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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...
Proclama all’occidente “’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole. Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”. ......................................... IL CUCULO... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati... SPOT PARTITO DEMOCRATICO SVEDESEQUESTA E' SPARTA!Dichiarazioni DIRITTI UMANIDichiarazione Universale ................................ Dichiarazione Universale ................................ |
IL CUCULO: NATURA INSEGNA... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati... LEGGI TUTTO Messaggi del 20/08/2012
Post n°972 pubblicato il 20 Agosto 2012 da lecasame
Tornano i barconi, Lampedusa indifesa Senza respingimenti, si ricomincia: ieri sono sbarcati in 400. Arrivano dalla Tunisia, non sono profughi. Ma noi gli spalanchiamo le porte
Ricominciano gli sbarchi di massa a Lampedusa. Solo ieri sono giunti sull'isola oltre 400 clandestini, nella maggioranza, se non tutti, tunisini. Anche se parlare di sbarchi non è corretto, perché si tratta di accompagnamenti, di presa in consegna dei clandestini - detti «migranti» secondo il piagnisteo politicamente corretto - in alto mare e loro traghettamento sulla terraferma. E non siamo di fronte al soccorso umanitario - mare in burrasca, carrette del mare lì lì per sfasciarsi, condizioni disumane oltre a mancanza d'acqua e di cibo - sul quale non si discute. Ma proprio di una procedura di benvenuto. I due natanti sul quale erano imbarcati i 400 tunisini sono motopescherecci in buono stato, l'uno di 16 e l'altro di 12 metri. Il mare era mosso, ma di quel moto ondoso ben sopportato anche dai bagnanti in pattino. E nessuno dei «migranti» dava segno di disidratazione o inedia. Entrambi i pescherecci sono stati avvistati dal servizio di pattugliamento, un aereo islandese in missione per conto della Frontex (l’agenzia europea per il coordinamento del pattugliamento delle frontiere esterne aeree, marittime e terrestri degli Stati dell'Unione) e un elicottero della nostra Marina militare. Segnalate le due imbarcazioni con prua su Lampedusa, alla prima le è andata incontro una squadra composta da una motovedetta della Guardia di Finanza, una nave della Marina militare e tre motovedette della Capitaneria di Porto assistite da due elicotteri. Alla seconda una flotta composta da due navi della Marina e due motovedette della Guardia costiera, ovviamente assistite da un elicottero. In totale, sette unità navali e tre aeree (figuriamoci i costi). Neanche si fosse dovuto andare in soccorso dei naufraghi del Titanic. In ogni modo, i clandestini, tutti in buona salute (la traversata dalla costa tunisina a Lampedusa è di cento e sessanta chilometri per cui anche andando a 15 nodi in sei-sette ore si è a destinazione) sono stati trasbordati dai pescherecci alle unità navali che li hanno felicemente e confortevolmente condotti alla meta. Questo per dire che grazie a ciò che Roberto Maroni giustamente definisce «buonismo peloso» (ci torneremo subito) praticato in specie da questo governo che vanta addirittura un Ministero per l'Integrazione all'insegna «dell’Avanti c'è posto», si è come steso un tappeto rosso tra i centri nordafricani di smistamento dei clandestini e le coste della madrepatria. Che così sono diventate le preferite, scalzando quelle spagnole da quando Louis Rodriguez Zapatero ebbe l'idea di bloccare l'immigrazione clandestina armi alla mano. Nessuno vuole che si giunga a tanto, per carità. Neanche pensarci. Però, qualcosa si deve pur fare per scrollarci di dosso l'etichetta di Paese-Bengodi del Clandestino. Ad esempio procedendo al rimpatrio immediato quando sussista la certezza che i «migranti» siano tali e non perseguitati