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1. Ma vi sembra normale che solo agli italiani non faccia effetto essere governati da chi condiziona il loro immaginario attraverso le televisioni? 2. Ma vi sembra normale che in tutte le interviste pre-elettorali la domanda più dura che gli hanno rivolto sia stata «ci dica»? 3. Ma vi sembra normale che i dirigenti del Pd siano tutti ex del Pci e della Democrazia cristiana? 4. Ma vi sembra normale che Clinton, Jospin, Schroeder, Blair e persino Gorbaciov facciano un altro lavoro da anni e loro invece insistano? 5. Ma vi sembra normale che Pdl e Pd abbiano perso milioni di voti e parlino solo di quelli persi dagli avversari? 6. Ma vi sembra normale che i verdi trionfino ovunque, mentre qui, appena ne vedi uno in faccia, viene voglia di tifare per l’effetto-serra? 7. Ma vi sembra normale che chi detesta Berlusconi voti Di Pietro, che è come dire: detesto il Bagaglino quindi vado a vedere Bombolo? 8. Ma vi sembra normale che l’Italia cristiana sia rappresentata in Europa da Magdi Cristiano Allam e Borghezio? 9. Ma vi sembra normale che tutti sputino addosso alla Casta e poi Mastella prenda ancora 112 mila voti di preferenza? 10. Ma vi sembro normale? Ad almeno nove domande su dieci (compresa la numero 10) la mia risposta è no. | |
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Se quella di Silvio Berlusconi alla festa di 18 anni di Noemi Letizia era un’improvvisata, perché il premier aveva già con sè un collier che poi ha regalato alla giovane napoletana?
Vi riportiamo integralmente un “Bonsai” di Sebastiano Messina su Repubblica:
L’elicottero che decolla in anticipo per il temporale, la telefonata di un impiegato napoletano che vuol discutere con lui le liste del Pdl, l’improvvisata alla festa di Casoria. Era un racconto avvincente, quello di Berlusconi a “Porta a Porta”. Qualcuno, però, si è chiesto: ma come faceva ad avere in tasca un regalino per Noemi, la collana d’oro giallo e bianco con pendente di brillanti? Escludendo che il presidente del Consiglio - non essendo un piazzista - abbia sempre con se una scorta di collier con diamanti, lanciamo un quiz.
A) Era un regalo inizialmente destinato al prefetto di Napoli, Alessandro Pansa.
B) Mentre l’aereo lo portava a Napoli, l’elicottero è andato a Vicenza e da lì è partito un missile terra-terra con il cadeau.
C) L’ha trovato per caso, sul marciapiede della circonvallazione di Casoria. La risposta esatta sul prossimo numero di “Chi”
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Alla domanda “La decisione di Veronica di chiedere il divorzio dal marito Silvio, presidente del Consiglio e capo del partito di maggioranza, è una vicenda che attiene solo alla sfera privata della vita dei due protagonisti o avrà conseguenze sulla vita politica italiana?”, c’è equilibrio tra chi sostiene che la vicenda avrà ripercussioni sulla vita politica italiana (47%) e chi invece sostiene il contrario, trattandosi di una faccenda privata (45%).
Meno unanime invece il voto dei lettori alla seguente domanda: “Il Berlusconi politico si è sempre dichiarato paladino dei valori della famiglia, definita “nucleo fondamentale della nostra società” nella Carta dei valori del Pdl. Il divorzio anche dalla seconda moglie e le cause che lo hanno determinato delegittimano queste posizioni?” Il 66% ha risposto sì.
