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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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DIES IRI (7)

Post n°77 pubblicato il 02 Novembre 2005 da Mthrandir
 
Foto di Mthrandir

(Ottava puntata – “Il carretto passava e quell'uomo gridava: Gelati!” – I Giardini di Marzo: Battisti, Mogol - 1972) 

Maggio 1993: dopo le “dimissioni” di Franco Nobili, che ha traslocato temporaneamente a San Vittore causa coinvolgimento in tangentopoli, l’IRI ha bisogno di un nuovo Presidente. L’idea geniale è quella di richiamare il novello Cincinnato (Prodi) alla carica che aveva ricoperto con grandi successi nel decennio precedente. Romanone rinuncia agli incarichi di consulenza raggranellati in giro per il mondo (si veda la puntata precedente) e torna sul trono del carrozzone di Stato. Eredita il piano di (ri)vendita della SME che aveva tentato di regalare anni prima al suo compagnuccio di merende Carlo De Benedetti. La SME è, al momento, suddivisa in tre divisioni: CDB (ne parleremo, oh se ne parleremo), GS-Autogrill (ne parleremo, oh se ne parleremo) e Italgel. Parliamone. L’Italgel fa i gelati (Motta, Sammontana, ecc.) e, per questo, è molto “appetita”, specie da una famigerata multinazionale svizzera che, ogni tre per due, si becca cause a livello planetario per le peggio violazioni ed abusi. Ma sono amici di Prodi attraverso le storiche e comuni frequentazioni del Gruppo Bilderberg. Che cazzo sarà mai il Gruppo Bilderberg? E’ una simpatica organizzazione semisegreta, diciamo una consorteria di stile massonico, che opera come lobby a livello globale. In sintesi, coltiva il sogno di un mondo diviso in due: Occidente (USA e Europa Unita tra loro alleate) e gli altri stronzi che vagano per l’orbe terracqueo. Persegue i suoi fini promuovendo incontri e conventions tra i potenti della terra (ministri, capi di governi, vertici delle multinazionali, et similia) i cui contenuti sono dichiaratamente mantenuti segreti. Il motivo di tale riservatezza? Facile: il segreto serve a mettere a proprio agio queste belle figure e le lascia libere di confrontarsi senza il timore che qualcuno faccia le pulci ai loro “pensieri”. Prodi, negli anni ottanta, è stato niente meno che membro del Comitato di Orientamento del Gruppetto di giocatori di tressette. Tra gli sponsor del Gruppo, guarda un po’, c’è sistematicamente la Nestlè. Dite che si conosceranno? Bah, le procure italiane sosterrebbero che si tratta di una pura coincidenza e che non c’è niente di male a vedere, ogni tanto, gli amici. Bene, andiamo avanti. Al momento della preparazione del bando di gara (però, adesso che il CIPE ha dato praticamente via libera alle trattative private, Prodi fa le aste) vengono dati due incarichi. Alla Pasfin Servizi Finanziari di stabilire un prezzo, alla Wasserstein & Perrella (Merchant Bank che avrà un’incarico anche per la vendita CDB e che gravita attorno ai Bilderberg) quello di aprire le buste e di riferire all’IRI il loro contenuto. Per questo laborioso compito, W&P porterà a casa 6 miliardi di lire. Il giorno dell’apertura delle buste, arrivano cattive notizie: una multinazionale anglo francese (Gran Met: 800 miliardi) ha offerto di più. L’Aquilotto non si perde d’animo e fa pervenire immediatamente un fax alla Pasfin richiedendo una “correzione” alla stima del valore dell’Italgel. Cortesemente, arriva la rettifica in tempo reale: 680 miliardi contro i 750 precedentemente indicati. Almeno, adesso, l’offerta della Nestlè (700 miliardi) è superiore al minimo. Il CDA dell’IRI decide che il matrimonio con la Nestlè s’ha da fare e gli svizzerotti portano a casa coni e gelati. Per quanto? 437 miliardi. Come si è arrivati a questa valutazione finale? Non si sa. Quando la magistratura viene interessata della questione, la Procura di Roma (a volte ritornano), nella persona  della PM Monteleone, agisce senza perdere tempo. Ordina una serie di perizie ad un geometra, che il gelato lo conosce in quanto cono, e ricevute le risultanze dell’indagine di cotale professionista, le ricusa come sbagliate. Le fa rifare? No, archivia la posizione sostenendo che tutto è corretto (l’abuso d’ufficio è già diventato una burletta grazie all’intervento del Premier di allora1997 – cioè Romano Prodi). La Procura di Salerno, invece, decide di andare avanti e ordina all’IRI di consegnare tutte le letterine d’amore che si sono scambiate le parti. La risposta dell’Ente di Stato lascia senza fiato: “Le carte non ci sono, le ha conservate la W&P”.

GdF:Ma come? Non c’era l’obbligo della conservazione dei documenti?”

Funzionario IRI: “Beh, infatti le abbiamo conservate, ma a Londra. Qui non avevamo più spazio. Sa com’è….”

GdF: “Allora le chiediamo ai londinesi”.

Picche anche di là.

W&P: “Le carte c’erano, accidenti, erano qui, ma…ah, ora mi viene in mente….le hanno portate negli USA, in un magazzino di periferia”.

GdF: “Va bene, andiamo a prenderle a spese nostre”.

W&P: “Beh, veramente….il magazzino è andato a fuoco questa primavera”.

Gente allegra, il ciel l’aiuta.

Mthrandir

(Nella foto, l’Italgel in partenza per la Svizzera)

 
 
 
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