Lamine sovrapposte
Flusso laminare - Flusso il cui comportamento è determinato dalle forze di attrito interno. Nel flusso laminare, a differenza del flusso turbolento, gli strati infinitesimi di fluido scorrono dolcemente uno sopra l’altro, senza che avvenga alcun rimescolamento, neanche a livello microscopico. (treccani)
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Post n°55 pubblicato il 18 Marzo 2013 da delego.in.te
Quando ero bambino e giocavo nel giardino di mio nonno, spesso nelle mattine di primavera ero affascinato da una ragnatela che fino al giorno prima non c'era. Come d'incanto la tela isolata, coperta da goccioline di rugiada, luccicava attraversata da un raggio di sole. Era bellissima. Io mi fermavo ad ammirarla e dopo qualche minuto, quando il tepore del sole aveva fatto evaporare la rugiada, arrivava un ragnetto che metteva a posto i fili danneggiati. Io a volte lo prendevo con la punta dell'indice. Il ragno saltava giù rimanendo appeso ad un filo. Io ci giocavo per un po' finchè lo perdevo di vista o lo rimettevo vicino alla sua tela, quando mi ero scocciato. Erano quei ragnetti piccoli da giardino, non ne avevo paura.
Il ragno ha sempre colpito e stimolato l'immaginario umano. Spesso è entrato, quasi fosse una creatura leggendaria, nel folklore e nella mitologia di vari popoli. Tra tutte spicca il mito di Aracne (la figura mitologica narrata da Ovidio nelle "Metamorfosi") e il fenomeno del tarantismo.
Alternativamente la simbologia legata al ragno assume una valenza positiva o negativa, a seconda dell'interpretazione che viene data alle sue caratteristiche (anatomiche, comportamentali e persino "psicologiche"). La laboriosità del ragno è uno degli aspetti che ha maggiormente colpito l'immaginario umano. insieme a una grande precisione tecnica, che dimostra nel tessere la propria tela. Da ciò derivano molti miti e tali caratteristiche divengono lo spunto della narrazione e il fulcro del significato morale. Un altro aspetto molto rilevante, in chiave negativa, è il pericolo potenziale rappresentato dal ragno, predatore, talvolta velenoso, che grazie alla sua tela - o, in alcuni casi, alla caccia - si procura il cibo per divorarlo ancora in vita dopo averlo paralizzato.
Il ragno compare, seppur in modo minore rispetto ad altri animali, in diverse opere artistiche. Lo troviamo in alcune opere di Odilon Redon, rappresentato in modo surreale.
Nel dipinto allegorico La Dialettica di Paolo Veronese, la personificazione femminile di quest'arte tiene fra le mani alzate una ragnatela che fissa con lo sguardo. Il gesto simboleggia le parole con cui chi è esperto di dialettica è in grado di avviluppare l'interlocutore.
Nel dipinto La Medusa di Rubens, compaiono due ragni insieme ai serpenti a una salamandra e uno scorpione.
La scultrice Louise Bourgeois, specializzata anche in restauro e tessitura di arazzi, ritrae spesso dei ragni con al centro un volto di donna. Tale soggetto si ricollega ai culti della donna-ragno, dea creatrice nativo-americana. |
Il tuo nick ha a che fare con la Palestina?
:)