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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 25 Aprile 2005 da Mthrandir
Foto di Mthrandir

FISCHIA IL VENTO

Fischia il vento, infuria la bufera,
scarpe rotte eppur bisogna andar,
a conquistare la rossa primavera
dove sorge il sol dell'avvenir.

Così inizia uno dei più famosi canti partigiani. Ho scelto questo non solo perché è uno di più noti, ma anche perché il testo è emblematico per capire cosa fu, in realtà (almeno per quanto riguarda il Triangolo della Morte), la celebranda “Resistenza”. Oggi, sessantesimo anniversario della Liberazione, qualcuno la intonerà di nuovo e migliaia di vittime della barbarie organizzata da questi galantuomini verranno uccise di nuovo.

In Emilia Romagna la Resistenza fu prevalentemente un affaire privato del Partito Comunista, sebbene protetto dall’aura di ecumenismo dei vari CLN. Il PCI era, di fatto, l’unico partito che possedesse un’organizzazione tale da consentirgli, dopo l’8 settembre, di passare dai propositi ai “fatti”.  Non era un gruppo numeroso, ma determinato, fedele e rigidamente gerarchizzato. Le strategie decise a livello nazionale venivano scrupolosamente attuate dai rappresentanti locali, o nella veste di responsabili militari o in quella più “sovietica” dei Commissari Politici. Poiché si presentava un’occasione ghiotta, il PCI decise che si poteva tentare il colpo di mano sfruttando il vuoto lasciato dalla caduta del fascismo. All’inizio i vertici sperarono in una sollevazione popolare “spontanea”, ma  si resero conto da subito che gli Italiani di rivoluzioni non ne volevano sapere. Bastava ed avanzava quella “permanente” tinta di nero che era appena finita. La strategia cambiò, quindi, e si decise che se gli Italiani non erano abbastanza furenti da rivoltarsi, la loro rabbia andasse in qualche modo provocata. Per farlo, occorreva scatenare le forze nazifasciste in qualche modo: e il modo fu identificato nella feroce pratica della rappresaglia. In sostanza, occorreva passare dal sabotaggio (era la tecnica dei Fratelli Cervi) a quella dell’agguato di sangue. Per fare il “salto di qualità” occorrevano alcuni requisiti: bande organizzate e bene armate composte di gente con pochissimi scrupoli (o punti), opera di indottrinamento continua per acquisire alla causa politica i componenti delle bande, isolamento o, se insufficiente, eliminazione delle opposizioni, specie quelle “interne”.

L’agguato e l’omicidio (non solo diretti a membri della RSI o a militari italiani e tedeschi, ma anche contro funzionari, civili, sospetti e presunte spie), quindi, non furono opera di pochi “compagni che sbagliavano”, ma un sistema. Lo impararono presto i Fratelli Cervi, contrari ad azioni contro le persone, prima blanditi, poi isolati e, infine, “giustiziati” dai loro presunti compagni. Qualcuno storcerà il naso, perché, formalmente, i Cervi furono presi e fucilati dai fascisti (28 dicembre 1943). Curiosa coincidenza, tra chi progettò l’operazione di arresto dei Cervi c’era niente meno che il Capitano Riccardo Cocconi, una cui parente aveva appena scacciato dal Tagliavino (podere di proprietà della Famiglia Cocconi) un “distaccamento” della banda dei Cervi costringendo il gruppo a tornare ai Campi Rossi bruciando loro ogni possibilità di fuga (le “case di latitanza” del Partito li avevano respinti da tempo). Cocconi tornerà alla ribalta solo qualche settimana dopo, in montagna, con il nome di “MIRO”. Se “MIRO” (a Montefiorino faceva il “giudice”), infiltrato del PCI in ambiente fascista già dal settembre ’43 eseguì l’ordine, questo lo preparò “DAVIDE” (Osvaldo Poppi) assieme a “TITO”, "D'ALBERTO" e “EROS” (o “DURI”, Didimo Ferrari, famigerato comandante della 37sima GAP, di cui, a Reggio Emilia, si ricordano i metodi di sfoltimento dei prigionieri al carcere dei Servi con ribrezzo).

Per chi è dubbioso, valga questa affermazione di “DAVIDE” che illustra il metodo di “selezione” dei comandanti: ”Alla fine risolsi il problema in modo molto semplice. Resosi inutile il mio tentativo di chiamare giù Rossi, – operaio al comando di un gruppo non allineato (n.d.a.) – che indubbiamente era un uomo di coraggio, offrendogli di comandare i GAP di pianura, mancata ogni possibilità di recupero dell’individuo, allora spinsi altri elementi dei nostri ad eliminarlo”. Il “metodo Rossi” divenne piuttosto famoso e praticato. “DAVIDE” era Commissario politico del PCI, non una mezza tacca, e svolse la sua opera con tale diligenza che riuscì a convincere i dirigenti responsabili del PCI (ma non fece fatica) che metodi spicci e bagni di sangue si potevano iniziare anche con il contributo di banditi e delinquenti, in seguito da plasmare ed elevare all'ideologia del radioso avvenire. Per i suoi scopi, non esitò a reclutare gente come Nello Pini (“NELLO”), un delinquente comune, ma che aveva “fegato”. “NELLO”, che fu lasciato libero di sfogare le sue tendenze criminali, almeno all’inizio (torture di prigionieri, esecuzioni sommarie, ecc.), fu poi fucilato dai suoi stessi compagni dopo essere stato obbligato a scavarsi la fossa con le sue mani. Ma di “eroi”, la storia della Resistenza è piena: “MARCELLO”, la cui polizia partigiana di Gombola era nota come “Ghepeù”, “OMAR” (Umberto Bisi), noto, tra le altre, per la strage delle “case rosse” durante la quale uccise 7 persone (un uomo e 6 donne, una delle quali ottantenne e paralitica) nonché “custode” e gestore delle carceri carpigiane – per questi atti di valore, fu insignito della medaglia d’oro al “valor militare” nel 1991 – i fratelli BARBOLINI, particolarmente apprezzati per lo scrupolo con cui eliminavano prigionieri e feriti e via di questo passo.

La faccio breve: tra il 19 settembre 1943 e il 4 giugno 1949, le vittime della politica della strage nel cosiddetto Triangolo Rosso (o Triangolo della Morte) ammontano a quasi 6.000 unità, delle quali poco meno di 4.000 identificate con certezza e il resto rinvenuto in diverse località all’interno di fosse comuni . 

