Creato da Mi_ni_Ma il 25/09/2005

Trasparenze ...

Mio piccolo cacciatore di libellule, oggi, chissà fin dove ti sei spinto ...

 

 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 08 Settembre 2006 da Mi_ni_Ma

Leggerezza ...

Quella del corpo non interessa più, ma come categoria dello spirito continua a esercitare il suo fascino. Così, chi la cerca fra le nuvole, sulle ali di un'aquilone o dentro un respiro. Chi pensa sia un'illusione, chi invece libertà.
Una bella sfida, la leggerezza. E non solo alla legge di gravità. Per chi fa i conti tutti i giorni con la propria indole terrigna, ad alto peso specifico, la leggerezza è un'aspirazione. Solo a pronunciarla, questa parola, si allarga il cuore, si riempiono i polmoni di un'aria inebriante. E già così sembra - trattenendola negli alveoli - di appartenere un po' di più al mondo "di sopra" e meno a quello "di sotto".
La leggerezza - dicono - è il dono di un breve distacco dalle cose, ma appena appena, come un camminare lieve sulle punte: sono quei dieci centimetri in più che danno tutta un'altra prospettiva. C'è chi nasce con questo dono. Però si può anche imparare, dicono, il distacco lieve. Che non è vacuità, tutt'altro: si nutre di consapevolezza e di ironia. Il segreto sta tutto nella misura: di più trabocca sarcasmo, sottintende un giudizio. L'ironia, invece, è empatica. Leggera. Ogni tanto capita che qualcuno ci sfiori, ormai librato nell'aria, felice: staccata l'ombra da terra, ha trovato la sua dimensione in qualche nuova religione, in qualche nuovo amore. È diventato un uccello, un angelo, un folle (magari solo temporaneo): attorno a sé muove una brezza gentile come una carezza. Perché chi ha il dono della leggerezza lo regala a quelli "di sotto", che lo guardano un po' ammirati un po' invidiosi, col naso all'insù. Il fatto è che ce n'è pochi in giro. E' che a noi, del mondo "di sotto", piacerebbe averne intorno di più. Potremmo andarli a trovare ogni tanto e tornare a casa col cuore leggero e il cappotto pieno di piume. Ma qualche volta può succedere: un flash, un'intuizione. Ci si trova un attimo sulla soglia tra il mondo "di sopra" e quello "di sotto", si riesce a percepire che "di là" le stesse cose cambiano colore e consistenza. Perché la leggerezza ha una sua fisionomia, ma è morbida e si lascia attraversare. E' sorella delle nuvole ma non è in balia del vento. E poi ho un sospetto: vive lontano dalle città.

La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione,
non con la vaghezza e l'abbandono al caso.


[Italo Calvino]

 
 
 

Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 05 Settembre 2006 da Mi_ni_Ma

immagine

... La notte impone a noi la sua fatica magica
Disfare l'universo, le ramificazioni senza fine
di effetti e di cause che si perdono

in quell'abisso senza fondo,

il tempo.

[Borges]

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma
Foto di Mi_ni_Ma

Il colloquio

DICHIARAZIONE: Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sè, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa.

 -   Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l'altro. E' come se avessi delle parole a mo' di dita, o delle dita sulla punta delle mie parole. Il mio linguaggio freme di desiderio. Il turbamento nasce da un duplice contatto: da una parte, tutta un'attività del discorso assume con discrezione, indirettamente, un significato unico, che è "io ti desidero", e lo libera, lo alimenta, lo ramifica, lo fa esplodere (il linguaggio prende gusto a toccarsi da solo); dall'altra, avvolgo l'altro nelle parole, lo blandisco, lo sfioro, alimento questo sfioramento, mi prodigo per far durare il commento al quale sottometto la relazione.

(Parlare amorosamente significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo coitus reservatus: il preziosismo).

2. - La pulsione a commentare si sposta, segue il corso delle sostituzioni. All'inizio, è per l'altro che io parlo a proposito della relazione; ma questo può anche avvenire con il confidente: dal tu, io passo al lui. E poi, dal lui, passo al si: elaboro un discorso astratto sull'amore, una filosofia della cosa che, a ben guardare, non sarebbe poi altro che un birignao generalizzato. Ripercorrendo il cammino inverso, si potrà dire che ogni discorso che abbia per oggetto l'amore (anche se è formulato con distacco) comporta inevitabilmente un'allocuzione segreta (io mi rivolgo a qualcuno che voi non conoscete, ma che è lì che ascolta le mie massime). Forse, nel Simposio, questa allocuzione esiste: sarebbe Agatone che Alcibiade interpellerebbe e desidererebbe, sotto l'ascolto di un analista: Socrate.

