Creato da: lecasame il 04/04/2010
Con calma e per piasèr

 

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.

 

DIFENDIAMOCI!

Intanto difendiamoci
da chi ci sta sbranando,
poi penseremo a individuare
chi glielo sta lasciando fare.

 

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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

.........................................

 

IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESE

 

QUESTA E' SPARTA!

 

Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
dei diritti umani

................................

Dichiarazione Universale
dei diritti dell'uomo nell'islam

................................

 

Messaggi di Maggio 2012

 

ALBANESE FA PROSTITUIRE MOGLIE E COGNATA

Post n°863 pubblicato il 09 Maggio 2012 da lecasame

Fa prostituire la moglie anche dopo l’aborto: i carabinieri arrestano un 39enne albanese

L'uomo controllava la moglie e la cognata ossessivamente

8 maggio 2012 - di Francesca Marruco

Le controllava in maniera ossessiva: contava i loro clienti e i minuti che trascorrevano con ognuno di loro. Controllava il modo in cui si vestivano e si truccavano. Per attirare più uomini possibile. Portava in strada e riportava a casa la moglie, la cognata e altre connazionali per farle prostituire. Quando la moglie rimase incinta si infuriò perché non avrebbe più potuto lavorare. Quando poi lei aveva abortito spontaneamente, lui l’aveva costretta a vendere ancora il suo corpo anche nei giorni successivi, quando lei aveva bisogno di riposo e aveva perdite e dolori continui.

Sfruttamento E’ accusato di sfruttamento della prostituzione aggravato da violenza e minacce Lato Proletar,

un albanese

di 39 anni arrestato dai carabinieri del reparto operativo dei carabinieri di Perugia. E’ stato arrestato dai militari del reparto operativo aiutati da quelli del Cio, giunti da Firenze per qualche mese, martedì mattina, nell’ambito dell’operazione «Pallotta» in cui sono finiti in carcere altre cinque persone. Una è ancora ricercata.

Ossessionato dai guadagni Il colonnello Pierugo Todini e il cpaitano Giovanni Rizzo, in conferenza stampa, hanno parlato di un «pesante contesto di assoggettamento, fisico e psicologico, attraverso il quale l’uomo mira ad ottenere dalle donne il massimo del profitto realizzabile». Ossessionato dal guadagno, hanno spiegato ancora i militari, indicava alle donne dove vendere il loro corpo a seconda dei posti più redditizi della città e anzi  aveva anche progettato di trasferire l’attività  a Nizza, dove secondo lo sfruttatore, era possibile realizzare guadagni più alti.

Nizza e Perugia A Perugia si parla di 30 euro per una prestazione in auto e 60- 70 in un appartamento. A Nizza invece, emerge dalle conversazioni, si parla anche di 150 -  200 euro a prestazione. E l’uomo nell’estate del 2011 infatti porta lì le donne e le obbliga a prostituirsi per un paio di settimane.  Poi il suo telefono finisce intercettato  perché ha contatti con un altro albanese arrestato. E i carabinieri mettono fine alle angherie che le donne dovevano sopportare.

http://www.umbria24.it/prostituire-moglie-laborto-carabinieri-arrestano-39enne-albanese/96909.html

 
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Sudafrica: uno stupro ogni 26 secondi

Post n°862 pubblicato il 09 Maggio 2012 da lecasame

Sudafrica: uno stupro ogni 26 secondi

 

http://ca.news.yahoo.com/gang-rape-video-goes-viral-shocking-south-africa-181759729.html