Per chi volesse trovare ponderosa documentazione sull’argomento, consiglio la lettura de: “Il triangolo della morte”, G. & P. Pisanò, Editore Mursia, ISBN 88-425-2411-5.

Cessa il vento, calma è la bufera,
torna a casa fiero il partigian
Sventolando la rossa sua bandiera;
vittoriosi e alfin liberi siam.

Buon 25 aprile.

Che sbadato, quasi dimenticavo: la Liberazione fu opera degli angloamericani. I Partigiani furono di utilità militare insignificante, strategicamente quasi dannosi e tatticamente superflui. Oggi, non ci saranno nè bandiere a stelle e striscie e nemmeno union jacks. Solo rosse (che non vanno più di moda nemmeno oltre la ex cortina).

Mthrandir

 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 24 Aprile 2005 da Mthrandir
Foto di Mthrandir

NUOVA LINEA EDITORIALE

Quando ho iniziato a scrivere questo blog, non avrei mai immaginato che potessero succedere cose così sgradevoli. Per questo, non mi sono posto mai il problema di "limitare" le possibilità dei coraggiosi che hanno voglia di leggere ciò che scrivo, nè di "scremare" la possibilità, per chi lo volesse, di lasciare un commento. Visto che il buon senso non pare informare l'operato di alcuni utenti, che trovano gaudio maggiore nel rompere gli altrui coglioni rispetto a quello che deriverebbe loro dall'occuparsi delle proprie faccende, su queste pagine verranno sistematicamente eliminati commenti espressi in modo volgare, da nick cretini (la_tua_morte, tanto per fare un esempio recente) e/o da nick senza profilo pubblico (fate lo sforzo di raccontare due fregnacce, almeno) o da nick che si riveleranno cloni (il pluralismo mi piace, se non significa molteplicità di facce). Saranno eliminati, punto: nessuna risposta e nessun seguito. Anche se si tratta di una scelta discutibile (io stesso non sono del tutto convinto che sia la via migliore), resta comunque quella che credo giusto applicare, almeno in via transitoria.

Dimenticavo, scusa... vedo che la passione per i post sputtanatori. Quand'è che ce lo regali uno che metta finalmente in ridicolo anche il penoso cervello atrofico contenuto nella tua testa di c...o? Vieni, amico, vieni come che ci facciamo una bella risata ah, ah, ah.... Abbiamo un futuro intenso e luminoso io e te!!!
inviato da V_for_V.endetta
il 2005-04-22 19:51:01

Ciao Gozeriano, scrivi ancora quelle immense cazzate da delirio psicopatico? Cazzo se tu vai avanti così, causerai l'abolizione della 180. Meglio se venite cone me, assieme al tuo amico, l'elfo del cazzo. Forza Mthandir, coraggio, vieni anche tu, potrete entrambi godere della pace eterna... ah, ah, ah...
inviato da La_tua_morte
il 2005-04-22 21:55:48

Fesserie del genere, chiunque ne sia l'Autore, meritano l'ultima pubblicità oggi. Da domani, meglio consegnarle all'oblio.

Mthrandir

 
 
 

Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 20 Aprile 2005 da Mthrandir
Foto di Mthrandir

BENEDETTO XVI

In quattro e quattr’otto il Gregge dei Cristiani ha trovato la Sua nuova Guida: un Pastore Tedesco.

In poco meno di 24 ore di conclave, la lobby dell’Opus Dei ha spazzato il campo dei concorrenti e si è assicurata la massima carica della Gerarchia Ecclesiastica portando al Soglio Pontificio uno dei Suoi rappresentanti più fedeli ed allineati. Si consuma, dopo un paio di millenni, la tremenda vendetta dei mercanti cacciati dal tempio. Da oggi, oltre al sagrato, amministrano anche lo stabile.

Che Dio Ve la mandi buona.

Mthrandir

 
 
 

Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 20 Aprile 2005 da Mthrandir
Foto di Mthrandir

STOP

Bene, ci siamo "divertiti" abbastanza. Da ora scatta inesorabile la fine di questa incresciosa parentesi. Si chiude la bottega degli insulti e ognuno vada per la sua strada. Unica precisazione: il Signor dubert non è ospite gradito su queste pagine per cui, d'ora in avanti, le Sue fesserie subiranno la medesima sorte dei commenti poco allineati lasciati sulle Sue pagine. Ciò che era da chiarire, ritengo sia stato abbondantemente chiarito ed ogni sforzo per ulteriori "approfondimenti" merita di essere diretto altrove. Nostro malgrado, siamo "costretti" entrambi a condividere questo condominio e, per parte mia, resterò buono buono nei miei appartamenti. Il Coinquilino in oggetto è pregato di fare altrettanto. Non risponderò oltre ad alcuna provocazione, commento, insulto, osservazione et similia provenienti dalla fonte citata. Mi aspetto il medesimo rispetto dei confini.

Fine della telenovela

Mthrandir

Nota del 20 aprile 2005

La raccomandazione è estesa al Signor (o alla Signora) eighteen_wheeler il cui commento superfluo è stato eliminato da questo blog. Primo, perchè è bene che chi lascia commenti abbia almeno un profilo pubblico (per quanto falso). Secondo perchè mi pare, se non clone, evocato/a. Terzo, perchè credo di essermi espresso con suffciente chiarezza. Non ho tempo!

Mthrandir

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 18 Aprile 2005 da Mthrandir
Foto di Mthrandir

VENTRILOQUI  

Commento citato dal messaggio numero 102 del blog di odietamoforever (Aggiunta del 19 aprile 2005 su richiesta dell'autrice del blog: il link non significa che l'autrice abbia condiviso, appoggiato o, in qualche modo, sollecitato alcuno dei contenuti presenti nel commento. Il solo fine è quello di consentire, a chi lo ritenesse opportuno, di verificare che quanto riportato corrisponda a quanto effettivamente prodotto dall'Autore del testo).