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Il presidente del Consiglio è accusato dalla persona che lo conosce meglio di essere un uomo che non sta bene, che va con le minorenni, un imperatore che in realtà è un uomo di cartapesta agli occhi di chi gli è stato vicino per trent'anni
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Sara svegliati e' primavera
Sara sono le sette
e tu devi andare a scuola
oh oh oh Sara
prendi tutti i libri
ed accendi il motorino
e poi attenta
ricordati che aspetti
un bambino
Sara
se avessi i soldi
ti porterei ogni giorno
al mare
Sara se avessi tempo
Ti porterei ogni giorno
a far l'amore
oh oh ma Sara
mi devo laureare
e forse un giorno
ti sposero'
magari in chiesa
dove tua madre
sta aspettando
per poter
piangere un po'
Sara tu vai dritta
non ti devi vergognare
le tue amiche dai retta a me
lasciale tutte parlare
oh oh oh Sara
e' stato solo amore
se nel banco
non c'entri piu'
tu sei bella
anche se i vestiti
non ti stanno piu'
Sara mentre dormivi
l'ho sentito respirare
Sara mentre dormivi
ti batteva forte il cuore
oh oh oh Sara
tu non sei piu' sola
il tuo amore
gli bastera'
il tuo bambino
se ci credi nascera'!
se ci credi nascera'!
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Stai con me,
com'è difficile
stringerti a me
con tutta l'anima
restiamo insieme
fino a quando
gli occhi tuoi
ancora chiusi troveranno
gli occhi miei.
Stai con me
per ogni lacrima
che cade giù
da questa nuvola
quando la notte
piano piano finirà
chissà chi è il primo
di noi due che parlerà .
Settembre poi ci prenderà
coi suoi venti di pioggia
vincerà ..
Adesso no
ferma il tuo attimo
stringiti a me
per questo secolo
quando la musica
pian piano finirà
come un miracolo
poi l'alba nascerà ...
restiamo insieme fino a quando
gli occhi tuoi
ancora chiusi troveranno
gli occhi miei.
settembre non ci troverà
coi suoi venti non puà²
non vincerà ..
Adesso si
tutto è possibile
farlo cosà¬
con tutta l'anima
quando la musica
piano piano finirà
chissà chi è il primo
di noi due che parlerà ...
di noi due che parlerà ...
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«Quando è scoppiato il “caso Eluana” il 92% degli italiani era col padre, Beppino Englaro. Solo l’8%, una minoranza di fondamentalisti cattolici, era per il mantenimento in vita del corpo di Eluana. Dopo 6 mesi di bombardamento televisivo le percentuali erano cambiate: il 54% era ancora con Beppino, ma il 38% aveva cambiato posizione».
È con esempi di questo tipo che Alessandro Robecchi, giornalista e autore di programmi come Crozza Italia (La 7) e Verba Volant (Rai 3), anima, con Michele Serra, di Cuore, il mitico «settimanale di resistenza umana», cerca di far capire la potenza del mezzo televisivo in un Paese, l’Italia, nel quale i media sono al centro di ogni discorso, ma moltissimi ne ignorano i meccanismi fondamentali.
Tanto per fare un esempio, forse non tutti sanno che per ogni ora di trasmissione ci sono 12 minuti di pubblicità, pubblicità di prodotti, certo, ma soprattutto del sistema, del capitalismo, a dimostrazione che non tutte le ideologie sono morte: alcune sono in perfetta salute. Molti ritengono che la pubblicità non sia davvero in grado di condizionare il comportamento delle persone. «Allora il signor Barilla è un ********», conclude Robecchi, perché spende ogni anno 20 milioni per una cosa che non serve a niente.
Il potere di persuasione dei media è dimostrato attraverso tre esempi: il primo riguarda il tentativo di spostare la mentalità del Paese. Se l’interesse di chi comanda è, per fare un esempio, la delegittimazione della figura del lavoratore pubblico, non è conveniente dirlo esplicitamente: meglio evitare lo scontro frontale. Ma è sufficiente che nel giugno del 2007 un uomo considerato di sinistra, il professor Ichino, racconti sul Corriere della Sera il caso di un professore statale assenteista cronico e illicenziabile e subito si monta il caso: l’episodio singolo diventa il paradigma della situazione italiana e il ministro della Funzione pubblica s’inventa la categoria dei «fannulloni». Sull’onda di ciò, si riducono i diritti di tutti: si dimezzano i giorni di permesso per i lavoratori pubblici disabili o per quei lavoratori che i disabili devono accudire.
