Mare stellatomarinaia di spirito e di origine cerco di vivere e condividere emozioni. |
MARE STELLATO
Mare Stellato, l'espressione l'ho trovata in una canzone di Alesssandro Errico "L'uomo dei sogni", ma è l'immagine figurativa che più mi rappresenta.
Mare essenza naturale delle mie origini, misterioso e affascinante , calmo o agitato che con le sue onde può lambire dolcemente una spiaggia di sabbia sottile cullando la piccola barchetta ormeggiata in porto sotto il faro, o può travolgere tutto ciò che ha davanti con un'inusitata forza. Luminoso quando è colpito dai raggi del sole, tenebroso quando i cupi nuvoloni grigi offuscano l'orizzinte. Profondo di una profondità che a volte stordisce se non si arriva attrezzati e motivati , pauroso nel buio della notte ma quando le stelle iniziano a splendere su nel cielo e la luna si specchia nella sue acque ecco che tutto appare diverso..le onde con il lento movimento luccicano riflettendo le stelle, piccoli diamanti si scagliano dal fondo al cielo in uno spettacolo che entra nel cuore e che distende le membra e quello che si prospetta al viandante è lo spettacolo di un 'essenza che se solo si ha la voglia e la pazienza di scoprire offre misteri e tesori nascosti....questo è il mare stellato.
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Osservo al mare
Post n°16 pubblicato il 12 Aprile 2012 da asteroided0
Quando vado a Napoli non posso non andare a vedere il mare. Vado a trovare i miei genitori, ma, soprattutto se c’è il sole, il richiamo del mare si fa sentire prepotentemente ed è come se ci fosse una forza invisibile che dirige non solo il mio pensiero, il mio animo , ma anche il mio corpo. E così sono scesa di casa, ho detto a mia madre “ vado a fare un giro” ma neanche arrivata in strada ho sentito quel richiamo, quella voce dentro di me che mi diceva “ la sai la direziona, avanti “ Ed ecco avanzare passo dopo passo verso quella direzione, verso sud, camminata spedita e veloce come se avessi un appuntamento importante , un appuntamento assolutamente a cui non potevo mancare. Passa il 212, il filobus che porta non so dove ma che un signore mi dice arriva a via Medina. Ok va bene, faccio un pezzo in filo così arrivo prima, per pranzo devo essere già di ritorno per pranzare con i miei genitori. Non c’è tanta gente per fortuna, sono in piedi, tenuta alla maniglia e una coppia che credo fosse della provincia di Napoli, mi chiede dove deve scendere per andare a Spaccanapoli…..waho Spaccanapoli, la mia meta fissa per il periodo di Natale, la strada dei pastori, degli addobbi, il centro antico. Chiedo se hanno una meta precisa, mi dicono solo per fare un giro. Così indico loro la fermata, quella che porta al ponte di s Severino e di lì a s Biagio dei librai, sempre dritto, al centro dove poi decidi in che direzione andare. E mentre gliela indico tanti ricordi mi tornano in mente, quando quella strada la facevo tutte le mattine per andare al liceo, quando facevo tutto di corsa in salita perché ero sempre in ritardo e arrivavo a scuola tutta trafelata che mi sedevo e sembrava che mi avessero tirato fuori tutta l’aria che avevo nei polmoni. La filo passa per p.zza Borsa e con mio sommo stupore noto che hanno terminato i lavori della metro ma non hanno riposizionato l’originaria statua, ora c’è quella del re Vittorio Emanuele che era a P.zza Municipio….caspita ma qui a Napoli le statue camminano, si fanno delle belle passeggiate in lungo e in largo. Ecco Via Medina , scendo, ehi eccola qui la fontana che era in quella Piazza…..che roba, Poseidone, al centro di una fontana accerchiato da delfini e pesci vari con il suo tridente è stato relegato in un angolino di una via dove non batte neanche il sole, non c’è più rispetto per le grandi personalità…..finalmente cammino. Sento già la brezza marina, un leggero venticello abbastanza pungente che accarezza i capelli e sembra spingermi in avanti passo dopo passo . Alzo gli occhi e guardo il cielo, nuvole bianche si rincorrono