Inviato da dubert il 18/04/05 @ 19:03 via WEB

Cerco un confronto intellettuale onesto con le mie idee e punti di vista. Purtroppo debbo dire che difficilmente riesco a raggiungere questo traguardo. Si oscilla sempre fra due opposti estremi. O la semplice noncuranza che va dal "non ti curar di lor ma guarda e passa" al semplice "ciao" che, per quanto gradito, non rientra nei miei obbiettivi. Per contro puoi trovare il saccente coglione che invece di immedesimarsi nel tuo post e cercare di capire cosa volevo o intendevi dire, sale in cattedra con la pretesa di dimostrarti che lui o lei ne sa più di te. Ovviamente anche questa categoria si astiene di fato dal commentare, perché troppo presa dall'autocelebrazione di se stessi, nel proprio egocentrico delirio. Sono gli individui che disprezzo di più. Puoi trovare un esempio di questa categoria di deficienti, intento a marcare il territorio con i propri escrementi, proprio nel mio ultimo post...
(Rispondi) 

Che bella sorpresa! L’introduzione merita una spiegazione. Ieri, domenica 17 aprile 2005 ho avuto la sciagurata idea di avventurarmi per blog a caso, senza seguire i miei soliti percorsi, imbattendomi in quello dell’Autore di questo meraviglioso commento. Il “casus belli” è un messaggio che il profondo storiografo ha scritto sulle cause della caduta dell’Impero romano. L’avevo letto con interesse e mi ero permesso di proporre un’analisi che differiva da quella dell’insigne studioso, cercando di argomentarla. Bene, il saccente coglione di cui si parla sono io. Perché sarei saccente coglione? Facilissimo. Non potendo argomentare a difesa della teoria da lui enunciata, che poi è quella notissima e superata di Gibbon (storico “Illuminista” e ferocemente anticlericale del ‘700), non ha trovato di meglio che muovere le seguenti critiche al mio commento:  

  1. è lungo. Povera stella, Lui si annoia a leggere più di 40 righe (quindi, visto Gibbon ha scritto parecchi tomi sull’argomento, ne avrà letto l’indice per poi fare l’accademico dei Lincei;
  2. si perde il messaggio generale a causa degli eccessivi particolari: in effetti, cambiando prospettiva andava in vacca l’asserita analogia con la storia contemporanea, che era il vero senso del messaggio. L’importante non sono i fatti, ma la piega che si vuol dar loro per sostenere la prima idea fessa che viene in mente;
  3. sfoggio di erudizione. Cito dal messaggio dell’Autore (Umberto Eco ne farà la prefazione a breve): “Ho oramai imparato da molti anni che non è mai sui libri di scuola che si trovano le risposte alle domande che nascono poi durante la maturità. Da qui scaturisce ad esempio il mio hobby per la storia, come per molte altre discipline. Torniamo comunque alle cause di questa immensa tragedia che riportò l’umanità tutta, indietro di innumerevoli secoli, precipitandola subito dopo nel buio dell’alto Medio Evo. Leggevo un classico relativo a questa parte di storia, dell’inglese Edward Gibbon,…..”. Chi fa sfoggio di pseudo-erudizione e di retorica?;
  4. ho pervicacemente sfidato l’armonia tra Lui e le Sue “lettrici”. Questa è semplicemente fantastica. Se fossi tra di loro, mi sarei incazzata a morte ad essere considerata alla stregua delle accolite di “Donna Letizia risponde”;
  5. ho scritto “Silicone” e non “Stilicone”, bontà Sua passatomi come errore di digitazione.

Tutto qua. Lo so, è un po' poco, ma questo passa il convento e bisogna sapersi accontentare. Letto il Suo autorevole parere, ho creduto opportuno scusarmi per aver osato tanto confessandogli che sarà mia cura evitare accuratamente i Suoi scritti in futuro poiché, evidentemente, eravamo d’accordo sulla sola questione che lo scambio semi epistolare non sia stato un piacere per alcuno dei due. Risultato: operazione chirurgica di taglio del commento ed ecco restare la questione risolta con la Sua puntualizzazione. Un atto mistico a mezzo tra Barnard e Silvan.

Sorvolo sul metodo di selezione dei commenti: ognuno è libero di censurare quello che crede nel Suo spazio. Non sorvolo sull’offesa e sull’insulto gratuito e vigliacco (l’ha messo in un blog non suo, generalizzando, ma ben sapendo che il destinatario ero io).

Sveglia, bamboccio!

Se hai qualcosa da dire, ma ne dubito, io sono qui.

Rispondo in prima persona dove mi trovo e non faccio porcherie alle spalle: il coraggio di dire apertamente quello che penso ce l’ho, anche correndo il rischio di sbagliarmi. Per questo, quando succede, e succede spesso, sono anche pronto a chiedere scusa senza pensare che il mio pisello sia più corto di quello altrui.

E non taglio i commenti come il barbiere perché così non ci sono doppie punte. La cultura è qualcosa di diverso da ciò che vai propinando. Tu sei solo un povero spacciatore di informazioni, che ricavi alla rinfusa a ritta e a manca senza la capacità di metterci un briciolo del tuo. Sei una fotocopiatrice umana. Il pupazzo di legno di un ventriloquo.

Vale

Mthrandir

P.S. delle 20.57: Perfino il sottotitolo del Suo blog è una citazione altrui: Albert Einstein. Non ha fatto nemmeno lo sforzo di camuffarla. E poi dicono che uno si butta a sinistra...(Totò) 

Fior da fiore (del 19 aprile 2005)

Inutile rispondere, sei troppo bravo a completare da te il quadro della situazione. Quanto alle coincidenze, a volte si riesce a distinguere la verità esaminando le impronte. Alcuni passano con gli anfibi, i più con le scarpe e qualcuno con le pantofole. Le tue sono inconfondibili. Sono zoccoli. Di un Ciuco.

“Tu gli insulti li preferisci pubblici mentecatto decerebrato? Bene eccoteli e non sognarti di venire più con questo tuo nick del cazzo a rompermi i coglioni, ok frocietto? QUESTI TUE COMMENTI CON IL TUO FALSO NICK, FICCATELI NEL CULO... CHIARO???….” Sottile ironia, nevvero?

“Non raccontare cazzate, povero idiota. Per chi mi hai preso? Per un povero stolto come te?”. Ci mancherebbe altro. Non ambisco agli alti traguardi che hai raggiunto. Mi accontento della mia povera stoltezza, scusandomi se non è ricca quanto la tua.

“…la vigliaccheria di un verme come te….” “…Andare in un altro blog a prelevare un commento per farne un post sputtanatorio….”. Perbacco! Non sapevo che si definisse vigliacco il destinatario di uno scritto alle spalle. Ogni giorno si impara qualcosa.

