Ho un chiodo fisso
Non nella testa, sotto al cuore, là dove si forma e si ferma il respiro
Il chiodo sta lì e regge tutto il resto del mio corpo, piantato dentro a forza, ormai è un tutt'uno con me, che privarmene non potrei, crollerei a terra in frantumi.
Il chiodo regge tutta l'impalcatura, del possibile e dell'accaduto, del certo e dell'irripetibile
Basterebbe stringerlo tra le dita, farlo roteare dolcemente e sfilarlo via, liberandomi il respiro, sanando il dolore costante, quel fuoco che arde bruciandomi il palpitare...
Lo tengo ancora un po', sotto la camicia, nella mia carne, come morso di cane che addenta e che per questo mi vuole, o mi ha voluto...
Ignoro il tempo futuro, non c'è futuro per un chiodo puntato sotto il cuore, inservibile per attaccarci un quadro o una giacca...
Io e il chiodo abbiamo un senso se restiamo insieme, la mia carne lo avvolge e lui la trafigge.
Ride - David Sylvian
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GATTACCIO_ROGNOSO il 11/07/08 alle 08:47 via WEB
Due giorni fa, sig. L., m'appellavo all'abilità della tua penna per averne una visione del mondo, e tu, di nuovo, metodica, capace, m'hai accontentato, per tramite d'un eccellente metafora - ma neppure troppo metafora, ché chiunque affermi di non aver mai avuto un qualche chiodo piantato in prossimità o proprio dentro il cuore, lo sfido a denudarsi (sic!!) e mostrare il petto, per contarne le cicatrici. Giusto, ora, davanti alla profondità della tua resa espressiva, percependo l'ampiezza del tuo sentire, mi trovo in un certo imbarazzo, in specie perché ieri, al mare, mi sono accorto, attraversando veloce l'increspato verde e trasparente delle onde, una bracciata dopo l'altra, sospeso nell'acqua, che non mi basta osservarlo il mondo: voglio viverlo... Così che avverto il desiderio, adesso, anche di leggerezza (ma sull'argomento ha scritto un post assai efficace, sebbene aereo e non marino, Rag.). E naturalmente mi riferisco a quella leggerezza di cui già s'occupava Calvino in una delle sue "Lezioni" americane": "esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante e opaca"... Ecco, la mia sete di leggerezza in questo frangente m'induce a pensare che il tuo chiodo, sig. L., se ne stia lì, a pochi millimetri sotto il cuore, per il fatto che evidentemente qualcuno ha sbagliato mira nel piantarlo: ed aggiungo che per fortuna si tratta di un chiodo, ché fosse stato un paletto di frassino, chiamala frivolezza ma in tua presenza, ammetto, mi sentirei non poco spaventato...
(Rispondi)
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Inviato da: adels08
il 29/03/2010 alle 15:37
Inviato da: kreislerdlg
il 24/12/2009 alle 12:55
Inviato da: AllieMcB
il 04/11/2009 alle 23:24
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il 04/10/2009 alle 17:58
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il 29/09/2009 alle 18:12