e giocano a nascondino con il sole, già si intravede qualche gabbiano che si è allontanato dagli scogli. Aumento il passo, il cuore sembra scalpitare, sento quell’ansia dentro proprio come se stessi andando a un appuntamento così desiderato. Passo davanti al Maschio angioino e poi al teatro S carlo, lì mi fermo un attimo, sosto e noto la tenda di un ristorante nuovo, forse aperto da poco, a cui sono appesi peperoncini di ogni tipo. Cammino e davanti a me si apre la piazza trieste e trento…..quanta gente….il sole riflette sui vetri delle case al primo piano e illumina la strada, sento il vocio che aumenta man mano che avanzo, gente che ride, che parla, sento suoni, rumori di autobus che passano……devo fare una sosta al caffè del Professore, devo prendere il caffè alla nocciola…..che bontà….quella cremina nocciolata che annega nel caffè e che aromizza tutto il suo sapore dando corposità…..è la mia coccola di oggi, è come se un bellissimo uomo mi avesse abbracciato per un momento e tenuta stretta, ah ora posso proseguire…..procedo davanti palazzo reale e lì si apre nella sua maestosità la basilica di S paolo maggiore, l’occhi si perde nella profondità delle colonne in semicerchio e ricordo che lì si sposarono i miei zii….procedo ed ecco una vista che mi apre il cuore, devo fermarmi mentre il vento freddino mi scompiglia i capelli e mi fa arricciare gli occhi. Il Vesuvio che si scaglia sul Golfo con la cuffietta bianca di neve sulla cima, e a nord si vedono i monti dell’appennino campano tutti innevati, che bella visibilità, il vento ha spazzato ogni nuvola, i gabbiani sorvolano il golfo e di tanto in tanto sorvolano la piazza. Mi fermo lì e contemplo questo spettacolo cercando di spazzare la mente da ogni pensiero e di riempire lo spirito solo dell’emozione che questa vista mi da, il cuore batte forte e sembra quasi che esso voglia danzare insieme ai gabbiani che sorvolano il cielo assecondando il vento facendosi trasportare sempre più in alto. Ma non li riesco a tenere a freno i miei pensieri e così essi corrono veloci indietro nel tempo, a quell’estate in cui mi fermai nello stesso punto ma non ero sola, che giochi ci tira il nostro pensiero, noi cerchiamo di ingabbiarlo ed invece lui fugge portandoci proprio là dove non vorremmo andare, ci spinge, ci agita finchè non ci fermiamo qualche momento e lo culliamo e gli diamo credito e spazio. E una lacrima scende e solca il viso e quasi si cristallizza accarezzata dal vento freddo di questa mattina . Proseguo e arrivo a via Caracciolo…tanta gente cammina, il sole riflette sul mare azzurrissimo e si scaglia in alto come piccole stelle, già sembra proprio un mare stallato, la luce si ferma sulla superficie dell’acqua ma quelle scintille nascondono un fondale pieno di storia, ricoo di ricordi di epoche passate, ricco di vita . Osservo…..la piccola barca di pescatori che è ormeggiata e si lascia cullare dal mare, il catamarano che fa le prove per la gara di domani, la barca a vela che avanza veloce al largo di castel dell’ovo, capo Posillipo che sembra abbracciare come in un caldo abbraccio il golfo dandosi la mano da lontano con sorrento, e lì il faro che si innalza e che chi sa quante navi a guidato nel buio della notte, l’isola di Capri che sembra un coccodrillo da lontano che si erge dall’acqua e che nitido si scaglia nell’azzurro del cielo. Osservo….la gente che passa e li guardo cercando di immaginare le loro vite, i loro pensieri….vedo il bambino che corre sul monopattino e che ride felice, vedo la giovane coppia che si stringe mano nella mano e cammina parlando delle cose da fare, vedo il vecchio che procede lento con il suo bastone sottobraccio dell’amico al quale racconta le storie di gioventù, vedo i ragazzi in gruppo che cantano e ballano, e poi mi giro, sotto c’è il mare, vedo l’onda che arriva e nello specchio d’acqua riflessa la mia immagine, vedo diana….la donna del mare Diana 9 aprile 2012 |
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