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Un blog creato da Mthrandir il 11/01/2005

Schegge di vetro

Ad averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo)

 
 

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Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 06 Marzo 2005 da Mthrandir
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Grazie

Te l'hanno detto in pochi, pochissimi di quelli che avrebbero dovuto. Non lo dico a nome loro, ma, più modestamente, a nome mio. Mi inchino e, con un po' di imbarazzo, ammetto che io non l'avrei fatto. E' troppo tardi per prendere lezioni?

Mthrandir

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 04 Marzo 2005 da Mthrandir
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Energie negative e diritto di voto

Mi è capitato di seguire divertito alcune fasi del processo a Vanna Marchi ed altri accusate di evasione fiscale, minacce, truffa e altre amenità. Ho ascoltato con vivo interesse le deposizioni delle “vittime”, dei collaboratori, dei fattorini e degli altri componenti questa specie di Barnum di decima categoria e ne ho ricavato alcune impressioni.

Che la vivace imbonitrice abbia commesso il reato di evasione fiscale è possibile, forse anche probabile, ma sarà compito della nostra sobria magistratura appurarlo e prendere provvedimenti.

Quanto all’imputazione per minacce e truffa, invece, vorrei rendere una deposizione spontanea a favore della difesa. Le vittime sostengono di essere state truffate per svariati motivi: il sale pagato centinaia di Euro non si è sciolto, le negatività non sono cessate, le malattie non sono guarite nonostante le promesse della Marchi e della sua combriccola.

Ma dai? Veramente?

Entriamo nel dettaglio degli addebiti vediamo dove starebbe la truffa.

1. I rituali non hanno funzionato? Forse non hanno dato tempo al rimedio di produrre i suoi benefici effetti, o forse loro stessi non hanno svolto i rituali in modo adeguato. Tutti sanno che, perché il rituale consegua il suo scopo, non basta disporre degli ingredienti, ma sia necessario affrontare con il giusto atteggiamento spirituale l’intera liturgia. Di questo, certamente, la Marchi non può essere ritenuta responsabile.

2. Forse i prodotti recapitati non erano conformi a quelli mostrati alla TV? Nessuno ha svolto perizie in merito e non sapremo mai se quel sale fosse adatto a rilevare la presenza di fatture, la loro origine, il nome e il cognome della fattucchiera (o del fattucchiere) e quant’altro. Qualora, comunque, il tribunale richiedesse l’esame, sarei curioso di sapere chi dovrebbe essere l’esperto e su quali basi costui potrebbe affermare che il sale fosse inadatto o meno allo scopo.

3. Prezzi troppo alti? Ma andiamo! In un libero mercato, uno offre qualcosa ad un prezzo ed è un problema del compratore stabilire se questo prezzo sia equo o, comunque, accettabile per lo scambio. Se così non fosse, dovrebbero arrestare anche Briatore che, nel suo locale sulla costa sarda, vende una bottiglia di Champagne a 500 Euro (così mi dicono).

E quanto alle minacce? Certo, è spaventoso apprendere che il diniego del pagamento avrebbe comportato una denuncia ai carabinieri oppure che a qualche familiare sarebbe capitato qualcosa di terribile. Quanto alla prima possibilità, se l’inadempiente fosse stato veramente convinto di essere dalla parte della ragione, perché avrebbe dovuto temere l’intervento dei militari dell’Arma? E quanto alla seconda, visto l’esito insoddisfacente delle promesse, perché le minacce avrebbero dovuto avere miglior fortuna?

Mi pare, in poche righe, di aver contribuito a fornire gli elementi per sospendere l’audizione delle centinaia di testimoni che passeranno a deporre e, di conseguenza, a convincere la Corte che gli imputati si debbano ritenere “non colpevoli”.

Aggiungo soltanto alcuni suggerimenti procedurali che spero possano contribuire a snellire l’iter processuale.

A tutte le “vittime”, subito dopo il giuramento, si dovrebbe fare la seguente domanda: “E’ il Mago ad essere truffatore o è coglione colui/colei che vi presta fede?”

Se la risposta accusa il Mago, la “vittima” deve essere necessariamente essere dichiarata incapace ed affidata ad un giudice tutelare (posto che ve ne sia uno in grado di ricoprire questo ruolo, ma è una altro discorso).

