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La letteratura è la confessione che la vita da sola non basta. F.Pessoa

Creato da Michaelibri il 11/03/2012
 

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I Simpsons e la nuova saggezza del millennio

Post n°15 pubblicato il 23 Marzo 2012 da Michaelibri
Foto di Michaelibri



Se l'arte letteraria qualcosa ci ha insegnato è quella di considerare le nuove prospettive, aprirsi al mondo. Tutto può essere "sapere", tutto può essere "narrativa", dalle conversazioni al bar alle sitcom televisive. Se qualcosa è narrata bene è alta narrativa, altrimenti è pessima narrativa. Questo ovviamente
in un quadro più ampio.
La saggezza di questi ultimi cinuantanni trova una delle sue più grandi espressioni nella sceneggiatura.
Tra tutti gli sceneggiatori, quelli dei Simpsons sono considerati oggi
i più geniali.
Gli inventori di questi rivoluzionari quanto abitudinari personaggi sono tre, uno riconosciuto come il creatore, Matt Groening, ma gli altri sono i soggettisti, coloro che hanno contribuito allo sviluppo dell'idea: James L. Brooks e Sam Simon.
James è anche conosciuto perchè è un famoso regista pluripremiato, ha ricevuto 5 premi Oscar per voglia di tenerezza.
Ecco il suo invidiabile curriculum:

Regista

    Voglia di tenerezza (Terms of Endearment) (1983)
    Dentro la notizia (Broadcast News) (1987)
    Una figlia in carriera (I'll Do Anything) (1994)
    Qualcosa è cambiato (As Good As It Gets) (1997)
    Spanglish - Quando in famiglia sono in troppi a parlare (Spanglish) (2004)
    Come lo sai (How Do You Know) (2010)

Sceneggiatore

    Voglia di tenerezza (Terms of Endearment), sua regia (1983)
    Qualcosa è cambiato (As Good As It Gets), sua regia (1997)
    Spanglish - Quando in famiglia sono in troppi a parlare (Spanglish), sua regia (2004)
    I Simpson - Il film (The Simpsons Movie), regia di David Silverman (2007)
    I Simpson (The Simpsons) (1989-in corso) - Serie TV cartone

Di Simon, Groening e Brooks sono le perle di saggezza e le meravigliose
storie che appassionano il mondo ormai da 25 anni.
Secondo una ricerca condotta in america, il personaggio più amato dai bambini americani è Homer. Il motivo: torna sempre a casa e ama la sua famiglia. In una società dalle famiglie disgregate, si può intuire come sia normale che si ami un padre che tiene ai propri cari.
Ecco perciò, alcune delle frasi più belle tratte dai Simpsons, per onorare tre grandi sceneggiatori, nattatori, dell'era moderna.


La frase più saggia: "Bisogna essere in due per mentire: uno che mente e l'altro che sente."
-A che serve uscire? Tanto alla fine torniamo sempre qui!
-Io sono convinto che i ragazzi siano il futuro... a meno che non li fermiamo subito!
-Io non credo nella psicanalisi. Rivolta le mogli contro i mariti, i figli contro i padri, i vicini di casa contro me...
-Oh Lisa, tu e le tue storie: Bart è un vampiro, la birra uccide le cellule del cervello.
-Abbiamo l'ordine di non sparare a nessuno tranne che a Green Peace.
-Marge, quando mi unisco ad una setta clandestina, mi aspetto un minimo di sostegno dalla mia famiglia.
-Oh andiamo Lisa, sono sempre stato un uomo obeso intrappolato nel corpo di un uomo grasso.
-Non dirlo mai più! i rischi stupidi sono il motivo per cui vale la pena di vivere la vita!
-Non sono solitamente un uomo che prega, ma se sei lassù, per favore salvami, Superman.
-Oh mio Dio! Alieni dallo spazio! Non mangiatemi! Ho moglie e figli, mangiate loro!
-Non vivrò abbastanza per veder morire i miei figli!!!
-Ah! È il giorno del giudizio! Portate il ragazzo fuori di casa prima che arrivi Dio!
-Tentare è il primo passo verso il fallimento

Da guardare almeno una volta al giorno.