“…Tornare sul mio post con un falso nick per attaccarmi più liberamente. Poi sarei io il bamboccio? Povero idiota! Tu non solo sei un bamboccio sei anche un povero psicopatico affetto da una grave forma di paranoia.” “…si presenta col nick falso perché non ha il coraggio di affrontare gli altri neppure da dietro uno schermo”. Cito dall’Autore: “….Chi mal fa, mal pensa. Si sa bene…”

“…Infatti su google se digiti "storia romana" compare subito il tuo nick.” Autogol da antologia. Ognuno ha le sue fonti….

“….Attaccare così il prossimo solo perché ha opinato ad un tuo commento, ad una tua Verità che sicuramente ti porti scolpita nella pietra, assieme a chissà quante altre, dopo essere salito, nel tuo delirio paranoico, sul monte Sinai”. Il prossimo, tesoro, opina. Tu, invece, opini e tagli le repliche, fai la permanente ai commenti in modo da uscirne sempre vincitore, almeno a tuo giudizio. Chi fa il gioco sporco? La lista dei “censurati”, da quanto vado scoprendo, è piuttosto lunga. In una vita passata avrai fatto il fotografo di Breznev?

“….In merito poi all'aforisma di Einstein, messo nel titolo del mio blog, non mi sono mai sognato di spacciarlo per mio”. Già, ma non c’è traccia dell’ammissione che non si trattava di farina del tuo sacco. L’omissione è la menzogna di chi possiede più di una faccia.

“…Con questo spero di aver concluso questa squallida vicenda”. Ecco, appunto!

Sit tibi terra levis.

Vale.

Mthrandir

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 15 Aprile 2005 da Mthrandir
Foto di Mthrandir

SEX, LEX AND ROCK AND ROLL (SARO’ LUNGO)

Che sia un compito al limite dell’improbo costruire un impianto legislativo equo e ragionevole, in qualsiasi Paese del Mondo, è risaputo. Che sia difficile adeguarlo rapidamente all’evoluzione dei costumi sociali, dei valori e della cultura di un popolo, lo è altrettanto. Però, senza pretendere la perfezione, ci sono casi in cui la dimenticanza (leggi che restano in vigore per secoli perché nessuno più se ne cura) e l’eccesso di zelo (leggi che devono necessariamente fornire norme di comportamento più adatte alla mistica che al normale vivere quotidiano) producono effetti a dir poco esaltanti. Da una breve ricerca che ho svolto, i cui risultati sono sinteticamente riportati nel seguito, emergono situazioni che lasciano senza parole.

Il maggior fornitore di paradossi e stranezze è il Paese che si fregia del titolo di più democratico del Mondo (gli Stati Uniti) che, costantemente citato come esempio di libertà è, invece, un groviglio di piccoli e grandi divieti tra i quali districarsi può essere facile (a New York esiste una norma che prevede che sia illegale fare qualunque cosa sia vietata dalla legge), impossibile (in Ohio è vietato dare da bere ai pesci) oppure del tutto inutile (sempre a New York, è vietato tenere un gelato in tasca di domenica mentre si passeggia per le strade – negli altri giorni della settimana, invece, potete tranquillamente conservare il vostro cono gelato nella tasca dei pantaloni e decidere di gustarvelo in seguito. Di domenica, se volete mettervelo in tasca, non potete contemporaneamente passeggiare per le strade).

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di dividere queste follie per argomento.

A. Omicidi, reati contro la persona, detenzione e uso di armi. E’ uno degli argomenti più delicati dell’intera materia. E i legislatori ci hanno dato dentro non poco. In Inghilterra (Contea di York) potete tranquillamente colpire con una freccia uno scozzese (tassativamente non di domenica) mentre a Chester i dardi possono essere utilizzati contro i gallesi (con il limite che potete farlo solo all’interno delle mura cittadine, ma anche nel week end). A Hong Kong l’emancipazione femminile ha raggiunto traguardi insperati poiché la moglie tradita può uccidere il consorte fedifrago (a patto che lo faccia a mani nude), mentre l’amante del marito può essere soppressa anche con l’ausilio di strumenti più potenti. Picchiare la moglie pare ammissibile in South Carolina (non fatelo in un ufficio pubblico: lì è espressamente vietato), ma, in compenso, è vietato estrarre una pistola mentre la partner femminile ha un orgasmo (se avete questo tipo di vizietto, non coltivatelo a ConnorsvilleWisconsin). L’uso di armi è variamente regolamentato: in Tennessee non potete sparare a nulla che si trovi fuori dalla vostra auto (ma potete fare a pezzi il cassettino porta oggetti), a meno che non si tratti di una balena, e a New York non sognatevi di sparare ad una lepre dal tram (sono molto rigidi sul tema). Tuttavia, l’America sa essere tollerante, quando vuole, e, se proprio ci tenete, potete tenere in casa un ordigno nucleare a patto che rinunciate all’idea di farlo esplodere (nello Utah) e, allo stesso modo a Seattle potete tenere nascosta qualsiasi arma sia di lunghezza inferiore ai 180 cm (non è contemplato il caso di possesso di più armi – se uno ha 5 pistole da 40 cm, deve mostrarle – visto che, sommate le lunghezze, fa 200 cm – o può mantenere la privacy – nessuna supera i 180 cm da sola?). Per concludere, non azzardatevi ad estrarre una pericolosa spara-piselli a Forest City (North Carolina) durante una parata: lì, in certe occasioni, non si può nemmeno sparare pezzetti di carta con un elastico.

B. Circolazione stradale e mezzi di trasporto. A New York non si possono trasportare bevande gassate, non si può giocare a golf per strada (è legale, però, attraversare la strada distrattamente ma non se lo si fa in diagonale) e nemmeno mangiare noccioline camminando all’indietro sul marciapiede durante un concerto (!). A Washington, invece, posto che un’automobile che circoli di sera deve essere preceduta di un centinaio di metri da un uomo che regga una lanterna, ogni automobilista che abbia intenzioni criminali deve fermarsi ai confini della città e telefonare al Capo della Polizia per avvertirlo che sta arrivando. In Pennsylvania non andateci in macchina: di notte dovete lanciare un razzo di segnalazione ogni miglio, se vedete una mandria di equini, dovete mettervi al lato della strada e coprire il veicolo con una coperta o uno strato di polvere per mimetizzarvi e non disturbare la psiche degli equini stessi: sperate che il cavallo non si rifiuti di proseguire, altrimenti sarete costretti ad occultarvi in un cespuglio. In Texas, quando due treni si incontrano ad un incrocio ferroviario, si devono obbligatoriamente fermare. Nessuno dei due potrà ripartire finché l'altro non ha ripreso la marcia (praticamente, i treni texani sono fermi dal 1850). In Wisconsin, invece, dove i treni viaggiano regolarmente, su di essi non si può baciare una donna né tagliarle i capelli. Seattle (Stato di Washington) dev’essere un luogo meraviglioso: vi passò un'ordinanza che stabiliva che il pesce rosso poteva salire sugli autobus cittadini soltanto se messo dentro una vaschetta e mantenuto calmo dal proprietario (calmo, eh?).