Se, invece, alla domanda segue l’ammissione del testimone di essere un idiota, la “vittima” venga rispedita a casa senza deporre poiché, in tutta evidenza, la sua testimonianza sarebbe priva di validità.

In entrambi i casi, agli aspiranti testimoni andrebbe revocato il diritto di voto, per motivi lapalissiani.

Mthrandir

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 01 Marzo 2005 da Mthrandir
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Mala tempora currunt 


“….se un professore cerca di strappare il telefonino a una studentessa [..omissis….] che si rifiuta di spegnerlo durante le lezioni è colpevole di tentata violenza privata e va condannato a una multa e al pagamento delle spese processuali, oltre che al possibile risarcimento danni per la «sensazione dolorifica» che la povera ha avvertito mentre quel bruto le toccava il polso, tirandole inavvertitamente un piercing.” Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini – La Stampa Web. 


Rieccomi sul blog nelle vesti di Catone il Censore per prendere dalla realtà ciò che la fantasia non riesce neanche lontanamente ad immaginare. La Corte di Cassazione, e non un circolo di buontemponi che hanno esagerato con il beaujolet, ha condannato un professore che insegna in una scuola di Lecco per aver proditoriamente aggredito una giovine fanciulla intenta a coltivare sane relazioni sociali a distanza durante le ore di lezione tramite telefono cellulare. Il sadico avrebbe tentato di strapparle l’appendice auricolare ricorrendo alla violenza, fino al punto di provocarle un indicibile dolore causato dalla trazione di un piercing.
Fantastico! Quando mi capita di imbattermi in queste situazioni, il mio proverbiale aplomb rischia di cedere alla tentazione di dedicarmi anima e corpo alla lotta armata. Poi, la pigrizia ha il sopravvento e mi rifugio al calduccio del grottesco. Non voglio fare considerazioni moralistiche sulla decisione di molti genitori di dotare la propria eredità genetica di questo strumento fin dai primi mesi di vita, perché, in fin dei conti, negare ad un neonato l’accesso alle nuove tecnologie è una barbarie inaccettabile. Tanto più lo è se l’atto di privazione riguarda una tenera verginella ormai giunta nell’età della piena consapevolezza. Del resto, come si potrebbe richiedere ad una tale mente di privarsi del contatto sociale solo perché questo Stato di Polizia la obbliga a trascorrere tutto questo inutile tempo a scuola?
Tuttavia, mi concedo il lusso di fare alcune considerazioni.
La prima è che la ragazzetta (mi farà causa per averla definita con il vezzeggiativo?) dimostra di aver ereditato dai genitori almeno una dote: la stupidità. Se per questa disputa si è arrivati in Cassazione, posso dedurre che papy e mamy abbiano supportato e condiviso l’azione della figliola e, perciò, abbiano dimostrato di condividere anche l’uso del telefono durante le ore di lezione. Solo per questo, dovrebbero affidare il giovane genio ai servizi sociali e sottrarla agli umanoidi che, attualmente, la ospitano tra quattro mura.
La seconda riguarda il professore: perché continuare a lottare contro i mulini a vento in un paese che perde tempo a sostituire il nome “Gesù” con un nome più “neutro” nei Canti di Natale (non sono cattolico, ma l’iniziativa ha un suo fascino) invece di dedicarsi a cose più ragionevoli? A questo disgraziato va tutta la mia compassione perché si è dimostrato un autentico dinosauro: la modernità, l’apertura mentale, l’approccio con le nuove generazioni non segue più le regole che hanno governato il suo mondo antico. Ai tempi in cui io andavo alle superiori, i miei genitori partivano da un assunto di base: se a scuola si lamentavano del mio comportamento, io dovevo dimostrare di essere innocente. Avevano ragione, non perché fossi un terrorista (beh, dai, lo ammetto, ma solo qualche volta….), ma perché avevo l’età che avevo e le capacità di analisi tipica della mia età (di allora, maliziosi). Oggi non siamo nemmeno all’opposto (non basta al professore dimostrare di essere innocente), ma oltre, su una coordinata cartesiana non contemplata dalla comune geometria (anche di fronte ad una palese fesseria della figlia, si va in Cassazione).
La terza riguarda i giudici. Non sono un tecnico del diritto e non dubito che, in senso stretto, costoro abbiano applicato la Legge. Se partiamo da qui, derivano almeno un paio di riflessioni. La Legge ha qualche lacuna (oggi mi sento buono) e il buon senso ha abbandonato il nostro Paese. Se vivessimo in un Paese normale, i giudici sarebbero stati internati in apposite strutture sanitarie in compagnia dei genitori della signorina.
La quarta è per l’avvocato difensore della ragazza: è un genio. Esigo l’indirizzo di questo professionista perché, un domani, potrebbe farmi comodo. Con Lui al mio fianco, mi sentirei onnipotente e potrei anche ripensare ai propositi rivoluzionari di cui sopra.
L’ultima, e ho finito, è per la giovane lecchese di belle speranze. Non è una riflessione, ma un caldo invito. Arriverà il giorno in cui sentirà forte il desiderio di maternità: ecco, quando le capiterà, spero che scelga di passare una tranquilla serata davanti al “Grande Fratello”. Ebbene, ne sono sicuro, mi ascolterà, ma trombando sul divano con il suo attuale (o futuro) homo erectus. Aveva ragione Longanesi: la madre dei cretini è sempre in attesa….