Accade a Soweto, la towship dove il governo bianco dell’Apartheid aveva previsto abitassero gli Africani di Johannesburg, per tenerli separati dalla popolazione civile. Evidentemente, non avevano poi tutti i torti, visto che il 25% dei Neri ammette di avere violentato una donna.
Qualcuno chiamerebbe l’Apartheid, “difesa preventiva”.
E mentre prima dell’avvento della nazione “arcobaleno”, la sicurazza delle città sudafricane era invidiata in Europa, oggi in Sudafrica se sei donna, hai più probabilità di essere violentata che di imparare a leggere. Puoi rientrare nel 30 per cento delle adolescenti iniziate al sesso attraverso uno stupro: si stima che ne avvenga uno ogni 26 secondi
[1], ma i casi taciuti sarebbero dieci volte tanti.
E’ interessante, proprio il nuovo Sudafrica di Mandela venga indicato dai seguaci dell’immigrazionismo, come “perla” della società multietnica, come modello di armonia da seguire. Se il SA di oggi è un esempio, lo è come esempio da additare ed evitare.
Un paese pieno di risorse naturali, che ha un solo problema, i suoi abitanti. O almeno, una parte consistente di essi.
Oggi il Sudafrica, lungi dall’essere il ricco paese che era prima del 1994, sta lentamente scivolando verso il livello economico dei propri vicini. Per evitare lo stesso destino, l’imperativo è bloccare l’africanizzazione dell’Europa.

http://www.lagazzettadelsudafrica.net/archives-2011/389-infosanita-sud-africa-violenze-sessuali-su-donne-servizio-sanitario-nazionale-aids-e-vaccino-contro-la-malaria.html

19 aprile 2012

Il video di una ragazza di 17 anni violentata da una banda, viene diffuso da telefoni cellulari in modo “epidemico” attraverso il Sud Africa da mercoledì, scioccante in una nazione dove la violenza contro le donne è endemica. La ragazza è stata violentata la scorsa settimana in un sobborgo di Johannesburg, Soweto, ha detto la polizia.
Giornalisti del Daily Sun hanno portato l’attenzione della polizia sul video, che ha trovato la ragazza mercoledì.
La ragazza ha la capacità mentale di un quattro anni, secondo il sito Web News testimone oculare, il che non è strano, visto che il QI medio subsahariano è circa 75.
Il giornale Star on-line ha riferito che il video dura 10 minuti e 33 secondi, mostrando la ragazza violentata da sette diversi maschi, mentre urla.
La diffusione del video ha costretto il Sud Africa a confrontarsi con la sua incidenza sconcertante di stupro. Più di 56.000 casi sono stati segnalati alla polizia dello scorso anno. Ma il crimine è spesso sottostimato, come nel caso della 17enne, infatti gli stupri non vengono denunciati. Uno studio del 2009 Medical Research Council del governo ha rivelato che solo uno su 25 stupri sono stati segnalati alla polizia. La stessa indagine ha trovato che

più di un quarto degli uomini sudafricani ha ammesso di aver violentato una donna o una ragazza.

