano
per il dono del vino lucente
che levando lo spirito
dalle strette di affanni infiniti
mette le ali alle dolci
ingannevoli attese

 

......Tu che radici
hai profonde
nella oscura
nell’umida terra
tu parimenti
nell’alto del cielo
scagli le gemme
dei fruttiferi rami
e col canto ispirato
di poeti
che del tuo sangue
si nutrono
scandisci il duro cammino
perché si sciolga
in amabile danza

Tu della vita
ci conduci ai confini
dove la nera soglia
delle tue grandi pupille
ci invita
con riso dolente
ad inoltrarci
in oscuri sentieri
che non hanno ritorno
se la dolce promessa
del tuo eterno rinascere
non ci accompagna
più amica

 
 

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