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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da ivanfi


 
Prima parte
Già Gramsci e Togliatti, che non si sono mai liberati della loro origine e

formazione idealistica crociana, avevano accortamente e gradualmente svuotato

dei suoi contenuti di classe e distorto il marxismo-leninismo, ma i loro

successori - Longo, Berlinguer e Natta - hanno completato tale opera cancellando

nella mente del proletariato -- e non solo nello statuto del partito -- ogni

traccia dell'ideologia e della teoria comunista. Fino al punto che il

proletariato italiano di oggi, specialmente le nuove generazioni, non conosce

quasi per niente la concezione del mondo che gli è propria.

E' quindi nostro compito rivoluzionario imprescindibile ostacolare il processo di

deideologizzazione, decomunistizzazione e socialdemocratizzazione e armare le

masse operaie, lavoratrici, contadine, giovanili e femminili con la concezione

proletaria del mondo. Il presidente Mao ha indicato: ``Nell'epoca

presente dello sviluppo della società, la storia ha posto sulle spalle del

proletariato e del suo partito la responsabilità della giusta conoscenza e della

trasformazione del mondo.Certamente noi non abbiamo la forza,

la capacità, l'esperienza e le conoscenze del presidente Mao, e mentre lui è un

faro anche sul piano filosofico e teorico, noi siamo un semplice lucignolo,

eppure abbiamo il dovere di fare quanto ci sarà possibile affinché finalmente

gli operai e le masse conoscano, si impadroniscano e usino la concezione

proletaria del mondo per trasformare il mondo e se stessi.

Due concezioni del mondo si contendono l'egemonia

delle masse.

Per quel che concerne la concezione del mondo,afferma Mao -nel mondo attuale ci sono

fondamentalmente solo due `scuole',

quella della borghesia e quella del proletariato. O si accetta la concezione

proletaria del mondo o si accetta quella della borghesia. La concezione

comunista del mondo è la concezione del mondo del proletariato e non la

concezione del mondo di altre classi. Si tratta di due concezioni

del mondo antagonistiche e inconciliabili che riflettono sul piano del pensiero

gli interessi contrastanti fra il proletariato e la borghesia. Esse si

contendono palmo a palmo il terreno culturale, filosofico e ideologico, la

concezione del mondo investe globalmente ogni singolo individuo nel modo di

pensare, vivere, vedere le cose, operare. La posizione di classe,

l'atteggiamento e i sentimenti politici e sociali, lo spirito, l'intelletto e il

cuore dipendono tutti dalla concezione del mondo.Ogni individuo, classe o

partito ha i suoi maestri, i suoi ideologi cui si riferisce e si ispira per

difendere i propri interessi economici e sociali. Indipendentemente dal fatto

che se ne abbia coscienza o no. Questa è una verità riscontrabile continuamente

nella pratica. Non a caso Mao rileva che "nella società divisa in

classi, ogni individuo vive come membro di una determinata classe e ogni

pensiero, senza eccezioni, porta un'impronta di classe. Chiunque

può rendersene conto riflettendo su se stesso, sui compagni, sulle persone che

gli stanno accanto e analizzando e confrontando il pensiero e il modo di fare

dei grandi capitalisti con quello del proletariato cosciente.Da quando si

sono costituite le classi, verso la fine del comunismo primitivo e col sorgere

della proprietà privata, si sono formate due concezioni del mondo: quella degli

sfruttati e degli oppressi e quella degli sfruttatori e oppressori. Tali

concezioni del mondo a un certo punto, quando l'uomo è stato capace di

sintetizzare il suo pensiero e trasmetterlo in qualche forma, si sono

concentrate rispettivamente nel materialismo e nell'idealismo, i quali si sono

confrontati e scontrati per contendersi l'egemonia culturale e morale delle

masse. Nel corso della storia, il materialismo ha avuto fondamentalmente un

carattere progressivo, mentre l'idealismo, specie se sposato con la metafisica,

tendeva a bloccare l'emancipazione ideologica, sociale e politica dei

lavoratori.Mao sottolinea che ``Nella storia della conoscenza umana

sono sempre esistite due concezioni delle leggi di sviluppo del mondo: una

metafisica, l'altra dialettica; esse danno vita a due concezioni del mondo

opposte fra loro. Lenin dice: `Le due concezioni fondamentali (o le due

possibili? o le due osservate nella storia?) dello sviluppo (evoluzione) sono:

