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Messaggi di Luglio 2022

La funzione del cattivo nelle storie.

Post n°2176 pubblicato il 31 Luglio 2022 da fedechiara
 

Amleto e l'odio in rete. La funzione del cattivo nelle storie.
L'odio ha riempito pagine di letteratura comunemente ritenute strepitose – ed è convinzione fondata degli addetti, i letterati di ogni tempo e latitudine, che senza non si può fare.
Uno o più cattivi nella trama di una storia sono il sale della Terra, danno senso e significato e plastica raffigurazione e incarnazione ad ogni conflitto. Senza di loro l'impalcatura di un romanzo crolla, viene meno e risulta scipita e mielosa perfino la figura opposta, le cui ragioni e i sentimenti si intende premiare perché 'il Bene trionfi'.
Non va sempre così. Ci sono trame e vite reali in cui il maledetto Male si è accomodato in poltrona e non intende ragioni per sloggiare, andare a fare in c..., lasciare in pace i sofferenti e i disgraziati di cui si narra, ma il finale in gioia e catarsi e in 'vissero insieme felici e contenti' è sempre dietro l'angolo.
Un'altra storia è pronta per essere scritta in tal senso. Per una Francesca e l'amante suo Paolo trafitti dalla spada del violento marito di lei, ci sono centinaia di donne felici che scopano, vanno a matrimonio e fanno figli. Magari si separano di lì a poco, ma hanno conosciuto il bello e i buono della vita, sia pure per un breve tratto di strada - e tanto basta ad alimentare la speranza di futuro.
Senza l'odio Amleto non sta in piedi. E' una tragedia piena di odio, odio legittimo, odio per gli assassini del padre, odio per coloro che ne intessono le trame vigliacche e i complotti, id est Guildenstern e Rosencrantz, sodali e complici degli assassini, ma vi è in questo paese una consorteria di suonati, a sinistra dello schieramento politico e 'social' che ognora e quotidianamente intonano le lamentose geremiadi e stucchevoli de: 'Quanto odio in Rete.' e/o 'Internet gronda di odiatori' – e sono riusciti nella mala impresa di convincere Zuckenberg che vanno puniti ed espulsi dalla 'community', proprio perché odiatori (haters) e istigatori.
Vedi le deliberazioni dei dem americani in proposito e l'intendenza sciocca dei dem nostrani che ne sposano ogni tesi, comprese le stupide sanzioni contro la Russia e la pericolosissima politica di armamenti all'Ucraina che prepara la terza guerra mondiale nucleare.
Zuckenberg, di recente, ha perso un sacco di soldi per questa sua politica asfittica di voler mettere la sordina all'odio in rete. L'odio non si elimina con la censura, al massimo lo si storna – e chi è animato da sana indignazione, rabbia per come vanno le politiche cose e, si, vero e proprio odio contro il nemico politico (che, spesso, lo merita per intero), passa sul canale Telegram, - ben felice di accoglierli e oliare le vie dell'etere con questa post moderna querelle di fazioni contrapposte e novella 'agora' dove si discute di politica.
Una agora virtuale dove ce le diamo/diciamo di santa ragione per quanto di malefico e nefasto è stato fatto dai nostrani dem in fatto di malintese politiche dell'accoglienza, ad esempio, e per come hanno ridotto le nostre periferie urbane e riempito le carceri di coloro che si dovevano accogliere.
Un sano odio politico è parte del conflitto necessario al confronto democratico; fatela finita con le geremiadi cretine e mostrateci i programmi elettorali che, verosimilmente, vi manderanno a casa, il 25 settembre prossimo venturo.
Avete rotto. Che dico? Stra rotto. Andate a casa e restateci per i prossimi cinque anni. Se l'odio in rete ha questa funzione è una funzione salvifica e sanitaria – come quella di cambiare i pannoloni (politici) ogni qualvolta la cosa si rende necessaria e urgente.
Essere o non essere: il monologo di Amleto | Studenti.it

 
 
 

Il passato che ci conforta.