Mike La Volpe

 
 
 

Addio Tonino

Post n°13 pubblicato il 21 Marzo 2012 da Michaelibri
Foto di Michaelibri

Dal vólti ènca al mi poeséi u m pèr dla ròba vècia (A volte anche le mie poesie mi sembrano roba vecchia)». Con la sua tipica autoironia, Tonino Guerra scherzava sulla propria età avanzata nei suoi versi dialettali ed è riuscito a compiere novantadue anni, prima di salutare il suo pubblico in un giorno che sembra scelto accuratamente dal poeta romagnolo: la giornata mondiale della poesia proclamata dall'Unesco.

Nato a Santarcangelo di Romagna il 16 marzo 1920, Guerra, inizia a lavorare come maestro elementare prima di venire deportato in Germania nel 1943 e internato in un campo di concentramento. Dopo la Liberazione pubblica i primi componimenti poetici, «I scarabócc», scritti rigorosamente in romagnolo con prefazione del suo mentore Carlo Bo. 

 

Nel periodo successivo, oltre a proseguire l'attività di poeta, darà alle stampe anche alcuni brevi romanzi in prosa come «La storia di Fortunato» del 1952. La grande svolta arriverà per lui l'anno successivo, il 1953, quando decide di partire per Roma nel tentativo di avviare la sua carriera di sceneggiatore.

Nel corso degli anni '50 collaborerà però soltanto ad alcune produzioni minori, prima di venir chiamato nel 1960 da Michelangelo Antonioni per scrivere, insieme al regista e a Elio Bartolini, la sceneggiatura de «L'avventura».

Il film, ancora oggi tra le pietre miliari della storia del cinema italiano, ha un successo tale da convincere Antonioni a puntare ancora sulla collaborazione con Guerra per proseguire la sua cosiddetta "tetralogia esistenziale", di cui «L'avventura» era solamente l'antefatto: i tre film successivi, tutti con protagonista Monica Vitti, all'epoca compagna del regista ferrarese, sono «La notte», «L'eclisse» e «Il deserto rosso».

Antonioni sposta quindi il centro delle sue produzioni all'estero, girando tre film in lingua inglese con attori stranieri: al suo fianco c'è ancora Guerra che firma le sceneggiature di «Blow-up» del 1966 e di «Zabriskie Point» del 1970.

Visto il successo avuto con Antonioni, negli anni '60 lo scrittore romagnolo viene chiamato anche da altri importanti nomi del cinema italiano come Vittorio De Sica per «Matrimonio all'italiana» del 1964, Elio Petri per «La decima vittima» del 1965 e Mario Monicelli per «Casanova ‘70» del 1965.

Nel decennio successivo si apre la seconda collaborazione importante e duratura della sua carriera: Federico Fellini lo sceglie come co-sceneggiatore di «Amarcord» del 1973, pellicola premio Oscar per il miglior film straniero che sancisce anche il nascere di una forte amicizia tra i due artisti romagnoli. Guerra è anche autore di alcune delle ultime fatiche di Fellini come «E la nave va» del 1983 e «Ginger e Fred» del 1986.

In questi anni collabora anche con i fratelli Taviani («Kaos», 1986), Francesco Rosi («Tre fratelli», 1981) e nuovamente con Antonioni («Il mistero di Oberwald» del 1981 e «Identificazione di una donna» 1982) prima di aprire uno straordinario rapporto professionale con Andrej Tarkovskij.

Il grande regista russo, in Italia per sfuggire all'ostracismo sovietico, gira insieme a Tonino Guerra (alla sua prima e unica prova da co-regista) «Tempo di viaggio», un documentario prodotto dalla Rai, realizzato durante la preparazione di «Nostalghia» del 1983: il penultimo, monumentale, lavoro dell'autore di «Solaris», dove Guerra torna al suo abituale ruolo di sceneggiatore.

Nella seconda metà degli anni '80 il poeta inizierà una nuova collaborazione con un altro importante regista straniero: Theo Angelopoulos.

Dopo «Il volo» del 1986, l'autore greco vorrà Guerra come sceneggiatore di tutte le sue pellicole successive, da «Il passo sospeso della cicogna» a «La sorgente del fiume», instaurando uno dei legami cinematografici più solidi e importanti di tutti gli anni '90 e 2000.

Nel 2008 la coppia realizzerà «La polvere del tempo», seconda parte di una trilogia sul tema della memoria che non arriverà mai a compimento.

