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F. Guccini

ADDIO!

io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite,
riflettori e paillettes delle televisioni,
alle urla scomposte di politicanti professionisti,
a quelle vostre glorie vuote da coglioni...
E dico addio al mondo inventato del villaggio globale,
alle diete per mantenersi in forma smagliante
a chi parla sempre di un futuro trionfale
e ad ogni impresa di questo secolo trionfante,
alle magie di moda delle religioni orientali
che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero,
ai personaggi cicaleggianti dei talk-show
che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero"
alle futilità pettegole sui calciatori miliardari,
alle loro modelle senza umanità
alle sempiterne belle in gara sui calendari,
a chi dimentica o ignora l'umiltà...
Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito,
a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia
o sceglie a caso per i tiramenti del momento
curando però sempre di riempirsi la pancia
e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati,
ai ceroni ed ai parrucchini per signore,
alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati,
al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore,
a chi si dichiara di sinistra e democratico
però è amico di tutti perché non si sa mai,
e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico
ed è anche fondamentalista per evitare guai
a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni
fatto di nebbia, pieno di sembrare,
ricolmo di nani, ballerine e canzoni,
di lotterie, l'unica fede il cui sperare...

Nell'anno '99 di nostra vita
io, giullare da niente, ma indignato,
anch'io qui canto con parola sfinita,
con un ruggito che diventa belato,
ma a te dedico queste parole da poco
che sottendono solo un vizio antico
sperando però che tu non le prenda come un gioco,
tu, ipocrita uditore, mio simile...
mio amico...

 

Tina... una fragil vida

 

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Edward Weston

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"Quando tu sarai..."

Quando tu sarai vecchia e grigia,
col capo tentennante
ed accanto al fuoco starai assonnata,
prenderai questo libro.
E lentamente lo leggerai, ricorderai sognando
dello sguardo che i tuoi occhi ebbero allora,
delle loro profonde ombre.
Di quanti amarono la grazia felice
di quei tuoi momenti
e, d'amore falso o a volte sincero,
amarono la tua bellezza.
Ma uno solo di te amò l'anima irrequieta,
uno solo allora amò le pene del volto tuo che muta.
E tu, chinandoti verso le braci, sarai un poco triste,
in un mormorio d'amore dirai,
di come se ne volò via...
passò volando oltre il confine di questi alti monti
e per sempre poi il suo volto nascose
in una folla di stelle.

 

Branduardi canta Wiliam Butler Yeats

 

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Post N° 117

Post n°117 pubblicato il 23 Aprile 2007 da lightfantasy
 

Ninna nanna trasversale

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foto: cesare

In questi giorni imperversa la campagna elettorale per le elezioni comunali. I candidati e i loro sostenitori sono freneticamente impegnati nel tentativo di accaparrarsi quella fetta di votanti ancora indecisi, gli elettori sono impegnati a cercare di capire quali saranno i loro vantaggi in caso di vittoria di questo o di quel candidato sindaco. Sono state presentate tutte liste civiche, è il tracollo delle ideologie? No, mi spiegano da tutte le parti, è il risultato di un calcolo aritmetico. Se i candidati venissero "vincolati" da una bandiera, probabilmente non riceverebbero quelli che loro chiamano, voti trasversali e poi molte alleanze politiche non potrebbero reggere, anche perchè giustificare intese tra partiti ideologicamente agli antipodi, risulterebbe difficile. Liste civiche dunque, con buona pace di chi alle ideologie ancora ci crede. "Si vota la persona non il partito", è il ritornello che continuamente ci si sente ripetere. Ottimo, si potrebbe pensare, gli interessi della comunità non devono essere fermati dagli schieramenti ideologici, una lezione di civiltà, un "volemose bene", per il bene del paese. Normalmente, lo confesso, sono un po' scettico sulle reali intenzioni di chi fa politica e prendo tutto questo con cautela e disincanto e a tal proposito ho posto a tutte le forze impegnate in cotanta tenzone, le stesse domande, dal momento che, ne sono convinto, la cultura e l'informazione hanno un ruolo imprescindibile nello sviluppo di un paese:
"Qual'è il vostro punto di vista in merito e quali le sono le iniziative che mirano a promuoverle?"
Pausa di riflessione e poi... Panico!
Seguono una serie di risposte frettolose e poco comprensibili, miranti per lo più a spostare l'attenzione dal quesito proposto. Ci si inerpica su antichi specchi sfoggiando l'usato idioma politichese, con affermazioni del tipo: "Il nostro programma prevede lo sviluppo culturale", (de che?), "Noi abbiamo dato sempre spazio alla cultura" (quanno?), "La divulgazione della cultura e dell'informazione, sono processi che richiedono tempo, abbiamo problemi più importanti e urgenti di cui preoccuparci", (ma che stai a di'?)... E via dicendo. L'ultima persona a cui ho rivolto tali quesiti, un mio caro amico di vecchia data, ha cercato di spiegarmi che: "E' compito del cittadino informarsi ed accrescere il proprio bagaglio culturale, la pubblica amministrazione non è tenuta ad espletare tale funzione!"
Lo ammetto, sono un pochino bastardo dentro. Sapevo benissimo quali risposte mi avrebbero dato e quale fosse la loro opinione in merito, uguale per tutti gli schieramenti ma che nessuno ha osato dichiarare:
"Abbiamo bisogno di elettori ai quali poter raccontare e promettere quello che vogliamo, di elettori che di un discorso di due ore ricordino o meglio ancora capiscano, solo poche parole tipo: più lavoro, meno tasse, basta (sembra che "basta", sia una delle parole più gettonate), sviluppo economico, abbiate fiducia, noi (seguito dal nome della lista). Altro che cultura e informazione".
Ops, dimenticavo: "Se potessimo avere elettori privi di memoria, sarebbe ancora meglio!"
A questo punto, chiedo aiuto al buon Salustri che bene ha saputo tracciare un ottimo ritratto dei politicanti a cui spesso affidiamo le sorti della cosa pubblica e in un più ampio sonetto del 1914 diceva:

...Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l'ombra d'un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

Buone elezioni. cesare

 
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