Esempio numero 2, quello della legge 40 sulla fecondazione assistita. Si decide su pressione della lobby cattolica (trasversale agli schieramenti parlamentari) che non è il caso che gli italiani partecipino al referendum. Li si convince che la fecondazione assistita non è “affar loro”, che riguarda, al più una minoranza esigua, e che è possibile fregarsene.
Esempio numero 3: l’emergenza sicurezza, che «è la madre di tutte le truffe». Nel 1991 gli omicidi in Italia sono stati 1901, nel 2006 sono scesi a 621, dei quali quasi la metà perpetrati in zone di mafia. I furti nel ’99 erano 380 ogni 100 mila abitanti; nel 2006 erano 233. L’unico indicatore in controtendenza è quello che riguarda la violenza sulle donne, anche se bisogna notare che oggi questi crimini sono più denunciati di un tempo e che spesso i responsabili della violenza non sono sconosciuti, ma persone che la vittima conosce, considera amiche, se non sono addirittura parte della propria famiglia. Dov’è quindi quell’emergenza sicurezza che spinge il cittadino di Treviso a invocare le ronde contro gli stranieri? Forse il quadro diventa più chiaro se si pensa che, mentre negli ultimi anni il numero dei reati scendeva costantemente, aumentava invece il numero delle notizie di cronaca nera contenute nei media. Negli anni compresi tra il 2003 e il 2008, a fronte di una diminuzione dei reati, il Tg1 ha dedicato alla cronaca nera il 18,4% di tempo in più. + 22% è l’incremento delle notizie riguardanti i reati nello stesso periodo nel Tg2, 13% per il Tg 3, 24% il Tg5, 26% Studio Aperto. Durante il 2007, anno di campagna elettorale permanente, la cronaca nera ha aperto per 36 volte il Tg1, 62 volte il Tg2, 32 il Tg3, 70 il Tg4, 64 il Tg5, ben… 197(!) Studio Aperto.
Come si combatte un simile sistema di potere? Secondo Robecchi per i prossimi 20 anni saremo «conciati come oggi», perché «loro» sono stati bravi, «gli altri» no: chi oggi sa leggere la società per trasformarla, infatti, «è quel signore lì».
Ma allora – dal pubblico giunge la domanda – dovremo costruire un sistema d’istupidimento più potente di quello di Silvio? La prospettiva, si converrà, è un poco deprimente e certo sarebbe più bello illuderci di risolvere tutto soltanto con l’istruzione e la cultura. Ma «non si può non combattere la battaglia nell’informazione, nei media», dice Robecchi. Tre anni fa il posto fisso era ancora un diritto, oggi è diventato un privilegio: la battaglia è stata persa ed è stata persa sui media. Naturalmente, è possibile che il processo di concentrazione e controllo dell’informazione contenga in sé i germi della propria distruzione: oggi parliamo ancora dei vecchi media gestiti dall’alto, però esiste anche la produzione d’informazione dal basso. Con l’appropriarsi dei mezzi di produzione dell’informazione, lentamente ma inesorabilmente, possiamo dare fastidio a chi controlla i grandi mezzi di comunicazione. Ma mentre lentamente, attraverso internet, viene costruita questa democrazia, si assiste a una sempre più accentuata orizzontalizzazione del messaggio: tutti possono fare la TV, ma ben pochi possono farla per un’ora. Se vai oltre i 3 minuti, su Youtube non ti guarda nessuno.
Robecchi conclude dicendo che «loro» sono molto bravi a parlare la lingua della comunicazione. Dobbiamo imparare la loro lingua e imparare a parlarla meglio di loro. Il prezzo in gioco è altissimo: è in atto uno sdoganamento della barbarie. Lo dimostra un filmato che vediamo, tratto dal blog di Robecchi, e che riproduco qua sotto.
fonte:
http://www.senzasoste.it/comunicazio...dei-media.html
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ROMA - La condanna dell'ex legale di Silvio Berlusconi David Mills a quattro anni e mezzo di carcere per aver mentito, dietro compenso di denaro, per favorire il premier, trova ampio risalto sulla stampa straniera, che dedica diversi articoli e, in alcuni casi, la prima pagina, al caso e al coinvolgimento diretto del presidente del Consiglio.
