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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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DIES IRI

Post n°68 pubblicato il 10 Ottobre 2005 da Mthrandir
 

(Prima Puntata – Come ti risano un Ente giocando coi bilanci)

In un delizioso documentino rintracciato su www.retecivica.milano.it (l’indirizzo completo non me lo ricordo, ma basta cercare “IRI.RTF” su google) l’Aquila di Scandiano passa in rassegna, in modo piuttosto generico, la sua esperienza alla guida dell’IRI. Ne trae lusinghieri giudizi sul suo operato pur senza mancare, da gran signore, di riconoscere i meriti di questa indimenticabile stagione di successi a tutti i suoi collaboratori (presumo anche gli uscieri) pur ammettendo che, alle grandi imprese, serve anche “un pizzico di fortuna”. Quella che non abbiamo avuto noi nell’averlo conservato così a lungo in quella posizione. Il succo del discorso, senza voler fare anticipazioni per non rovinare la sorpresa, è che l’Aquila avrebbe preso il comando di un rottame (cosa vera) per lasciarne la guida solo dopo averlo trasformato nel migliore esempio di Impresa di Stato del mondo intero (cosa meno vera).

Gli esordi non sono dei migliori: “le azioni prontamente impostate non hanno consentito di riequilibrare i conti nel biennio 1983-84, che hanno presentato pertanto perdite rilevantissime, in presenza peraltro di ammortamenti via via crescenti come conseguenza dell’adozione di aliquote più consistenti.  Attenzione, perché il passo è importante e costituisce una delle principali azioni del “conducator” nell’intero periodo. Per chi, come me, non ha grande dimestichezza con i bilanci, incrementare le aliquote di ammortamento significa generare costi non monetari (cioè non effettivamente sborsati) che restano, di fatto, nelle disponibilità liquide dell’azienda. Risultato: si creano perdite contabili, ma si aumentano i quattrini in tasca. Tanto è vero che la normativa in tema di contabilità pubblica consente, in molti casi, di utilizzare le quote di ammortamento per finanziare altre spese: considerando l’aumento delle disponibilità liquide (indirettamente affermato) e il permanere di perdite rilevantissime, rimane difficile capire cosa si intenda per “riequilibrio dei conti”. Ma si chiarisce altrove: nell’85, grazie alla diminuzione degli oneri finanziari (ma non è merito di Prodi visto che in quello stesso periodo i tassi di interesse sul mercato finanziario calano drasticamente) e alle risorse “generate” dalla politica di ammortamento, le fonti di finanziamento interne arrivano a coprire il 64% del fabbisogno contro il 13% dell’82 (ma per il 23% derivano dalla vendita di titoli e di immobili). In compenso, salgono i debiti: da 36.500 miliardi nell’82 a 40.400 miliardi nell’85. In sintesi, per mettere il vestito della festa all’IRI, Prodi aumenta i costi che non paga, vende titoli e immobili, si gode il calo degli interessi e si indebita. Ma non basta: nel 1985 Prodi annuncia al mondo il ritorno all’utile del Gruppo per ben 12,4 miliardi. Nello stesso anno, la Corte dei Conti (ancora lei?) scrive: “Il complessivo risultato di gestione dell’Istituto per il 1985, cui concorrono... sia il saldo del conto profitti e perdite sia gli utili e le perdite di natura patrimoniale, corrisponde a una perdita di 980,2 miliardi, che si raffronta [aggiunge n.d.r.] a quella di 2.737 miliardi consuntivata nel 1984”. Caspita! Allora, gli utili Prodi come li conta? Li conta con il trucco che, sinteticamente, si può così rassumere: “Va peraltro tenuto conto che l’articolo 20 dello Statuto dell’Iri prevede che le plusvalenze realizzate su partecipazioni non affluiscano al conto economico dell’Istituto e le perdite per svalutazioni di partecipazioni (registrate sotto la voce “perdite patrimoniali”) analogamente non vi affluiscano. Nell’intenzione dei redattori di quello statuto, che risale al 1948, si volevano separare gli andamenti gestionali ordinari dell’Istituto dagli accadimenti straordinari relativi alle plusvalenze o minusvalenze realizzate su partecipazioni, in maniera da consentire al potere pubblico e al Parlamento un più facile riscontro.“[sono parole di Prodi]. Cosa significano, in soldini? Significano più o meno che, visto che all’attivo non vanno le plusvalenze sulle partecipazioni - che non ci sono -, allora al passivo non metto le minusvalenze - che, invece, ci sono. Sono quelle della siderurgia e fanno circa 3.600 miliardi, cioè 980,2 miliardi (perdita ’85) + 2.737 (perdita ’84) = 3.717,2 (perdita totale, più o meno). Ma siccome non si registrano queste quisquilie per non confondere gli asini del Parlamento, le stesse vengono accantonate perché si prevede che la liquidazione della Finsider, forse, ma dico forse, costerà qualcosina. Alla fine saranno 1.000 miliardi in più del previsto, ma è colpa delle rivalutazioni (sic!). Eppure, sempre nell’85, Prodi esalta l’utile di 660 miliardi del comparto industriale e sottolinea che è stato ottenuto per “…la prima volta un saldo positivo ma indica che il processo di risanamento, con particolare riferimento alla siderurgia deve considerarsi avviato a soluzione e il suo completamento potrà portare nel 1989 ulteriori positivi effetti sui risultati economici” [sono sempre parole di Prodi].  Vediamoli, allora, i positivi risultati economici:

1. i debiti salgono da 36.500 miliardi nell’82 a 43.911 miliardi nel 1988 (+ 30% brillante, eh?)

2. il patrimonio netto cala da 3.175 miliardi dell’82 a 1.138 miliardi nell’88 (più che dimezzato, brillante, eh?);

3. gli utili, stante il personale criterio di calcolo dell’Aquila, è meglio non contarli (tanto, non ce ne sono).

Ma c’è di più. Paolo Cirino Pomicino (i veri amici non si dimenticano mai) conferma che la vera abilità di Prodi era quella di intercettare i soldi dello Stato: dalla nascita dell’IRI, dei 25.800 miliardi sganciati dallo Stato, Prodi ne ha beccati 17.500. E come li considera? Beh, visto che l’IRI è di Stato e che i soldi vengono dalla Stato, di fatto non sono debiti, ma sono poste di bilancio assimilabili ai mezzi propri (cioè dell’IRI). Invece, erano dei cittadini che pagavano le tasse.

Per chiudere, va ricordato che Prodi divenne Re dell’IRI per volere di De Mita (che ce lo mise per bilanciare il potere di Craxi, ma se ne parlerà altrove) e ricambiò il favore con grande zelo. Procedette a ben 170 nomine, 93 delle quali destinate a democristiani di sinistra. Un vizietto che si porterà appresso anche alla guida della Commissione Europea, ma questa è un’altra storia.

Mthrandir

(Nella foto, L’IRI dopo il passaggio dell’Aquila di Scandiano)

Commenti al Post:
IronicoDistacco
IronicoDistacco il 11/10/05 alle 15:42 via WEB
Insomma, vorresti dirci che questo Prodi non è questo grande economista... nonostante sia stato chiamato anche (nientepopodimeno che) in Cina... :))
 
 
Mthrandir
Mthrandir il 11/10/05 alle 15:46 via WEB
Macchè economista...al limite, un commercialista (e nemmeno di livello eccelso). Le manovrine di bilancio del Professore le potrebbe fare anche un ragioniere neodiplomato, e per compensi decisamente più modesti. E' vero che l'hanno chiamto in Cina, ma la cosa più triste è che ce l'hanno ridato indietro. Non sono mica bambaccioni come qua, là....;-) Mthrandir
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 11/10/05 alle 19:20 via WEB
il mio del post precedente voleva in effetti essere un complimento, tra tanti che sparano baggianate si apprezza onestamente qualcuno che porta dati seri... spiace che io non sia stato capito. spiace anche che dal vecchio del mare mi sia stata attribuita una disciplina di partito...che dite mi conoscerà?o il suo è solo un legittimo sospetto?bah
 
 
Mthrandir
Mthrandir il 11/10/05 alle 20:52 via WEB
Anche la mia risposta era, di fatto, una semplice provocazione. Ti ringrazio per i complimenti, ma ribadisco che non sto scrivendo per convincere qualcuno. Scrivo soltanto perchè gli atteggiamenti da vestale mi urtano. Ognuno, naturalmente, sarà libero di barrare le caselle che crederà opportune, ma continuare a leggere soltanto in una direzione mi sembra iniquo. Prodi ha combinato una serie di disastri non inferiori (e non meno gravi) a quelli prodotti dal Cavaliere Nero. Ne è uscito "pulito", e spiegherò come. E' eleggibile come Berlusconi, dica ciò che vuole per farsi pubblicità, ma eviti di venirci a fare la morale. Per quella, non ha titoli. ;-) Mthrandir
 
   
bender_che_offender
bender_che_offender il 11/10/05 alle 21:54 via WEB
cerco di essere obiettivo, stante il fatto che ho una appartenenza politica: ma se riuscirai nell'impresa di dimostrare che Prodi ha fatto tanti danni quanto Berlusconi...e sopratutto che quest'ultimo è eleggibile beh...ti pagherò da bere!saluti!
 