Proprio ad Angelopoulos, scomparso lo scorso 24 gennaio, Guerra ha dedicato il suo ultimo romanzo, «Polvere di sole», uscito nelle librerie soltanto poche settimane fa e già considerato un vero e proprio testamento del grande poeta e sceneggiatore romagnolo.

 
 
 

Carver - Non letteratura ma vita

Post n°12 pubblicato il 19 Marzo 2012 da Michaelibri
 
Tag: carver
Foto di Michaelibri

A pensarci adesso Raymond Carver sembra essere morto da cent'anni, invece era a questo mondo fino all'88. E' che uno scrittore della sua caratura che ricorda un po' gli scrittori beat ma senza le pretese di dover cambiare il mondo è difficile trovarlo nella cosidetta era moderna. Insegnava perchè secondo lui, la strada migliore per valorizzare la letteratura era quella di creare lettori, di stanarli e istruirli, abituarli alla buona parola letteraria. Dopo una vita passata a combattere con depressioni, povertà e alcolismo, nel 1974  avranno inizio i primi gravi problemi di salute dovuti all'alcol che lo costringeranno a chiedere, sia pure si trovasse in situazione di bancarotta, le dimissioni dall'Università di California. Tornato senza lavoro a Cupertino trascorrerà i due anni seguenti scrivendo nei pochi momenti di lucidità. In preda all'ubriachezza diventerà spesso violento nei confronti della moglie e l'equilibrio della coppia, già in bilico, ne risentirà fortemente. Muore, inevitabilmente, in seguito a danni fisici irreparabili e a un'emmorraggia al polmone che gli sarà letale nonostante le cure e l'operazione. Come per tutti i grandi scrittori, i riconoscimenti migliori li avrà postumi.

Carver scriveva così, i suoi protagonisti parlavano di lui:

Era la metà di Agosto e Myers era sospeso a metà tra una vita e l'altra. L'unica differenza rispetto alle altre volte era che questa volta non beveva. Aveva passato ventotto giorni in un centro di dinsintossicazione. Ma proprio in questo periodo a sua moglie era saltato il ticchio di mettersi insieme a un altro ubriacone, un loro amico. Il tizio era da poco riuscito a procurarsi dei soldi e andava dicendo che voleva investirli in un bar ristorante nella parte orientale dello stato. Myers aveva telefonato alla moglie, ma lei gli aveva attaccato il telefono in faccia. Non gli voleva neanche parlare, figuriamoci lasciarlo avvicinare a casa. Aveva messo di mezzo un avvocato e aveva ottenuto dal tribunale una diffida nei confonti del marito. Quando gli aprì la porta, Sol indossava un paio di Jeans e una maglietta rossa.

Parlava di se stesso e della sua vita Carver, non lo nascondeva e forse è questo che fa grande gli scrittori, non la letteratura che fanno, ma la vita che vivono.

Vi farà crescere.

Mike La Volpe

 

 
 
 

Dave Eggers - L'opera struggente di un formidabile genio

Post n°11 pubblicato il 17 Marzo 2012 da Michaelibri
 
Foto di Michaelibri

Se cerchi una trama avvincente, questo libro non fa per te. Se cerchi di racchiudere le parole in un genere, questo libro non fa per te. Se cerchi sesso e passione, questo libro non fa per te. Mi chiedo chi sia tu, che per tutta quella brama di esercizio stilistico vai a perderti un'opera del genere, struggente, scritta da un formidabile genio. Eggers va contro tutti gli stili narrativi, ne inventa quasi uno suo e fuori da ogni logica editoriale scrive la propria autobiografia, assurdo se si pensa che ai tempi di questo romanzo, lui non era ancora conosciuto. Nonostante la morte per cancro della madre e tutte le peggiori sofferenze che possono capitare a due ragazzi americani (lui e il fratellino Top), Egger ci fa ridere, ci fa brillare gli occhi con la sua brillantezza nello scrivere.

