Il Pasquino

Non è andato a votare quasi nessuno, la media nazionale è al 52%, forse il dato più basso mai registrato, e sarebbe questo, sicuramente, il più significativo se le urne campane non si fossero riempite di migliaia di schede riportanti quei nomi impresentabili, elencati, appena 3 giorni fa, dalla Commissione Antimafia.  

I veri vincitori di questa tornata sono proprio loro, gli indagati e processati, condannati e rinviati a giudizio, che nessun filtro partitico è riuscito a frenare e che l’esito del voto ha confermato come fenomeno imprescindibile della nostra politica, ormai collusa e connivente, dichiaratamente, con le peggiori “espressioni” del nostro paese.

Luciano Passariello, indagato per riciclaggio del denaro dei Casalesi, risulta il più votato della lista Fratelli d’Italia; Antonio Ambrosio, di Forza Italia, condannato per concussione a 2 anni e sotto processo per lo stesso reato, sfiora le 2500 preferenze; Sandra Lonardo, la nota moglie di Mastella, indagata per concussione dalla Procura di Napoli, 10mila e passa voti nel Sannio, il suo regno; Alberico Gambino, accusato di essere “concorrente esterno di un’associazione mafiosa”, con circa 6800 preferenze è tra i più votati nella provincia di Salerno.

“Se gli impresentabili ricevono un plebiscito - aveva dichiarato Cantone appena pochi giorni fa dimenticando, forse, che ci sono interi settori e porzioni del nostro paese completamente in mano alla corruzione ed alle organizzazioni mafiose/politiche, alle quali è difficile sottrarsi -  c’è qualcosa che non va nel corto-circuito società civile/politica”.

Il “corto circuito” sembra avere mandato totalmente in tilt la casta che, pur di conservare il proprio potere, non nasconde più i propri collegamenti, presentandoceli alla luce del sole.

I silenzi dei partiti o, addirittura, la difesa di certe scelte, derivanti da indegne “rappresentazioni di democrazia” quali le “famose” primarie, note più per il loro poco chiaro svolgersi, che per i numeri sparati a casaccio di una partecipazione gonfiata da mille trucchetti, sono la maschera ipocrita di una politica che si pone come unico obiettivo la poltrona ed i suoi annessi e connessi di spartizione, clientelismo e nepotismo.

L’avanzata del Movimento 5 stelle ed un’astensione, che ormai segna definitivamente la rottura del rapporto di fiducia dei cittadini con chi li governa, sono il contrappeso pulito ed onesto a quella massa di persone che hanno scelto, con probabilità vicino al 100%, il proprio tornaconto personale, al bene della propria regione ed al futuro di questo paese.

Hanno rialzato il Pil con la prostituzione, la droga ed il contrabbando, restano al potere grazie agli indagati ed ai condannati, ma sono solo la minoranza “impresentabile” che governerà questo paese…sino a quando continueremo a permetterglielo.