 
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PULIZIA ETNICA

Post n°861 pubblicato il 09 Maggio 2012 da lecasame

PULIZIA ETNICA

Via Prè -  Centro Storico di Genova

4 maggio 2012

Con nessun altro nome, potrebbe essere descritto quel che sta accadendo in Italia, e che sta accadendo sotto i nostri occhi. Attoniti e imbelli. Una sostituzione lenta e pacifica, e per questo più subdola, della popolazione autoctona con elementi estranei. In nome dell’accoglienza, dell’apertura all’altro, della resa incondizionata all’ideologia nichilista dell’interscambiailità-degli-individui, stiamo assistendo all’occupazione del nostro Paese. E dell’intero continente europeo. Quello che un tempo era un valore non-negoziabile, l’indipendenza e l’autogoverno, è oggi bollato come “razzista”. Quello che era, e dovrebbe essere, il valore fondante di ogni Democrazia, l’Identità, viene oggi deriso e vilipeso in nome di un assurdo multiculturalismo e autolesionismo etnico. Mentre i politici europei, sempre più in balia della demenza senile che coglie ogni élite al tempo del proprio tramonto, si arruffano come vecchie comari inacidite in stolte diatribe elettorali, quello che stiamo perdendo è l’unica cosa che conta: noi stessi. La nostra Civilizzazione. Dante, Shakespeare, Goethe, Boudelaire, Cervantes: tutti seppelliti da un’ondata indistinta. Dall’immigrazione che sta sconvolgendo, e distruggendo, l’entità etno-culturale del nostro continente. Non resterà, nulla. I nostri teatri, le nostre Chiese, i musei e i cimiteri ove riposano i nostri avi, tutto verrà seppellito dall’ingordigia del consumismo e dall’ignoranza dei nuovi venuti. Tutto verrà dimenticato sotto le muffe e l’erba, come le rovine di Roma. Una civiltà cadrà sotto l’impeto e l’ignoranza dei nuovi barbari. Al di là delle statistiche manipolate, oggi, gli abitanti non-autoctoni di nascita o di origine, di prima seconda o terza generazione non importa, sono già il 30% degli abitanti della Francia e della Gran Bretagna. Più del 25% in Germania e più del 10% nell’agonizzante Spagna. Quasi il 10% in Italia. Se nulla verrà fatto, tra meno di due generazioni, Gran Bretagna e Francia, saranno i primi due paesi a cadere sotto il giogo dell’occupazione. Il resto d’Europa seguirà. Sepolta per sempre, sotto l’ignavia di chi non l’ha difesa. E di chi ha fatto di tutto, perché non ci fossero motivi per difenderla.
Arrendetevi! Gridano sempre più assatanati i sacerdoti del nuovo culto. Il futuro è multietnico, vaticinano. E voi, non potrete farci nulla, ogni “resistenza è vana“.
E lo dicono, perché è con l’ineluttabilità dell’esito, che si cerca di disarmare la resistenza all’invasione. E’ con questo senso di “destino ormai compiuto”, che si cerca di “anestetizzare” la ribellione.
Non credete a quello che dicono. Sempre più Italiani si stanno svegliano dal “sonno indotto”. La Grande Depressione farà il resto. Il nostro compito è farci trovare pronti, non cedere un millimetro della nostra Identità: nelle scuole, nelle persone che frequentiamo, nei locali dove andiamo, nelle persone a cui diamo lavoro e a quelle a cui non lo diamo. In quel senso di appartenenza che non deve mai abbandonarci.

Molti di voi ci scrivono e spesso le mail terminano con: “qualcuno deve fare qualcosa!“. Ognuno di noi smetta, di pensare che ci sia un altro, in qualche posto, che deve agire. Chiediamo a noi stessi, cosa possiamo fare oggi, per la nostra terra.

Prima che sia troppo tardi.
La guerra è qui, oggi. E’ ogni giorno, la resistenza all’invasione, è ogni giorno. Non arrendetevi.

http://identità.com/blog/2012/05/04/pulizia-etnica/

 
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NAPOLITANO SI INTASCA PIU' DI 700€

Post n°860 pubblicato il 08 Maggio 2012 da lecasame

Trasmesso dalla TV tedesca "Stern" il 17 marzo 2004

Per il volo di andata da Roma a  Bruxelles
Giorgio Napolitano riceve circa 800€ dal Parlamento Europeo. L'effettivo costo, inclusivo delle tasse, è di meno di 90€.

 
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Craxi accusa Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale del PCI

Post n°859 pubblicato il 08 Maggio 2012 da lecasame

Craxi accusa Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale del PC
Durante il processo Cusani, Bettino Craxi accusa l'allora Presidente della Camera Giorgio Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale dell'Unione Sovietica verso il PCI.


 
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INDIANO picchia la moglie e la violenta con una scopa

Post n°858 pubblicato il 07 Maggio 2012 da lecasame

Picchia la moglie e la violenta con una scopa

In manette un indiano di 34anni, che ha seviziato la moglie con un manico di scopa: la donna e i tre figli affidati ad una comunità

BRESCIA - 7 maggio 2012

Un indiano 34 enne è stato

arrestato domenica pomeriggio per le

pesanti violenze ai danni della moglie. Le vicine di casa, intervenute a causa delle urla ripetute, si sono trovate di fronte ad una scena agghiacciante: l'uomo infuriato e completamente ubriaco, la moglie 30enne non solo aveva segni di percosse in viso ma anche tracce evidenti di una

violenza sessuale perpetrata con un manico di scopa.

