Post n°33 pubblicato il 26 Dicembre 2009 da marina1811
Igor Malev ha una sola cosa in mente: la sua ex moglie Ewa. Anche se è un uomo ricco, affascinante e di innato carisma, lei lo ha lasciato per uno stilista di grande successo, una ferita, questa, da cui non è mai riuscito a riprendersi. Così decide di riconquistarla. Nella cornice del Festival di Cannes, circondato dal lusso e dagli eccessi della nuova aristocrazia, i vincitori definitivi della gara edonistica della vita moderna, inizia una battaglia lunga ventiquattro ore. Perché Igor è un uomo di rara forza e fredda intelligenza, e quella che vuole non sarà una riconciliazione ordinaria, pacifica. Perché ha fatto a se stesso la promessa di distruggere tutto ciò che si interpone tra lui e la sua amata. Coelho torna ai grandi temi di "Undici minuti" e lo "Zahir" con un romanzo avvincente e ricco di tensione, specchio del mondo in cui viviamo, dove la ricerca del lusso e del successo a tutti i costi spesso impedisce di ascoltare quello che ci sussurra il nostro cuore. |
Post n°32 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da marina1811
Mi rattrista e mi disgusta constatare quanto sempre più il nostro bel paese, ma potrei aggiungere il nostro bel pianeta, sia ormai vittima di una selvaggia cementificazione che lo deturpa e lo distrugge, stravolgendo i ritmi naturali, gli aspetti paesaggistici, le bellezze e i delicati equilibri che ne regolano la sopravvivenza. Colate di cemento coprono montagne, spiagge, pianure e ogni angolo di verde rimasto ancora miracolosamente intatto.... |
Post n°31 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da marina1811
...in questi giorni a Copenaghen si sta svolgendo il vertice mondiale sul clima... ma servirà a qualcosa??? Arriveranno a qualche accordo??? Purtroppo ne dubito profondamente, perchè continueranno, come sempre, a prevalere le logiche dell'interesse e dell'opportunismo, cosicchè nessuno sarà realmente intenzionato a trovare soluzioni, che permettano, almeno in parte, di salvaguardare l'ambiente del nostro pianeta, già tanto martoriato. Mi fa schifo vedere i Grandi del pianeta che arrivano a queste conferenze per "salvare" il mondo dall'inquinamento, dalla fame o dalla sete e invece di contribuire anche personalmente, con gesti concreti, al miglioramento della vita, arrivano con superinquinanti Jet privati e usano e abusano di ogni servizio più inutile possibile, lasciando solo alle parole vuote il compito di mostrarsi per bene!!! |
Post n°30 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da marina1811
Aggiungo solo un commento: film deludente, noioso, scontato e neanche ben fatto. Da non vedere! |
Post n°29 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da marina1811
Su una trama da commedia anni '40 Anne Fletcher gira un film stranamente sorprendente
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Post n°28 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da marina1811
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Post n°27 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da marina1811
Cosa c’è veramente dietro i bassi costi del “Made in China”? Ci sono storie di torture, omicidi, espianti e traffici d’organi illegali, abusi contro la dignità umana che riguardano milioni di persone. In una parola: Laogai. |
Post n°26 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da marina1811
...in un giorno in cui tutti parlano e sparlano del ferimento del presidente del Consiglio non mi va di aggiungermi alle voci da una parte o dall'altra ma voglio proprio starne fuori e condannare la violenza in sè... ...perchè la violenza è aberrante in ogni caso, di ogni colore, di ogni fede o posizione, la violenza è sempre sbagliata!!!! e chi ne fa uso è incapace di adoperare altri linguaggi, non è in grado di difendere le proprie idee ragionevolmente, vive nell'ignoranza e nella grettezza, che sono i terreni più adatti per far crescere odio e atteggiamenti violenti... |
Post n°25 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da marina1811