"Avvocato condannato per corruzione per aver protetto Berlusconi" titola l'International Herald Tribune. Nel pezzo a firma di Rachel Donadio, apparso anche sul New York Times, si mostra sorpresa per il fatto che la notizia, "che avrebbe mandato in fibrillazione il sistema politico di diversi Paesi", non abbia meritato l'apertura dei telegiornali serali italiani, monopolizzati dalle dimissioni di Walter Veltroni da segretario del Partito Democratico dopo la sconfitta alle elezioni in Sardegna di Renato Soru. "Così la notizia del giorno non era la corruzione, ma il dominio sempre più esteso sull'Italia di Berlusconi", si legge sul quotidiano, che sottolinea, in un lungo e duro articolo, come da co-imputato nello stesso processo, Berlusconi sia riuscito a garantirsi l'immunità grazie al Lodo Alfano e come "in 15 anni di dominio della vita politica italiana, sia riuscito a trasformare ogni sconfitta legale in un capitale politico". E ancora: "Più Berlusconi riesce a manipolare il sistema a suo vantaggio, più italiani sembrano ammirarlo".
Ampio spazio alla sentenza su Mills sui giornali britannici. Il Guardian alla vicenda dedica diversi servizi, dalla caduta di Mills, "che dopo la tempesta giudiziaria in Italia ha cercato di mantenere un basso profilo", al Lodo Alfano, "considerato una priorità del governo Berlusconi" grazie al quale il premier ha conquistato l'immunità, "e la sentenza di ieri mostra quanto sia stato utile", anche se la Corte costituzionale, rileva sempre il quotidiano britannico, deve pronunciarsi ancora sulla sua legittimità.
Il tribunale ha riconosciuto Mills colpevole di aver accettato 600mila euro da Silvio Berlusconi, si legge sull'Independent, "in cambio di aver taciuto informazioni che avrebbero potuto danneggiare il premier". Segue un ritratto dell'avvocato, "brillante, dalle amicizie importanti, ma troppo impulsivo".
Anche sul francese Figaro si parla delle vicende giudiziarie italiane. "Lo scorso ottobre, Silvio Berlusconi si è messo al riparo della giustizia facendo approvare una legge che gli garantisce l'immunità penale durante il suo mandato alla guida del governo italiano. Immunità che non copre però il suo ex avvocato, condannato per falsa testimonianza in favore del Cavaliere", si legge sul giornale, che sottolinea come Mills non sia l'unico legale del premier ad essere condannato al carcere e cita Cesare Previti, riconosciuto "colpevole di corruzione di magistrati nell'affare Fininvest".
Per lo spagnolo El Pais, la sentenza "getta un'ombra inquietante" sul Cavaliere, mentre El Mundo richiama in prima pagina il caso Mills, "l'avvocato corrotto da Berlusconi per mentire".
La Repubblica
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Nelle prime due settimane di soggiorno alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti ha telefonato a cinesi e indiani, francesi e afghani, inglesi e israeliani, palestinesi e pakistani, ai banchieri per insultarli e ai manager per tassarli, ai creditori per le loro spettanze e agli operai per le condoglianze, ai petrolieri perché si convertano in giardinieri e ai finanzieri perché diventino seri, alla sarta della moglie per licenziarla, alla moglie per ammansirla, alla suocera per farsi aiutare, alla moglie di nuovo ma per farsi perdonare,
a Bruce Springsteen perché gli restituisse un disco che gli aveva prestato, al segretario dell'Onu per lo stesso motivo, a un venditore di articoli sportivi per piazzare un canestro nella Sala Ovale, a un amico di Chicago per invitarlo a fare due tiri, al comico David Letterman che ha messo giù pensando fosse un imitatore, a Scarlett Johansson che ha messo giù perché stava entrando suo marito, al fioraio, al callista, di nuovo alla suocera per sapere se la moglie aveva ricevuto i fiori,
a Hillary Clinton che ha fatto finta di non sentire, a Bill Clinton che ha fatto finta di ascoltare, allo psicanalista, ancora alla suocera perché parla di meno ed è più rilassante, a una cugina hawaiana, a un prozio keniota, al Museo delle Cere, al suo parrucchiere, ai generali di Baghdad, al sosia pacifista di Ahmadinejad.
