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Galeazzo Giuliani, Dizionario Biografico dei pittori, miniatori e incisori attivi a Ferrara dal XIV al XX secolo

Post n°425 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da marialberta2004.1
 

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Maria Alberta Faggioli Saletti 

Galeazzo Giuliani, Dizionario Biografico dei pittori, miniatori e incisori attivi a Ferrara dal XIV al XX secolo, I Migliori Amici Editore, Grafiche Nuova Tipografia, Corbola (Ro) 2019, Tomo I A-L, Tomo II M-Z. € 59,90.

 

Il racconto di un’avventura ferrarese di settecento anni e che riguarda “oltre cinquecento personalità”.

L’annosa conoscenza dell’arte figurativa ferrarese, delle sue eccelse qualità e dei suoi storici e cronisti, hanno guidato Galeazzo Giuliani nella compilazione dei due Tomi del Dizionario Biografico, un’impresa appassionata che non ha precedenti, come afferma lo stesso Autore nella Presentazione.

 

Sfogliando le belle pagine, dallo stile chiaro e scorrevole, con stampa nitida, emergono la presenza di tanti documenti e la fedeltà alle indicazioni in essi contenute.

In risalto anche la Bibliografia ampia e puntuale (fino al 2017), con le parole virgolettate degli esperti, una vera Antologia critica nella quale riecheggiano, fra le molte, le parole eccellenti di Giorgio Vasari, Giuseppe Campori, Girolamo Baruffaldi, Roberto Longhi, Adolfo Venturi,…. 

Tutto ciò ha consentito all’Autore di esporre con lucido rispetto, i risultati dei diversi studiosi e anche di ricostruire i percorsi storici di numerosi artisti e opere, in alcuni casi, per centinaia di anni. Ne sono un esempio i Miniatori e i Maestri attivi a Ferrara, gli Anonimi e alcuni pittori di fine Trecento e primo Quattrocento i cui nomi e le storie ancora sconosciuti vale la pena di indagare.  Come Antonio da Ferrara dall’Autore a lungo studiato con successo documentato: si chiamava  Antonio De Recchis, proveniva da Badia Polesine, sede dell’antica Abbazia della Vangadizza (Rovigo) e aveva dipinto anche per la Cattedrale di Ferrara.  

Tra le personalità, figurano gli Incisori come Andrea Bolzoni, e anche un Estense che ha amato la pittura e le arti come il duca Alfonso I d’Este (con una sua voce specifica). Non mancano le donne, purtroppo solo quelle appartenenti ai secoli più recenti, tra esse, Emma Buzzacchi Quilici, e Rita da Re, ancora nel cuore di numerosi ferraresi. E le innumerevoli opere: fuoriescono dipinti, ritratti,  cicli pittorici, o decorativi, pale d’altare… Un ricco bagaglio di splendore e di studi da divulgare a tutti gli interessati: pittori, studiosi, collezionisti, curiosi i quali, grazie alle più ampie conoscenze di cui dispongono, possono permettersi minor frammentarietà e più profonda comprensione. 

Ogni artista, con i suoi lavori, esprime non solo la propria creatività, il gusto estetico personale, ma anche quello della società in cui vive, e rimanda alla situazione politica,sociale, religiosa, economica del suo tempo attraverso i committenti: i mecenati Estensi, con le innumerevoli committenze artistiche per la magnificenza di signori e nobili; negli anni successivi alla Devoluzione,  le committenze di Legati, Vescovi, istituzioni religiose e laici poi, le istituzioni unitarie italiane e i mecenati delle arti privati.

Un altro merito di quest’opera deriva dall’intreccio della vita delle personalità artistiche con edifici antichi e moderni della città e territorio, religiosi e civili dei quali sono curate note storiche, ad esempio l’antichissima Chiesa di Sant’Alessio (p. 1457), l’Abbazia di San Bartolo  (p. 1609), l’Abbazia di Pomposa che ha una sua voce specifica, i Teatri (p. 1456-Voce Poggi).  

Edificio speciale è la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, a Palazzo dei Diamanti della quale sono accuratamente rilevati i capolavori raccolti (c’è anche la Pinacoteca Civica di Cento). 

Forse la presenza di un Indice dei nomi e dei luoghi citati avrebbe arricchito ulteriormente la consultazione.

 

Sicuramente il Dizionario Biografico dei pittori, miniatori e incisori attivi a Ferrara consentirà di analizzare la produzione artistica ferrarese, a partire dai secoli più lontani (dal Milleduecento-Milletrecento), con migliori sicurezze e  nuovi punti di vista, in particolare sull’arte rinascimentale (soprattutto quella del Quattrocento), e donerà anche nuova consapevolezza ai tanti ferraresi che si cimentano in quest’arte di primo piano. 

 
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