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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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DIES IRI (2)

Post n°69 pubblicato il 12 Ottobre 2005 da Mthrandir
 
Foto di Mthrandir

(Seconda puntata – Sopra la banca, la capra campa. Sotto la banca, la capra crepa)

L’IRI controlla e/o possiede un sacco di banche: le tre di interesse nazionale (Banca Commerciale Italiana – COMIT; Credito Italiano – CREDIT; Banca di Roma e relative galassie di banche minori), più altre in ordine sparso, tra cui il Banco di Santo Spirito che gravita nell’orbita di Andreotti. Dopo lunghe notti insonni (i grandi managers trascorrono sempre lunghe notti insonni ad occuparsi dei problemi fondamentali del Paese), Romano Prodi decide che è giunta l’ora di creare un bel polo bancario al centro sud che faccia da contrappeso al potere refrattario alle ingerenze "esterne" di CREDIT e COMIT che spadroneggiano al nord. L’idea è quella di scorporare la Banca Centrosud dal Banco di Roma e di fonderla con il Banco di Santo Spirito: sono due banche piccole (la Centrosud ha 43 sportelli) e ne ricaverebbero entrambe un beneficio. In realtà, il progetto presentato dall’Aquila di Scandiano è un piano diversivo: prima ancora di presentarsi all’IRI con il progetto, con una trattativa privata (vietata) ha già raggiunto un accordo preliminare con Citibank alla quale ha venduto la Centrosud. Il PCI si incazza e una ventina dei suoi parlamentari presentano un’interpellanza nella quale si adombra la possibilità che ci sia stato un giro di mazzette da 100 miliardi. La cosa finisce in niente perché, probabilmente, si tratta solo di una forma di pressione. Infatti, Prodi vende con altrettanta tempestività anche il Banco di Santo Spirito. E qui, i comunisti o sapevano, o avevano avuto qualche intuizione perché alla trattativa per l’acquisto (non è chiaro in quali tempi) partecipa anche il Monte dei Paschi di Siena (area PCI) offrendo la bellezza di 800 miliardi. Tutto è bene quel che finisce bene, si potrebbe pensare. E, invece, Prodi vende il Santo Spirito al Banco di Roma per 500 miliardi! Perché, se proprio Andreotti deve cedere l’orto, meglio a De Mita che ai rossi bolscevichi, anche a costo che lo Stato ci perda 300 miliardi (quasi il 40%). Inutile dire che il PCI si incazza nuovamente, ma stavolta di più: Visco e Bassanini ci vanno pesante e accusano Prodi di aver svenduto ai mafiosi (entrambi diventeranno Ministri di Prodi).

La procedura, effettivamente, qualcosa di mafioso ce l’ha (tocca dar loro ragione!), specie se si considera un fatto particolarmente curioso, e cioè il la tempistica di definizione del prezzo.

D’accordo, mi si dirà, tra amici non si può essere troppo pignoli, ma firmare un accordo di vendita che, alla voce “prezzo” riporta la dicitura: “entro 15 giorni le parti affideranno ad una società di consulenza internazionale l’incarico di fare la valutazione e il risultato sarà il prezzo di vendita” mi sembra un po’ troppo.

Evidentemente i rapporti tra Prodi e Geronzi erano davvero buoni e quest’ultimo avrà deciso di assecondare la passione di Romanone per le consulenze esterne.

I piccoli azionisti del Santo Spirito (ancora piccoli azionisti che ci rimettono, eh? Che ci sia qualche similitudine con vicende recenti?) si costituiscono in comitato e denunciano Prodi per aggiotaggio, peculato, falso in bilancio e peculato. La denuncia arriva sul tavolo del pm Giudiceandrea che si trova immediatamente in grave imbarazzo. Non tanto per la denuncia, ma perché gli accade di essere uno di quelli che occupa qualche centinaio di metri quadri di appartamento a Palazzo Blumensthil (dicono affrescati, stuccati e arredati con caminetti in marmo) pagando la folle somma di lire 200.000 mensili per l’affitto. Avrà pensato che mettere le mani in quel vespaio, probabilmente, gli avrebbe imposto di cambiare alloggio e di trovarsi costretto ad optare per una dimora meno adatta alle serate di gala. Per evitare problemi, passa il fascicolo ad un altro pm, Giancarlo Armati. Che abita in un appartamento di minor rappresentanza (evidentemente), ma ha un fratello che ricopre un’altissima carica. Dove? Chiunque osi rispondere:”al Banco di Santo Spirito” si becca subito l’epiteto di persona maligna e votata alla dietrologia, anche se ha indovinato.

Con la dovuta calma, il fascicolo lo stanno ancora cercando…… (e con le Banche non abbiamo finito)

Mthrandir

(Nella foto, gli accordi di Prodi, nel buio)

 
 
 
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