lo sviluppo come diminuzione e aumento, come ripetizione, e lo sviluppo come

unità degli opposti (sdoppiamento dell'uno in opposti che si escludono

reciprocamente, e loro rapporto reciproco).' Lenin si riferisce qui appunto a

queste due diverse concezioni del mondo''.Va tuttavia ricordato

che la dialettica, così come il materialismo, assume un carattere veramente

scientifico con la elaborazione da parte di Marx ed Engels del materialismo

dialettico e del materialismo storico, che vengono così a costituire la

concezione proletaria del mondo. La dialettica con Hegel e il materialismo con

Feuerbach avevano già ricevuto un grosso sviluppo sul piano della filosofia

borghese, ma è con Marx e con Engels che esse fanno un salto di qualità,

ripuliti da ogni scoria e residuo idealistici diventano scientifici, un metodo

per conoscere e trasformare la realtà in senso socialista, una concezione

proletaria del mondo.Il materialismo dialettico e storico non cade quindi

dal cielo, non è nato improvvisamente e da elucubrazioni astratte, ma è il

frutto dell'assimilazione e della rielaborazione da parte di Marx ed Engels di

quanto era stato elaborato fino a quel momento in campo filosofico. La grande

scoperta scientifica del materialismo dialettico e storico costituisce in un

tempo lo sviluppo del pensiero filosofico progressista di tutti i tempi e la

formulazione originale e inedita della filosofia proletaria, cioè la concezione

proletaria del mondo.Il materialismo dialettico e storico è quindi il

prodotto della lotta di classe, ed è nato e si è sviluppato nella lotta contro

la concezione borghese del mondo, segnatamente contro il liberalismo e

l'idealismo, per la distruzione del sistema ideologico borghese, nonché l'intero

ordinamento capitalistico.Mao così spiega l'apporto dei maestri suoi

predecessori al materialismo dialettico e storico: ``Al tempo della

società feudale, non era possibile conoscere in antecedenza le leggi della

società capitalistica perché, non essendo ancora apparso il capitalismo, mancava

la pratica ad esso corrispondente. Il marxismo poteva essere soltanto un

prodotto della società capitalistica. Al tempo del capitalismo premonopolistico,

Marx non poteva conoscere in antecedenza e in concreto certe leggi specifiche

proprie dell'epoca dell'imperialismo, poiché l'imperialismo, fase suprema del

capitalismo, non era ancora apparso e mancava la pratica a esso corrispondente;

soltanto Lenin e Stalin furono in grado di assumersi questo compito. Marx,

Engels, Lenin e Stalin poterono formulare le loro teorie non solo per la loro

genialità ma, soprattutto, perché parteciparono alla pratica della lotta di

classe e della sperimentazione scientifica del loro tempo; se fosse mancata

questa condizione, nessun genio avrebbe potuto riuscirvi''.La

concezione proletaria del mondo si fonda dunque sul materialismo dialettico e

storico. Ma quali sono i caratteri fondamentali di tale filosofia? Eccoli in

estrema sintesi e in base a ciò che ci preme mettere in risalto in questa

occasione.Il materialismo dialettico ha scoperto -- e continua a scoprire --

le leggi che regolano e governano lo sviluppo del movimento, della natura, dei

fenomeni, delle cose e dell'universo. Engels sostiene che ``la

dialettica non è niente altro che la scienza delle leggi generali del movimento

e dello sviluppo della natura, della società umana e del

pensiero''.Il materialismo dialettico considera la realtà, la

natura, la materia, fonte di ogni conoscenza e produttrice dello spirito e del

pensiero. Esso dà una risposta scientifica basata sui fatti, sui fenomeni

naturali, sulla realtà obiettiva, sul passato della Terra e sulla creazione del

mondo. Come rileva Lenin, il materialismo dialettico dimostra ``che la

terra esisteva prima di qualsiasi altra forma sociale, prima

del genere umano, prima della materia organica, che essa è esistita per

un tempo determinato, in uno spazio determinato rispetto agli altri

pianeti'.Il materialismo dialettico esclude pertanto che al di

fuori e al di sopra della natura, della materia e dell'universo ci sia una forza

esterna, superiore e divina che abbia creato il mondo e l'essere umano.Il

materialismo dialettico è il contrario del dogmatismo, delle certezze assolute e

perentorie, da accettare ``per fede''. è il contrario anche della metafisica,

cioè delle affermazioni che non hanno un fondamento nella realtà, non

dimostrabili nella pratica attraverso l'esperienza dell'uomo.`La

metafisica, o evoluzionismo volgare, - afferma Mao - considera

tutte le cose del mondo come isolate e statiche, le considera unilateralmente.

