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Stordimenti, ossessioni e crociate.

Post n°2864 pubblicato il 07 Novembre 2023 da fedechiara
 

Dovrei cambiare lettura, lo so, ma gli è che quel desso mi intriga ed ha una scrittura limpida ed aerea e soavissima, fintantoché non incorre nella sua ossessione e cede al suo demone.
Il che gli capita ad ogni capitoletto del suo libro 'Il filo infinito', ahinoi.
Si può essere partecipi ed ammirati della qualità di una scrittura e non condividerne il rovello sottostante, il filo dei pensieri che, in ogni scrittore/ura dovrebbe essere 'illuminante' (vedi il capitolo dove l'autore parla dei fari, veri e simbolici). Si può, ne sono un testimone.
'Il filo infinito', dicevo, e il suo autore, Paolo Rumiz, infiammato apostolo di una post modernità che, a suo dire, dovrebbe essere accogliente e buona con gli 'Ultimi' (il sale della Terra secondo alcuni) ed è invece:
(…) una ossessione da invasioni barbariche. Che noia. Se fossimo invasi sul serio, come quando gli Unni e i Vandali passavano a ondate mettendo a ferro e a fuoco i villaggi, non ce la faremmo a resistere. La fede di quei monaci, invece, cristianizzò orde indomabili con la sola forza della Parola.(...) E' dall'inizio del viaggio che raccolgo in un taccuino un piccolo abecedario antirazzista. Un dovere che mi toglie il sonno. Trovare le metafore, i simboli, la grammatica per rispondere alla Bestia. So che con l'odio un rapporto civile è impossibile e la risposta deve essere netta come una sciabolata. Il problema è come farlo senza mettersi sullo stesso piano di violenza verbale dell'avversario. Sono in tanti a tacere per questo timore, ma è un chiamarsi fuori che non paga. Il demoniaco sproloquio dilaga anche perché sono troppo pochi coloro che osano rispondere. La prima guerra da combattere è contro il peggiore dei silenzi, quello della vigliaccheria.'
Eccolo in piena luce ed a cavallo di un bianco destriero il Crociato, il monaco combattente contro l'Eresia maledetta del terzo millennio degli incessanti affanni immigratori. Ecco il vescovo combattente fuori dalle mura di Bèziers che si rizza sulla sella e lancia i cattolici anatemi contro gli Albigesi eretici - i pretesi 'puri', i 'perfetti', da sterminare senza pietà e distinzione tra i tiepidi conversi e i convertiti. 'Sterminateli tutti, Dio riconoscerà i suoi', gridava quel combattente per la Fede mentre i suoi guerrieri oltrepassavano le mura.
Rumiz vuole fulminare i 'populisti' e i 'razzisti' (il vocabolario è il suo) letterariamente e con la Parola dotta e sapientemente misericordiosa della sua parte politica e ricorre alla storia delle abbazie dei Benedettini (spesso distrutte, ma risorte) – che lui indica quali fari di tolleranza e rinnovata capacità di convertire le moderne orde dei barbari che ci invadono con gli immensi numeri degli arrembaggi quotidiani e con le violazioni quotidiane delle frontiere Schengen, il gruviera europeo con più buchi che polpa.
Nessuna tregua ai populisti, Dio è con noi e con i benedettini depositari della Parola salvifica.
Si, come no. E, se non sono più gli Unni e i Vandali di ieri, è l'odierno dilagare nelle martoriate terre di Europa – fitta di enclaves urbane nemiche - di quell'altro grido rauco degli assassini 'allah u akbar' che fanno strage nella redazione di Charlie Hebdo, sparano ad alzo zero nel teatro del Bataclan e nel museo del Bardo, schiacciano sotto le ruote dei tir donne e bambini e Nizza e a Berlino.
Muta la pelle delle invasioni barbariche, ma le orde nemiche che entrano in Europa pietendo una pelosa 'accoglienza' trovano poi modo di regalarci i nefasti delle invasioni non governate e delle caotiche commistioni e le mancate integrazioni dei grandissimi numeri del nostro tempo di infamia.
E il grimaldello della pietas indebita e ipocrita dei 'buonisti' di ogni genere e grado accetta perfino e giustifica la strage infinita dei naufragi organizzati dei criminali scafisti e dei trafficanti di vite umane e ce la rifila come punizione e penitenza savonaroliana per le infinite colpe dell'Occidente.
E abbiamo pure un film (che aspira all'Oscar per il miglior film straniero) che racconta l'infamia dei naufragi organizzati come fosse una post moderna Odissea a cui dedicare un poema in ottave e svariati peana di vittoria sulla ottusa Europa che -finalmente – si chiude a riccio e si prova a rispedirli al mittente.
Ma si può essere più storditi di così e vittime irredimibili delle proprie ossessioni?
Potrebbe essere un disegno

...che, poi, la storia degli Unni e dei Vandali - orde indomabili che ci invadevano al tempo delle abbazie e dei monaci salmodianti (e trucidati in gran numero come agnelli nei pressi degli altari) - fatta la tara con le odierne migrazioni e i numeri di quelle tribù guerriere provenienti da est ne escono numeri di gran lunga inferiori agli attuali 'richiedenti asilo' di un mese/un mese e mezzo. Ed è pur vero che l'Europa è stata oltremodo accogliente (il sindaco di Vienna offriva 2000 euro a famiglia al tempo dei profughi siriani) ed ha fatto largamente la sua parte in tragedia accettando le commistioni e le mancate integrazioni di popoli e culture nemiche fin nelle seconde e terze generazioni di immigrati. Rinnegati cittadini di una accoglienza iper generosa e un filo stolida. E davvero non si capisce l'infiammazione neuronica del Nostro che ci accusa di razzismo e populismo a man bassa, ma è la pura ragione dei numeri esorbitanti alle nostre frontiere colabrodo a richiedere quel poco di buon senso che difetta perfino nelle intelligenze sublimi dei nostri massimi scrittori e giornalisti di grido.🥴

 
 
 
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