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Post N° 94
Post n°94 pubblicato il 26 Gennaio 2007 da lightfantasy
Tag: Dell' amicizia Cosa siamo? foto: cesare Ho aperto questo blog da poco più di tre mesi, un po' per curiosità, un po' perchè pensavo di avere molte più opportunità per confrontarmi con altre persone. Abitando in un piccolo paese di provincia sentivo fortemente questa necessità. Sono nato e cresciuto a Roma dove ho vissuto e lavorato fino all'età di ventisette anni e li ho "imparato" a relazionarmi col prossimo. Amicizie scolastiche, amicizie nel quartiere o sul lavoro, uomini e donne, senza badare all'età, al ceto sociale o al "livello culturale", basandomi solo sulle sensazioni e su quelle che vengono chiamate empatia e simpatia, ovvero la tendenza alla comprensione e alla condivisione intellettuale ed in questo modo ho continuato e continuo ad agire, a regolarmi. Ho tanti amici, alcuni vicini e altri in varie città italiane, con loro ho condiviso momenti di gioia smisurata, come la nascita di un figlio, lo sbocciare di rapporto amoroso, il conseguimento di lauree o un buon posto di lavoro; e momenti dove il dolore era indescrivibile, come per la scomparsa di un genitore, la malattia, la fine di un grande amore; tutte situazioni in cui non sempre è necessario parlare, anzi, spesso basta la sola presenza magari un semplice abbraccio o un sorriso complice. Poi ci sono gli incontri frequenti, le cene, le serate in qualche locale, le conversazioni tirate fino a mattina, la musica, i film, i racconti degli episodi buffi, le risate e le riflessioni più profonde, il bacetto o la pacca sulla spalla, le passeggiate oziose, a piedi o in macchina a dirsi cazzate, la condivisione delle cose più intime. Anni di parole e di gesti che hanno permesso la costruzione di rapporti incrollabili. Lo so che vi sto tediando con argomenti perfettamente noti a tutti ma ho proprio l'esigenza di un confronto su questo tema e ritengo importante e utile affrontarlo. In questi ultimi giorni ho riflettuto molto sul modo in cui nascono nuovi contatti tra noi frequentatori di questi spazi multimediali e sul significato che possiamo attribuire a questo tipo di incontri e mi sono posto diverse domande in proposito. In questo luogo-non luogo, ho avuto modo di "conoscere" persone con cui sono in "rapporti" che definirei eccellenti, con cui scambio opinioni su argomenti tra i più disparati, dall'arte alle barzellette, dalla voglia di viaggiare ai turbamenti dell'anima, dagli scalpitii che conducono all'emancipazione dalla famiglia di origine alle esperienze post matrimoniali, dalle delusioni amorose alle scoperte di nuovi e travolgenti amori, dalle risate per i comportamenti dei figli, alle passioni per la letteratura o la politica. Insomma, si direbbe che non ci sia niente di nuovo sotto questo cielo elettronico, (ho bisogno di essere chiaro, sto parlando dei miei "amici blogger", e solo di loro). Davvero delle gran belle persone, (non che gli altri non lo siano ma io ho loro/voi), da cui sto ricevendo moltissimo e questo appaga il motivo principale per cui ho deciso di aprire un blog, persone a cui, a mia volta, cerco di dare quanto di meglio posso. Ma il problema qual'è, diranno i miei piccoli letto... no quello è Collodi, ...direte voi? Il problema è semplicemente che questo spazio mi sta stretto. Mi rimane difficile scrivere "ahahahah" quando invece mi sto rivoltando dalle risate, o dover rispondere "peccato" o "mi dispiace", quando ho gli occhi lucidi per la commozione, oppure salutare con "un sorriso" che nessuno vede (per questo ho cercato almeno di metterlo in foto), scrivere "ti abbraccio" o dover spiegare una battuta, un doppiosenso, un nonsenso, che magari avrebbero più senso se accompagnati da un gesto o da un ammiccamento. Si, si, lo so che i tempi della parola scritta sono diversi da quelli della conversazione, a volte, per esempio, per approfondire un concetto servono diversi giorni e questo sicuramente lascia più spazio alla riflessione e all'approfondimento del tema e non credo che sia sempre negativo, dipende dalla situazione. Si Cesare ma a questo punto, che cosa stai cercando di dire? (e non dite che non vi siete posti questa domanda). Semplice, sto cercando di dire non senza difficoltà, (e adesso sapete anche perchè ho scelto di comunicare con le immagini), che mi mancate, si avete letto bene, mi mancate. Mi manca il poter passeggiare, parlare davanti ad una bottiglia di quello buono o ad una birra o ad un the aromatico, mi manca il poter trascorrere delle ore con voi davanti ad un bel piatto di fettuccine o anche della semplice insalatina coi pomodorini, mi mancano i vostri sguardi le vostre smorfie, il suono della vostra voce, le vostre lamentele perchè faccio sempre le battute sceme, ebbene si, faccio le battute sceme e mi diverte pure sta cosa, mi manca il poter cantare insieme, mi manca non poter incrociare il vostro sguardo. Cazzarola mi mancate voi, come persone! Non solo piacevolissime menti ma persone, con le barbe lunghe o i capelli in disordine, chissenefrega! (e voi femminucce non dite che non li avete mai), che stanchi dopo una giornata di impegni avete ancora voglia di riceverlo e donarlo quel sorriso. E adesso, se siete davvero degli amici, aiutatemi a venirne a capo. Con affetto, Cesare
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Inviato da: dorino1
il 29/03/2009 alle 16:29
Inviato da: mahamata
il 16/12/2008 alle 19:20
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il 26/06/2008 alle 02:04
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il 04/06/2008 alle 22:50
Inviato da: SKYLABB
il 02/06/2008 alle 22:13