I pilastri della Terra è un romanzo storico che racconta la costruzione di una cattedrale a Kingsbridge (una località immaginaria nel Wiltshire in Inghilterra); scritto da Ken Follett e ambientato nel XII secolo (precisamente tra il 1123 e il 1174), dall'affondamento della White Ship (la nave in cui morì l'erede al trono inglese) fino all'assassinio dell'Arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, già descritto da T. S. Eliot nel suo dramma teatrale del 1935 Assassinio nella cattedrale. Sullo sfondo degli avvenimenti storici si snodano le avventure dei personaggi verosimili e viene illustrato con efficacia lo scontro in atto nel medio evo, tra la nobiltà, ancora arroccata a difesa dei propri privilegi e la nascente borghesia mercantile, che si stava sviluppando nelle città, la quale tentava di liberarsi dagli arcaici fardelli del feudalesimo. .....nonostante quest'opera sia stata tradotta in italiano già da parecchi anni e abbia già venduto oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo (1,3 milioni in Italia)...io ho scoperto questo libro solo quest'anno! Meglio che tardi che mai!!! é un libro bellissimo, avvincente e ben scritto ! Meraviglioso!!!!!!!!! |
Post n°24 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da marina1811
..ma in che mondo orribile viviamo???? anzi no! ma che razza di persone orribili vivono in questo mondo??? perchè la violenza impera impunita dalle grandi città fino alle piccole cittadine di provincia??? perchè dobbiamo innalzarci muri intorno a protezione??? perchè dobbiamo aver paura dell'altro e diffidare??? perchè c'è tanta gente che fa del male??? quante domande e nessuna risposta in una realtà che non ammette debolezze ma esalta la superficialità, l'opportunismo, la furbizia spregiudicata, l'arrivismo a qualunque costo ... un mondo che deresponsabilizza i giovani e gli adulti, che materializza oni cosa, che mercifica i corpi e le anime, che depenalizza i reati, che sdogana l'uso di alcool e droghe come mode!!!! dove andremo a finire??? quanta retorica stasera!!!...non mi rispondo perchè sfonderei il limite dell'ovvietà.... |
Post n°23 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da marina1811
Cadavere presso fiume: arrestato amico Giallo già risolto nel Lucchese: una ragazza ventenne è stata trovata morta sul greto del fiume Serchio vicino a Gallicano stamani, dopo una notte di ricerche. Secondo le prime informazioni la giovane sarebbe stata strangolata. I carabinieri dopo aver sentito un amico della vittima, lo hanno arrestato. Dopo un breve interrogatorio, l'uomo ha confessato il delitto. La vittima è Vanessa Simonini, mentre il suo killer è Simone Baroncini, 35 anni di Pisa. Secondo quanto ricostruito dai militari, i due, si conoscevano da circa tre anni, si erano incontrati per uscire con degli amici. Baroncini è andato a prendere con la sua auto Vanessa, ma l'ha portata in una stradina e ha tentato un approccio sessuale, palpeggiandola. |
Post n°22 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da marina1811
Philippe Abrams, direttore delle Poste in una città della Provenza, sotto le pressioni della moglie cerca in ogni modo di ottenere un trasferimento in una località marittima della costa francese mediterranea. Persa la possibilità di ottenere un posto a Cassis poiché preceduto in graduatoria da un disabile, ottiene invece il trasferimento a Sanary-sur-Mer, dopo che si finge egli stesso invalido. Si fa però ingenuamente scoprire e per non essere licenziato accetta come punizione un trasferimento nel freddo Nord nella piccola cittadina di Bergues, nei pressi di Lilla. Credendo di trovare un freddo polare e l'ostilità degli Ch'ti, gli abitanti del Nord, che vengono descritti dai Francesi del sud come minatori musoni, rimane invece sbalordito nel vedere un clima non troppo rigido e un'accoglienza strepitosa da parte dei suoi nuovi colleghi e vicini di casa al punto che sarà difficile per lui, tre anni più tardi, dover ripartire per ricoprire l'agognato posto di direttore delle Poste a Porquerolles, nel Sud. Questo film ha avuto un successo straordinario e, ad oggi, è stato visto nelle sale cinematografiche della sola Francia da 20.329.376[1] persone piazzandosi al secondo posto dei film più visti di sempre