«Chiamate un dottore, sto male» ha detto la donna alle vicine, che l'hanno trovata in casa in compagnia del figlio più piccolo, di soli 18 mesi, mentre le due bimbe più grandi (di 5 e 3 anni) stavano giocando nel parco sotto casa. Gli agenti della squadra mobile sono quindi intervenuti arrestando l'uomo e convincendo la moglie a sporgere denuncia (non era la prima volta che subiva violenze tra le mura domestiche). Dopo un intervento chirurgico di sutura è stata assegnata ad una comunità insieme ai suoi tre figli.

http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_maggio_7/indiano-20167733200.shtml

 

 
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Bari, scoperto falso cieco: in 25 anni ha riscosso pensione per 323 mila euro

Post n°857 pubblicato il 03 Maggio 2012 da lecasame

Bari, scoperto falso cieco: in 25 anni ha riscosso pensione per 323 mila euro

Bari - (Adnkronos) - L'uomo, 57 anni, deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato. Avviata la procedura per il recupero delle somme riscosse indebitamente

Bari, 3 maggio 2012 (Adnkronos) - In 25 anni un falso cieco ha percepito la pensione di invalidita' incassando una somma pari a 323 mila euro prima di essere scoperto dai militari della Guardia di Finanza di Bitonto, in provincia di Bari. L'uomo, 57 anni, come accertato dalle Fiamme Gialle, conduceva una vita assolutamente normale: passeggiava in maniera disinvolta per le strade di Bitonto, attraversando incroci stradali trafficati, faceva la spesa controllando attentamente i prezzi e la merce, si muoveva per la citta' con uno scooter.

Tra l'altro in passato il falso non vedente ha fatto il meccanico e il giardiniere e per i lavori agricoli utilizzava un trattore. L'uomo deve rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato. Inoltre, e' stata avviata la procedura per il recupero delle somme riscosse indebitamente. La pensione, intanto, e' stata gia' revocata dall'Inps.

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Puglia/Bari-scoperto-falso-cieco-in-25-anni-ha-riscosso-pensione-per-323-mila-euro_313265269230.html

 

 
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Monfalcone: ora gli Islamici vogliono una “madrasa”. Come i Talebani

Post n°856 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lecasame

Monfalcone: ora gli Islamici vogliono una “madrasa”. Come i Talebani

22 aprile 2012

MONFALCONE. Nel rione di Aris, e non più in centro, a Monfalcone potrebbe nascere la prima “madrasa”, un centro islamico di indottrinamento, di quelli tanto amati dal Mullah Omar. Sono in corso trattative per acquisire la proprietà dell’immobile sfitto che dal 2000 e fino a due anni fa ospitava, in via Primo Maggio, il discount “Hardi”, proprio di fianco del bar al “Cavallino”.

E ieri alle 11, alla presenza anche di un architetto monfalconese per la stima di parte, è avvenuto il primo sopralluogo, protrattosi per un’ora circa. Il Centro culturale islamico Baitus-Salat, secondo quanto appreso, ha infatti puntato gli occhi sul grande magazzino, in origine un deposito di piastrelle, costruito nel 1964 su una superficie di 1.840 metri quadrati. Lo ha confermato Sante Mio, contitolare dell’autosalone di via Cesare Augusto Colombo e comproprietario dell’area in questione. «Sei mesi fa io e il mio socio abbiamo ricevuto la prima telefonata d’interessamento da parte dell’Associazione Baitus-Salat e ora abbiamo effettuato un primo sopralluogo tecnico».

La cifra in ballo non è da poco, si parla di 600mila euro (3mila a metro quadro). «Ma siamo ancora nella fase iniziale delle trattative – precisa Mio –: l’atto di vendita non è ancora perfezionato. Per quanto ho appreso la comunità bengalese, che in città conta 2mila anime, ha intenzione di realizzare nell’ex magazzino un centro di studio della lingua e del Corano».

