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« I rischi dell'inazioneNuovi califfi e terre di... »

I bernoccoli della Merkel e l'imbonitor magno - Ieri accadeva

Post n°362 pubblicato il 14 Marzo 2017 da fedechiara
 

Chissà se la signora Merkel avrà provato un visibile disagio nell’osservare le schiere dei suoi nuovi elettori potenziali alla frontiera tra la Grecia e la Macedonia, osannarla in corteo e invocarla come unica salvatrice su piazza europea – bastonata, però, nelle urne patrie, le sole che contino, dai tedeschi di antica generazione e residenza storica.

E’ prevedibile che quella della Merkel non sarà una rotta disastrosa, una ritirata suonata con le trombe sul campo di battaglia fitto di morti e feriti e i soldati colpiti alla schiena durante la fuga, bensì una ritirata strategica, per piccoli, impercettibili passi e segni perché la botta elettorale è stata una tale legnata da provocare un visibile bernoccolo alla Grande Leader Iperaccogliente e la costringerà, se non ad ammainare la bandiera dell’accoglienza dal pennone della sua nave dei folli, a invertire quantomeno la rotta e ‘dare di bolina’ e riguadagnare alla svelta un lido sicuro dove riparare le troppe falle che, dai fatti di Colonia e Amburgo di inizio anno, hanno portato alle frontiere dell’est Europa chiuse ermeticamente e il Cancelliere austriaco che raccomanda all’Italia e alla Grecia di fare altrettanto e trovare il modo di fermare l’orda balcanica che si trasformerà, fra qualche giorno, nel pieno fiorir dei mandorli e dei meli, in arrembaggio alle coste albanesi (col governatore Emiliano – pd – che già parla di mandare i traghetti a prenderli, aiuto!).

E poiché il miglior alleato della Merkel iperaccogliente è il nostro Renzi-Imbonitor-Magno aspettiamoci che la catastrofe umanitaria innescata decenni fa dalle politiche immigratorie buoniste e accoglienti scoppi nelle nostre mani italiche e il campo-profughi fangoso di cui alle foto di questi giorni in Grecia si trasferisca in Puglia.
Fino alle prossime elezioni che, speriamo, diranno anche a Renzi che le accoglienti navi dei folli arrembate dai ‘popoli del mare’ non portano da nessuna parte e sono solo il prosieguo tragico della catastrofe umanitaria nella quale siamo immersi da decenni grazie a lui e al suo partito di infiammati (e litigiosi) buonisti.

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