Trasparenze ...
Mio piccolo cacciatore di libellule, oggi, chissà fin dove ti sei spinto ...
Post n°36 pubblicato il 08 Settembre 2006 da Mi_ni_Ma
Leggerezza ... Quella del corpo non interessa più, ma come categoria dello spirito continua a esercitare il suo fascino. Così, chi la cerca fra le nuvole, sulle ali di un'aquilone o dentro un respiro. Chi pensa sia un'illusione, chi invece libertà. La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione,
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Post n°35 pubblicato il 05 Settembre 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°34 pubblicato il 27 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma
Il colloquio DICHIARAZIONE: Propensione del soggetto amoroso a intrattenere a lungo, con un'emozione contenuta, l'essere amato, a proposito del suo amore, di lui, di sè, di loro: la dichiarazione non verte sulla confessione dell'amore, ma sulla forma, commentata all'infinito, della relazione amorosa. 1 - Il linguaggio è una pelle: io sfrego il mio linguaggio contro l'altro. E' come se avessi delle parole a mo' di dita, o delle dita sulla punta delle mie parole. Il mio linguaggio freme di desiderio. Il turbamento nasce da un duplice contatto: da una parte, tutta un'attività del discorso assume con discrezione, indirettamente, un significato unico, che è "io ti desidero", e lo libera, lo alimenta, lo ramifica, lo fa esplodere (il linguaggio prende gusto a toccarsi da solo); dall'altra, avvolgo l'altro nelle parole, lo blandisco, lo sfioro, alimento questo sfioramento, mi prodigo per far durare il commento al quale sottometto la relazione. (Parlare amorosamente significa dissipare senza limite, senza soluzione di continuità; vuol dire praticare un rapporto senza orgasmo. Forse esiste una forma letteraria di questo coitus reservatus: il preziosismo). 2. - La pulsione a commentare si sposta, segue il corso delle sostituzioni. All'inizio, è per l'altro che io parlo a proposito della relazione; ma questo può anche avvenire con il confidente: dal tu, io passo al lui. E poi, dal lui, passo al si: elaboro un discorso astratto sull'amore, una filosofia della cosa che, a ben guardare, non sarebbe poi altro che un birignao generalizzato. Ripercorrendo il cammino inverso, si potrà dire che ogni discorso che abbia per oggetto l'amore (anche se è formulato con distacco) comporta inevitabilmente un'allocuzione segreta (io mi rivolgo a qualcuno che voi non conoscete, ma che è lì che ascolta le mie massime). Forse, nel Simposio, questa allocuzione esiste: sarebbe Agatone che Alcibiade interpellerebbe e desidererebbe, sotto l'ascolto di un analista: Socrate. (L'atopia dell'amore, ciò che riesce a farlo sfuggire a tutte le disertazioni, sarebbe che non è possibile parlarne se non conformemente a una rigorosa determinazione allocutoria; nel discorso amoroso, sia esso filosofico, gnomico, lirico o romanzesco, c'è sempre una persona a cui ci si rivolge, anche se questa persona è solo allo stato di fantasma o di creatura non ancora esistente. Nessuno ha voglia di parlare dell'amore, se non è per qualcuno). [da: Frammenti di un discorso amoroso - Roland Barthes] |
Post n°33 pubblicato il 18 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma
Bauci Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s'alzano dal suolo a gran distanza l'uno dall'altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città.
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Post n°32 pubblicato il 02 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma
Mi fa male più che altro ammettere Mi fa bene comunque credere Mi fa male il mondo - [di Gaber - Luporini] anche a voi? ... |
Post n°31 pubblicato il 23 Luglio 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°30 pubblicato il 11 Luglio 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°29 pubblicato il 01 Luglio 2006 da Mi_ni_Ma
Non essendo che uomini Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi, spauriti, pronunciando sillabe sommesse per timore di svegliare le cornacchie, per timore di entrare senza rumore in un mondo di ali e di stridi. Se fossimo bambini potremmo arrampicarci, catturare nel sonno le cornacchie, senza spezzare un rametto, e, dopo l'agile ascesa, cacciare la testa al di sopra dei rami per ammirare stupiti le immancabili stelle. Dalla confusione, come al solito, e dallo stupore che l'uomo conosce, dal caos verrebbe la beatitudine. Questa, dunque, è leggiadria, dicevamo, bambini che osservano con stupore le stelle, è lo scopo la conclusione. Non essendo che uomini, camminavamo fra gli alberi. [Dylan Thomas] |
Post n°28 pubblicato il 25 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
A volte dimentico che la musica è energia ... carezza di cui a volte ha bisogno l'anima ... colonna sonora del quotidiano ... Is it getting better? [U2] - ONE |
Post n°27 pubblicato il 18 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°26 pubblicato il 14 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°25 pubblicato il 09 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°24 pubblicato il 04 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
Ogni giorno scivolo, mio malgrado, in una sorta di sordità selettiva per fare silenzio in questo mondo che mi pare sempre più chiassoso, "molto rumore per nulla", penso e sorrido ... E' necessario parlare ininterrottamente?... E' necessario forse per riempire vuoti di cui non si vuole essere consapevoli ... Battere le dita impazienti sui tavoli e le matite o qualsiasi altra cosa ci passa per le mani, rivela impazienza ... - sei sempre così tranquilla tu ... mi guarda infastidito, e hai l'aria sempre serena come se vivessi da un'altra parte ... dove sei? - Qui, osservo quanto mi circonda, colori, visi, ascolto, sento le emozioni, le mie e quelle degli altri le cose essenziali per me non fanno rumore e sento di avere tutto il tempo per farlo, per godermi il momento, qui, ora ... Mi rendo conto che, come sempre, uno sguardo esprime più di mille parole e finalmente tace ... |
Post n°23 pubblicato il 03 Giugno 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°22 pubblicato il 31 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
"E pensare che basterebbe pochissimo. Basterebbe spostare a stacco la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi, sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli. Smascherare, smascherare tutto: smascherare l’amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale. Gaber non finirà mai di stupirmi ... sarebbe necessario andare a dormire, ma non riesco a smettere di ascoltarlo ... |
Post n°21 pubblicato il 27 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
..."Uomini, uomini del mio presente (G. Gaber e S. Luporini - Canzone dell'appartenenza) |
Post n°20 pubblicato il 26 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°19 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
"Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri e dissennati godrebbero felici di un’eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione." Certe pubblicità andrebbero premiate ... |
Post n°18 pubblicato il 21 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
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Post n°17 pubblicato il 18 Maggio 2006 da Mi_ni_Ma
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Inviato da: cassetta2
il 05/03/2024 alle 21:14
Inviato da: ctthsoe
il 25/03/2009 alle 05:03
Inviato da: miluria
il 27/06/2008 alle 20:05
Inviato da: miluria
il 09/01/2008 alle 19:58
Inviato da: Mi_ni_Ma
il 01/01/2008 alle 17:58