Una tale concezione del mondo considera tutte le cose del mondo, le loro forme e

categorie, come eternamente isolate le une dalle altre ed eternamente

immutabili. Anche se riconosce le modificazioni, le considera soltanto come

aumento o diminuzione quantitativa o come semplice spostamento. E le cause di

questo aumento, diminuzione o spostamento non si trovano nelle cose stesse, ma

fuori di esse, ossia nell'azione di forze esterne.I metafisici ritengono che

le diverse cose del mondo e le loro proprietà rimangono immutate dal momento in

cui cominciano a esistere, e che le loro successive modificazioni siano soltanto

aumenti o diminuzioni di quantità. Essi ritengono che una cosa possa soltanto

riprodursi all'infinito, ma non trasformarsi in un'altra cosa, in una cosa

diversa.Secondo i metafisici, lo sfruttamento capitalistico, la concorrenza

capitalistica, l'ideologia individualistica della società capitalistica, ecc.,

tutto questo si trova anche nell'antica società schiavistica, anzi persino nella

società primitiva, ed esisterà eternamente e immutabilmente. Essi spiegano le

cause dello sviluppo della società ricorrendo a condizioni a esse esterne:

l'ambiente geografico, il clima, ecc.. Cercano in modo semplicistico di trovare

le cause dello sviluppo fuori delle cose, negando la tesi della dialettica

materialistica, secondo cui lo sviluppo è determinato dalle contraddizioni

interne, inerenti alle cose. Perciò essi non sono in grado di spiegare né la

molteplicità qualitativa delle cose né il fenomeno della trasformazione di una

qualità in un'altra. In Europa questo modo di pensare trovò nei secoli XVII e

XVIII la sua espressione nel materialismo meccanicistico e, verso la fine del

XIX e l'inizio del XX secolo, nell'evoluzionismo volgare''.Vi è

un altro aspetto molto importante nel materialismo dialettico, si tratta di

questo: negli oggetti e nei fenomeni della natura -- la quale è in perpetuo

stato di movimento, di cambiamento, di rinnovamento e di sviluppo -- vi sono

delle contraddizioni interne attraverso le quali -- nella lotta tra gli opposti,

tra il nuovo e il vecchio, tra ciò che nasce e ciò che muore, tra ciò che si

sviluppa e ciò che deperisce -- avviene, per salti di qualità dopo un accumulo

di cambiamenti quantitativi il processo di sviluppo della natura. Secondo il

materialismo dialettico, la legge dell'unità degli opposti è la legge

fondamentale della natura, della società e del pensiero umano.A tale

proposito Mao esprime dei concetti molto chiari e convincenti. Eccoli:

``Secondo la dialettica materialistica, le modificazioni della natura

sono dovute principalmente allo sviluppo delle sue contraddizioni interne.Le

trasformazioni della società sono dovute principalmente allo sviluppo delle

contraddizioni esistenti all'interno di questa, cioè delle contraddizioni tra le

forze produttive e i rapporti di produzioni, delle contraddizioni tra le classi,

delle contraddizioni tra il vecchio e il nuovo. è lo sviluppo di queste

contraddizioni che spinge la società in avanti, che conduce alla sostituzione

della vecchia società con la nuova. Esclude la dialettica materialistica le

cause esterne? No, non le esclude. Secondo la dialettica materialistica, le

cause esterne sono la condizione delle trasformazioni e le cause interne ne sono

la base; le cause esterne operano attraverso quelle interne. L'uovo, quando

riceve un'adeguata quantità di calore, si trasforma in pulcino; ma il calore non

può trasformare in pulcino una pietra, perché la base è

diversa''.Come abbiamo visto rapidamente, il materialismo

dialettico si basa e dipende dalla pratica e serve la pratica. Mao infatti

afferma: ``Da dove provengono le idee giuste? Cadono dal cielo? No. Sono

innate? No. Esse provengono dalla pratica sociale, e solo da questa. Provengono

da tre tipi di pratica sociale: la lotta per la produzione, la lotta di classe e

la sperimentazione scientifica''. Cosicché il materialismo

dialettico può essere sintetizzato con questa immagine: ``l'uomo che cammina

sulle gambe'', mentre l'idealismo con l'immagine opposta: ``un uomo che cammina

sulla testa''.Diciamo ora qualcosa sul materialismo storico. Il materialismo

storico, avvalendosi della dialettica, ha scoperto -- e continua a scoprire --

le leggi che regolano e governano lo sviluppo storico della società umana.