C. Animali. Non saltate questo paragrafo, perché contiene delle vere chicche. A Washington non si possono prendere pesci tirando loro una pietra (che nello Utah non si possono pescare stando seduti a cavallo) e, nel medesimo Stato, ma a Wilbur, non si può cavalcare un cavallo pericoloso (al cavallo glielo si chiede prima o dopo?). A Tyron, North Carolina, è vietato tenere in casa un uccello che canta tra le 23,00 e le 7,30 (a dirla tutta, negli stessi orari non si può nemmeno suonare l’ottavino o il flauto). I topi di Cleveland (Ohio) si cacciano solo con una particolare licenza. Ma il top dei top è l’Oklahoma, i cui abitanti hanno un rapporto di amore-odio con i cani: da un lato, a nessuno è consentito far loro le boccacce (si rischia la galera), ma, dall’altro lato, i cani che volessero riunirsi in gruppi composti da più di tre individui devono esser stati preventivamente autorizzati dal sindaco che rilascerà loro un documento firmato. Per concludere la sezione, come non segnalare che a Paulding (Ohio), un poliziotto può, in caso di necessità, mordere un cane per calmarlo?

D. Vita sociale. Gli Americani devono essere un popolo estremamente incivile se nel New Jersey hanno sentito il bisogno di stabilire per legge che non si possa mangiare rumorosamente la zuppa, mentre nel New Hampshire sono irritabilissimi essendo illegale tamburellare con i piedi, accennare con la testa o tenere il tempo in qualsiasi modo in una taverna, ristorante o caffé. A Washington la legge vieta qualsiasi tipologia di maratona di ballo o maratona di saltello anche se la si pratica scivolando, slittando, rotolando o strisciando e nel North Carolina (ad Asheville, per la precisione) è illegale starnutire nelle strade cittadine. A Xenia (Ohio) è vietato sputare in un'insalatiera (un’insalatiera? Presumo in quella altrui n.d.r.) e ad Omaha (Nebraska), se un bambino rutta durante una messa in chiesa, i suoi genitori possono essere arrestati. Giustamente, l’Amministrazione Comunale di Harthahorne City (Oklahoma) ha stabilito che nessuna persona possa esporre ad una mostra un'altra persona ipnotizzata, mentre nello stesso Stato, ma a Tulsa, è vietato aprire una bottiglia di soda senza la sorveglianza di un tecnico autorizzato. Gli Americani del Vermont si lavano poco: per i cittadini dello Stato è obbligatorio fare almeno un bagno alla settimana (la legge consiglia il sabato sera), cosa impossibile in Virginia dove la legge proibisce l'uso di vasche da bagno in casa, e noiosa in Pennsylvania dove Stato ammette con riluttanza le vasche da bagno a patto che non si canti durante le abluzioni.

E. Le donne e, di conseguenza, il sesso. Ovviamente, donne e sesso hanno spazio di grande rilievo, specie per ciò che le prime possono o non possono fare e per i limiti imposti alla pratica del secondo. Partiamo dalle prime (LE DONNE). Se capitasse di passare per Carrizozo (New Mexico), depilatevi perché, altrimenti, non potrete apparire in pubblico. Per adeguarvi, potete passare da un estetista parrucchiere di New York, a patto che non vi addormentiate sotto il casco (fiocca una multa salatissima); ho specificato New York, perché ad Hornytown, nel North Carolina, i salotti massaggio non ci sono (attività illegale). A Cleveland – Ohio, invece, è vietato alle donne indossare in pubblico scarpe di pelle verniciata in lucido (non tentate gli uomini che potrebbero cedere al desiderio di guardarvi sotto la gonna sfruttando l’effetto “riflettente”!). Se in Ohio, bisogna ammetterlo, le donne non se la passano bene (è loro vietato spogliarsi di fronte alla fotografia o ad un quadro che raffiguri un uomo), in Oklahoma le cose non vanno meglio: per andare dal parrucchiere, vi serve l’autorizzazione dello Stato. Nel Vermont, prima di consultare un dentista, è necessario che il marito autorizzi la moglie a portare i denti finti. Inoltre, poiché è universalmente riconosciuta la tendenza ad andare per le spicce facendo le pulizie di casa, sappiate che in Pennsylvania è vietato nascondere la spazzatura sotto i tappeti. L’unica prescrizione saggia vige a Memphis - Tennessee, dove per una donna è vietato guidare una macchina a meno che non venga preceduta da un uomo che sventoli una bandiera rossa

Quanto al SESSO, ecco alcune regole da rispettare negli States. Non lo si può fare:

  1. a Norfolk (Virginia) se state attraversando la città in sidecar;
  2. con i porcospini (sempre in Virginia) perché le simpatiche bestiole non superano i 20 kg di peso;
  3. a Newcastle (Wyoming) in piedi dentro una cella frigorifera di un negozio;
  4. a Tremont (Utah) se siete in ambulanza dentro i confini della città (la donna paga con la rivelazione del nome sul giornale, mentre l’uomo la fa franca);
  5. ad Harrisburg (Pennsylvania) se siete casellanti femmine e avete intenzione di lasciarvi andare ad effusioni erotiche con i camionisti all’interno del casello medesimo;
  6. bestemmiando (divieto per il solo marito) a Willdalw in Oregon.

Per quanto riguarda il resto del Mondo, segnalo brevemente che a Santa Cruz, Bolivia, non ci si può trombare contemporaneamente madre e la di lei figlia (non è chiaro se il “contemporaneamente” si riferisce a tutte e due in un colpo solo o è da intendersi nello stesso periodo di tempo, ma separatamente), mentre a Cali (Colombia) la fatidica “prima volta” è d’obbligo trascorrerla alla presenza della madre della vergine. Gli uomini libanesi possono serenamente trascorrere lascive serate con gli animali, purchè di sesso femminile (in questo, siete considerati “normali”, ma se l’animale è di sesso maschile, vi possono condannare a morte). In Indonesia una banalissima prova di onanismo può costare la capoccia (mica la mano).
La legge più interessante, però, vige a Guam: ci sono uomini il cui lavoro a tempo pieno consiste nel girare per le campagne e deflorare giovani vergini che pagano per il privilegio di stare con un uomo per la prima volta (la legge dell'isola stabilisce a chiare lettere che una donna vergine non può sposarsi).

