AVE CAESAR MORITURI
Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità!
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Ho voluto attendere la conclusione del deprimente corteo degli Studenti Universitari tenutosi a Roma e Milano il giorno 14 novembre. Deprimente perché non avrei mai pensato che gli Studenti Universitari sarebbero scesi in piazza per difendere i burocrati, ignoranti e massoni PROFESSORI che di sostegno agli studenti se ne sono sempre fregati.
La manifestazione ha già detto parecchio presentandosi come il canto del cigno di un movimento pro domo d’altri, la fine di un’avventura che per avere futuro deve abbandonare la strada retrò della conservazione ed imboccare quella del rinnovamento e della riforma.
E proprio ora bisogna aiutare gli studenti a liberarsi dei cappelli che prepotentemente gli volevano metter sopra, e indicar loro gli obiettivi riformisti da perseguire e che loro percepiscono meglio d’altri: il rilancio di una istruzione degna di un paese dell’Occidente democratico e l’avvio di una riforma dell’istruzione universitaria capace di rinverdire i fasti del passato mettendo al primo posto capacità, intelligenza, studio e ricerca.
Se penso come viene gestita da decenni la RICERCA UNIVERSITARIA da parte dei Professori Massoni Italiani mi vien voglia di dar fuoco alle Università Italiane come Nerone fece per la Roma corrotta di 2.000 anni fa. Tra nepotismo, raccomandazioni e massonerie segrete tra i Professori delle varie Università Italiane, la cultura naturalmente viene presa a calci nel sedere alla faccia di quegli studenti che manifestavano per CHI??? non lo so ancora!
A che servono 5.500 corsi di laurea? A che servono corsi di laurea frequentati da un solo studente? A che serve lo sperpero di denaro pubblico, sottratto alla ricerca, ma utilizzato per rafforzare le baronie universitarie, se nelle classifiche mondiali si registra la sola Università di Bologna nei primi 150 posti? In questo scontro contro baronie e privilegi, il protagonismo giovanile sarà indispensabile, vuoi per isolare frange di violenti o ideologizzati, ma anche per rendere vincenti le scelte di rinnovamento che si intendono perseguire.
La Gelmini, aldilà di alcuni cori imbecilli e aldilà degli attacchi della pseudo sinistra, è stata veramente brava dimostrando tenacia, perseveranza e soprattutto coraggio nel non lasciarsi intimorire. Essa continuando a tendere la mano agli studenti e chieder confronto e dialogo ha dimostrato una levatura eccezionale che ne può fare il Ministro della Pubblica Istruzione che da decenni l’Italia attende. Essa ha voluto iniziare il percorso dalla scuola primaria, non tanto per reintrodurre i grembiulini, quanto per dare il segnale di un reale cambio di fase.
E che cambio di fase! Non più scuola ‘usata’ come semplice occasione di lavoro e occupazione (il cosiddetto postificio) ma scuola da riportare allo scopo principale del suo essere: strumento di maturazione reale della nostra gioventù. Essa ha voluto, assieme al Governo Berlusconi che l’ha aiutata ed al Parlamento che l’ha sostenuta, liquidare la tanto sbandierata ‘conquista’ (sic!) del sindacalismo di bottega, rappresentata da quell’affollamento di insegnanti che servivano solo per aumentare l’influenza organizzativa dei sindacati, ma non per accrescere il livello di educazione e conoscenza dei nostri bimbi. Senza voler generalizzare, i temi proposti sulla Gelmini a bimbi di meno di 10 anni in una scuola milanese la dicono lunga sul livello qualitativo delle nostre insegnanti elementari.
E se si parla di trasformare le Università in Fondazioni ben venga anche perché se una famiglia fa di tutto per risparmiare e non sperperare non vedo perché i MASSONI PROFESSORI non debbono fare altrettanto nelle loro sedi Universitarie dove la cultura è morta da anni. E' giunto il momento di CHIUDERE le UNIVERSITA' ITALIANE, là la CULTURA non dimora più!
FINI COME BADOGLIO
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