Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi di Dicembre 2020
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Mi ha molto colpito la descrizione che ha fatto Francesca, la moglie di 'Pablito' del suo commiato dal marito e padre delle sue due figlie. 'Vai, lasciati andare.' gli ha detto, abbracciandolo con l'impeto dell'amore straziato dal dolore di quel commiato ineluttabile. Che se quel 'vai' lo diciamo sulla porta di casa al marito/moglie/figlio/a che va a un suo appuntamento di lavoro o di vita esprime tutta la forza e l'allegria dell'essere tutti qui e ora - e agiamo e costruiamo cose e figure e amiamo il prossimo nostro (non sempre, non tutto) e le ardite architetture urbane e il brulicare di vita delle foreste e tutto il bello, e perfino il brutto, del mondo vario e diverso che chiamiamo 'la vita'. Ma detto da Francesca al marito che gli moriva tra le braccia, opponendo una fiera resistenza alla contadina che pareggia tutte le erbe del prato secondo un suo incomprensibile e maledetto disegno, è strazio di un addio che non conosce la destinazione finale dell'amato e non sa immaginarsi le tappe del suo estremo viaggio – e sa che non ci sarà ritorno, bensì disfacimento e corruzione di ogni cosa comune e il venir meno fantasmatico di ogni 'usata, amante compagnia'. E '...che sia questo morir, questo supremo scolorar del sembiante' me lo chiedo ogni mattina che dio manda in terra e, prima del risveglio, attivo il mantice della respirazione profonda che mi dà conto dello stato della macchina-corpo e ne evidenzia le ruggini e gli scricchiolii e i dolori vari e diffusi – ed è come se salissi sulla piattaforma di un meccanico a cui confidiamo il buono stato della meccanica della nostra vettura e attendiamo speranzosi il pronunciarsi di una diagnosi fausta. E la schiena è l'asse portante di ogni mia dolorosità, l'alfa e l'omega del rimettermi in piedi e avere contezza di una nuova giornata buona o meno buona, ma poi è la volta dello stomaco, grande e complessa fucina di calorie e, di quando in quando, perfino i denti ci mandano segnali di come sarà più difficile addentare la vita da qui in avanti e maciullare le carni degli animali di cui ci nutriamo e masticare la saporita scorza della frutta e delle verdure che cuciniamo. Mors tua vita mea. Già. E la mia morte che verrà (speriamo tardi) sarà vita futura del brulicare infinito dell'umanità lungo i suoi secoli futuri e l'Inps metterà a profitto la pensione che mi corrisponde ogni mese e la destinerà a un cassa-integrato o a un nuovo ospite immigrato e chissà che sviluppo avranno questi flussi di umanità nuova che oggi ci affannano e quali 'magnifiche sorti e progressive' ci nasconde il futuro degli eventi umani. E vi osserverò, voi che restate a tirar l'anima coi denti, nel turbinare delle mie ceneri col vento alpino, tra le foglie degli abeti e dei larici e, a tutt'oggi, non mi è chiaro come quelle mie ceneri turbinanti si ricomporranno in un corpo presente nella valle di Giosafatte in attesa di Giudizio: tu vedi quali strampalate leggende religiose si sono immaginati gli avi nostri dei sacri Cieli, gli Empirei e dintorni. https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/2020/12/10-77229320/addio_a_paolo_rossi_tutti_gli_aggiornamenti_in_diretta?fbclid=IwAR0Tz1z-8q31CY-VZbj_S5oaAPlMZHwfiIWSoekpSDrZpaVVbEL6CaUC2YY
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Dunque non ce l'abbiamo fatta, a dare una spallata a questo s-governo di infami (che non lasciano fama). Nondum matura est e toccherà vivacchiare in cattività tra nuovi dpcm odiosi e stucchevoli litigi tra i principali alleati di s-governo. Che spingono, gli uni, per aprire una linea di credito presso il famigerato mes e gli altri, i 5 stelle che si struggeranno, dibatteranno, minacceranno sfracelli interni tra 'governisti' e 'movimentisti' ma, giunti alla fin della tenzone il pd 'li tocca' di sciabola e li obbligherà – come è avvenuto ieri in parlamento – a votare il mes nella sua interezza di infamia creditizia con annessi condizionamenti della 'troika'. E, mentre il movimento dei cinque stelle si sfarina nelle sue lancinanti contraddizioni e ci frantuma gli zebedei con il suo lentissimo suicidio in diretta parlamentare, cresce, di contro, il fronte delle opposizioni e la vittoria elettorale sarà 'ai punti' sullo sfondo drammaticissimo di un'Italia che dovrà riprendersi dalla crisi economica post pandemia - e non riusciamo davvero a immaginare il come e il quando. Lacrime e sangue è dire poco. E i due anni che ci separano dalla fine della legislatura saranno il finisterrae di un 'viaggio al termine della notte' in cui i connotati di questo paese si mostreranno simili a quelli di un pugile suonato, dopo anni di pugni incassati sui ring dei suoi combattimenti europei che lo hanno costretto a divenire il campo profughi di un' Europa che ci bacchetta sui migranti, se chiudiamo i porti, ma non apre le sue frontiere a nord e lesina gli aiuti allo sviluppo, diminuendo vistosamente le cifre del recovery fund perchè 'già troppo indebitati'. Si salvi chi può. |
8 dicembre 2014 · Il pecorino zen Magari è esistito davvero il 'pecorino zen' di cui parla il bel film della Archibugi 'Verso sera'. Di sicuro sono esistiti i professori del tipo impersonato da Marcello Mastroianni nel film: che il mondo e la vita li hanno filtrati attraverso i buoni libri e letture - e della generazione dei figli non apprezzavano o disprezzavano quell'andare a tentoni come ciechi attraverso le regressioni tribali e la vita nelle 'comuni' e la tautologia dell'esperienza 'come viene viene', droghe incluse ed enfatizzate quali filtri dell'intelligere e 'viaggiare'. E lo zen occidentale si identificò con 'L'arte della manutenzione della motocicletta' e alcuni di quei partecipanti alle comuni romane e di altre città divennero adulti e scrittori di successo, artisti e poi padri di famiglia a loro volta e nonni – che di quei loro 'viaggi' e ricotte e pecorini zen tutto disconobbero nell'ascesa dei decenni e, in finale di partita, ebbero finalmente le illuminazioni tardive dei loro nonni e padri che avevano ucciso – nel senso dell' 'uccidere i padri' di cui alla psicologia e psichiatria, talvolta. E chissà di che cosa parlano gli studenti di oggi che occupano le scuole e danno vita ai 'collettivi studenteschi' secondo copione vecchio e stantio – e i libri sono sempre l'ultima ratio e ultimo interesse perché prima viene la vita 'che non è scritta nei libri', a sentir loro. E, forse, chissà, a qualcuno dei nostri studenti veneziani di una qualche 'squola occupata' verrà in mente di proporre e mettere in commercio, a sua volta, le 'sarde in saor zen' - brillante evoluzione dei loro nonni e padri che disdegnarono il testimone della cultura libresca - e rielaborano negli odierni collettivi lodati dal sottosegretario Faraone la nuova realtà generazionale dei mille profili facebook, adeguandola al medioevo di ritorno dell'isis delle teste mozzate e dell'occupazione delle case dei senza lavoro cronici e senza speranza di un mondo che 'si stava meglio quando si stava peggio'. Già. |
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38
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