L’America è grande Paese, ma Guam è il paradiso terrestre!

Mthrandir

 

 
 
 

Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 10 Aprile 2005 da Mthrandir
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CUI PRODEST? 


FUNERALE ALL'ITALIANA

Se  qualcuno,davanti ad un'assemblea riunita per un funerale, tesse le lodi di un uomo giusto, state pur certi che il consesso manifesterà la più enfatica e palpitante delle partecipazioni.Si dirà-E' vero, era un grand'uomo!- e ci si commuoverà, portando le mani,prima al fazzoletto, poi al petto,e infine al portafoglio.
Ma se la lode diventa  insistente, siate altrettanto sicuri che,dal fondo del coro,si eleverà il bisbiglio ronzante del dissenso. Si mormorerà, biblicamente parlando, che forse tanto santo non era, anzi, a pensarci bene, (con la scusa di dissentire " democraticamente" dal resto del mondo) non lo era affatto e,in breve, il sussurro diventerà diceria, la diceria, chiacchiera e la chiacchiera, discredito. A quel punto,meglio dire amen.
Questa è la triste metafora di un pontificato, prima osannato all'ennesima potenza,e poi trascinato nel dubbio della solita storia discutibile, tra un Celestino V e un  Rodrigo Borgia, attraverso i roghi delle streghe , le banche vaticane e  beatificazioni ad alta rendita catastale. Mettiamoci dentro anche un po' di massoneria e il quadro è completo. Il meglio del peggio, e tutto storicamente vero, purtroppo.
A chi giova rimestare nel minestrone dell'altro ieri? Cosa dà fastidio? L'eccesso di zelo delle folle?Le lacrime dei ragazzi? Le chitarre dei papaboys? L'attenzione dei potenti? Il monopolio dei media sull'evento? Il blocco del traffico?Il Papa al posto delle tette siliconate? L'interruzione di " Quelli che il calcio" e 90° minuto? La rivendicazione della laicità dello stato italiano? Il pluralismo delle vedute? La globalizzazione del commiato funebre? Lo sciacallaggio dei giornalisti? Quello degli esercenti di Piazza S. Pietro?
Ognuno si cerchi la propria rivendicazione, evitando,cortesemente, di versare benzina sul fuoco: il funerale diventerebbe collettivo.
Signori, se un uomo,  imperfetto che sia, con il suo esempio positivo, riesce a mobilitare folle eccezionali, mosse da affetto e devozione, lasciate che lo faccia, senza spargere fango e discredito. Per ben 365 giorni all'anno si parla di MALE e nessuno reclama, lasciate che per una settimana, si parli di BENE, anche oltre i confini della Terra. Della nostra immondizia, ricominceremo a parlarne domani,per altri 365 giorni.
Vi ringrazio per avermi sopportata pazientemente.

Streghella16 



Spero che Streghella non me ne voglia per aver preso spunto da questo suo scritto (onori ed oneri di essere scrittrice del giorno), ma, forse a torto, mi sono sentito chiamato in causa dalle sue considerazioni in merito alle voci “in fondo al coro”. La mia, in questi giorni, lo è stata e lo è stata per motivi che credo di aver illustrato, sebbene in sintesi, nel mio messaggio precedente.
So bene che si tratta dello scritto di una credente e non mi sogno nemmeno di contestare il contenuto di “valore” che vi è espresso poiché, su quello, vi è assai poco da discutere. Alcuni passaggi, però, mi sembrano “razionalmente” discutibili ed a quelli intendo dedicare queste mi righe, giusto per qualche puntualizzazione che non mi sembra né fuori luogo né intempestiva.
Non mi convince il punto di partenza: asserire che le voci stonate derivino dall’eccesso di lode ha l’aria di essere un trucco retorico per qualificare indirettamente queste voci come quelle dell’invidia o di qualche altro sentimento poco nobile. La sensazione si avvalora leggendo che il dissenso sarebbe una “scusa democratica” e, subito appresso, le tesi sostenute altrove vengono definite sussurri (e ci può stare, visto il clamore altrui), “diceria”, “chiacchiera”, “discredito” e, un po’ più oltre, addirittura “fango”. Qui, non ci siamo più. Questi aggettivi si possono usare solamente DOPO aver confutato in modo convincente quanto si ritiene di aver individuato come non veritiero. Capisco che la contro argomentazione avrebbe richiesto un messaggio scritto con altro spirito, però non si può dimenticare che, sempre e comunque, il rispetto agli altri debba essere riconosciuto, anche nel disaccordo. Sarebbe stato più carino, non desiderando, non volendo o, al limite, non potendo proporre argomentazioni a favore, non utilizzare l’antipatico schema della generica qualifica delle ragioni altrui come paccottiglia, ma limitarsi a manifestare il proprio dissenso. “Amen” lo si sarebbe potuto scrivere comunque.


Fatta questa premessa, vorrei rispondere al quesito “a chi giova?”. Tra le varie ipotesi manca, purtroppo, una di quelle che vi avrebbe potuto serenamente trovare quartiere, cioè “la verità” o, volendo porsi un traguardo più ragionevole e meno utopistico, “il desiderio di comprensione”. Forse non sono più argomenti che interessino la Chiesa degli uomini, ma non si può mettere una mano sulla bocca di chi, solo perché esiste una larga maggioranza che si accontenta dei resoconti dell’Osservatore Romano o di Avvenire, desidera ancora approfondire (anche altrove), leggere (anche altrove), pensare e farsi un’opinione autonoma (anche sbagliata). E convince ancor meno lasciar intendere che le proteste per le “interruzioni” vengano prevalentemente, se non esclusivamente, dai nostalgici delle tette delle veline o da cronici malati di novantesimo minuto. Ha fatto bene ad ipotizzare che, nel numero di cerebrolesi che hanno osato sfidare la comune approvazione dell’unilateralità che ha ispirato le scelte di informazione, ci fosse anche chi lo ha fatto in nome di un certo affetto nei confronti dell’idea di pluralismo; meno bene, ad accomunarlo ai frementi commercianti di Piazza San Pietro e ad altre minoranze di analfabeti culturali (ivi compresi quelli di ritorno). Mi sembra un modo un po’ approssimativo di interpretare la discussione e, ma non voglio andarci pesante, discutibile di giudicare le libertà dei singoli. Le voci stonate rovinano l’atmosfera di festa, non fanno “pendant” con l’ambiente, incidono negativamente sull’adeguata quantità di dolore? Pazienza, fino a quando il Sant’Uffizio non avrà ripreso il pieno controllo dell’Autorità Giudicante, anche la stragrande maggioranza dei fedeli dovrà rassegnarsi a sopportare che qualcuno possa permettersi di steccare una nota.