«Al momento – continua – mi risulta esista un luogo di ritrovo in centro città, ma è di dimensioni troppo ridotte per ospitare tutti gli islamici. Credo che i potenziali acquirenti debbano capire se il loro progetto è fattibile o meno. L’immobile ha comunque tre possibili destinazioni d’uso: residenziale, commerciale e artigianale. Ritengo che la destinazione abitativa possa includere anche la sede di un’associazione culturale». Naturalmente la proprietà spera di perfezionare la trattativa in corso e di concludere l’affare, anche se il problema del prezzo non è di scarso rilievo per la comunità bengalese, che avrebbe anzi chiesto uno sconto. «In origine – ha spiegato Mio – per quell’area sfitta da due anni avevo avanzato il progetto di realizzazione di un complesso edilizio di 12 appartamenti, ma con la sopravvenuta crisi del settore immobiliare l’idea è naufragata».

Tra i residenti di via Primo Maggio, ieri mattina, circolava già la notizia di un’avvenuta cessione. Questo per la rimozione, una settimana fa, del cartello “vendesi” affisso sull’immobile. «Magari fosse così – precisa Mio -. In realtà l’abbiamo tolto proprio in rispetto della trattativa in corso e da quando ciò è avvenuto ho registrato altri tre interessamenti: quello di una ditta per la realizzazione di un magazzino deputato allo stoccaggio di biancheria intima, quello di un piastrellista e di un costruttore. Inutile sottolineare che nell’attuale frangente si è costretti a vendere per ottenere liquidità».

E se al posto dell’Hardi sorgesse un luogo di preghiera, magari una sorta di moschea? «Personalmente – ha concluso Sante Mio – non avrei alcun problema: da viaggiatore ho visitato numerosi Paesi musulmani e visitato diversi edifici di culto; non vi ho mai visto qualcosa di male in ciò. Esprimere parere contrario equivarrebbe a fare razzismo».

Il signor Mio, da buon affarista, se ne frega della sua terra e della sua città. E come al solito, per “confondere”, agita il vetusto spettro del “razzismo”. E’ invece alto, l’allarme che suscita la costruzione, non di una Moschea, già atto grave e invasivo, ma di una “madrasa”, ovvero quei centri di indottrinamento islamico che in Pakistan hanno generato il simpatico movimento dei Talebani.

I residenti del posto potrebbero, presto, avere come vicini, dei terroristi in erba.

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/04/21/news/a-monfalcone-un-centro-islamico-nell-ex-market-1.4399562

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E' chiarissimo, ci stanno invadendo e comprando. Di quali conferme avete ancora bisogno?

 
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Cinque regioni, dove più della metà dei detenuti sono immigrati

Post n°855 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lecasame

Cinque regioni, dove più della metà dei detenuti sono immigrati

2 maggio 2012

Il triste primato delle cinque regioni italiane, nelle cui carceri, oltre il 50% dei detenuti è straniero.

 

REGIONE
DETENUTI STRANIERI
              %
1 VENETO1.868           60,0%
2File:Coat of arms of Liguria.svg LIGURIA1.02657,5%
3File:Regione-Emilia-Romagna-Stemma.svg EMILIA-ROMAGNA2.12752,0%
4Italy TOSCANA2.08951.5%
5File:Regione-Piemonte-Stemma.svg PIEMONTE2.55350.5%

 

Dati al 31 Gennaio 2012

 

http://www.ristretti.it/commenti/2012/febbraio/pdf2/detenuti_31_gennaio.pdf

 
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LA TUBERCOLOSI SFIORA IL SANNIO E NESSUNO LO SA

Post n°854 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lecasame

LA TUBERCOLOSI SFIORA IL SANNIO E NESSUNO LO SA

di Alessandro Paolo Lombardo - 7 marzo 2012

Potrebbero essere del Mali, del Centrafrica o della Guinea. Tra gli immigrati giunti lo scorso maggio nel Sannio ed ospitati in una struttura di contrada Cesine, a San Giorgio del Sannio, sarebbero stati registrati dei casi di turbercolosi. Due, forse tre. Alcune persone che hanno svolto attività nei centri dove gli immigrati erano ospitati sono stati infatti contattati e sottoposti a controllo medico. Il centro tubercolosi di Benevento è obbligato al segreto di ufficio, non risponde ma, cosa forse più significativa, non smentisce e mi consiglia di chiedere, se sono preoccupato, al mio medico di famiglia. Così ottengo delle rassicurazioni: «Quelli non stanno nemmeno più a San Giorgio del Sannio… poi erano in un posto un po’ isolato, quindi l’ASL ha ritenuto di sottoporre a dei test soltanto i responsabili del centro che erano lì dalla mattina alla sera.» Il gestore della struttura accogliente di contrada Cesine dichiara, tuttavia, di non saperne niente.

