Ombre di Luce
Davanti a me fluttua un'immagine, uomo o ombra, più ombra che uomo, più immagine che ombra. (W.B. Yeats)
afferma un vecchio saggio - e non è l'essere vecchio che dà saggezza - che la felicità andrebbe dimenticata il giorno dopo averla conosciuta. Certo, una sana operazione di igiene mentale. Essa è effimera e la sua ricerca vana poiché non la troviamo, ci trova e non è detto che ci troverà molte volte. Tutt'altro. Segue poi che l'anima umana si lascia impressionare, come pellicola fotografica, dalla luce che la coglie nella sua camera oscura, e la foto della felicità ce la portiamo nel taschino per estrarla nel momento dei sospiri, e i sospiri di un'anima non sono il respiro dell'anima. Così, dimentica la felicità il giorno dopo averla conosciuta. Eppure io, che vecchio oramai sono, mi chiedo perché dimentico la (perla di) saggezza e l'igiene della mia mente, e ancora di più, e non ho ancora compreso perché, dimentico di dimenticarti. Tuo, AM |
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Rispose il vecchio, più vecchio dello scrittore: «Se si ama non c'è spreco, anche quando non si riesce a donarlo. Non amare, qualunque sia il tipo di amore, è il vero spreco di una vita.»
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All'opposto, ma ancora nell'errore, chi poggia tutto sull'altro piatto della bilancia, e del male, delle ombre e del nascosto si fa profeta di una fine o di un fine dell'umanità. Attendo l'avveduto che dipinga l'uomo nella luce che si esalta dalle ombre così che la prospettiva sia la totalità.
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... in questa mia terra, dentro di essa, trovai un tesoro. Lo ammirai, adorai, ma non sapevo come potesse essermi utile. Allora decisi di partire dalla mia terra così che potessi chiedere se altri avessero trovato un simile tesoro, e di esso cosa ne avessero fatto. Bussai a porte, frequentai locande, mi imbarcai su cento navi. Capii che di tesori ce ne erano tanti. Compresi che alcuni erano segreti, altri manifesti, e che trovarli non è facile, appropriarsene è difficile, ancora di più disfarsene. Parlai con mille persone e più parlavo con loro più capivo del mio tesoro. Del suo peso. Dell'ombra che si allungava nel mio cuore - poiché ogni luccichio nasconde le sue ombre. Come mi fu utile alla fine? Non in sé, non serviva. Fu utile solo alla fine, tornato su questa mia terra, quando seppi che per esso esplorai, fui costretto al cammino, alla comprensione ché nessuno conosce il suo tesoro se non viaggia nell'Altro... |
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Post n°1551 pubblicato il 15 Maggio 2015 da archetypon
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W. Benjamin. Angelus Novus - Le affinità elettive
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sei un sogno continuo, pressoché costante, come solo accade ai soldati traumatizzati dalla guerra che sognano le bombe, i morti, il patire, i compagni. Nella guerra, quella vera, che fu da questa parte del mare - e che non dovremmo dimenticare poiché è così vicina alle nostre case, dall'altra parte del mare - gli uomini e le donne, così raccontano, scoprirono l'intensità della vita - lo capisci da come raccontano profondamente la loro verità - provarono quanto la condivisione della vita per uno scopo, e per quello scopo soffrirono e lottarono, restò impressa indelebile e unica nella loro anima. Così ho avuto la mia guerra: un corpo a corpo dolce e poi efferato, ho diviso me stesso e un pezzo donato alla tua bocca. Colpito a morte, e forse mai guarito, ora sogno la guerra, e tu che mi uccidi e mi rianimi infinite volte in un sogno continuo. Tuo soldato, AM
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George (casa natale di Beethoven)
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... la guardo lì ferma. La sua tenda si agita ma è lì seduta ferma. Non so se riesce a vedermi. Penso che niente è peggio che restare sul limitare del deserto, dal lato deserto, ovvio. Il torrido del giorno e il gelo della notte e alcuni passi più in là, qui, il giusto, che è un giusto caldo e un giusto freddo. Che anima è quella sul limitare, impaurita o curiosa, codarda o fedele? C'è un fascino del deserto che quell'anima, impaurita o curiosa, codarda o fedele, assapora. Assaporerebbe bene anche il lato giusto, lo so. Eppure è al limitare. Tramonto di un vecchio giorno. Alba di un nuovo giorno. Agito un braccio, si ora mi guarda. Credo di intravederne gli occhi. Il riverbero del suolo confonde il mio sguardo e mi trafigge il cuore. Iddio mi aiuti. Ero io... |
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... e mentì. Nell'alzarsi nel nuovo giorno mentì di poter finalmente mettere tutto alla luce del sole. Mentì che la colazione era giusta e la casa infondesse calore. Mentì che il viaggio verso il lavoro fosse né corto né lungo, da quasi trenta anni. La menzogna traballò solo quando sedette alla scrivania. Seduzione del potere così che obliterò l'assenza di senso di quel lavoro. Mentì al ritorno, soprattutto al ritorno. Mentì alle anime che credevano ci fosse in lui un po' di saggezza. E la sera, appena quando il peso dell'anima bugiarda addormenta il soma, ripeté le sue ultime menzogne... |
Ghiaccio, polvere e rumore sono il resto di un amore. |
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ULTIMI COMMENTI
CIÒ CHE ORA LEGGO
A MEMORIA
Si può mancare non solo la propria felicità, ma anche la propria colpa decisiva senza la quale un uomo non raggiunge mai la propria totalità.
- C.G. Jung -
Quando uno ha avuto una volta la fortuna di amare intensamente, passa la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce.
- A. Camus -
Il serpente aveva appena guardato quella venerabile immagine quando il re prese a parlare e domandò: «Da dove vieni?». «Dai crepacci in cui abita l'oro» rispose il serpente. «Che cosa è più stupendo dell'oro?» domandò il re. «La luce» rispose il serpente. «Che cosa è più vivificante della luce?» domandò il primo. «Il dialogo» rispose il secondo.
- Goethe -
Quando devi scegliere tra due cammini, chiediti quale abbia un cuore. Chi sceglie il cammino del cuore non sbaglia mai.
- Popol Vuh -
Chiunque prende la strada sicura è come se fosse morto.
- C.G. Jung -
Nel coltivare se stessi non esiste la parola "fine". Chi si ritiene completo, in realtà, ha voltato le spalle alla Via.
- Yamamoto Tsunetomo -
La vita, per compiersi, ha bisogno non della perfezione ma della completezza. Di questa fa parte "la spina nella carne", la tolleranza all'imperfezione, senza la quale non c'è né progresso né ascesa.
- C. G. Jung -
Un uomo che dubiti del suo proprio amore può, o meglio deve dubitare di qualsiasi altra cosa meno importante.
- S. Freud -
Io sono, più di ogni altra cosa, quel che non sono riuscito a compiere. La più vera delle vite che indosso, come un fascio di serpenti annodato a un'estremità, è la vita non vissuta. Sono un uomo che ha vissuto immensamente. E che nella stessa misura non ha vissuto.
- V. Vosganian -
Tutto ciò che teniamo dentro di noi senza viverlo cresce contro di noi.
- M.L. von Franz -
E poi ti voglio bene, nel tempo e nel freddo.
- Julio Cortàzar -
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