Le folle eccezionali manifestino e si radunino liberamente ovunque lo ritengano opportuno, ma sappiano che il solo numero non necessariamente riconosce loro di essere dalla parte del vero, del giusto o del bene, né le autorizza ad imporre quanto esse ritengono vero, giusto e buono a gruppi meno rappresentati.

Valga un’ultima considerazione: esprimere perplessità sugli atti di un uomo non significa mancare di rispetto alla sua salma o alla sua memoria, a meno che non si scada nell’insulto gratuito.
Qualcuno ci sarà cascato, come qualcuno non ha esitato di fronte all’incredibile tentazione dell’agiografia immediata (dei primi “miracoli” si è già avuta notizia).

Sbaglierò, ma come Santo preferisco Francesco d’Assisi all’Arcivescovo di Zagabria Alojzije Stepinac, beatificato nel 1998, le cui simpatie per gli ustascia croati arrivarono al punto da essere apertamente dichiarate in una lettera al Cardinale Maglione del 24 maggio 1943 nella quale il Beato appoggia senza vergogna il regime di Ante Pavelic.

Alojzije Stepinac non l’ho beatificato io e, ricordare che il defunto Papa l'ha promosso ai ranghi di Beato, significa forse parlare di immondizia. Ma l’immondizia non si toglie nascondendola sotto al tappeto solo perché gli ospiti sono in arrivo.

Con immutata stima

Mthrandir

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 06 Aprile 2005 da Mthrandir
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Johannes Paulus II : Magnus?

Prima di entrare nel vivo di questo scritto, è doveroso fare un paio di dichiarazioni preliminari. La prima riguarda il mio credo politico: sono un liberal-democratico, cioè appartengo ad una categoria mai veramente esistita in Italia il cui ultimo rappresentante politico (vado a memoria) credo sia Enrico De Nicola. La seconda riguarda il mio credo religioso: non ne ho alcuno, anche se continuo a cercare. Ho ritenuto opportuno esprimere apertamente queste “convinzioni” per impedire a chiunque avesse la voglia di leggere il seguito di cadere nella tentazione della strumentalizzazione.

Bene. L’argomento è uno dei miei preferiti, e cioè la Chiesa, intesa non come fede (che non mi permetto di discutere “razionalmente”), ma intesa come struttura organizzativa umana. Pur non piccandomi di essere esperto di teologia, un biblista o un assiduo vaticanista, mi permetto di stonare dal coro di apologeti del neo defunto Papa per esprimere le mie perplessità in merito alla presunta grandezza di quest’uomo.
In questi giorni, ho sentito vari commentatori sproloquiare circa i meriti dell’ex capo della Chiesa definito, via via, moderno, aperto, il Papa dei giovani, dei poveri e così di seguito.

Ecco le mie modeste perplessità.

Certamente, al contrario dei suoi predecessori, ha capito meglio di tutti l’importanza della comunicazione e della pubblicità ed ha dimostrato di saper usare in modo notevole i mezzi di comunicazione/informazione. Questa sola qualità non penso basti a valergli l’appellativo di MODERNO perché l’aggettivo lascerebbe intendere che vi è compreso un atteggiamento diverso dal consueto anche su altre questioni. Ebbene, a smentirne la modernità basti qualche esempio:
1.
La beatificazione di PIO IX la dice lunga sul retroterra culturale del Sant’uomo. PIO IX fu il Papa del “Syllabus”, interessante appendice dell’enciclica “Quanta Cura”. Il Syllabus è un bell’elenco delle questioni che l’allora Papa fissò come errori fondamentali da evitare (sono 80 in tutto), alcuni dei quali notevoli: la concessione della libertà di culto (punto 15.), il diritto alla laicità dello Stato (tra gli altri, punti 24., 25., 42. e 55.), l’istruzione pubblica (punto 45., 47. e altri), l’autonomia della scienza (punto 57.) e l’inammissibilità del divorzio (punto 67.). Lo stesso stato liberale vi è difinito “pestilenza” (Capo IV);
2.
La ripetuta propaganda contro l’uso dei profilattici e degli anticoncezionali, specie in paesi costretti ad affrontare autentiche emergenze sanitarie o demografiche. La visione di fondo è quella di qualche secolo fa. I figli sono sempre e comunque una benedizione, anche se metterli al mondo significa condannarli a morire di fame o ad ammalarsi prima ancora che vedano la luce;
3.
Seguace fiero e determinato del culto mariano (“Totus Tuus”), quali riforme ha promosso circa la considerazione del ruolo delle donne? Il loro ruolo auspicato è quello di sempre: silenziose madri e mogli.

APERTO è un altro aggettivo che andrebbe meglio definito. E’ stato prontissimo ad accogliere gli esuli di altre confessioni, un po’ meno nel riconoscimento del diritto di esistere di altre religioni o di altre chiese cristiane. Non è un mistero che la sua politica estera abbia fortemente compromesso i rapporti con la chiesa ortodossa russa (i suoi progetti di visita in Russia furono ripetutamente vanificati dalla contrarietà di Aleksej II - Patriarca di quella Chiesa - per questioni relative alle opere di proselitismo che i cattolici svolgono nei territori russo-ortodossi) e che abbia definito le religioni diverse da quella cattolica come “deficitarie di fede”.  Le sue chiusure “estere”, o le sue omissioni (perché non è mai andato in Irlanda del Nord?), sono le stesse che ha praticato all’interno. La struttura gerarchica vaticana ha conosciuto una costante e progressiva verticalizzazione e centralizzazione e chiunque abbia osato rivendicare il diritto di aprire dibattiti di un certo spessore, è stato isolato o rimosso (magari, nella forma di promozione).

