Creato da: marialberta2004.1 il 03/12/2007
Ferrara

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

valy485michela.grossi75novizioemanuelerikiliberoonofrisilrossettiverniciatureclaus.gisidora.manciaglialdoclemenzi1942nata52copernicano111hopeandhappygriet0marialberta2004.1ripa.montesano
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

I miei link preferiti

 

 

 
« Giotto, La Cappella degl...Giotto, La Cappella degl... »

Giotto, La Cappella degli Scrovegni a Padova (1303-1306).

Post n°415 pubblicato il 30 Aprile 2019 da marialberta2004.1
 
Foto di marialberta2004.1

  Maria Alberta Faggioli Saletti 

Clicca sull'immagine: Altichiero di Zevio, Padova, Oratorio di San Giorgio

▪”Scuola” di Giotto-Eredità della  pittura di Giotto in area veneta - Cenni.  7

Nella Storia dell’arte, Giotto ha dato origine a una “scuola”, una bottega nella quale si sono formati gli artisti più validi e più famosi del suo tempo, come solo Raffaello riuscirà a realizzare secoli dopo. 

Nelle città che hanno visto la presenza di Giotto, numerosi sono i maestri che hanno recepito i modi giotteschi (Scuole di Giotto a Rimini, Firenze, Siena, Napoli, Roma, ...).

Nel presente lavoro, ci limitiamo ad alcuni cenni circa l’area veneta e i grandi artisti del neogiottismo del secondo Trecento padovano 

-Guariento di (figlio di) Arpo (pittore nato a Padova, 1310 ca. m. prima del 1370, documentato dal 1338 al 1367, ha eseguito affreschi e tavole, a Padova, nella Cappella del Palazzo-Reggia dei Carraresi, ca. 1345 (la famiglia Da Carrara fu dominante a Padova dal 1318 alle soglie del Quattrocento), e a Venezia nel Palazzo Ducale (1365-66).  

Guariento è attratto dalle novità  naturalistiche della Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto quasi 50 anni prima, e di cui ammira la monumentalità.

Egli è apprezzato per la ricchezza di idee figurative, con figure grandiose, e per i colori accesi. La sua è stata definita pittura spaziosa”.[1]

 

-Giusto dei Menabuoi, detto anche Giusto da Padova,benchè fosse fiorentino (Firenze 1330 ca.-Padova 1393 ca.), si è formato a Firenze e, per quanto riguarda il colore, forse con un maestro della seconda generazione di giotteschi.

Verso il 1370 emigra a Padova dove affresca, nella Chiesa degli Eremitani, la Cappella Cortellieri; in una nicchia dell’Abside della Cappella degli Scrovegni, Giusto dipinge una Madonna col Bambino-1373 ca.

Nel Battistero della Cattedrale ha affrescato  il Paradiso  (1375-78) e al Santo, termina gli affreschi della Cappella dei Santi Filippo e Giacomo Minore o Cappella del Beato Luca Belludi, il frate compagno di vita di Sant’Antonio. La Cappella viene consacrata nel 1382.

Gli affreschi hanno un effetto di realtà e di attualizzazione degli eventi sacri rappresentati, sono ricchi di personaggi e di cittadini contemporanei padovani, con una vena paesaggistica che culmina nella nota veduta di Padova raffigurata nella Lunetta con la Visione  del Beato Luca).[2]  

-Altichiero di Zevio,  pittore veronese operoso a Verona e a Padova, è documentato a Verona nel 1369, a Padova nel 1379,1381,82,84; nel 1393 non era più in vita.

E’ forse il maggior erede della lezione di Giotto sui volumi e sulle prospettive, anticipazione degli sviluppi rinascimentali, e sul realismo che pervade i volti.

Al Santo di Padova, nella Cappella di San Giacomo (Maggiore), ha affrescato con Iacopo Avanzi le pareti e le volte ogivali (1374-78), con le Storie della Vita del Santo tratte dalla Legenda Aurea di Iacopo  da Varagine.  Spicca, nella Cappella, la drammatica Crocifissione di  Altichiero, concepita come un trittico, capolavoro di alto pathos drammatico, e di scienza prospettica d’avanguardia.

Nella  Piazza del Santo, sorge l'Oratorio di San Giorgio, fatto costruire nel 1377, come mausoleo di famiglia, dal marchese Raimondino Lupi di Soragna, condottiero al servizio dei Carraresi. L'interno fu interamente affrescato da Altichiero di Zevio tra il 1379 ed il 1384, con Storie dell’infanzia di Gesù nella Controfacciata e, nelle pareti, le Storie dei Santi Caterina d’Alessandria, Lucia e Giorgio, protettori della famiglia, tratte dalla Legenda Aurea di Iacopo da Varagine.[3]  

-Iacopo Avanzi (1350-1416), pittore bolognese del tardo Trecento. Attivo a Bologna e a Padova dove ha sentito il profondo influsso di Guariento (degli Eremitani).

Probabilmente ha approfondito lo studio di Giotto direttamente sugli affreschi padovani degli Scrovegni ed è aperto alle nuove riflessioni del neogiottismo, sullo spazio razionale e la plasticità delle figure 

A Padova al Santo, ha affrescato con Altichiero, nella Cappella di San Giacomo maggiore, fra il 1376 e il 1379.

Il maestro sembra anticipare i tempi negli scorci arditi dei cavalli (Sesta lunetta).[4]

 

 

[1] Marco Bussagli, Guariento di Arpo, Dizionario Biografico degli Italiani (DBI), Treccani 2003, vol.60;  Francesca Flores D’Arcais, Guariento di Arpo , Enciclopedia dell’Arte medievale, Treccani 1996.

[2] Francesco Sorce, Giusto de’ Menabuoi, Dizionario Biografico degli Italiani (DBI), Treccani 2009, vol. 73.

[3] FrancescaFlores D’Arcais, Altichiero o Aldighieri o Aldigheri, Enciclopedia dell’Arte medievale, Treccani 1991.

[4] Edoardo Arslan, Iacopo Avanzi, Dizionario Biografico degli Italiani (DBI) Treccani 1962, vol. IV; Francesca Flores D’Arcais, Jacopo Avanzi, Enciclopedia dell’arte medievale, Treccani 1991; Francesca Flores d'Arcais, Altichiero e Avanzo. La cappella san Giacomo, Milano 2001; Daniele Benati, Iacopo Avanzi e Altichiero a Padova, pp. 385-415, in “Il secolo di Giotto nel Veneto”,  Venezia  2007. 
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963