(L'atopia dell'amore, ciò che riesce a farlo sfuggire a tutte le disertazioni, sarebbe che non è possibile parlarne se non conformemente a una rigorosa determinazione allocutoria; nel discorso amoroso, sia esso filosofico, gnomico, lirico o romanzesco, c'è sempre una persona a cui ci si rivolge, anche se questa persona è solo allo stato di fantasma o di creatura non ancora esistente. Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è per qualcuno).

[da: Frammenti di un discorso amoroso - Roland Barthes]

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 18 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma

Bauci

Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s'alzano dal suolo a gran distanza l'uno dall'altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città.
Ci si sale con scalette.
A terra gli abitanti si mostrano di rado: hanno già tutto l'occorrente lassù e preferiscono non scendere.
Nulla della città tocca il suolo tranne quelle lunghe gambe da fenicottero a cui si appoggia e, nelle giornate luminose, un'ombra traforata e angolosa che si disegna sul fogliame. Tre ipotesi si dànno sugli abitanti di Bauci: che odino la Terra; che la rispettino al punto d'evitare ogni contatto; che la amino com'era prima di loro e con cannocchiali e telescopi puntati in giù non si stanchino di passarla in rassegna, foglia a foglia, sasso a sasso, formica per formica, contemplando affascinati la propria assenza.


[da: Le Città Invisibili di Italo Calvino]

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 02 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma

Mi fa male più che altro ammettere
che siamo tutti uomini normali
con l'illusione di partecipare senza mai capire
quanto siamo soli.

Mi fa bene comunque credere
che la fiducia non sia mai scomparsa
e che d'un tratto ci svegli un bel sogno e rinasca il bisogno
di una vita diversa.

Mi fa male il mondo - [di Gaber - Luporini]

anche a voi? ...

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 23 Luglio 2006 da Mi_ni_Ma

Estate

In bilico
tra santi e falsi dei
sorretto da
un’insensata voglia
di equilibrio
e resto qui
sul filo di un rasoio
ad asciugar
parole
che oggi ho steso
e mai dirò ..."

[Negroamaro]

(a volte è necessario saper leggere tra le righe) ...

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 11 Luglio 2006 da Mi_ni_Ma

"Molti guardano le cose come sono e si domandano: perchè?... Io sogno le cose come non sono e mi domando: perchè no? ..." [JFK]

Da tempo ho la percezione che tutto sia possibile, che dipenda solo dalla convinzione e da una profonda motivazione ... ma questa sera ... la malinconia vince su tutto ...

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 01 Luglio 2006 da Mi_ni_Ma

Non essendo che uomini
Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi,
spauriti, pronunciando sillabe sommesse
per timore di svegliare le cornacchie,
per timore di entrare
senza rumore in un mondo di ali e di stridi.

Se fossimo bambini potremmo arrampicarci,
catturare nel sonno le cornacchie, senza spezzare un rametto,
e, dopo l'agile ascesa,
cacciare la testa al di sopra dei rami
per ammirare stupiti le immancabili stelle.

Dalla confusione, come al solito,
e dallo stupore che l'uomo conosce,
dal caos verrebbe la beatitudine.

Questa, dunque, è leggiadria, dicevamo,
bambini che osservano con stupore le stelle,
è lo scopo la conclusione.

Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi.

[Dylan Thomas] 

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 25 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
Foto di Mi_ni_Ma

A volte dimentico che la musica è energia ...  carezza di cui a volte ha bisogno l'anima ... colonna sonora del quotidiano ...

