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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...
Proclama all’occidente “’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole. Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”. ......................................... IL CUCULO... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati... SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESEQUESTA E' SPARTA!Dichiarazioni DIRITTI UMANIDichiarazione Universale ................................ Dichiarazione Universale ................................ |
IL CUCULO: NATURA INSEGNA... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati... LEGGI TUTTO Messaggi del 18/04/2012
Post n°834 pubblicato il 18 Aprile 2012 da lecasame
Violenze e abusi su familiari Arrestato muratore pakistanoIl 53enne riteneva moglie e figli «troppo occidentali» Percosse e violenze, anche di natura sessuale, nei confronti della moglie e dei figli, per imporre i costumi tradizionali della loro terra d'origine. Con questa motivazione, un muratore pakistano di 53 anni che abita sul primo Appennino bolognese, avrebbe soggiogato per anni l'intera famiglia: la moglie, cinque figli (tra cui due minorenni) e la nuora. L'uomo è stato arrestato dai carabinieri che, al termine di una indagine durata tre mesi, gli hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, chiesta dal Pm Simone Purgato, con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. La vicenda è emersa grazie al coraggio delle figlie, che vivono e studiano in Italia da anni e che, con il supporto dei servizi sociali del Comune, hanno trovato la forza di raccontare tutto ai carabinieri. Dagli accertamenti emersi durante le indagini, maltrattamenti e azioni prevaricatorie sarebbero andati avanti da circa sette anni, soprattutto nei confronti delle figure femminili della famiglia. Se non indossavano i costumi 'tradizionalì, venivano immediatamente accusate di condotte sessuali scandalose e punite con gesti violenti: calci, pugni, bastonate, testate, lanci di scarpe, oltre alle minacce con coltelli da cucina che i conviventi, per timore, avevano iniziato a nascondere. In alcune circostanze, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ci sarebbero state anche attenzioni morbose verso le figlie, mai sfociate tuttavia in rapporti sessuali veri e propri. Per uno dei figli maschi invece, di 14 anni, il comportamento violento del padre consisteva in percosse immotivate e forti limitazioni alle relazioni sociali con coetanei e compagni di scuola. Ad aggravare le cose sarebbe stato anche il frequente abuso di alcol. In casa, nascosta sotto il letto dell'uomo, i carabinieri hanno sequestrato una mazza in ferro lunga circa un metro, con alcuni bulloni avvitati all'estremità per aumentarne il potere offensivo. Sarebbe stato lo stesso muratore, al momento dell'arresto eseguito sabato scorso, a giustificare il proprio comportamento come semplice applicazione di «antichi e saggi usi e costumi tradizionali della propria terra di origine». (Ansa) .............................................................................................................................. Il primo che mi parla di immigrazione come risorsa lo prendo a mazzate...
Post n°833 pubblicato il 18 Aprile 2012 da lecasame
Extracomunitario nordafricanostupra per ore una ragazza bresciana Ventitreenne stuprata, preso l’aggressore Un extracomunitario nordafricano ha stuprato per ore una ventitreenne ferendola gravemente BRESCIA I carabinieri sono riusciti a individuare l’autore di una violenza sessuale compiuta la sera del 18 giugno nell’abitazione della vittima presso la zona del Carmine. In manette cittadino marocchino di 37 anni che in passato aveva frequentato la sorella della vittima. Ha stuprato una ragazza di 23 anni e non è tornato a casa per giorni, sperando di far sparire le sue tracce. Ma non è riuscito a farla franca: a nove giorni dallo stupro i carabinieri della stazione di piazza Tebaldo Brusato l’hanno rintracciato e gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dall’ufficio del GIP di Brescia. In cella con l’accusa di violenza sessuale, è quindi finito un cittadino marocchino di 37 anni, clandestino e già noto alle forze dell’ordine per lesioni, rapina e spaccio. L’uomo, dopo aver tentato di volatilizzarsi, quando è stato messo alle strette ha negato tutto dicendo ai carabinieri che quanto affermato dalla ragazza «sono tutte stupidaggini» e di aver già «avuto con lei altri rapporti in precedenza». Un comportamento abbastanza consueto da parte di chi è accusato di violenza sessuale, il tentativo di screditare quanto riferito dalla vittima. Ma contro il