Mthrandir

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 19 Febbraio 2005 da Mthrandir
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(Mala)Fede

Da due giorni mi rimbalza per la mente una riflessione che sono stato indeciso se affidare alle righe del blog oppure lasciar cadere nell’oblio dove riposano altre migliaia di riflessioni destinate ad essere fraintese o strumentalizzate. Alla fine, ho scelto di correre il rischio e di permettere alle dita di pestare la tastiera e sparare uno degli stonati acuti fuori dal coro. Ebbene sì, l’oggetto della mia riflessione è la vicenda della Signora Sgrena. Anzi, più precisamente del marito della medesima che, nel breve volgere di qualche giorno, è passato da illustre sconosciuto ad immeritata fama, e nemmeno per meriti suoi, quanto piuttosto per la totale casualità di legami sentimentali con la giornalista sequestrata. Il Signor Pierre (o Pier) Scolari è stato ospite della trasmissione mattutina di Maurizio Costanzo in data 17 febbraio 2005 e, fin qui, niente di male: non potendo avere ospite l’interessata, si ripiega su una controfigura qualsiasi tanto per fare un po’ di audience. Ciò che vale la pena sottolineare è che fin dall’inizio questa storia ha cominciato a puzzare di bruciato, come quella delle due “prodi” (potere della letteratura! Un misero aggettivo può diventare strumento di critica politica) Simone. Bene. Il Grande Marito entra nello studio con passo sicuro, si avvicina a Vauro (ospite anch’egli in trasmissione) e, non appena quest’ultimo si alza per salutarlo, Scolari lo abbraccia fraternamente scandendo nettamente nel microfono un “Compagno Vauro….” che non lascia dubbi. E bravo! A prescindere dal fatto che le mie personali simpatie politiche non vadano ad alcun partito, avevo sempre pensato che, in occasioni del genere, il dolore e l’appoggio morale fossero una questione, per così dire, laica, cioè due sentimenti svincolati da credo ideologici, politici e/o religiosi. Invece constato che, ancora una volta, e come già accadde per le due Simone, esiste una parte di società “civile” che si professa laica, ma, in realtà, è soltanto seguace di una religione diversa.

Prendo atto non della novità, perché non si tratta di questo, ma della precisa volontà apostolica della suddetta parte che, del tutto disinteressata della sorte della loro adepta (ricordo ai distratti che la manifestazione di oggi è contro la guerra in Iraq e non pro-liberazione della Sgrena), pare non essere indifferente all’eventualità che il martirio della prigioniera possa giovare alla causa.

In questo caso, da “pagano”, ritiro appoggio e solidarietà per una questione che non è più di coscienza civile, ma interna ad una “chiesa” del cui destino mi importa meno che nulla.

Fossi nella detenuta, ad un eventuale ritorno farei seguire qualche riflessione in merito alle qualità personali di colui che divide(va) con lei la vita. Fosse capitato a me, il momento dell’augurabile ritorno sul suolo natìo sarebbe stato preceduto da un telegramma al consorte di sole due parole: MA VAFFANCULO!