``Il materialismo storico - spiega Stalin -estende i

principi del materialismo dialettico allo studio della vita sociale, li applica

ai fenomeni della vita sociale, allo studio della società, allo studio della

storia della società''.Il materialismo storico è quindi la

concezione scientifica della storia, una concezione militante e non

contemplativa il cui scopo fondamentale è quello di cambiare il mondo. Infatti

nelle ``Tesi su Feuerbach'' stese nella primavera del 1845, che costituiscono,

come dice Engels, ``il germe geniale della nuova concezione del mondo'',

Marx afferma: ``I filosofi hanno solo interpretato il

mondo in modi diversi; si tratta però di mutarlo''.Così

possono essere riassunti gli elementi costitutivi del materialismo

storico.Primo. Come afferma il ``Manifesto del Partito comunista'' di Marx

ed Engels, un'opera fondamentale che esprime in maniera sistematica e integrale

il materialismo storico e la concezione proletaria del mondo, ``la

storia di ogni società finora esistita è storia di lotta di classe''.

Engels preciserà successivamente: ``ad eccezione della storia delle

comunità primitive''. Ciò costituisce un colpo definitivo

all'idealismo storico che da millenni afferma che la storia dell'umanità non è

fatta dai popoli ma dagli imperatori, dai re, dai condottieri militari, dai

governi e dai parlamentari, in genere dai capi, dagli eroi e dalle personalità;

e che non è la rivoluzione sociale all'origine del cambiamento della situazione

ma i favori concessi dai suddetti personaggi.Quasi cento anni dopo, Mao

riprenderà e rafforzerà tale concetto storico di Marx ed Engels con questa

stupenda ed efficace espressione: ``Il popolo, e solo il popolo, è la

forza motrice che crea la storia del mondo''.Secondo. La

struttura economica è la base di ogni società sulla quale si edifica la

sovrastruttura statale, cioè l'ordinamento istituzionale, militare, giuridico e

amministrativo, la cultura, la morale, le idee sociali, ecc. Questo significa

che ogni tipo di società, del passato e del presente ``si modella

-- come dice Engels -- su ciò che si produce, sul modo come si

produce e sul modo come si scambia ciò che si produce''. Questo

significa che lo sviluppo della storia umana avviene, in ultima istanza, per i

diversi mutamenti dei vari sistemi economici e dei vari modi di produzione e di

scambio. Le diverse e successive economie finora conosciute delle comunità

primitive, della società schiavistica, della società feudale, della società

capitalistica e della società socialista rappresentano le varie tappe dello

sviluppo della storia umana. I cambiamenti sociali e i rivolgimenti politici non

vanno dunque ricercati, sempre a detta di Engels, ``nella

filosofia, ma nell'economiadell'epoca che si

considera''.Ma ciò non vuol dire che l'economia sia l'unico

fattore determinante dello sviluppo storico. Anche le diverse componenti della

sovrastruttura, comprese le idee delle persone, esercitano la loro influenza

nella storia. A riprova, basti pensare al ruolo che ha svolto la sovrastruttura

nella rivoluzione e nella controrivoluzione in Russia e in Cina.Terzo. Come

afferma Marx, ``non è la coscienza degli uomini che determina il loro

essere sociale, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro

coscienza'. Ciò significa che viene prima l'essere e poi le idee,

il pensiero e la coscienza, le quali sono tutte quante il riflesso nella mente

degli esseri umani di ciò che è nella realtà oggettiva. è questa realtà

oggettiva, la vita materiale della società, che forma in ultima analisi le idee,

il pensiero e la coscienza degli individui e non viceversa. Più in generale, le

condizioni della vita materiale e non la sovrastruttura sono l'origine delle

idee e delle teorie sociali, della vita spirituale della società, delle

concezioni politiche e delle istituzioni politiche. Cosicché a ogni differente

periodo della storia dell'umanità, corrispondono determinate idee sociali,

teorie, concezioni e istituzioni politiche della società.Di conseguenza è

necessario basare la nostra azione politica non sui principi astratti ma sulle

condizioni della vita materiale della società, sulle esigenze reali e concrete

dello sviluppo della vita materiale della società. Inoltre perché vi sia uno

sconvolgimento e un cambiamento radicale nella coscienza delle persone, occorre

che cambino il sistema sociale, le condizioni materiali dell'essere.Quarto.