New York Times
DE vive a Brooklyn e ha rapporti conflittuali col New York Times, con cui di tanto in tanto collabora. Alcune rubriche del NYT sono state prese in giro da McSweeney's, e anche la severa critica Michiko Kakutani, che però ha poi scritto cose ottime di LOSDUFG e di DE. Lunga e tosta polemica con David Kirkpatrick nel marzo 2001. Kirkpatrick gli chiede un'intervista, insistendo e adulandolo a lungo. Lui acconsente solo dopo molti rifiuti e controvoglia. Dà interviste solo per email. Chiede esattezze e verifiche. È maniaco delle parole, e odia le approssimazioni sui giornali. Kirkpatrick obbedisce e lo asseconda con correttezza, ma un ritardo di qualche ora impedisce a DE un'ultimo controllo sul pezzo, che esce con qualche aneddoto falso o sbagliato e con qualche citazione del suo pensiero un po' forzata. Irritatissimo, lamentando il "tono" secondo lui prevenuto del pezzo, pubblica tutto il carteggio sulle Clarifications di McSweeney's, malgrado le richieste del giornalista di non farlo, sostenendo che questo gli insegnerà a diventare migliore: Kirkpatrick ci fa una figura da leccaculo, DE da fanatico megalomane.
Pochi giorni dopo, l'intervistatore di Isthmus, terrorizzato, ha pubblicato integralmente le risposte ricevute via e-mail da DE, benchè di una lunghezza sterminata.
La vicenda Kirkpatrick ha alimentato articoli e reazioni della stampa e dei siti di mezza America.

Da leggere.

Mike La Volpe

 
 
 

Tarantino da leggere

Post n°10 pubblicato il 14 Marzo 2012 da Michaelibri
 
Foto di Michaelibri

Questa non vuol essere una di quelle recensioni su Tarantino che affollano web e giornali, perchè Tarantino non lo si racconta, non ce n'è più bisogno, arriva a tanti senza doverlo comprendere a fondo come succede per registi come Kubrick o Van Sant.
Molto si è detto della sua passione per il cinema italiano. In realtà lui (ha dichiarato) di amare tutto il cinema di serie B, dall'Italiano a quello russo, non fa distinzioni ma quello italiano è l'unico in questi paesi ad essere diventato Cult (aggiungo io, perchè non ne abbiamo altro). Un discorso a parte si fa per lo spaghetti-western che è nostro e solo nostro e di questo, Quentin ce ne dà atto.
Ha una tale conoscenza del cinema che per questo motivo (oltre ad essere diventato uno dei più grandi registi viventi) iniziò a lavorare in un videonoleggio di Los Angeles, dove scoprì per l'appunto, il cinema B-Side italiano.
I suoi gusti sono evidenti dalla calssifica dei film da Oscar che lui stesso ha stilato e che poco o nulla hanno a vedere con quella stilata dall'academy. Notate la lista dei peggiori film che mi trova pienamente d'accordo.

I migliori 11 film del 2011
1. Midnight In Paris
2. L’alba del pianeta delle scimmie
3. L’arte di vincere
4. La pelle che abito
5. X-Men – L’inizio
6. Young Adult
7. Attack The Block
8. Red State
9. Warrior
10. The Artist / Our Idiot Brother (ex aequo)
11. I Tre Moschettieri

Altri “recomended in no particoular order”
50 e 50
Beginners
Hugo Cabret
The Iron Lady
Carnage
The Green Hornet
Lanterna Verde
Captain America – Il primo vendicatore
Paradiso amaro
My Week With Marilyn
Fast & Furious 5
The Tree Of Life
Una notte da leoni 2
Mission: Impossible – Protocollo fantasma
Mr. Beaver
Contagion
The Sitter
War Horse

Miglior regista
Pedro Almodovar
Bennett Miller
Woody Allen
Jason Reitman
Michel Hazanavicius

Miglior sceneggiatura originale
Midnight In Paris
Young Adult
Red State
Attack The Block
Our Idiot Brother
Beginners

I peggiori film del 2011
Sucker Punch
Potiche
Miral
Insidious
Rampart
Cani di Paglia (Straw Dogs)
Paranormal Activity 3
Meek’s Cutoff

Quello che preme dirmi è che in libreria potete trovare le sue sceneggiature, si leggono come dei romanzi, hanno dei dialoghi mozzafiato, non sempre è fedele alla regia ma quei manoscritti sono una lettura degna dei migliori scrittori. Lui, prima di essere un regista, è un autore, scrive le sue storie e gliene diamo atto, in originalità e stile non è secondo a nessuno scribacchino. 

Vi consiglio: Grindhouse nei Grandi Assaggi Bompiani e Pulp Fiction, quest'ultimo so che lo conoscete a memoria, ma vi garantisco che leggerlo è tutta un'altra cosa.

Mike La Volpe

 
 
 
 
 

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