nelle sale francesi dopo Titanic. Al terzo posto resta Tre uomini in fuga (La grande vadrouille), superato da Giù al Nord il 6 aprile 2008. L'idea del film Giù al nord riprende in realtà un vecchio tema, quello delle differenze Nord-Sud di uno stesso paese. Nel 1956 infatti in Totò, Peppino e... la malafemmina Antonio e Peppino devono andare da Napoli a Milano e prima di intraprendere il viaggio chiedono consiglio al vicino di casa che da giovane fu militare proprio a Milano. Allo stesso modo in Bienvenue chez les Ch'tis il direttore delle poste chiede consiglio al pro-zio (Michel Galabru) che in gioventù visse nel nord della Francia. I temi sono gli stessi: i protagonisti vengono messi in guardia sul freddo che possono trovare al nord. Altro tema che si ripete è l'abbigliamento con cui i migranti intraprendono il viaggio: in entrambi i film infatti prima di spostarsi verso nord i protagonisti si coprono da capo a piede per proteggersi dal freddo che troveranno a nord. Ultimo tormentone è la difficoltà di comprensione: Totò e Peppino per farsi capire da un ghisa milanese provano a parlare un mix di francese, inglese e tedesco. In Giù al nord sono invece gli Ch'tis che parlando il dialetto sono spesso incomprensibili per i francesi del sud. |
Post n°21 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da marina1811
Una giovane donna, indipendente, istruita e un po’ eccentrica, trasferitasi dal centro di Londra in un paesino della costa, e una ragazzina di umile estrazione, ma sveglia e intelligente, guardata da tutti con sospetto perché miracolosamente sopravvissuta a un fulmine. Cosa le accomuna nell’Inghilterra dell’inizio Ottocento? La stessa passione e un’intensa amicizia, che travalica le differenza d’età e le convenzioni dell’epoca, dando vita a un’avventura straordinaria verso il progresso e la conoscenza. |
Post n°20 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da marina1811
Quintalate di zucchero nei nostri cibi… Mangeresti una pila di sedici zollette di zucchero nella speranza di farti passare la sete? Nessuno sano di mente lo farebbe! Ma se queste zollette sono ben sciolte nella Coca Cola allora l’illusione di dissetarti bevendola bella ghiacciata potrebbe essere forte! Gli autori del sito Sugar Stacks hanno fatto un ottimo lavoro rendedo visibile sotto forma di pile di zollette di zucchero (ogni zolletta pesa 4 grammi) la quantità di zucchero bianco presente in alcune famose bibite e in altri popolari snacks. In questo articolo ho selezionato quelli più famosi in Italia perchè molte delle porcate da loro esaminate, in Italia non sono mai arrivate (che bello essere italiani!). Buona mangiata bevuta! Libro consigliato: William Dufty Sugar Blues. Il mal di zucchero – Edizione Aggiornata e Ampliata Lo zucchero nuoce gravemente alla salute Macro Edizioni 1. Coca Cola Rispettivamente 39g, 65g e 108g. Mette paura guardare tutte queste zollette una sopra l’altra! 2. Red Bull In una lattina da 250 ml ci sono 27 grammi di zucchero bianco per un totale di 108 Kcalorie. 3. Spremuta di arance Minute Maid. Un bicchere da 240 ml e una bottigla da 500 ml contengono rispettivamente 24 e 48 grammi di zucchero per un totale di 96 e 192 Kcalorie. |
Post n°19 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da marina1811
Secondo i calcoli del Banco alimentare in Italia ogni famiglia getta annualmente nella spazzatura almeno 560 euro di cibo, ovvero il 10% della spesa annuale. Al macero il 15% di pane e pasta, il 18% della carne e il 12% di frutta e verdura. Tonnellate di alimenti alle quale vanno aggiunte quelle dei supermercati (550 mila tonnellate) dei ristoranti, dei fast food, del catering. Cifre precise è impossibile farne ma chi ci ha provato stima che in Italia si gettino via 25 milioni di tonnellate di alimenti pari a circa 30 miliardi di euro: il 2% del Pil. E’ certo che ogni giorno la nostra pattumiera, così come tutte quelle di moltissimi Paesi, e non solo occidentali, riceve più calorie di milioni di bambini, uomini e donne che soffrono la fame. E che quest’anno le cifre ufficiali stimano in un miliardo e 20 mila unità. In un documento presentato ieri al Forum