Infine, esausto, si è ricordato anche del nostro amato Paese. Ha chiamato Tony Mantuano, il proprietario del suo ristorante preferito, e gli ha ordinato una mozzarella in carrozza.
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(Agi) - "Siamo una Paese incredibile, meta' fiaba e meta' incubo. Nel giorno in cui Obama chiama gli americani a raccolta per affrontare la sfida colossale dell'economia e della poverta', il nostro presidente rincorre i sondaggi: quanti punti potrebbe perdere con la cessione di Kaka', allettato dalle sirene miliardarie dell'emiro? Preoccupato piu' di Fiorello che passa a Sky, che del calo di due punti del Pil, il prodotto interno lordo italiano". Lo scrive Famiglia Cristiana che questa settimana dedica il suo editoriale d'apertura a "i politici e la crisi".
"Noi abbiamo smarrito il senso di nazione e il bene comune", denuncia l'articolo rilevando che Berlusconi anche se "vince la sfida calcistico-miliardaria (chi e' il presidente del Milan?), elude la crisi quando afferma: 'due punti in meno di Pil non sono un dramma?'".
Mentre in Germania, i partiti della Grosse koalition trovano l'intesa su un piano anticrisi da 50 miliardi di euro, con 9 miliardi di euro in sgravi fiscali per aziende, persone fisiche, aiuti alle famiglie, in Italia per il premier le emergenze sono "le intercettazioni telefoniche e un federalismo fiscale dai contorni fumosi e inquietanti, l'ennesimo cavallo di Troia della fantasia padana, un contentino da propaganda, un 'ossicino' per tenerli buoni.
Ci sarebbe davvero bisogno di Obama e delle sue sagge parole quando dice: "In questo Paese, nasciamo e moriamo come una nazione, un popolo. Non cediamo alla tentazione di ricadere nella faziosita', nella chiusura mentale e nell'immaturita' che ha avvelenato la nostra politica cosi' a lungo', sono le sagge parole di Obama". "Ma - conclude Famiglia Cristina - i nostri politici, come i polli di Renzo, continuano a 'beccarsi' tra loro".
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SASSARI - Silvio Berlusconi interviene sulla vicenda degli stupri nella Capitale e a Guidonia e lo fa con dichiarazioni che hanno suscitato vive polemiche da parte dell'opposizione. «Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare - ha detto il premier - . Non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai» ha aggiunto.
Vergognoso!!!!!
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nella sua spinta agli acquisti natalizi
Il colmo poi è quando danno la colpa del clima di pessimismo a chi ha parlato di crisi. Sono stati loro i primi ad urlare della crisi per mesi quando governava il centrosx!!!!
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ma in quale stato civile un primo ministro può dire
??????
IN QUALE STATO????
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Nei momenti di crisi ci vogliono anche gli ottimisti, per carità, ma una cosa è "pensare positivo" un'altra raccontar frottole. Così, di fronte ad una richiesta quasi doppia rispetto ai 3,84 miliardi di Btp emessi dal Tesoro per mettere fieno in cascina in vista di un 2009 terribile, non si può far credere che i nostri titoli di Stato siano chissà quale oggetto del desiderio degli investitori. La realtà, più sgradevole ma di cui sarà bene prendere atto, è invece legata ai rendimenti: per avere quei soldi, il Tesoro ha dovuto pagare fino al 5,02% di interessi, contro il 3,7% dei Bund tedeschi e il 4,1% degli Oat francesi. Persino un osservatore di solito molto misurato come Carlo Azeglio Ciampi, parlando da ex Governatore della Banca d'Italia, ha detto che quel "differenziale" arrivato a toccare i 140 punti "è un segnale pericoloso che nessuno dovrebbe sottovalutare". Anche perché 100 punti di costo di finanziamento del debito equivalgono a circa 13 miliardi.