Is it getting better?
Or do you feel the same?
Will it make it easier on you now?
You got someone to blame
You say

One love
One life
When it's one need
In the night
One love
We get to share it
Leaves you baby if you
Don't care for it

Did I disappoint you?
Or leave a bad taste in your mouth?
You act like you never had love
And you want me to go without
Well it's

Too late
Tonight
To drag the past out into the light
We're one, but we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other
One

Have you come here for forgiveness?
Have you come to raise the dead?
Have you come here to play Jesus?
To the lepers in your head

Did I ask too much?
More than a lot.
You gave me nothing,
Now it's all I got
We're one
But we're not the same
Well we
Hurt each other
Then we do it again
You say
Love is a temple
Love a higher law
Love is a temple
Love the higher law
You ask me to enter
But then you make me crawl
And I can't be holding on
To what you got
When all you got is hurt

One love
One blood
One life
You got to do what you should
One life
With each other
Sisters
Brothers
One life
But we're not the same
We get to
Carry each other
Carry each other

[U2] - ONE

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 18 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
Foto di Mi_ni_Ma

Rimorso...

o rimpianto?

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 14 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma

"Vivere é la cosa più rara del mondo: i più, esistono solamente" 
[Oscar Wilde]

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 09 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma

La bellezza non ha causa:

Esiste.

Inseguila e sparisce.

Non inseguirla e rimane.

Sai afferrare le crespe

Del prato, quando il vento

Vi avvolge le sue dita?

Iddio provvederà

Perchè non ti riesca.

[Emily Dickinson]

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 04 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma

Ogni giorno scivolo, mio malgrado, in una sorta di sordità selettiva per fare silenzio in questo mondo che mi pare sempre più chiassoso, "molto rumore per nulla", penso e sorrido ... E' necessario parlare ininterrottamente?... E' necessario forse per riempire vuoti di cui non si vuole essere consapevoli ... Battere le dita impazienti sui tavoli e le matite o qualsiasi altra cosa ci passa per le mani, rivela impazienza ...

- sei sempre così tranquilla tu ... mi guarda infastidito, e hai l'aria sempre serena come se vivessi da un'altra parte ... dove sei? -

Qui, osservo quanto mi circonda, colori, visi, ascolto, sento le emozioni, le mie e quelle degli altri le cose essenziali per me non fanno rumore e sento di avere tutto il tempo per farlo, per godermi il momento, qui, ora ...

Mi rendo conto che, come sempre, uno sguardo esprime più di mille parole e finalmente tace ...

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 03 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma

Voglia di sole e di tornare a volare ...

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 31 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma

"E pensare che basterebbe pochissimo.

Basterebbe spostare a stacco la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi, sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli. Smascherare, smascherare tutto: smascherare l’amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale.
Subito. Qui e ora.
Sì, basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare, criticare, fare il tifo e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l’uomo più mediocre può diventare geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. Smettere di credere che l’unico obiettivo sia il miglioramento delle nostre condizioni economiche perché la vera posta in gioco... è la nostra vita. Basterebbe smettere di sentirsi vittime del denaro, del lavoro, del destino e persino del potere, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza naturale della stupidità degli uomini. Basterebbe rifiutare, rifiutare la libertà di calpestare gli altri, ma anche la finta uguaglianza. Smascherare la nostra bontà isterica. Smascherare la nostra falsa coscienza sociale.
Subito. Qui e ora.
Basterebbe pochissimo. Basterebbe capire che un uomo non può essere veramente vitale se non si sente parte di qualcosa. Basterebbe abbandonare il nostro smisurato bisogno di affermazione, abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l’audacia di frequentare il futuro con gioia.
Perché la spinta utopistica non è mai accorata o piangente. La spinta utopistica non ha memoria e non si cura di dolorose attese.
La spinta utopistica è subito. Qui e ora."

Gaber non finirà mai di stupirmi ... sarebbe necessario andare a dormire, ma non riesco a smettere di ascoltarlo ...

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 27 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma

..."Uomini, uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine,
io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto avere un luogo, un posto più sincero,
dove un bel giorno, magari molto presto,
io finalmente possa dire: questo è il mio posto.
Dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo."

(G. Gaber e S. Luporini - Canzone dell'appartenenza)

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 26 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
Foto di Mi_ni_Ma

... BON JOUR ...

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma

"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più  fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della follia.

Il cuore ha sempre ragione."

Certe pubblicità andrebbero premiate ...  

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
Foto di Mi_ni_Ma

Lo so ... la rabbia è tanta

ma non può sempre piovere ...

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 18 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma

Rose
[Juan Ramon  Jimenez]

Mi cammini dentro,
moglie nuda,
come la mia anima.

E, con te, il mio corpo
è come una lunga galleria magica,
che sbuca in un mare soleggiato senza
  
                      nessuno.

 
 
 
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