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Ultimi Commenti
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Ficarolo nelle fonti medievali – (commento)
Ieri sera in un locale della chiesa di Ficarolo ho assistito alla presentazione del bel libro di Pigaiani. Il pubblico era numeroso. L’autore e la professoressa Maria Alberta Saletti Faggioli, vivacemente alternandosi, hanno letto brani del libro concernenti antichi documenti, contratti agrari siglati da un notaio del nono secolo ed altri dei secoli successivi, hanno illustrato carte topografiche di epoche antichissime che sorprendentemente contengono numerosi nomi che si sono conservati in località tuttora esistenti. Così, davanti ai cittadini di Ficarolo presenti, è passata la grande storia che si è occupata anche della loro località: l’Impero romano di occidente, quello di oriente, il vescovo di Ravenna, la contessa Matilde di Canossa, le Signorie di Ferrara, di Mantova, di Venezia e L’imperatore del Sacro Romano Impero. Ritengo,tuttavia, che a colpire maggiormente i presenti sia stata la cosi detta storia minore. Essa trattando di contratti agrari, con terre da arare, vigneti da curare, galline, uova, conigli e di determinate parti dei prodotti da conferire al proprietario come affitto, ha fatto si che la maggior parte dei presenti si sentisse partecipe di vicende che, pur ultra millenarie, venivano percepite come familiari. Suggestiva poi l’elencazione dei nomi degli antichi abitatori di Ficarolo. In particolare dei primi, una coppia di coniugi, contenuti in una richiesta di concessione agraria: lui con un nome latino e lei, con un nome longobardo, e, dati i tempi, di probabile recente immigrazione. Grazie all'efficacissima presentazione sono passati nelle menti dei presenti mille anni di abitatori di Ficarolo mentre conficcano pali per proteggere le rive, arano e coltivavano i terreni, liberno le rive dagli arbusti per permettere ai cavalli di trainare le barche contro corrente, firmno contratti agrari per se e per i propri figli in cui i nomi, pur antichi, risultano vivissimi e quasi presenti, ( non come quelli delle lapidi mortuarie che, anche se altrettanto antichi, mettono comunque malinconia). Ebbene ritengo che i presenti abbiano, in tutti quei personaggi che per oltre mille anni hanno vissuto e lavorato su quelle terre e su quelle rive, riconosciuto se stessi: in quanto quelle terre e quelle rive continuno ad essere ancora le loro.
Ringrazio per la bella serata.
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Gentile Maria Grazia, con piacere la rileggo come mia corrispondente. Sono curiosa di conoscere i suoi interessi culturali (i miei sono in bella vista nel blog maria alberta). Cordialità M. A.
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Grazie a Lei sig. Maria Alberta per avermi risposto, ma soprattutto per aver portato alla "luce" anche in questo mondo cosiddetto "virtuale" l'opera dell'autore Enrico Baldisserotto, ribadisco un'opera che merita di essere assaporata in ogni suo contenuto, con stima Maria Grazia Cavessago
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Gentile Maria Grazia, sono contenta che la recensione-presentazione offerte nel mio blog, al volume "Per schivar la noia" sia risultata rispondente anche a chi, conoscendo personalmente l'autore, ha collaborato in modo importante alla sua realizzazione. Cordialità Maria Alberta
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Conosco personalmente l'autore poichè sono la persona che ha trascritto, impaginato e redatto l'opera.
Durante il percorso di quest'opera ho imparato a conoscere ed apprezzare Enrico Baldisserotto per la sua cultura, la sua semplicità, la sua correttezza.
Ho assaporato piano piano la ricchezza dei contenuti di ogni pagina trascritta, imparando di volta in volta, pezzi di "storia ed arte" a me sconosciuta.
Ho visionato personalmente la "sedia scaranata" , l'albero doppiere, la "tavola 4 stagioni" e quant'altro costruito con abili mani e precisione, da quel legno "vineato" di antiche botti, dal sig. Baldisserotto.
Merita davvero leggere questo libro, ne uscirete sicuramente arricchiti.
Ringrazio nuovamente il sig. Enrico Baldisserotto per l'opportunità datami nel redarre "Per schivar la noia"
M.Grazia Cavessago
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Che meraviglia i versi dell'Ariosto!Pudore, delicatezza e forza dei sentimenti descritti con impareggiabile maestria.
L'amore poi... che quando c'è davvero non ha confini, è meravigliosamente cieco,non ha bisogno di titoli da conquistare. il "zeru tituli" è irrilevante.
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Bravo Gianfranco a scrivere di Via San Romano commerciale! Detta Via è nella "composizione" fisica e sentimentale di ogni cittadino ferrarese di città o di campagna. Nella memoria di ognuno; nella mia di quando, bambino, mia madre mi portava con sé a fare i necessari acquisti. Nei negozi ella "tirava" allo spasimo sul prezzo (allora usava così)finchè, poteva avvenire che il negoziante rinunciasse alla vendita, oppure esclamasse: <<va bene! ma solo perchè è Lei>>.E l'affare era fatto. Altrimenti si andava in un altro negozio "a trattare".
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La enigmatica Palazzina,la bellissima dama,le rime a Lei dedicate dal Tasso,la benevolenza di Lei verso il poeta in disgrazia, le feste della corte, i meriti importanti, i suoi numerosi figli, le vacanze in villa, le leggende della città e il molto altro che è contenuto nel libro allietano la mia lettura. Giorgio
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Ho letto e mi è piaciuta la tua recensione che mi riporta ai miei migliori anni scolastici!
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Ciao M. Alberta, è la prima volta che la lettura di questa novella mi è gadita in quanto la versione originale mi è talmente ostica da togliermi il piacere.
Giorgio
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Inviato da: marialberta2004.1
il 01/06/2022 alle 13:03
Inviato da: diogene51
il 01/06/2022 alle 09:38
Inviato da: marialberta2004.1
il 07/12/2020 alle 01:31
Inviato da: danibold2
il 05/12/2020 alle 17:27
Inviato da: marialberta2004
il 03/12/2020 alle 16:15