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PREVIATI-BOCCIONI Mostra “Stati d’animo”, Ferrara 2018

Post n°403 pubblicato il 05 Giugno 2018 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

Clicca sull'immagine per ingrandirla 

Maria Alberta Faggioli Saletti

Stati d'animo. Arte e psiche tra Previati e Boccioni”,  Mostra a cura di Chiara Vorrasi, Fernando Mazzocca e Maria Grazia Messina, Organizzata da Fondazione Ferrara Arte e Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea, Ferrara, Palazzo dei Diamanti, 3 marzo - 10 giugno 2018.


SECONDA PARTE

Il titolo 

Il titolo della Mostra si ispira ai Trittici degli “Stati d’animo” di Umberto Boccioni. Tra il 1911 e il 1912 il pittore, allora quasi trentenne, crea i due trittici “Stati d’animo” che rappresentano uno sviluppo profondo del proprio stile (le opere sono conservate al Museo del Novecento di Milano e al Moma di New York). A Ferrara, inmostra, c’è il trittico del 1911, “Stati d’animo”. “Quelli che vanno”, “Gli addii”, “Quelli che restano” (Milano, Museo del Novecento).  Sensazioni ed emozioni generate dalla partenza di un treno sono scelte come soggetto dell’opera e interpretate in un flusso di linee e scie colorate che restituiscono il dinamismo e la simultaneità di figure e ambiente, presente e ricordi.


I Protagonisti 

Protagonisti  della rassegna sono maestri del Simbolismo, del Divisionismo (l’innovativa, luminosa tecnica divisionista!), come Giovanni Segantini,  Gaetano Previati,  Giuseppe Pellizza da Volpedo,  Angelo Morbelli, lo scultore Medardo Rosso, Giacomo Balla, della Metafisica, Giorgio De Chirico, fino ai capofila dell’Avanguardia Futurista, come Carlo Carrà e Umberto Boccioni, che raccolsero il testimone dalla generazione precedente e plasmarono l’immagine della modernità,  un’immagine in movimento, ma a più voci e variegata.


Le opere in Mostra 

Gli autoritratti  di Giovanni Segantini (c. 1882, Segantini Museum, St.  Moritz), Pellizza daVolpedo (1899, Uffizi, Firenze), Umberto Boccioni (1909, Castello Sforzesco, Milano) colpiscono il visitatore fin dalla prima sala.

Sono esposti dipinti, sculture, creazioni su carta, disegni, opere manifesto della storia della pittura italiana, come la Beata Beatrix 1872 di Dante Gabriel Rossetti, Ave Maria a trasbordo 1886 di Segantini,  Le fumatrici d’oppio 1887 di Gaetano Previati, Ricordo di un dolore (Ritratto di Santina Negri) 1889 di Giuseppe Pellizza da Volpedo,  la monumentale Maternità 1890-91 di Previati, il citato trittico degli Stati d’animo 1911 di Umberto Boccioni, che guidano a riscoprire l’immaginario culturale e scientifico da cui è scaturita la coscienza contemporanea.

Varie sale sono dedicate all’indagine di singoli stati d’animo. 

L’icona della malinconia è di Pellizza da Volpedo, Ricordo di un dolore.

Se la passione è rappresentata dal Paolo e Francesca 1887 di Previati, il suo Paolo  e Francesca, grande olio del 1909, rappresenta l’estasi, il rapimento estatico dell’amore che è fusione. La paura e l’allucinazione sono descritti nel carboncino su carta, Ippopotami di Previati. Coinvolgente la sala dedicata alla voluttà che esprime l’immagine di una femminilità provocante e sensuale. Armonia è tema comune a Maternità di Previati, L’amore alla fonte della vita di Segantini e L’Angelo della vita, sempre di Segantini, con echi della delicatezza giapponese.

Nella sala dei sogni, Bach e Chopin accompagnano il Chiaro di luna di Previati; l’empatia è il tema dell’Ave Maria a trasbordo  di Segantini con una luce straordinaria data dalla sottile foglia d’oro stesa sotto il dipinto. Una sospensione misteriosa si accompagna alla calma dei dipinti di Fernand KhnopffAcqua calma,  e di Angelo Morbelli, Era l’ora che volge il disio che ha una luce speciale. 

Giunti alle ultime sale, si guarda con  sorpresa l’atmosfera creata dal controluce e dalla gamma monocroma nel trittico in bianco e nero, quasi fotografico, di Giacomo Balla, Affetti

Bellissima la scultura di Medardo Rosso Aetas Aurea, fra scultura e fotografia.

La frenesia e la vitalità sono nei quadri di Boccioni, Stati d’animo (di cui s’è detto) e La risata con chiari riferimenti alla vita notturna delle metropoli, resi attraverso le ripetizioni di forme e colori che si diramano dal grande viso centrale.

 

 
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