L'origine dello sfruttamento capitalistico sta nel plusvalore, cioè

nell'``appropriazione di lavoro non pagato''. Questa

geniale scoperta di Marx ha svelato il carattere più nascosto del capitale, il

meccanismo recondito della produzione capitalistica e della produzione del

capitale. Con ciò Marx ha tolto ai revisionisti e ai riformisti ogni

argomentazione seria per fare accettare agli operai la collaborazione con i

capitalisti.Quinto. Le forze produttive, a un certo punto del loro sviluppo,

entrano inevitabilmente in contraddizione con i rapporti di produzione

esistenti, e ciò genera una serie di conflitti sociali che, prima o poi,

sboccano nella rivoluzione sociale.``I rapporti di produzione

borghesi -- rivela Marx -- sono l'ultima forma antagonistica

del processo di produzione sociale''. Questo antagonismo può essere

risolto solo con la rivoluzione socialista. Solo così sarà soppresso lo

sfruttamento dell'uomo sull'uomo, i lavoratori potranno godere interamente, in

forma diretta e indiretta, i frutti della produzione sociale e sarà possibile

gettare le condizioni per l'abolizione delle classi e per l'emancipazione di

tutta l'umanità.L'essenziale sul materialismo dialettico e storico è stato

detto. Una sola cosa va aggiunta: esso è una concezione del mondo integrale e

completa, refrattaria a ogni compromissione idealistica borghese e revisionista,

purtuttavia estremamente aperta verso le nuove scoperte scientifiche.Il

materialismo dialettico e storico non si cristallizzerà mai in un dogma, perché

è un corpo filosofico vivo e in continuo sviluppo, profondamente connesso con la

realtà oggettiva. Il suo sviluppo è cadenzato dallo sviluppo delle scienze

naturali (fisica, matematica, chimica, meccanica, ecc.), delle scienze sociali

(economia, statistica, ecc.) e dalla lotta di classe. Esso seguirà sempre il

corso della storia e dell'emancipazione dell'umanità.``La storia

dell'umanità - dice Mè uno sviluppo costante dal

regno della necessità al regno della libertà. Questo processo è senza fine. In

una società ove esistono le classi, la lotta di classe continuerà all'infinito.

In una società senza classi, la lotta tra il nuovo e il vecchio e tra il giusto

e l'errato non avrà mai fine. Nel campo della lotta per la produzione e

sperimentazione scientifica l'umanità progredisce incessantemente e la natura si

sviluppa di continuo; esse non si fermano mai a un certo livello. Perciò l'uomo

deve costantemente fare il bilancio delle sue esperienze e continuare a

scoprire, inventare, creare e progredire. Tutte le idee che si basano

sull'immobilismo, il pessimismo, l'inerzia e la presunzione sono erronee. Sono

erronee perché non corrispondono alla realtà storica dello sviluppo della

società umana da un milione d'anni a questa parte, né alla realtà storica della

natura per quello che di essa conosciamo fino ad ora (per esempio, la natura

come appare dalla storia dei corpi celesti, della terra, della vita e delle

altre scienze naturali)''Da tutto ciò si capisce

perché il materialismo dialettico e storico rappresenti la bestia nera della

borghesia e dei suoi lacché revisionisti e riformisti, i quali ovviamente non

hanno alcun interesse che le masse acquistino una mentalità scientifica e

rivoluzionaria e mettano in discussione il sistema capitalistico.Anche papa

Wojtyla era contrario ad esso. In un'enciclica di qualche tempo fa dedicata allo

``Spirito santo'' infatti disse che ``La resistenza allo Spirito Santo...

trova la sua massima espressione nel materialismo,sia

nella sua forma teorica -- come sistema di pensiero -- sia nella sua forma

pratica -- come metodo di lettura e di valutazione dei fatti -- e come

programma, altresì, di condotta corrispondente. Il sistema che ha dato il

massimo sviluppo e ha portato alle estreme conseguenze operative questa forma di

pensiero, di ideologia e di prassi, è il materialismo dialettico e storico,

riconosciuto tuttora come sostanza vitale del marxismo''.

 
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