parallelo dello società civile in svolgimento a Roma in occasione del Vertice della Fao, si legge: «A livello globale le perdite di cibo durante tutta la catena produttiva (dal campo alla tavola) toccano il 30% del totale. E nei paesi più ricchi oscilla tra il 40 e il 50%». Secondo studi che non possono essere ovviamente considerati come vangelo ma che si avvicinano sicuramente alla realtà, negli Usa il 40-50% del cibo (100 miliardi di dollari e una cinquantina di milioni di miliardi di litri di acqua usati per produrlo) viene buttato via mentre nel Regno Unito si parla di 30-40%. I britannici in questo modo “bruciano” un valore in sterline pari a cinque volte quello del loro aiuto ai paesi poveri. Centinaia di milioni di persone potrebbero sfamarsi con quello che noi buttiamo via. In un altro documento presentato al Forum di Roma, intitolato “Politiche e azioni per sradicare la fame e la denutrizione”, si parla di «perdite (di cibo) a causa del deterioramento ma anche a causa di difficoltà di accesso alle infrastrutture della produzione, scelta, stoccaggio e trasporto». E infatti secondo studi dalle risultanze convergenti, la perdita quantitativa in post raccolta dei cereali in India è valutata dall’8 al 25%. In Sudan va dal 6 al 19%, il frumento in Brasile ha perdite tra il 15 e il 20%. Va peggio con il riso nel sud est asiatico (ogni anno se ne perde dal 10 al 37% per stoccaggi inadeguati) e, in genere, in Africa, dove si perde il 50% del raccolto. Ma di tutto questo nella bozza finale del Vertice che si apre domani alla Fao non c’è traccia. Scottati dall’ormai certo fallimento del progetto di dimezzare il numero degli affamati entro il 2015 - come previsto dagli Obiettivi del Millennio - dalla bozza finale sarebbe stata anche cassata la data del 2025 in merito all’impegno di «sradicare in modo sostenibile la fame». La stessa data compare in un precedente documento, anche a firma della Fao, in cui si indicava il 2025 come limite temporale per abbattere del 50% gli sprechi di cibo. Nel febbraio scorso anche l’ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari affermava che «oltre metà del cibo prodotto attualmente viene o buttato o scartato a causa di inefficienze». Luca Colombo, ricercatore della Fondazione diritti genetici (ha firmato assieme ad Antonio Onorato il libro appena uscito “Diritti al cibo” in cui si parla tra l’altro di «agricoltura sapiens») contesta le linee guida «le solite» che emergeranno dal Vertice: «Si parla sommariamente - dice Colombo - della necessità di aumentare la produzione agricola del 70% nei prossimi 30-40 anni per far fronte a una popolazione che nel 2050 sarà di circa 9 miliardi di persone. Ma non si parla dell’uso del cibo prodotto, non si parla dell’uso delle terre coltivate, non si recepiscono i messaggi che vengono dal campo e ci si piega ancora una volta alle logiche del libero mercato e della grande industria agro-alimentare. L’approccio analitico è sempre quello, lo stesso che ha portato al fallimento degli Obiettivi del Millennio». Tra le centinaia di partecipanti al Forum civile la richiesta, dalla Cina alla Bolivia, Dal Senegal all’India, la richiesta è quella di dare più sostegno all’agricoltura locale, su piccola scala, ecosostenibile. Per evitare sprechi e per evitare che con cibo sufficiente per tutti, ci siano un miliardo di persone che vanno a dormire con lo stomaco vuoto. Ma anche per evitare che nei paesi ricchi continui a crescere il numero degli obesi, ormai a quota 700 milioni. |
Post n°18 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da marina1811
Dopo la grande recessione che ha colpito il mondo intero, l’Occidente si trova a fare i conti con un modello di crescita rivelatosi fallimentare, centrato sulla corsa al consumo e sull’indebitamento, che ha precipitato i cittadini nel caos e nella paura. Federico Rampini, in questo suo nuovo saggio, sostiene che se a vacillare è un intero modello di vita, l’Occidente può forse cogliere un’opportunità di salvezza guardando a Oriente: a Paesi tornati a essere interlocutori imprescindibili, in primo luogo Cina e India (la Cindia di un precedente successo dell’autore), ma non solo. È qui che entra in gioco la Slow Economy, ovvero la via a uno sviluppo diffuso e sostenibile, volgendo sempre lo sguardo a una millenaria saggezza orientale fatta anche di risparmio e frugalità. |