marocchino ci sarebbe una serie di prove tali da inchiodarlo: non a caso, nell’ordinanza il gip fa riferimento a indizi gravi. Oltre al racconto della giovane, contro l’immigrato ci sono infatti i vestiti della giovane strappati con furia, il racconto dell’amico che l’ha soccorsa, le ecchimosi e i graffi refertati al pronto soccorso con una prognosi di qualche giorno. Il drammatico episodio di violenza sessuale risale alla sera del 18 giugno 2010. È un venerdì e la ragazza rientra a casa una volta terminato il lavoro in un esercizio commerciale del centro di Brescia. Sta passando nella zona del Carmine, quando incontra il cittadino straniero che la avvicina e le ricorda che si sono conosciuti in passato, in quanto lui aveva condiviso un appartamento con la sorella. Alla 23enne riaffiora il ricordo, ma la vicenda è talmente a ritroso nel tempo che non riesce a ricordare il nome dell’uomo. Non ha motivo di aver paura e prosegue verso casa, facendosi tranquillamente accompagnare. La ragazza vive da sola, l’uomo sale nell’appartamento, ma trascorsi cinque minuti lei gli fa capire che è il caso di allontanarsi, perchè è stanca e vuole andare a dormire. A quel punto il 37enne si avvia alla porta, ma quando sta per uscire – secondo il racconto della vittima – si gira di colpo e con uno scatto imprevedibile la afferra per le spalle e la spinge sul divano. Poi – ha raccontato la 23enne ai carabinieri di Brescia – le chiede di fare sesso, ma la ragazza non vuole e lo dice chiaramente. Di fronte al rifiuto, il marocchino diventa una furia, la picchia, la strattona, la graffia, le strappa i vestiti e riesce a ottenere con la violenza quello che la ragazza gli aveva negato. Dopo lo stupro il 37enne se ne va. La vittima terrorizzata e dolorante chiede aiuto a un amico che la accompagna in ospedale. I medici accertano che c’è stata violenza, e che la ragazza è piena di lividi e di graffi. La giovane non va però subito dai carabinieri: è spaventata, non sa bene come comportarsi. Tuttavia l’amico che l’ha soccorsa la convince a non lasciare perdere, perchè il violentatore merita di finire in prigione. Il 22 giugno la giovane si presenta ai carabinieri e racconta la sua notte di orrore. I militari individuano quindi il marocchino, ma a casa con la madre e la sorella non è tornato, proprio dalla sera del 18. Nel frattempo la caccia si concentra sull’intera città, sulle zone più frequentate dai marocchini, finché i Carabinieri individuano il sospetto nelle vicinanze della stazione e gli notificano l’ordinanza. Lui nega, ma per gli investigatori è solo il tentativo di infangare la ragazza, vittima della violenza sessuale. http://www.cronacamilano.it/cronaca/1921-magrebino-stupra-per-ore-una-ragazza-bresciana.html
Post n°832 pubblicato il 18 Aprile 2012 da lecasame
In treno senza biglietto morde l’agente: arrestata La colf nigeriana di 24 anni, è stata fermata sulla linea Calalzo-Conegliano per calmarla sono intervenuti i carabinieri, al poliziotto undici giorni di prognosi
Con lui, ha pensato, riuscirò ad avere i dati necessari. Ma la giovane colf non ha battuto ciglio neppure davanti al poliziotto. Con caparbietà si è rifiutata sia di esibire il biglietto, che di farsi identificare. A quel punto all’agente non è rimasto che chiamare la centrale operativa dei carabinieri di Vittorio Veneto. La pattuglia dell’Arma ha atteso l’arrivo del treno sui binari della stazione ferroviaria cittadina. La donna però aveva sentito la telefonata. Appena il treno si è fermato in stazione ha cercato di svignarsela. Una fuga vana bloccata poco dopo dai militari. La colf, una volta acciuffata, ha cercato in tutti i modi di opporre resistenza, mordendo e graffiando al braccio destro il poliziotto. L’agente ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso di Costa. I sanitari gli hanno riscontrato lesioni guaribili in undici giorni. A.V.O. è stata arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La domestica è stata immediatamente rinchiusa nella camera di sicurezza del comando dei carabinieri di Vittorio Veneto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ieri mattina per la giovane extracomunitaria è avvenuta la convalida dell’arresto. L’avvocato incaricato della difesa della nigeriana ha chiesto i “termini a difesa”, cioè il tempo necessario per poter studiare gli atti. Il processo slitterà così nel mese di maggio.
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Inviato da: cassetta2
il 13/04/2021 alle 15:36
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 13:42
Inviato da: scampipercena77
il 01/02/2016 alle 12:50
Inviato da: lecasame
il 14/06/2014 alle 18:21
Inviato da: livio.belloli
il 25/04/2014 alle 13:49