Schegge di vetroAd averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo) |
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Post N° 32
Post n°32 pubblicato il 10 Aprile 2005 da Mthrandir
CUI PRODEST? Se qualcuno,davanti ad un'assemblea riunita per un funerale, tesse le lodi di un uomo giusto, state pur certi che il consesso manifesterà la più enfatica e palpitante delle partecipazioni.Si dirà-E' vero, era un grand'uomo!- e ci si commuoverà, portando le mani,prima al fazzoletto, poi al petto,e infine al portafoglio. Streghella16 Fatta questa premessa, vorrei rispondere al quesito “a chi giova?”. Tra le varie ipotesi manca, purtroppo, una di quelle che vi avrebbe potuto serenamente trovare quartiere, cioè “la verità” o, volendo porsi un traguardo più ragionevole e meno utopistico, “il desiderio di comprensione”. Forse non sono più argomenti che interessino la Chiesa degli uomini, ma non si può mettere una mano sulla bocca di chi, solo perché esiste una larga maggioranza che si accontenta dei resoconti dell’Osservatore Romano o di Avvenire, desidera ancora approfondire (anche altrove), leggere (anche altrove), pensare e farsi un’opinione autonoma (anche sbagliata). E convince ancor meno lasciar intendere che le proteste per le “interruzioni” vengano prevalentemente, se non esclusivamente, dai nostalgici delle tette delle veline o da cronici malati di novantesimo minuto. Ha fatto bene ad ipotizzare che, nel numero di cerebrolesi che hanno osato sfidare la comune approvazione dell’unilateralità che ha ispirato le scelte di informazione, ci fosse anche chi lo ha fatto in nome di un certo affetto nei confronti dell’idea di pluralismo; meno bene, ad accomunarlo ai frementi commercianti di Piazza San Pietro e ad altre minoranze di analfabeti culturali (ivi compresi quelli di ritorno). Mi sembra un modo un po’ approssimativo di interpretare la discussione e, ma non voglio andarci pesante, discutibile di giudicare le libertà dei singoli. Le voci stonate rovinano l’atmosfera di festa, non fanno “pendant” con l’ambiente, incidono negativamente sull’adeguata quantità di dolore? Pazienza, fino a quando il Sant’Uffizio non avrà ripreso il pieno controllo dell’Autorità Giudicante, anche la stragrande maggioranza dei fedeli dovrà rassegnarsi a sopportare che qualcuno possa permettersi di steccare una nota. Le folle eccezionali manifestino e si radunino liberamente ovunque lo ritengano opportuno, ma sappiano che il solo numero non necessariamente riconosce loro di essere dalla parte del vero, del giusto o del bene, né le autorizza ad imporre quanto esse ritengono vero, giusto e buono a gruppi meno rappresentati. Valga un’ultima considerazione: esprimere perplessità sugli atti di un uomo non significa mancare di rispetto alla sua salma o alla sua memoria, a meno che non si scada nell’insulto gratuito. Sbaglierò, ma come Santo preferisco Francesco d’Assisi all’Arcivescovo di Zagabria Alojzije Stepinac, beatificato nel 1998, le cui simpatie per gli ustascia croati arrivarono al punto da essere apertamente dichiarate in una lettera al Cardinale Maglione del 24 maggio 1943 nella quale il Beato appoggia senza vergogna il regime di Ante Pavelic. Alojzije Stepinac non l’ho beatificato io e, ricordare che il defunto Papa l'ha promosso ai ranghi di Beato, significa forse parlare di immondizia. Ma l’immondizia non si toglie nascondendola sotto al tappeto solo perché gli ospiti sono in arrivo. Con immutata stima Mthrandir |
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:14
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il 24/03/2009 alle 23:01
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Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 22:56
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