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Stay tuned. Il futuro è appena cominciato.

Post n°1967 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da fedechiara
 

Una battuta da gran comico l'ha fatta, Zelensky, finalmente: 'Non abbiamo paura della Russia.' ha detto, ma in sala nessuno è scoppiato a ridere, ahilui. Perché, in realtà, se l'erano fatta sotto quasi tutti in sala (un odore malsano lo rivelava ai pochi giornalisti presenti) quando Putin è apparso in tivù a reti mondiali unificate ed ha annunciato il riconoscimento del Donbass.
Leggete il labiale 'riconoscimento diplomatico' – e, se qualche carro armato privo di insegne è entrato in quel territorio, rivendicato dall'Ucraina ad onta di un referendum sull'indipendenza vinto dalla fazione russofona, è poca cosa e necessaria a garantire che gli ucraini non attuino orribili rappresaglie e vendette manu militari contro gli indipendentisti e i civili residenti.
La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi, ricordate?
E ha ragione da vendere, Putin quando ricorda di essere sempre stato trattato da nemico, uno storico nemico a prescindere dalle politiche della Russia post muro di Berlino, da parte di un Occidente che ha foraggiato l'Ucraina, stato fantoccio, in funzione anti russa con tutti i mezzi e le risorse militari necessarie a dirla parte della cintura militare d'assedio alla Russia denominata Nato.
E il film del dottor Stranamore che – 'come imparammo ad amare le bombe e a vivere felici' e impuniti - in barba alle altrui preoccupazioni (della Russia) e alle necessarie difese degli slavi assediati, finisce con quella trasmissione a reti mondiali unificate.
E bisognerà che gli assedianti della Nato decidano qualcosa in proposito, che so, una contro conferenza del Biden – seguita da una del Macron e di Boris Johnson che minacceranno sfracelli economici (chi se ne frega, ha detto Putin, lo avreste fatto lo stesso, fan....) ; il Scholz e il Draghi no, hanno troppo bisogno del gas russo e tema di lasciare i loro cittadini al freddo e con bollettte stratosferiche per lasciarsi andare ad insulsi improperi e a pronunciare le schifezze politiche dei loro partners Nato truculenti.
Dunque tutto si risolverà con toni alti e tonitruanti dalle trincee della Nato e dagli spalti del castello assediato? Forse, chissà.
Noi speriamo che ce la caviamo e che la cosa finisca con un broncio semestrale degli europei per il Donbass e per l'altra repubblica russofona che passa di mano - e la stizza del Baiden manifesta in tivù con i suoi passetti sempre più piccoli da maldischiena cronicizzato, ma temo che nel consiglio di guerra al Pentagono vi sia ancora chi ripete per filo e per segno il copione del film succitato e forse partirà qualche missile intercontinentale verso Mosca seguito da una gragnuola di altri missili in risposta, come vi si narra. Stay tuned. Il futuro è appena cominciato.

 
 
 
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