     
ilvecchiodelmare
ilvecchiodelmare il 12/10/05 alle 00:13 via WEB
..caro Bender, il mio attribuirti una disciplina di partito non era altro che una battuta ironica (supponevo che l'avessi capita e per tale l'avessi presa)riferita all'apparente ed incrollabile fede che riponi nelle tue convinzioni..fede indubbiamente apprezzabile, anche se sarebbe più concreta se contemplasse un tantino di senso critico bidirezionale.. Buona serata
 
     
bender_che_offender
bender_che_offender il 12/10/05 alle 11:12 via WEB
caro vecchio del mare, avevo capito l'ironia...ma era un pò gratuita,perchè la mia, diciamo così, "dogmaticità" riguardo a qualche argomento oso ritenere sia frutto anche, per non dire prevalentemente, del mio libero pensiero. A meno che tu non ritenga che chiunque critichi il Silvio lo faccia in cattiva fede e conformisticamente, nel qual caso... Quanto al tuo post: "l'espressione di opinione non costituisce reato". era un'ironia anche quella sui magistrati..difficile da capire?; "avere un dipendente mafioso non significa essere collusi con la mafia" sicuro di essere così informato?l'accenno ai cavalli non era li per caso, ma ho già avuto la mia risposta; " probabili difetti e mancanze che mi guardo bene dal negare" questo è un capolavoro davvero!lette le peggiori cose su Prodi, e posso darvi ragione, definire "difetti e mancanze" quelle di Silvio...è un ottima dimostrazione di quello che fai finta di vedere. Saluti di nuovo cordiali, anche a Mithrandir per il disturbo! (ho accorpato qui le 2 risposte)
 
     
Mthrandir
Mthrandir il 12/10/05 alle 12:55 via WEB
Mi intrometto, brevemente, visto che mi citi. Mettiamo un po' d'ordine. Se scrivo di Prodi (e siamo solo all'inizio), è perchè su Berlusconi la letteratura è talmente ampia che un mio intervento sarebbe solo pleonastico. Quindi, assodato che Berlusconi, almeno sul piano dell'esposizione e della critica (molto spesso giustificata) è ampiamente coperto, io mi propongo solo di "riscoprire" il suo rivale per arrivare a dimostrare che i due in corsa per il posto di pilota del vapore hanno dei criteri di amministrazione molto simili. Quindi, se il livello morale e professionale è pari (in entrambi i casi, davvero scadente), allora tanto vale parlare solo di quello che propongono per domani. Ma si giudichi su quello, perchè ognuno dei due ha tali e tanti scheletri negli armadi che rinfacciarsi a vicenda le reciproche magagne ha il solo risultato di rendere l'atmosfera irrspirabile. Che i nostri "migliori" candidati siano avanzi di galera, lo sappiamo già. Mthrandir
 
     
bender_che_offender
bender_che_offender il 13/10/05 alle 10:48 via WEB
per la verità ti ho citato solo in quanto padrone di casa...riguardo alla tua "miniserie" ho capito benissimo l'intento, non ho difficoltà ad ammettere che siano argomenti generalmente (e molto colpevolmente) ignorati, e infine ho già espresso i miei complimenti. Però: se entrambi hanno scheletri nell'armadio, è possibile stilare una classifica anche per questa ambita categoria...e dubito che prodi vincerebbe. Secondo, sui programmi berlusconiani che hanno convinto milioni di italiano nel 2001 ci sarebbe molto da ridire, poichè non saprei scegliere tra un programma vago e insufficiente e uno dichiaratamente populistico e fantasioso (nonchè in qualche punto eversivo). Saluti a tutti!
 
