Nebbie e dintorni

Se volete un riscontro quanto mai preciso e dettagliato dei guasti e danni anche personali che ci ha causato il nostro ingresso in Europa leggetevi l'articolo qui sotto. Quand'anche si facesse la tara giornalistica necessaria tra il vero che sarà da qui al 2029 (Odissea penosissima nell'Europa dei maghi politici e degli insetti-cibo) e lo stupore/sdegno che l'articolo intende suscitare descrivendo le nostre paure e le angosce presenti e le future non vi è alcun dubbio sul fatto che l'assalto all'arma bianca ai nostri portafogli, già mezzo vuoti, da parte di parlamentari europei che più vessatori non si può causerà le rivolte dei poveri e dei pensionati che non hanno i 20/30000 euro necessari al cambio delle caldaie-a-gas-vietate-dalle eminenze grige europee – né hanno i mezzi finanziari per indebitarsi con le banche e far fronte ai maledetti mutui che stipuleremo obtorto collo sotto minaccia di legge europea e le relative sanzioni.

E lo sdegno e la rabbia arrivano al diapason quando leggiamo che tutto quanto si progetta a Bruxelles è dettato dalla 'necessità di fare a meno del gas russo' con il quale abbiamo attraversato indenni e a prezzi ragionevoli molti decenni delle nostre vite.

Ed oggi la follia bellica degli Stranamore d'Oltreatlantico e dei paesi satelliti filo Nato, il nostro incluso, si avvia a rendere definitiva quella perdita e permanente, di contro, l'idea che il popolo russo ci sia 'nemico' a prescindere - e l'Ucraina dei nazistoni Azov si proclama la nostra egida sedicente democratica e da difendere con le unghie e con i denti (e con i miliardi stanziati a bilancio) e, prossimamente, con i missili a testate multiple termonucleari.

Pollice verso e fuori i leoni.

Quo usque tandem, cittadini, quo usque tandem?