Mthrandir

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 08 Febbraio 2005 da Mthrandir
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Fuori Gioco

Finalmente! Di questo prolungato silenzio non se ne poteva più, diciamolo. Che un’Istituzione fondamentale per la cultura italiana, ed europea, continuasse a tacere sugli ultimi eventi cominciava a provocare qualche nervosismo nel tessuto sociale del Paese. Oggi, dunque, dopo giorni di riflessione, il Vescovo di Genova, Monsignor Tarcisio Bertone, ha indetto una conferenza stampa durante la quale ha ufficialmente censurato l’ignobile comportamento del Signor Dondarini di Finale Emilia, arbitro dell’incontro di calcio Sampdoria Fiorentina di sabato scorso. Come i più ricorderanno, l’incauto Dondarini aveva espulso due giocatori viola dopo appena 8 minuti di gioco condizionando pesantemente il risultato dell’incontro. Il porporato ha ammesso, nonostante le decisioni avessero evidentemente avvantaggiato la squadra di casa (che poi è la parrocchia del prelato), che l’atteggiamento del direttore di gara è stato censurabile entrando con perizia tecnica nei dettagli della decisione. “Il fallo di Bojinov era sicuramente da rosso, a termini di regolamento,” – ha commentato il cardinale – “ma l’espulsione di Delli Carri si poteva evitare usando una regola non scritta che si chiama buon senso”. L’alto prelato ha raccomandato agli organi federali di prestare maggiore attenzione ai tormenti dell’anima che riguardano, evidentemente, anche gli arbitri. A noi che abbiamo assistito all’esilarante intervista non restano che due soli commenti:
1. Il tifo è una brutta bestia, non risparmia nessuno. Il porporato, evidentemente, è tifoso del Genoa e gli fa rodere tremendamente il culo che la Doria abbia avuto evidenti vantaggi (ma non sono pecorelle anche i tifosi avversari?);
2.
Buon senso” ha raccomandato…….ecco, bravo! La prossima volta (ma è solo un suggerimento) lo pratichi soprattutto in prima persona domandandosi, ad esempio, se uno spazio al telegiornale, considerando la molto onorevole missione di cui Lei si fa carico, non convenga occuparlo con altre questioni.

Se mi dà del moralista, gli opacizzo l'anello.

Mthrandir 

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 08 Febbraio 2005 da Mthrandir
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Bollettino medico

 Allo scopo di tranquillizzare milioni di fedeli in ansia, il portavoce ufficiale di Mthrandir annuncia che il Mago, ora, sta meglio. L’assenza di questi giorni è imputabile ad una forma influenzale, in via di smaltimento, che ha consigliato un breve periodo di riposo assoluto. Nei prossimi giorni, il Mago reciterà il “Mae Govannen” dalla finestra della sua dimora alla presenza delle migliaia di fedeli che, il mercoledì, sono usi essere ricevuti in udienza plenaria.

Lo stesso portavoce ha ufficialmente smentito le voci che sono circolate in queste ultime ore in merito alla presunta volontà del Mago di rassegnare le dimissioni dal Suo incarico. “La Vergine mi ha parlato e mi ha detto di giocare X fisso su Inter Roma di domenica prossima” – ha affermato il Mago dimostrando una notevole lucidità mentale a dispetto delle precarie condizioni fisiche.

Il ritorno ad impegni pubblici è atteso per giovedì prossimo. “Faccio a tutti i miei più migliori auguri di Buon Natale” – ha concluso il nostro amato Istar – “e, mi raccomando!, se proprio vi scappa di fare le cose brutte, non usate i gommini che poi la Madonna piange”.

Mthrandir

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 03 Febbraio 2005 da Mthrandir
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Io e Lei 


