Nebbie e dintorni

E sarà da 'irresponsabili' rifiutarsi di scaricare la app 'immuni' – che la stragrande maggioranza degli italiani ha rinominato in cuor suo la app 'rinchiusi' – per le drammatiche conseguenze che si hanno non appena qualcuno che l'ha scaricata ti avvisa, per interposta app, e viene nominato il luogo dove si è trovato a passare un 'contagiato' untore e tu pure?

Il rifiuto della reclusione è cosa che già ben conosciamo, dal tempo della follia del 'lockdown', alias 'domiciliari', che ha ammazzato l'economia del paese e scatenato l'isteria di massa contro tutti coloro che passavano sotto le finestre di casa senza la mascherina e'/o appaiati a meno di un metro.

E oggi, col montare degli allarmi della 'seconda ondata' e il rinnovato trionfo in tivù dei 'dottori, quelli del virus', leggiamo di gente che ancora si sorprende e si indigna se l'ottantacinque per cento della popolazione si rifiuta di scaricare quel toccasana di autodenuncia che chiamano' app immuni' - con ironia davvero degna di miglior causa.

Quel che avviene, in realtà, è il sano manifestarsi di un rifiuto viscerale e 'di massa' per la 'infodemia' e isteria pandemica di ritorno e contro la pretesa 'emergenza' governativa che ci vuole rinchiusi più per le ragioni di 'tirare a durare' di uno s-governo che più osceno non si può che per vere e comprovate ragioni di vera emergenza sanitaria.

Leggiamoci, in proposito, i diversi e contrastanti pareri dei 'dottori, quelli del virus' sugli asintomatici, l'immunità di gregge, e i dati a confronto con aprile-maggio dei ricoveri e delle terapie intensive.

Diffidare è sano e un ottimo sintomo. Diffidare per credere.