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Ferrara, San Giorgio Patrono, Ponte di San Giorgio

Post n°377 pubblicato il 24 Febbraio 2017 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

 

clicca sull'immagine: Ponte di San Giorgio con la statua del Santo (cartolina del 1908)

Maria Alberta Faggioli Saletti

Ferrara, San Giorgio Patrono, Ponte di San Giorgio     Parte 3a   il Ponte sul Po di Volano in legno,in mattoni, in ferro, in cemento armato, con le statue di fine Settecento.

-Funzione pubblica del ponte.  Il ponte sul Po di Volano ha da sempre collegato alla città di Ferrara, San Giorgio, antica cattedrale, poi importante Basilica e Monastero.

-Il Ponte levatoio in legno.   Costruito in legno, questo ponte levatoio esisteva nelle primePiante della città a noi pervenute (Carta di fraPaolino minorita,Riccobaldo ), e la sua fondamentale funzione pubblica è sottolineata dalloScalabrini, grande studioso settecentesco delle chiese e dei borghi di Ferrara,secondo il quale il Ponte sul Volano, a San Giorgio, è stato …principiato,e fondato dai ferraresi, poi più volte ricostruito e anche spostato.

Lo storico Maresti sottolinea l’ingegno profuso fin dall’800 (IX secolo) dalle “nobilipersone” che abitavano la città per difendere il ponte di San Giorgio chepoteva consentire ai bolognesi invidiosi d’impadronirsi della città. Con ilpretesto di “far accomodare il ponte”, il nobile Bendedei, ”con gran prudenza esecretezza lo fece dividere in treparti” così perfettamente che nessuno della città poteva accorgersidell’artificio, anche perché gli unici a conoscere il segreto furono ilBendedei e i maestri costruttori che gli erano fedelissimi.

-Il ponte in mattoni. Nel 1682, il ponte in legno sul Po di Volano, a San Giorgio, vennesostituito (il nuovo ponte viene costruito su quello secentesco). Il Comune diFerrara fece edificare il nuovo Pontedalle fondamenta e in mattoni,“salvo il pavimento che rimase di legno”. Nel 1700, fu rinnovato a spese pubbliche tutto il tavolato del nuovo Pontedi San Giorgio.

 

Durante la Legazione del Cardinale Carafa, fu compilato il Catasto cosiddetto Carafa (1776-1779) nel quale è contenuta una  schematica mappa che delinea il pontee il percorso interno della Porta di San Giorgio.

Nel 1786, vennero aggiunti 3 archi in mattoni che resero il ponte di San Giorgio un monumentale ponte in cotto. Gli angoli del ponte furono ornati con le statue di marmo, maggiori del naturale, rappresentanti San Giorgio (angolo nord est), San Maurelio (nord ovest), San Rocco (sud est), tutti comprotettori di Ferrara, ai quali si aggiunse (sud ovest) San Filippo Neri  (vissuto tra il 1515 e il 1595, fu canonizzato nel 1622) cui era dedicato un altare nella chiesa di Santo Stefano e che nel 1677 era stato eletto protettore delle acque, a Ferrara, in occasione della rotta del Reno e della minaccia del Po.  Le statue vennero lavorate tra il 1784 e il 1786, dallo scalpellino veronese Gaetano Cignaroli.

-Il ponte in ferro Il ponte di San Giorgio fu spostato di nuovo tra il 1891 e il 1894.

Tra il 1891 ed 1894, oltre alla soppressione di Porta Romana (ora sede dell'agenzia n. 4 della Carife), il ponte seicentesco fu ricostruito in ferro e spostato verso est, con il conseguente taglio del vicino Baluardo di San Giorgio di 14 metri e l'apertura delle attuali vie San Maurelio, Alfonso I d'Este e dell'ultimo tratto di via Porta Romana, poi allargate nel corso del Novecento.

Il Ponte in ferro fu distrutto dal bombardamento del 1944.

-Il Ponte in cemento armato  Dopo la seconda Guerra mondiale, il ponte di San Giorgio è stato ricostruito in cemento armato (1949, o 1962?), ed è tuttora funzionante.

Nel 1984 le statue del Ponte di San Giorgio furono restaurate.

Di questo ponte esistono belle fotografie, le prime, divenute poi cartoline. 

BIBLIOGRAFIA

G. Baruffaldi, Dell’Istoria di Ferrara  (1700), p. 262. 

G. A. Scalabrini, Memorie Istoriche delle Chiese di Ferrara ede’ suoi Borghi (1773), p. 11;

Frizzi,Memorie per la storia di Ferrara(1791-1809), vol. V, p. 140, definisce le statue di “non felice scalpello veronese”; 

L. N. Cittadella, Ferrara sotto l’aspetto militare (1875),immagine dopo p. 24;  U. Malagù, Guida del Ferrarese (1982), vol. I, pp.37-38 (cita in nota G. Medri, La scultura a Ferrara, 1953, p. 63).   

 

 

 
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