PEOPLE ALWAYS LIE

Sembrava non arrivare mai, sembrava un miraggio troppo lontano e invece l’estate è arrivata così presto che sembra destinata a svanire ancor prima di poterla vivere a pieno.
E siamo già alla fine di Luglio, siamo alla fine di un mese che non ha portato con se qualcosa di speciale, di unico o d’intenso, siamo alla fine di un mese come qualunque altro, senza cazzate, senza quel tocco di brio e di gioventù bruciata che solo io e le mie amichette riusciamo a rendere unico.
La mia vacanza lontana da quel paese strano è già avvenuta, avventura in quel luogo che è l’opposto, pieno di luci e di avventure che nessuno abituato alla solita routine immagina.
Ma come è già avvenuto in passato si può solo aspettare Agosto, si possono solo aspettare le avventure, è inutile cercare di immaginarle, è inutile cercare di crearle, è inutile cercare di viverle, è inutile aspettare l’inatteso, è inutile per tante motivazioni ma è importante per poche, come il voler cambiare, il voler vivere e il voler non pensare e non aspettare l’inizio di quella scuola che nonostante il frequente stress rimane un punto di riferimento delle mie giornate e nonostante qualche incomprensione, ti mancano quei compagni, quelle avventure e quei pettegolezzi che tanto ami e che ti fanno capire quanto sia l’unità che ben presto scompare, lasciando un vuoto, come il vuoto che lasciano quei professori che vorresti accanto per accompagnarti in quel percorso, in quel vicolo cieco in cui hai bisogno di una mano amica a sollevarti, ma capisci che nonostante tutto lì, vicino a te, qualcuno c’è, c’è la tua famiglia che è pronta a farti capire e ad insegnarti e sulla mia spalla destra vedo apparire quell’ angelo, quell’ angelo custode che è la mia mamma.
Ma è troppo presto per pensare a tutto ciò, bisogna concentrarsi su quel treno che è in ritardo, il treno dell’estate che non arriva e non porta quei “giochi”.
E l’amore non ha bussato alla mia porta e stranamente non ho tutta quella voglia che bussi, ormai credo che le vecchie delusioni siano così tante che messe tutte insieme hanno occupato tutto il cuore e quelle cicatrici sono rimaste ancora troppo in superficie e mi fanno ricordare sempre quei stramaledetti errori che non voglio ripeter più.
Non mi rimane altro che dire “Bon Voyage” a chi parte e “Bentornato” a chi ha appena attraversato la soglia di casa, ma ancora più importante “Buone Vacanze” che spero siano più belle delle passate.