Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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« Mele marce e fiori. | La porta degli inferi. » |
20 maggio 2016 La buona notizia è che i varchi di confine tra Italia e Slovenia sono ancora aperti e 'Schengen' - e si transita di là e di qua del crinale delle colline fitte di verzure e fiori senza problemi e i nomi slavi dei paesuoli arroccati nelle loro solitudini collinari si alternano a quelli italiani come accade nel Tirolo italiano, per ora. E la domanda che mi pongo, vagando di cocuzzolo in cocuzzolo e di macchia di case in macchia di case e chiesuole aperte solo le domeniche per la funzione, come diavolo si viva in quelle case e solitudini - e i vicini di casa li conti sulle dita di due mani. Ma d'estate no, d'estate è un via vai di tedeschi e italiani in gita e queste strade sono meta ambita di 'mountain bikers' e affanni respiratori nelle ascese dei pomeriggi affocati, - ma che goduria le discese senza freni e il vento caldo che ti scompiglia le chiome. E anche Izola e Piran sono cittadine di solitudini annoiate e intollerabili, in queste giornate di maggio piovoso che preludono al caldo estivo e all'esplosione di presenze turistiche de 'tutti al mare' (a mostrar le chiappe chiare). E la domanda, nel vedere due bimbi accucciati che giocano in silenzio e rade parole, torna prepotente: 'Come si elaborano queste solitudini, che già ai primi freddi di ottobre le respiri e ti agghiacciano e neanche la coltivazione degli orti basta a riempirle o la costante cura edilizia delle case che maggio infiora di rose di ogni colore?' Le grandi città hanno gli immensi problemi del 'troppo che stroppia', ma, per gli studiosi, sembra siano l'inevitabile proiezione del futuro dell'umanità degli 11 miliardi di individui che, si prevede, faranno scoppiare il pianeta a ridosso de 2060 - e le migrazioni a cinque cifre sembrano confermare la tendenza già in questi anni di affanno economico e crisi globale. L'accoglienza diffusa nei paesini non funziona, chi ci viene confinato presto scappa nella giungla urbana che sembra offrire mille possibilità e relazioni, seppure agli angoli delle nostre strade si moltiplicano/heranno i giovani neri mendichi - e ancora ricordiamo le vane predicazioni di Ghandi, che batteva a tappeto le immense metropoli della miseria di allora - Calcutta, Nuova Dehli, Mumbai - e invano sollecitava quei miseri a tornare all'economia dei villaggi, dove un pugno di riso ti sfamava e non si moriva di stenti. Questo è quel mondo e il suo sviluppo caotico, chi vivrà vedrà. |
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Commenti al Post:
Varchi di confine.
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Inviato da: Anthony101990Jones
il 26/04/2024 alle 10:55
Inviato da: aracnoid.999
il 11/04/2024 alle 16:31
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