Ci siamo incontrati senza appuntamento, una sera qualunque. Io ero al solito posto, avvolto dalla luce azzurrognola dello schermo a scambiare le solite chiacchiere con gli avventori abituali. Serata normale, tranquilla. Almeno, così pensavo. D’un tratto, confusa tra la folla delle mascherine che entravano e uscivano senza lasciare tracce, entra Lei. Non sapevo chi fosse e, forse, non l’avrei mai saputo se un dito galeotto non avesse premuto il tasto del mouse facendomela apparire in una sala appartata. Mi insulta, mi rimprovera, mi giudica senza nemmeno un buona sera. Mi accusa, è un fiume in piena. Per un attimo rimango in osservazione, poi rispondo garbatamente con un saluto. Silenzio. Nessuna risposta. La furia si placa e compare un altro saluto. Le frasi restano pungenti e provocatorie, ma il tono è meno aggressivo. Restiamo a parlare per un po’. Poi, d’un tratto, se ne va lasciando sullo schermo l’ultima provocazione. Non raccolgo e finisce lì. In qualche modo, mi ha colpito….non capisco perché tanto astio. Qualche sera dopo, la rivedo. Di nuovo nel separè. Questa volta la chiacchiera è divertente e stimolante, l’atmosfera serena. Le serate diventano più frequenti, le chiacchiere più lunghe, i temi si ampliano: ormai è una del locale anche Lei. Cominciano le mail, solo segni di un passaggio all’inizio, tanto per dirsi “Ti ho in mente”. A poco a poco, per dire “Ti penso” ci vogliono non più decine, ma centinaia di parole. E non basta una lettera, ce ne vogliono due o tre, tutte inviate e ricevute nel giro di poche ore. Manca qualcosa…arriva la voce e le parole scritte cominciano a confondersi con quelle dette. Mai niente di esplicito, ma il sottinteso è fin troppo chiaro. Passano le settimane fino al momento fatidico in cui le chiedo di togliere anche l’ultimo velo e poterla vedere negli occhi. Appuntamento al mattino presto, a metà strada…… tre ore di viaggio di durata progressivamente maggiore fino agli ultimi interminabili 5 minuti prima dell’uscita. Era lì, chiusa nella sua scatola di metallo, nascosta nella notte. Era (ed è) bellissima.

Tra poco passo a prenderla. Si torna a casa. Con la stessa incredibile voglia di allora.

Mthrandir

 
 
 

Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 01 Febbraio 2005 da Mthrandir
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Domande

Vetri antiproiettile, porte con metal detector, casseforti ad apertura temporizzata. Ma le banche hanno adottato tutte queste misure di sicurezza solo per impedire l'accesso ai locali da parte della concorrenza?

Mthrandir

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 01 Febbraio 2005 da Mthrandir
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Definizioni (parte 2) – vedi messaggio numero 7

Autostrada: il percorso più veloce per mettersi in coda. Pagando!

Baby sitter: la ragazza (meno frequente, il ragazzo) con la (il) quale avreste trascorso volentieri la serata se vostra moglie (meno frequente, vostro marito) avesse accettato di occuparsi della prole.

Elezioni: procedura assai diffusa nei sistemi cosiddetti democratici che consiste nel recarsi periodicamente in appositi luoghi (seggi) a depositare un’autorizzazione scritta (voto) a farsi prendere per i fondelli.

Extracomunitario: sebbene possa essere utilizzato per identificare uno svizzero, è più comune come vezzeggiativo di “negro di merda”.

Omosessuale: fortunato, persona che ha un gran culo.

Pacifista: seguace di una particolare branca della teoria della non violenza che rigetta con orrore ogni sopruso compiuto dagli Americani.

Stipendio: contropartita in denaro erogata, solitamente, in cambio di un congruo periodo di tempo che il destinatario trascorre oziando.

Software: applicazione informatica utilizzata per gestire volumi di informazioni anche molto consistenti tendente a privilegiare, per efficienza ed efficacia di risposta, tutte le dimensioni del problema che non interessano a nessuno.

Zingaro: individuo che vive saltuariamente nella sua roulotte, ma, molto più spesso, in casa altrui.

Mthrandir 

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 26 Gennaio 2005 da Mthrandir
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IVSTITIA

 Leggo, con sgomento, alcune notizie dai giornali e, mio malgrado, devo pur trarre delle conclusioni. Le notizie riguardano per lo più l’amministrazione della giustizia all’interno dello stivale e, più ci penso, più sento puzza di piedi.

Non la faccio lunga e schematizzo:

1. un imprenditore dà una pacca sul sedere alla segretaria. Risultato: 14 mesi di reclusione;
2.
tre stronzi arruolano aspiranti kamikaze per l’Iraq. Risultato: assolti.

 Se questa è la progressione, mi permetto di aggiungere il caso tre, in autonomia:

3. a chiunque venisse l’idea di mandare un’onda anomala che uccida un paio di centinaia di migliaia di persone, il ruolo di Dio non glielo toglie nessuno.

Mthrandir

 
 
 
 

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