Che sia stato il paladino dei GIOVANI è un altro bel mito. Verissimo che abbia saputo raccogliere folle oceaniche di giovanotti entusiasti durante i suoi viaggi, ma allora, se questo appeal o fascino è stato così intenso, perché la Chiesa Cattolica sta conoscendo un periodo così nero in termini di nuove vocazioni? I vescovi tedeschi hanno recentemente affermato che, continuasse così il trend, tra qualche anno le parrocchie germaniche dovranno essere automatizzate come i passaggi a livello e le offerte raccolte con il telepass.

PAPA DEI POVERI? Certamente no. Se è diventato Santo Josemaria Escrivà (fondatore dell’Opus Dei), è sicuro che dei poveri non è stato il Papa. Se vogliamo aggiungerci altro, si rifletta sulla gestione della Chiesa in Centro e Sudamerica dove ogni prelato che si sia schierato apertamente contro regimi governativi poco inclini a tenere in conto le richieste delle classi più misere è stato regolarmente dimesso e rapidamente sostituito da figure più allineate alla politica di amicizia del Vaticano con i sopraccitati Governi (i casi sono molti: tra questi, Mons. Raul Vera trasferito da San Cristobàl - zona del Chiapas - a Saltillo per “incompatibilità ambientale”).

Insomma, per concludere, ma potrei andare ancora oltre, sono dell’opinione che di quest’uomo sia stato costruito ad arte un Mito che poco ha a che fare con la realtà dei suoi atti. Se è stato Magnus, lo è stato per la parte più conservatrice della Chiesa Cattolica, un Papa degno di Paolo III e Paolo IV, ma lontano dalla figura che, credo, dovrebbe guidare una chiesa moderna. L’arroccamento a difesa delle posizioni del Concilio di Trento (1542-1563) magari sarà stata gradita ai nostalgici della messa in latino, ma non si può certo definire una atteggiamento che guarda (o ha guardato) al futuro.

Io, da laico, posso anche perdonargli queste scelte e queste azioni perché ogni uomo è imperfetto e fallibile. Ma un Cattolico?

Mthrandir

 

 

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 03 Aprile 2005 da Mthrandir
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Parole, parole, parole…..

Confesso: sono un ingenuo. Non che sia una novità, ma a volte la mia ingenuità sorprende anche me che la conosco benissimo e da lungo tempo. Avevo scioccamente creduto alla favola che il nostro, ma a questo punto comincio a pensare che sia il vostro, Paese fosse un Paese laico. Intendo dire non ateo, semplicemente laico: un luogo dove vigesse la libertà di culto per tutti, ma anche la libertà di non dedicarsi ad alcuna fede religiosa. Invece, la realtà dice che le cose non stanno così. Non solo il Paese non è laico, ma pare essere una Teocrazia Iranian Style nella quale gli infedeli devono subire giornalmente le angherie informative di mezzi di comunicazione ai quali manca solo l’annunciatore in tonaca nera (sulla rete 3, una suora perché sono progressisti). Bene, che sarà mai successo? E’ morto un Papa. Capisco il dolore dei fedeli di quella chiesa, ma, proprio perché di chiesa trattasi, mi pare una questione alla quale si possa dedicare un giusto spazio, lasciando che essa si sbrighi da sé le altre questioni. Perché da due giorni, e per i prossimi non si quanti, TUTTI DEVONO assistere soltanto a quello che accade all’interno della SOLA COMUNITÀ CATTOLICA? Passi per le reti televisive private: hanno il compito di fare ascolti e, in questi giorni, il target è certamente quello. Ma la televisione di Stato? E’ stato sospeso tutto il resto (tra l’altro, c’è il trascurabile dettaglio che oggi si vota) per fare spazio a schiere di prelati, amici, conoscenti, ex frequentanti, e chi ne ha più ne metta, per parlare di un UNICO ARGOMENTO, di interesse UNICO di una parte della società. Ricordo scelte di palinsesto analoghe sulle televisioni iraniane o russe (ai tempi d’oro), ma non in paesi che dovrebbero avere una cultura della libertà diversa.

E poi? Per sentire cosa? Agiografie da sbellicarsi dalle risa e commenti di giornalisti che, per non dire “morto”, usano perifrasi ammuffite scippate ai Sacri Testi (“E’ stato chiamato dal Padre”; “La Madonna l’ha voluto con sé”…..nemmeno in seminario parlano più così).

Ma non divaghiamo. In questi giorni si assiste impotenti al furto della libertà ai danni di chi cattolico non è (ad esempio, IO) che è costretto a sorbirsi messe, cerimonie, rosari, preghiere del vespro, atti di dolore e via dicendo. Noi infedeli siamo cittadini di categoria inferiore agli altri, per dirla con Orwell, siamo MENO UGUALI dei cattolici. Allora, visto che stanno così le cose, invito i fratelli cristiani a gettare la maschera della loro finta tolleranza e ad uscire allo scoperto. Le vostre lobbies sono potenti (e si sapeva), i vostri interessi enormi e diffusi sull’intero orbe terracqueo (e si sapeva), la vostra considerazione della libertà individuale nessuna (e si sapeva). Cosa aspettate a dichiarare pubblicamente che questo Paese è Vostro? Che il Vostro sogno è una monarchia teocratica in stile soft, ma con le sue belle regolette? Abbiate questo coraggio e incaricate i Vostri Rappresentanti (che sono molti, troppi, in tutti gli schieramenti) di cominciare ad agire in modo che sia tutto chiaro. Da laico, voglio darVi il mio piccolo contributo e suggerisco di cominciare dalla “rivisitazione” della bandiera. Per incoraggiarVi, ve l’ho disegnata io.

Ossequi

Mthrandir

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 02 Aprile 2005 da Mthrandir
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Comunicato Stampa

A causa della malattia che ha colpito il Santo Padre, la cui gravità ormai è nota e tale da lasciar prevedere un rapido ingresso di Sua Santità ai Cancelli della Volta Celeste, comunico che ogni attività che non sia rivolta alle pure necessità primarie (nutrirsi ed andare di corpo) è sospesa almeno fino al giorno seguente la biologica dipartita del Pontefice. 

Pertanto, la presente sezione del blog resta chiusa in segno di omaggio fino a data da destinarsi.

Un cordiale saluto, e una prece, dallo Stato Pontificio.

Il Vicario Plenipotenziario Reggente et Orante del Mago

Radagast

 
 
 
 

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