     
Mthrandir
Mthrandir il 13/10/05 alle 11:15 via WEB
Se vogliamo cominciare con le classifiche, allora Romano comincia con il segnare almeno un - 17.500 punti (o miliardi di vecchie lire) dirottati su attività IRI fallimentari e svendute. E magari fossero finiti lì i costi di Prodi. Credi sul serio che il Cavaliere sia "costato" di più? Io ho dei dubbi. Anche perchè, sempre ragionando in termini di fondi "utilizzati" in modi discutibili, in mediaset lavorano anche migliaia di persone, mentre i dipendenti dei gioielli dell'IRI, mi pare, abbiano avuto sorte meno fortunata. Ovviamente, i derubati sono sempre gli stessi. :-) Mthrandir
 
IronicoDistacco
IronicoDistacco il 12/10/05 alle 13:34 via WEB
A proposito di candidati... ci sarebbe un certo Gianfranco Fini che a mio avviso ha tutte le carte in regola per guidare il centrodestra: è un uomo carismatico, uno che sa fare il leader per davvero, anche se non gli mancano doti di compromesso; è un politico esperto; è sufficientemente rappresentativo di tutte le aree di centrodestra, andando dai cattolici moderati, ai liberali, fino alla destra quasi "estrema"; esprime idee talvolta forti ma nelle quali si ritrovano molti italiani; ha il coraggio delle sue azioni, e anche di prendere decisioni impopolari. Magari è fantapolitica, però una cosa è certa, Berlusconi ha rotto i coglioni a sufficienza con le sue cazzate, onestamente non se ne può più... e poi ha 68 anni, ci vuole uno giovane che prenda le redini della coalizione... a parte Casini (che non mi dice niente) vedo solo Fini all'altezza.
 
 
Mthrandir
Mthrandir il 12/10/05 alle 16:04 via WEB
Beh, direi che potrebbe starci. Tranquillamente. Non c'è dubbio che i mezzi li abbia, anche se, almeno in questo Paese di deboli menti (vi includo anche quelle presunte della destra) farebbe una gran fatica. Ti immagini gli attacchi sulla "provenienza", sulla cultura da "ex fascista" e altre amenità? Però sarebbe interessante. Sicuramente, sarebbe una faccia più presentabile di quella della mancata velina di Arcore. ;-) Mthrandir
 
   
IronicoDistacco
IronicoDistacco il 12/10/05 alle 16:46 via WEB
Non ho mai visto un fascista meno fascista di Gianfranco Fini. Uno come lui è sprecato in un partito col 12% dei voti, ed è sprecato come comprimario "invisibile" di una pannamontata come Berlusconi.
 
     
Mthrandir
Mthrandir il 12/10/05 alle 17:40 via WEB
Ma proprio perchè sarebbe una scelta intelligente non si verificherà...;-) Mthrandir
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 13/10/05 alle 10:43 via WEB
su Fini sarei d'accordo, credo che nella totalità della classe dirigente lui sia tra i più onesti...per quanto il suo passato recente dimostri una certa disponibilità a farsi passare sopra in questioni che riteneva importanti...ci ricordiamo la sua battaglia per il maggioritario?
 
bender_che_offender
bender_che_offender il 13/10/05 alle 13:24 via WEB
i derubati sono l'unica certezza, concordo! Quanto alla classifica, i costi di prodi hanno il "pregio" (si fa per dire) di essere riducibili a quelli, pur enormi della vicenda IRI e compagne (almeno,stando alle mie scarne fonti). Quelle del cavaliere sono un po più difficili da calcolare, dovendo includere, ad una primo calcolo, le svariate evasioni fiscali, ammesse o meno, quelle magari regolari (all'estero) ma moralmente abbastanza discutibili; i costi difficilmente calcolabili dell'instaurazione di un regime monopolistico in campo televisivo; quello che le sue aziende hanno risparmiato grazie a un paio di simpatici decreti di Tremonti (vedi quello del 94 che gli fruttò soldi anche da vecchi film che stavano nello scantinato); si potrebbe continuare a lungo...resta una classifica molto difficile da stilare :).
 
 
Mthrandir
Mthrandir il 13/10/05 alle 14:01 via WEB
Abbi pazienza, bender.... Mica posso scrivere tutto assieme. Ho bisogno di pause per ritemprare lo spirito. Ma arriviamo anche lì. A conti fatti, ti toccherà riconoscere che i due, su questo piano, si equivalgono. ;-) P.S.: Grazie per il link! Mthrandir
 
volandfarm
volandfarm il 24/03/09 alle 16:36 via WEB
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