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FICAROLO NELLE FONTI MEDIEVALI

Post n°262 pubblicato il 04 Gennaio 2011 da marialberta2004.1
 

Maria Alberta Faggioli Saletti, RECENSIONE

Luciano Pigaiani, Il Territorio della Pieve di Santa Maria in Trenta e il castello di Ficarolo nelle Fonti Medievali, Ferrara, Nuovecarte 2010.

Il territorio, la Pieve, il Castello, l’antico corso del fiume Po: uno studio sulla remota terra di Ficarolo, oggi nella provincia di Rovigo, luogo da sempre importante per il controllo, in un’area della Pianura Padana di transiti fluviali e viari, quindi di commerci tra i più intensi della penisola.

Chi ha seguito negli ultimi anni la ricerca storica di Luciano Pigaiani, appassionato e apprezzato studioso di Storia della sua terra[1], aspettava da un po’ i risultati dell’intenso saggio sulla Pieve di Santa Maria in Trenta, sul Castello, sulla nascita di Ficarolo e sul grande fiume Po.

Ancora uno studio a paragrafi titolati (non a capitoli), che rendono più facile la lettura. Un’indagine minuziosa sull’antica probabile centuriazione romana, divenuta centro di un’importante “distrettuazione” ecclesiastica, in seguito sede di Comitato imperiale e post canossiano (paragonabile a una piccola provincia di oggi, p. 54), poi area giuridicamente denominata “Polesine di Ficarolo”, fino alla fine del Duecento, quando passa stabilmente ai marchesi d’Este.

Un arco temporale lunghissimo e denso di eventi, che, partendo dall’epoca tardo romana, focalizza l’attenzione sull’età medievale, l’Alto Medioevo (secoli V-X), i Secoli Centrali del Medioevo (secoli XI°-XII°) fino all’inizio del Tardo o Basso Medioevo (XIII° secolo). Nove secoli, alcuni dei quali decisivi per l’esistenza di Ficarolo.

Utili gli Indici dei nomi e dei luoghi. Peccato che manchi un Indice dei termini di interesse storico, numerosi e curati in approfondite note esplicative di cui si dirà.

L’elegante volume, di 120 pagine, arricchisce ulteriormente la già prestigiosa collana Transpadana Ferrarese. Terre e genti di confine, e consegna al lettore il frutto di un bel progetto culturale e visivo. Editrice è la ferrarese Nuovecarte, come per la monografia del 2008, Il territorio di Ficarolo e Gaiba. Aspetti di vita sociale, civile e religiosa nel secolo XVII”, quindi è da rinnovare la lode per la cura editoriale, tanto negli apparati critici (note tutte a piè di pagina, appendici, bibliografia, indici, cartine) quanto nell’artistica veste grafica.

L’opera è stata pubblicata con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Rovigo, del Comune di Ficarolo, del Comune di Gaiba e della Parrocchia di Sant’Antonino Martire di Ficarolo, in collaborazione con il Gruppo Storico Archeologico “Eridano”, sezione del Centro Polesano di Studi Storici, Archeologici, Etnografici (CPSSAE), nonché con il contributo di alcune aziende private.

Ci consegnano un’importante chiave d’approccio allo studio complesso e articolato di Luciano Pigaiani due scelte metodologiche: la ricerca delle fonti storiche, cioè di tutto ciò che testimonia in modo attendibile un qualcosa del passato, ed è fondamentale per lo storico, e la scelta di approfondire alcuni temi. Argomenti come i mutamenti climatici, i problemi idrici e idraulici, l’evoluzione dell’agricoltura fin dall’epoca tardo romana, l’attenzione alla topografia e ai microtoponimi e agli idronimi, ai nomi degli antichi abitanti, sono considerati adatti, secondo la storiografia degli ultimi decenni del Novecento, in particolare quella francese, per osservare il formarsi di una comunità e coglierne i mutamenti strutturali più profondi, soprattutto in epoca medievale. Ricordiamo Emmanuel Leroy Ladurie, allievo di Fernand Braudel, specializzato in Storia rurale e Storia sociale, fondatore in Francia della “Nouvelle histoire”, precursore della microanalisi storica, e pioniere nella storia del clima, con ricerche dal Medioevo ai giorni nostri.[2]



[1] Ricordiamo la monografia Il territorio di Ficarolo e Gaiba. Aspetti di vita sociale, civile e religiosa nel secolo XVII, Nuovecarte, Ferrara 2008, il saggio sulla Parrocchiale vecchia di Ficarolo, gli articoli sugli Altari della Chiesa di Sant’Antonino, e sulla Madonna del Malpelo.

[2] Emmanuel Leroy Ladurie, nato nel 1929, ha scritto opere sulla storia della Francia, pubblicate attorno al 2000 dalle edizioni Il Mulino di Bologna.

 
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