Post n°17 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da marina1811
Splendido weekend a Saturnia all'insegna delle terme e della buona tavola in terra maremmena. Prima tappa in un bellissimo pomeriggio soleggiato di fine novembre a Castiglione della Pescaia; pranzo al Votapentole: indimenticabili il risotto ai granchi, il pesce nel barattolo e il dessert al cioccolato bianco con frutta caramellata. Arrivo a Saturnia; bel soggiorno all'agrihotel La fonte del cerro, con accoglienza calda e piacevole, camere pulite e ben arredate e colazione squisita con prodotti fatti in casa dalla signora. Bagno alle cascate di sera con un magnifico cielo stellato e poi lì vicino alla trattoria Solina, cena dal gusto campagnolo con una squisita tagliata e una superba mousse di ricotta. Mattino successivo allo stabilimento termale per ritemprare il corpo e l'anima e poi pranzo da Bacco e Cerere: bella ambientazione e cibo squisito; pici alla zucca indimenticabili così come il fiocco di ricotta, in un ambiente gioviale e di grande gusto. |
Post n°16 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da marina1811
Una piccola perla questo libricino del grande Steinbeck: la storia di un cercatore di perle e della sua famiglia, che vive in un mondo di miseria ,dove non esiste possibilità di miglioramento o evoluzione. Il povero, che finalmente trova una perla gigantesca, promessa di fortuna e felicità, si trova invece a combattere contro assassini e assalitori ed è costretto alla fuga con la moglie e il figlioletto. La maestria di Steinbeck trasforma la vicenda in un apologo sulla condizione umana, di ieri e di sempre. La disperazione dei dannati malavogliani in un'ambientazione sudamericana. |
Post n°15 pubblicato il 13 Settembre 2009 da marina1811
Nicola è un giovane poliziotto che ama il teatro e vorrebbe diventare attore. Laura è una studentessa universitaria di matrice cattolica pronta a lottare contro l'ingiustizia. Libero è un leader del movimento studentesco. Gli anni sono quelli che precedono, attraversano e seguono il 1968 e i suoi rivolgimenti. Nicola, infiltrato dai suoi superiori nel movimento, si innamorerà di Laura e cercherà anche di comprendere un mondo che gli è al contempo congeniale e lontano. |
Post n°14 pubblicato il 01 Settembre 2009 da marina1811
Il grande Gatsby Romanzo di Francis Scott Fitzgerald, pubblicato nel 1925 e considerato uno dei classici della letteratura statunitense. Nei “ruggenti anni Venti”, Jay Gatsby, ricchissimo personaggio sul conto del quale corrono voci contradditorie e che probabilmente è legato alla malavita, ha comprato una sontuosa residenza a Long Island, vicino a New York, dove organizza feste sfarzose alle quali partecipa il bel mondo della metropoli. Le frequenta anche il vicino di casa Nick Carraway, cugino di Daisy, la ragazza bella e irraggiungibile della quale Gatsby è stato innamorato anni prima, ma che non ha saputo aspettarlo e ora è sposata con Tom Buchanan, rozzo erede di una ricca famiglia della zona che mal sopporta la misteriosa fortuna di Gatsby e la sua stravagante devozione per Daisy. Quando finalmente Gatsby riesce a riconquistare la fragile Daisy, un disgraziato incidente fa precipitare la situazione: Daisy, al volante della macchina di Gatsby, travolge e uccide Myrtle Wilson, moglie del proprietario di un garage e amante di Buchanan, il quale accusa Gatsby dell’omicidio e istiga Wilson alla vendetta. Wilson uccide Gatsby e si toglie la vita, mentre Buchanan e Daisy tornano al loro lussoso, ipocrita e insulso ménage coniugale. Raccontata in forma indiretta da un testimone, il giovane Nick Carraway, la vicenda del Grande Gatsby offre il lucido e perfetto ritratto di una società cinica e spietata, divisa in caste, dove la ricchezza accumulata vale sempre meno di quella ereditata. Ed evoca la drammatica parabola del sogno americano di benessere e felicità. |
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