politici con diritto d'asilo (categoria alla quale il «buonismo peloso» vorrebbe far comprendere chiunque metta piede- clandestinamente- in Italia). E qui torniamo a Roberto Maroni. Riferendosi ai 400 e passa sbarcati ieri l'ex ministro ha mandato a dire: «Vengono dalla Tunisia, non sono profughi ma clandestini e possono essere rimpatriati subito in base all'accordo da me fatto un anno fa. Ministro Cancellieri, coraggio, non si faccia fregare dal buonismo peloso di qualche suo collega di governo ». Parole sante. http://www.ilgiornale.it/news/cronache/tornano-i-barconi-lampedusa-indifesa-830642.html
Post n°971 pubblicato il 20 Agosto 2012 da lecasame
Pil: ecco l'Italia a due velocità Il Centro Sud è fermo, il Nord continua a crescere (poco) 25-06-2012 - di Massimo Morici
L’Italia del Pil rimane ancora spaccata in tre. Di fronte alle regioni settentrionali che, nonostante la crisi, continuano a correre sopra la media nazionale dello 0,4%, con un Nord Est e un Nord Ovest cresciuti rispettivamente dello 0,9% e dello 0,6%, le regioni centrali faticano a mantenere il ritmo con un magro aumento del Pil dello 0,1% mentre il Sud non cresce affatto e rimane stazionario. Questo dicono i recenti dati dell'Istat sul 2011. L’ennesima conferma di un Paese a due velocità con il Nord che perfoma bene tutti i settori, in particolare l’agricoltura e l’industria nel Nord Est, e il Centro Sud che se la cava solo nel terziario, mentre tutto il resto arranca. C’è la crisi, ma non in tutte le aree Crescita che ha portato nuovi posti di lavoro nel settore: +1,5% l’incremento occupazionale nelle industrie nel Nord Ovest e +1,4% nel Nord Est. A soffrire, invece, sono soprattutto le imprese industriali del Centro e del Sud che hanno registrato una significativa contrazione rispettivamente dell'1,9% e dell'1,8%, con il conseguente crollo dei posti di lavoro: -4,3% nelle regioni centrali e -2,2% nel Sud. Del resto l'andamento occupazionale nel 2011 in tutti i settori, spiega l'istituto nazionale di statistica, rispecchia le differenze nelle dinamiche territoriali del valore aggiunto: a un aumento dell'input di lavoro nelle regioni settentrionali (+0,3% nel Nord-ovest, +0,9% nel Nord-est), si contrappone una flessione nelle regioni centromeridionali (-0,5% nel Centro e -0,3% nel Mezzogiorno). Tornando ai settori, i servizi se la cavano un po’ dappertutto (+0,8% la crescita media nazionale del terziario), con dati più alti nel Nord Est (+1,1%) e nel Centro (+0,8%), mentre Nord Ovest e Sud si fermano un poco al di sotto della media nazionale, con un +0,7%. Bene, infine, l’agricoltura nelle regioni Settentrionali, con un +2,1% nel Nord Est che compensa un magro 0,3% del Nord Ovest, mentre Centro e Sud subiscono una contrazione rispettivamente del 2,4% e dell’1,6%. Le due Italie: un confronto internazionale Se staccassimo il Nord dalla Penisola, ci ritroveremmo di fronte a un Paese con ritmi di crescita simili a quelli del Regno Unito (Pil a +0,8% nel 2011) e dati settoriali sostanzialmente in linea, o leggermente inferiori, con quelli dei maggiori partner europei. Diverso il discorso per il Centro Sud che, scontando sia un ritardo di tipo storico sia una minore competitività del tessuto imprenditoriale, si ritrova con performance (qui serie storiche dell'Eurostat) in linea o addirittura inferiori a quelle degli Stati dell'Europa mediterranea, come Spagna e Portogallo (Pil nel 2011 in crescita dello 0,7% la prima, in calo dell'1,6% il secondo). da panorama.it
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Inviato da: cassetta2
il 13/04/2021 alle 15:36
Inviato da: generazioneottanta
il 15/07/2016 alle 13:42
Inviato da: scampipercena77
il 01/02/2016 alle 12:50
Inviato da: lecasame
il 14/06/2014 alle 18:21
Inviato da: livio.belloli
il 25/04/2014 alle 13:49