Al responsabile della struttura faccio allora qualche domanda generica. Non sa nemmeno perché gli immigrati che risiedevano nel suo centro siano stati spostati in un agriturismo di Flumeri «dalla sera alla mattina». Quello che sa, il gestore della struttura, è che nelle sue competenze in ambito sanitario rientrava soltanto l’assegnazione di un medico di base agli immigrati. Ma controlli sanitari veri e propri ve ne saranno stati in struttura? «Solo la prima volta venne la Croce Rossa e fece uno screening un po’ superficiale, uno screening visivo, diciamo.»

«L’unica questione – mi dice poi – è quella dei centri sociali» L’affermazione mi lascia un po’ perplesso, temo che l’intervistato voglia intavolare una discussione di ordine sociologico. Tutt’altro. Il responsabile mi spiega che alcuni ragazzi del centro sociale sono stati sottoposti a controllo giacché avevano svolto attività nel centro a contatto con gli immigrati.

La tubercolosi è molto pericolosa ma la trasmissione non è facilissima. Attacca solitamente i polmoni. Raramente un’infezione latente diventa attiva ma se ciò accade e la malattia non viene trattata il tasso di mortalità è molto alto (circa il 50%). «I sintomi classici sono una tosse cronica con espettorato striato di sangue, febbre, sudorazione notturna e perdita di peso. Se i batteri riescono ad accedere al flusso sanguigno da un’area di tessuto danneggiato si diffondono nell'organismo e creano molti focolai di infezione, tutti con l’aspetto di piccoli tubercoli bianchi nei tessuti» (Wikipedia). La forma maggiormente contagiosa è la cosiddetta TBC aperta o “bacillifera” in cui i bacilli tubercolari possono essere emessi all’esterno con la tosse, propagandandosi per via aerea.

 

Non sappiamo da quale forma di tubercolosi fossero affetti gli immigrati ammalati che sono stati accolti a San Giorgio del Sannio. Sappiamo che i test di controllo finora eseguiti sulle persone considerate a rischio hanno dato esiti negativi. A questo dato confortante si aggiungono delle speranze. La speranza che i nostri compaesani a tempo determinato ora ricoverati a Flumeri o in qualche ospedale irpino stiano bene, sulla via della guarigione. La speranza che gli immigrati siano stati sottoposti, nell’interesse di tutti, a dei controlli sanitari seri e non solo a un generico “screening visivo”.

http://www.bmagazine.info/index.php?option=com_content&view=article&id=3107%3Ala-tubercolosi-sfiora-il-sannio-e-nessuno-lo-sa&catid=34%3Aattualita&Itemid=83&lang=it

 
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Rimini: Chiuso kebab per irregolarità e sporcizia

Post n°853 pubblicato il 02 Maggio 2012 da lecasame

Rimini: Chiuso il kebab vicino alla stazione per irregolarità e sporcizia

di Andrea Lattanzi - 1 maggio 2012

Venerdì la polizia ha fatto chiudere il kebab dei giardini, situato nei pressi della stazione ferroviaria di Rimini, per sporcizia e irregolarità.

Gli agenti della polizia hanno trovato all’interno del negozio

tanta sporcizia, vari prodotti scaduti

ed alcuni elementi per la cucina non a norma.

I poliziotti sono tornati sabato dal gestore e non solo lo hanno sanzionato con una multa di 3.600 euro ma gli hanno intimato di fare interventi di pulizia e di trasformazione strutturale del locale.

Il cittadino del Bangladesh ha preferito chiudere l’attività.

Fonte: "Il Resto del Carlino"

http://www.libertas.sm/cont/news/rimini-chiuso-il-kebab-vicino-alla-stazione-per-irregolarita-e-sporcizia/60747/1.html


 
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