E' ARRIVATO IL TEMPO

..a settembre..

Domani si riparte.

Il mio lavoro mi piace molto, ma impegna tanto a livello emotivo, assorbe ogni energia psicologica…e non ho tutta questa gran voglia di ributtarmi nelle vite e nei problemi degli altri…soprattutto i problemi. Nello stesso tempo sono carica per alcuni progetti nuovi, ho voglia di buttarmici, di scoprire nuove strade, nuove potenzialità, nuove relazioni.
Sentimenti contrastanti, ma da queste parti si dice che bisogna “guadagnarsi la pagnotta” e quindi mi tappo il naso per ciò che eviterei volentieri di fare e andrò avanti un giorno dopo l’altro.
Settembre per me è sempre un mese di bilanci e progetti, un po’ malinconico, un po’ frizzante. Il problema è che molti dei progetti che penso per l’anno…poi si scontrano con la quotidianità, con la stanchezza serale, con le giornate che si accorciano e il buio dell’inverno.
Perché ora come ora spaccherei il mondo: a correre tutte le sere, la dieta, iscrizione a nuoto..ho anche guardato per un master, per ricominciare a studiare.

Di concreto c’è che sembra che Matte mi porterà a casa un gattino abbandonato…in qualche modo la famiglia si allarga.
Comunque…sono positiva…sarà un bell’anno.

...positività chiama positività..

Mi sono svegliata presto e ho deciso che, anche se era il primo giorno di lavoro dopo le ferie…non per questo doveva essere per forza una giornata negativa.
Ho dato un bacio e augurato a Matte una bella giornata prima che uscisse(poverino, lui ha fatto soltanto due settimane giuste di ferie), mi sono lavata e preparata con calma, sono scesa e ho comprato il giornale, sono andata al bar e mi sono concessa caffè e cornetto (alla faccia della dieta) leggendo con calma le notizie del giorno.
Ho varcato la soglia dell’ufficio alle 9 e lavorato con il sorriso fino alle 13 e 30 passate. Ci sono un sacco di idee e novità, tanti progetti che mi frullano in testa…e sono tornata a casa serena…pensando a quanto sono fortunata perché con le mie colleghe mi trovo molto bene, riesco a dialogare..e non è poco.
Sicuramente ora riesco ad essere positiva perché sono riposata e carica…ma è vero che regalarsi piccoli momenti, prendere le cose con calma senza correre…sono dei lussi da concedersi per stare meglio.
Sarebbe bello se il lavoro potesse sempre essere così flessibile, dalla prossima settimana si torna ad orari più rigidi, anche se vedo che ogni anno mi danno sempre più libertà e fiducia..lasciandomi ampi spazi di manovra.

Purtroppo è vero che siamo noi a dirigere la nostra vita, il nostro umore…siamo noi che abbiamo la capacità di vedere il positivo, di vedere le cose da una prospettiva diversa. Abbiamo il potere di decidere di vivere le cose nel miglior modo possibile o nel peggior modo possibile…

...gatto o non gatto...

In breve, la sorella di Matte ha trovato un gattino abbandonato, lo ha portato a casa e curato, purtroppo però il gatto che già avevano non lo ha accettato...resta tutto il giorno in giardino e non vuole più rientrare in casa.
I genitori di Matte hanno chiesto se lo prendiamo noi...Sono piena di dubbi.
Primo, abbiamo un appartamento molto grande, lo spazio c'è....però siamo in centro storico, non abbiamo nemmeno un pezzo di giardino, abbiamo due micro balconcini di quelli in cui praticamente metti soltanto i fiori e fai fatica anche ad affacciarti.
Secondo, i mobili sono nuovi, soprattutto tengo molto alla cucina(che è costata un occhio della testa!) e ho veramente il terrore che decida di farsi le unghie sui mobili.
Terzo, ora ricomincerò a lavorare a tempo pieno e non avremo molto tempo per stare in casa con il micio...cosa faccio...lo lascio circolare liberamente per tutta la casa senza controllo e senza che qualcuno gli insegni cosa fare e non fare?
E poi...i peli? Il lavoro in più che comporta?

Io amo gli animali, ma li ho sempre avuti nella casa in montagna, dove potevano liberamente entrare ed uscire e dove gli spazi e l'arredamento era adeguato alla situazione...

Matte è convintissimo di prenderlo, lui adora gli animali e ha sempre avuto gatti in appartamento... 

Sono veramente indecisa.

...voglia di scappare..

Che fatica ripartire!
E' dalle 7 che sbadiglio, ma so che in breve riprenderò il ritmo.
Al lavoro è il solito caos di inizio anno, con orari, turni e compiti da assegnare.
Io mi sento sospesa, un piede al lavoro e un piede ancora in vacanza. 
Cerco però di sorridere, questa mattina sono andata al lavoro in bicicletta...per qualche attimo ho avuto la tentazione di cambiare strada e andare a fare un giro in qualche sperduta stradina di campagna...una fuga in piena regola.
Ieri io e Matte abbiamo definitivamente deciso di non prendere il gatto. Il motivo principale della scelta è venuto da Matte e non da me, lui dopo il lavoro allena una squadra di ragazzi e quest'anno è l'unico responsabile...questo lo impegnerà molto più del previsto, sia alla sera che il sabato(questo mese con la preparazione del campionato sarà fuori tutte le sere). Insomma, ci vedremo poco e mi potrà aiutare poco in casa...quindi non è il momento per imbarcarci in una nuova avventura.

Ho una strana voglia di scappare.
Scappare dagli obblighi.
Scappare dalla quotidianità.
Scappare dall'autunno che arriverà in un attimo.
Scappare da me.

Aggiornamento: diventerò nuovamente zia....sono contenta, ma piango....Non si può continuare così...non posso stare sempre così male ad ogni annuncio di gravidanza.

...in bilico..tra tutti i miei vorrei...

Mi sento come nelle sabbie mobili. Sabbie mobili in cui in qualche modo mi metto da sola. Vorrei fare, vorrei cambiare, vorrei incontrare, vorrei vedere, vorrei parlare....e poi, mi lascio intrappolare dalla routine, da un pò di pigrizia, dalla fatica che faccio ad aprirmi in queste fasi di crisi.
E allora piuttosto che farmi aiutare, piuttosto che aprire quella porta e mostrarmi debole...me ne sto qui in disparte a sopravvivere. Sentendomi sola, quando so che sola non sono.
E lo sò che sono solo momenti, che poi mi asciugo le lacrime e riparto...ma mi sento molto incompresa in questo periodo, sento molto distanti le mie amiche che sono tutte in attesa di un bimbo o lontane anni luce anche solo dall'idea, e io mi sento bloccata qui, in un limbo personale.
E ci sono tanti "vorrei" nella mia vita, ma resto qui a guardarli passare un giorno dopo l'altro.
Immobile.

Basta poco per uscire dalle sabbie mobili, ma a volte serve anche qualcuno che tende la mano.