Creato da lupa.mora il 06/12/2013

LUPA

di tutto un pò

 

 

oh my good !

Post n°55 pubblicato il 16 Febbraio 2014 da lupa.mora

Foto

 
 
 

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Post n°54 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da lupa.mora


Tu non hai bisogno di fingere che sei forte, non devi sempre dimostrare che tutto sta andando bene, non puoi preoccuparti di ciò che pensano gli altri, se ne avverti la necessità piangi perché è bene che tu pianga fino all'ultima lacrima, poiché soltanto allora potrai tornare a sorridere.

 
 
 

DUE AMICI

Post n°53 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da lupa.mora

 

 

Due amici camminavano nel deserto. Ad un tratto cominciarono a discutere e un amico diede uno schiaffo all'altro. Addolorato, ma senza dire nulla, quest'ultimo scrisse sulla sabbia:

 

 

IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA DATO UNO SCHIAFFO.

 

 

 

Continuarono a camminare, finché trovarono un'oasi dove decisero di fare un bagno. L'amico che era stato schiaffeggiato rischiò di affogare, ma l'altro lo salvò. Dopo che si fu ripreso, l'amico salvato incise su una pietra:

 

 

IL MIO MIGLIORE AMICO OGGI MI HA SALVATO LA VITA.

 

 

 

L'amico che aveva dato lo schiaffo e aveva salvato il suo migliore amico domandò: "Quando ti ho ferito hai scritto sulla sabbia, e adesso lo fai su una pietra. Perché?"L'altro amico rispose: "Quando qualcuno ci ferisce dobbiamo scriverlo sulla sabbia, dove i venti del perdono possano cancellarlo. Ma quando qualcuno fa qualcosa di buono per noi, dobbiamo inciderlo nella pietra, dove nessun vento possa cancellarlo.

 

 

 

 
 
 

IL MONDO CHE VORREI

Post n°52 pubblicato il 13 Febbraio 2014 da lupa.mora

 
 
 

lupa.mora

Post n°51 pubblicato il 10 Febbraio 2014 da lupa.mora

Nel giro di pochi giorni le mie piante si misero a crescere in modo incredibile, riempiendomi di gioia. Rimasi a dir poco stupita vedendo i loro colori, insolitamente ‘vividi, e l’enorme voglia di ingrandirsi che mostravano di avere. Dovetti persino trapiantarne qualcuna. L’idea che le piante stessero semplicemente rispecchiando me stessa mi attraversò la mente come un lampo: in quei giorni anch’io ero più vibrante e ansiosa di crescere. Fu così che ogni giorno cominciai a notare qualcosa di nuovo. All’inizio cercavo solo avvenimenti straordinari, come per esempio un’alba o un tramonto magici. Pian piano mi resi conto che era molto più facile notare le cose piccole, come il modo in cui i gabbiani si sistemano ogni sera sulla spiaggia, mettendosi controvento in modo da non arruffare le piume. Per la prima volta dai tempi dell’infanzia, sentii il canto delle cicale che rompevano il silenzio della notte estiva. Mi domandai come facessero a produrre quel rumore particolare, ed ero così incuriosita che andai in biblioteca a cercare qualcosa da leggere sull’argomento.

Scrivi una lista di cose che non noti mai. Inizia a osservare gli aspetti della vita di tutti i giorni che dai per scontati e di cui nemmeno ti accorgi. Cerca di notare qualcosa di nuovo ogni giornol scrivilo, e vedrai come la tua vità cambierà impercettibilmente ma con sempre più forza e vitalità, come una pianta che finalmente ha trovato qualcuno che la cura, annaffiandola. Impecerribili cambiamenti che avvengono in sequenza e che un giorno ti risvegliano a una nuova visione. La grandezza, a volte, sta nelle piccole cose. Sentiti grande, oggi, facendo cose semplici. La Dea che dimora in ogni Donna e ogni Uomo di buona volontà, sta solo aspettando il tuo risveglio. Accorgiti!

 

 
 
 

 

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A te che sei tutto
E di tutto l’estremo contrario
Non è facile
Levare il canto
Per i molti tuoi doni
E gli insondabili abissi
Tra cui ti nascondi

 

In te
e solo in te
si confondono
regni lontani
quando dei
animali
e piante
e per ultimo l’uomo
si intrecciano
inestricabili
tra le onde dei tuoi capelli danzanti
al ritmo dei tuoi devoti
e dei suoni
che da sempre
abitano
il vasto universo

....
Sei tu che l’ebbrezza
del comune sentire
concedi ai viventi
che in cuore ti onorano
per il dono del vino lucente
che levando lo spirito
dalle strette di affanni infiniti
mette le ali alle dolci
ingannevoli attese

 

......Tu che radici
hai profonde
nella oscura
nell’umida terra
tu parimenti
nell’alto del cielo
scagli le gemme
dei fruttiferi rami
e col canto ispirato
di poeti
che del tuo sangue
si nutrono
scandisci il duro cammino
perché si sciolga
in amabile danza

Tu della vita
ci conduci ai confini
dove la nera soglia
delle tue grandi pupille
ci invita
con riso dolente
ad inoltrarci
in oscuri sentieri
che non hanno ritorno
se la dolce promessa
del tuo eterno rinascere
non ci accompagna
più amica

 
 

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