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Il Desiderio II° Parte
Post n°326 pubblicato il 07 Marzo 2009 da mjkacat
IL CAPRO E L'AGNELLO l'osservazione verticale delle culture e delle loro particolarità, ma tant'è, e questa è poi la lacuna antropologica alla base del "Relativismo" Un gigante dai piedi d'argilla. Ma non divaghiamo. Torniamo alla violenza primigenia Eravamo al punto che la violenza, non doma, ora assilla la comunità umana dal interno. Violenza fuori, nella natura, violenza dentro, nella comunità. La vendetta genera vendetta e non è una soluzione, anzi, è IL problema. Bisogna appagare la sete di vendetta che periodicamente si genera nella comunità senza innescare una spirale distruttiva di vendette e controvendette infinite. Nasce il CAPRO ESPIATORIO Prendiamo dalla pagina che Wikipedia dedica a René Girard un estratto sintetico di questo FONDAMENTALE punto: Se due individui, imitandosi, desiderano la stessa cosa, può benissimo aggiungersi un terzo, un quarto. e il conflitto dei primi si allarga. La violenza è essa stessa imitativa e si può quindi assistere ad un processo a catena. L'oggetto della contesa passa in secondo piano e il conflitto mimetico si trasforma in antagonismo generalizzato. Ma quando la violenza non può scaricarsi sul nemico che l'ha eccitata, si sfoga, come ognuno di noi ben sa, su un bersaglio sostitutivo. In particolare, la violenza, che fino ad ora ha continuato a consumarsi in micro-conflitti, può anche focalizzarsi su una sola vittima arbitraria. Allora la folla si raccoglie unanime attorno alla vittima e la distrugge. L'eliminazione (espulsione o uccisione) della vittima fa sfogare la frenesia violenta da cui ciascuno era posseduto fino a poco prima e ciò ha sul gruppo un impatto emotivo incalcolabile. La vittima appare ora contemporaneamente come l'origine della crisi e come la responsabile del miracolo della pace ritrovata. Essa diviene sacra ai loro occhi, proprio perché prodigiosamente capace di scatenare la crisi come di ripristinare la pace, ha cioè potere di vita e di morte sul gruppo: è il dio. Questa è secondo Girard la genesi del religioso Girard mostra che l'origine della cultura non è economica (Marx), né sessuale (Freud), ma religiosa, come aveva intuito Émile Durkheim. IL MALE SI EVOLVE Ma la partita tra Violenza e Amore, Male e Bene, Diavolo e Dio non è certo terminata qui, anzi, si evolve, cambia sempre aspetto, si raffina sempre più invisibilmente: Cristo rivela la VIOLENZA umana e come combatterla dentro di noi. Oggi, però, proprio perché più SCOPERTA quest'ultima deve essere più sofisticata nel mascherarsi. In altri termini assistiamo a un RAFFINAMENTO del MALE. L'Italia è quel meraviglioso paese che ha abolito per prima la pena di morte ed ora lotta per liberare da ciò il resto del mondo. Ma la Violenza è creativa, geniale. Smascherarla è difficile I COLPEVOLI, ad esempio, li tratta benissimo. Ma la Violenza gioca con gli uomini, li inganna. Se una persona è veramente INNOCENTE deve aver paura. Essa, oggi, è GENEROSA coi COLPEVOLI e SPIETATA con gli INNOCENTI La Violenza, se non riesce ad orientarsi verso i colpevoli si orienta verso gli innocenti. E' molto logica. Usa il linguaggio, mica è stupida ! Dice: "Io interpreto mia figlia" Non dice "IO VOGLIO COSI'" Quello che appare e che viene detto non sono la stessa cosa. Questo breve articolo, sempre tratto dal mio Blog, si riferisce ovviamente al recente caso di Eluana Englaro e fa riferimento a quanto affermato da quel padre, ma è emblematico di questa evoluzione della violenza verso i più deboli in assoluto, e i più indifesi, bambini e vecchi "C'è una mentalità che, esasperando e perfino deformando il concetto di soggettività, riconosce come titolare di diritti solo chi si presenta con PIENA O ALMENO INCIPIENTE AUTONOMIA ed ESCE DA CONDIZIONI DI TOTALE DIPENDENZA DAGL'ALTRI. Si deve pure accennare a quella logica che tende ad identificare la dignità personale con la capacità di comunicazione verbale ed esplicita e, in ogni caso, sperimentabile. E' chiaro che, CON TALI PRESUPPOSTI, non c'è spazio nel mondo per chi, come il NASCITURO o il MORENTE, è un soggetto STRUTTURALMENTE DEBOLE, sembra totalmente assoggettato alla mercé di altre persone e da loro radicalmente DIPENDENTE e sa comunicare solo mediante il muto linguaggio di una profonda simbiosi di AFFETTI. E' quindi la F-O-R-Z-A a farsi criterio di scelte e di azioni nei rapporti interpersonali e nella convivenza sociale. Ma questo è l'esatto contrario di quanto ha voluto storicamente lo stato di diritto, come comunità nella quale alle ragioni della forza si sostituisce la forza della ragione." Giovanni Paolo II Lettera Enciclica "Evangelium Vitae" |
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