Per questo va archiviata come "bufala" la teoria salvifica, molto gettonata negli ultimi tempi, secondo la quale la situazione del debito italiano non sarebbe grave perché oltre a quello pubblico (alto) c'è quello privato (basso) e i due debiti fanno una media più che accettabile. Magari. Ma vallo a spiegare a quegli investitori istituzionali (al 45% internazionali) che detengono la maggioranza dei nostri Bot e Btp. A loro, infatti, non frega che l'Italia sia uno "Stato povero" (sempre più) abitato da "gente ricca" (sempre meno). No, a loro importa che il debito pubblico made in Italy sia più alto del pil e che di questi tempi - con la crisi finanziaria mondiale che ha definitivamente chiuso la lunga stagione del "debito eccessivo" - tutto questo sia un lusso non più concedibile a nessuno. Ecco perché chiedono uno spread rispetto a chi è più solido e ha i conti a posto. Dunque, possiamo raccontarci tutte le favole auto-consolatorie che vogliamo, ma finché non avremo trovato dei meccanismi di compensazione che fungano da vasi comunicanti tra i "due debiti" - e pure tra i "due patrimoni", cioè quello pubblico (sempre meno gestito) quello privato (ancora ricco, ma in modo vistosamente decrescente) - il cappio al collo continuerà a stringerci. Una soluzione, quella più facile ma anche potenzialmente virtuosa, per la verità l'avevamo trovata: le privatizzazioni. Peccato, però, che quei 280 miliardi che ne abbiamo ricavato siano serviti solo per far cassa, cioè per sostenere (anzi, aumentare) la spesa pubblica corrente - senza neppure il beneficio di aver cambiato la faccia del nostro asfittico capitalismo - e che dunque il problema sia tuttora irrisolto, visto che nei sedici anni che ci separano da Maastricht il debito pubblico è stato ridotto di 0,25% all'anno. E se non si vuole arrivare ad una patrimoniale secca - che non sarebbe neanche più, come si diceva un tempo, una "partita di giro", perché metà del debito è in mani straniere - bisogna inventarci un modo virtuoso, cioè redditizio, di usare il risparmio degli italiani per sistemare una volte per tutte la finanza pubblica. Le proposte tecniche non mancano, ora tocca alla volontà politica. (www.enricocisnetto.it)
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10 - Il protagonista divulga informazioni segrete su Facebook.
9 - Il protagonista ha la licenza di... pesca.
8 - E' ambientato nell'oscuro mondo della riparazione di fotocopiatrici
7 - Il nuovo gadget del protagonista? Uno shampoo che fa anche da balsamo.
6 - La Bond girl ha 5 figli e un marito devoto di nome Todd.
5 - Il cattivo prova a distruggere il sistema finanziario mondiale, ma le banche lo anticipano.
4 - Il protagonista dice: "Il mio nome Ë Bond, Shecky Bond".
3 - Il tema è il furto della ricetta del pollo fritto del Colonnello.
2 - Il jetpack del protagonista sembra piuttosto uno zaino di Hello Kitty.
E la numero uno è... Il protagonista promette di catturare Osama, ma dopo 7 anni... niente!
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Inviato da: Anc0ra_e_sono_7
il 29/06/2011 alle 16:14
Inviato da: locutus_of_borg_1974
il 24/12/2010 alle 18:39
Inviato da: Mr.Jhons
il 10/02/2010 alle 02:30
Inviato da: giostella2
il 09/02/2010 alle 09:51
Inviato da: Mr.Jhons
il 09/02/2010 alle 01:40