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PREVIATI-BOCCIONI Mostra “Stati d’animo”, Ferrara 2018

Post n°402 pubblicato il 05 Giugno 2018 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

 Clicca sull'immagine per ingrandirla

Maria Alberta Faggioli Saletti

Stati d'animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”, Mostra a cura di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina, Organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 3 marzo - 10 giugno 2018.

 

TERZA PARTE

Gaetano Previati pittore ferrarese 

La mostra è anche l’occasione per scoprire un ferrarese poco conosciuto, Gaetano Previati,   pittore tra ‘800 e ‘900, tra romanticismo (l’ultimo dei romantici), simbolismo-divisionismo e “avanguardia”. 

Il pittore è presente già  nelle prime sale con Aurora del 1884, bellissimo ritratto della fidanzata e autoritratto in assorta e muta contemplazione della bella giovane, palpitante di emozione e di sogno.

La morte di “Paolo e Francesca” del 1887 è testimonianza del suo romanticismo ma poi, con Segantini e Pellizza da Volpedo egli è simbolista nel “Paolo e Francesca” del 1909.

Nel dipinto del 1887 egli raffigura l’epilogo della passione adultera come raccontata da Francesca da Rimini a Dante nel V Canto dell’Inferno. Per annullare la distanza fra i protagonisti della vicende e l’osservatore, l’artista ritaglia coraggiosamente l’inquadratura sulle figure esanimi degli amanti ed accentua grazie alla materia pittorica densa e sfumata l’atmosfera opprimente della scena.[1]

Nel grande quadro del 1909 Previati  “torna a cimentarsi con il poema dantesco spostando lo sguardo dalla dimensione storica degli amanti all’evocazione del moto delle anime nel girone infernale (rappresentazione allegorica). Per dare forma a questo universo trascendente l’artista si avvale di una trama semitrasparente di pennellate che tende a fondere le figure e lo sfondo,  conferendo alle anime l’apparenza  immateriale di spiriti, e crea la suggestione del movimento incessante attraverso la concatenazione di corpi in una parabola ascendente. La qualità dinamica e smaterializzata delle visioni di Previati prelude al Futurismo”.[2]

 

In esposizione anche i citati  Chiaro di luna 1888-92, Maternità1890-91 e Ippopotami 1888-90, Il sogno 1912 (accostato al Sogno di Boccioni 1908-09) e il trittico Il Giorno, Il Carro del sole, La Notte 1909. Il trittico colpì profondamente Boccioni “per l’effetto divisionista di controluce che fa risaltare l’energia animale trattenuta a stento”.[3]

 

La rassegna è accompagnata da un cantiere di studio sulla produzione artistica di Gaetano Previati le cui opere sono ben presenti a Ferrara, nelle Galleried’Arte Moderna e Contemporanea, con l’intento di evidenziarne il ruolo nel panorama artistico italiano ed europeo, in particolare nei confronti del più Giovane Umberto Boccioni.

Umberto Boccioni scrisse, a proposito di Gaetano Previati: “… è il primo che tenti di esprimere per mezzo della luce in sé un'emozione nuova all'infuori dellaconvenzionale riproduzione delle forme e dei colori [...], con lui le forme cominciano a parlare come musica, i corpi aspirano a farsi atmosfera, spirito e il soggettoè già pronto a trasformarsi in stato d'animo[4], proprio per sottolinearne l’apporto all’arte e alla nascente poetica futurista.

Di Previati, vengono proposte la prima catalogazione completa, approfondimenti e sollecitazioni al confronto,  e anche belle letture iconografiche dei suoi dipinti che ne arricchiscono l’analisi critica, nonché un’ampia rassegna bibliografica.

  

In occasione della Mostra, il dipintoPaolo e Francesca”(1909), conservato a Ferrara, è stato sottoposto a una serie di indagini diagnostiche svolte da Università di Ferrara, CNR di Firenze e Università di Pisa.


 

[1]Stati d'animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”, Guida alla Mostra , a cura di Vasilij Gusella, Imola 2018, p. 10

[2]Stati d'animo. Arte e psichetra Previati e Boccioni”, Guida, cit. p. 25

[3]  Statid'animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”, Guida, cit. p. 30.

[4] Umberto Boccioni, La Pittura futurista, 1911.

 
 

 

 
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