Post n°2175 pubblicato il 31 Luglio 2022 da fedechiara
 

Ordine e disordine - 31 luglio 2016

'Il problema del nostro tempo è l'accettazione del disordine.' affermava cinque anni fa Jannis Kounellis in un intervista. E se lo dice lui, artista dell'Arte Povera, la predizione è credibile, credibilissima. Non solo perché è un greco-italico per la sua lunga frequentazione della penisola – 'una faccia una razza', per intenderci – ma perché gli artisti, come i poeti, sono i soli credibili e disincantati predittori del futuro che ci aspetta.
Un futuro gramo di entropia sempre crescente - e ci vien da credere che la sicumera di Enscher quando affermava che : 'Ci piace il caos perchè adoriamo sottometterlo all'ordine.' fosse un azzardo già ai tempi suoi (sfociati in ben due guerre mondiali) e una qualche forma di ordine la si rintracciasse allora solo lungo le linee eleganti dei suoi disegni.
E la frattura di Marinetti e dei suoi artisti, succubi delle sue farneticazioni guerresche, fece esplodere quelle linee apparentemente ordinate nei colori sparati e vividissimi di Boccioni e nella furia immaginativo-omicida dei vortici e dei fumi degli obici che centravano le trincee: BUM BANG RAZZI SIBILANTI SBAAAM! - la grafica futurista della demenza e del martirio dei fanti i cui nomi oggi leggiamo sulle croci dei 'cimiteri di guerra'.
E riandare coi pensieri alle entropie incontrollabili del passato recente un po' ci conforta perché l'attuale disordine dei sette miliardi di persone formicanti per il pianeta e vaganti per mare sui barconi - da nessuno amati e malamente accolti per la trista e realistica predizione statistica dei futuri 'foreign fighters' e 'radicalizzati sul web' che usciranno dalle loro fila – sembra poca cosa di fronte alle due guerre dei nostri padri e bisnonni e ai milioni di morti che ne seguirono.
Che, se comparate con la presente 'guerra di religione' o 'guerra per soldi', - come oppongono i due schieramenti dei 'buonisti' e dei realisti impropriamente schedati 'a destra' dell'emiciclo sociale -, sembrano dirci che forse l'umanità futura vivrà ancora, chissà, qualche suo decennio buono di vita accettabile in un prossimo futuro.
E che, sbarazzattici dei Renzi e delle Merkel e degli Juncker e degli Schultz, forse appariranno governanti nuovi in quel che resterà dell'Europa capaci di misure efficaci di contenimento e argine del caos di uomini e popoli l'un contro l'altro armati e un nuovo ordine si disegnerà finalmente sull'orizzonte del futuro europeo e mondiale. Amen e così sia.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Viaggi spazio-temporali.

Post n°2174 pubblicato il 30 Luglio 2022 da fedechiara
 

Viaggi spazio-temporali (vedere navetta nella sesta foto) 30 luglio 2019

E se è vero che l'Arte e gli artisti coprono per intero lo scibile umano e si occupano di politica e ci raffigurano le stelle e le stalle e la natura e l'iperuranio immaginato, tuttavia non ti aspetti che a palazzo Michiel (Santi Apostoli. Venezia. European Center – Eventi collaterali) una simpatica mostra di 'design' nasconda, pardon esibisca, in una saletta a parte, l'invenzione del millennio.
Che dico? Dei millenni tutti interi della storia dell'umanità.
E pare che ci sia in Australia un uomo geniale un 'dottor Morte', attivista della causa della dolce morte e del sereno viaggiare nell'Oltremondo dei sogni che, in collaborazione con una ditta di avanguardia, ha creato il 'Sarco': una piccola astronave iperurania che ci porta oltre i 'bastioni di Orione' e le porte di Tannhauser e sull'orizzonte degli eventi del Tempo col semplice schiacciare un pulsante che immette azoto liquido nel corpo stanco e malato - e in pochi secondi si abbassa la soglia di coscienza ed è davvero un 'sogno lungo un'eternità'. E sei tu viaggiatore a decidere la 'ignition' della partenza e niente grane per chi si accomiata relative a leggi e a crudeli ideologie religiose che a tutto si oppongono.
E chissà che sogni reca seco una dolce morte, invece di tutto quel soffrire per 'rendere l'anima a Dio' delle antiche religioni crudeli che predicavano la sofferenza necessaria - e guai ai suicidi a cui si negava perfino la sepoltura in terra benedetta e dicevano sacro e intoccabile quel momento di orrore e paura per il definitivo distacco dal corpo dei nostri quotidiani piaceri e i tormenti.
E possiamo farla in barba ad Atropo e toglierle le maledette forbici di mano e rivolgerle pure uno sberleffo e dirci semidei finalmente compiuti – e lo sberleffo maggiore è questo di mostrare in una mostra di design, come fosse un abito trendy o una tenda o un mobile qualsiasi, l'astronave che ci porta in pochi attimi di silenzio sul crinale dello Spazio/Tempo ad osservare lo spettacolo dei Troni e delle Dominazioni e la Grande Luce che abbaglia di cui si è favoleggiato per millenni e ce le hanno rappresentate artisti sommi nella chiese cattedrali e dentro la Cappella Sistina. Chapeau.

 
 
 

E il tanghear m'è dolce in questo mare.

Post n°2173 pubblicato il 28 Luglio 2022 da fedechiara
 

Mirade e dintorni. Io tango, tu tanghi, egli sta seduto.

Fateci caso. La mitica 'mirada' è anche una cartina di tornasole che ci dice chi siamo agli occhi degli altri e ci costringe a 'dimensionarci' e a capire qual'è il nostro posto nel mondo.
'Cos'ha lui che io non ho?' per capirci, dal momento che se la 'miro' ('e mira ed è mirata e in cuor ne gode', scrive il poeta) ma quella strabuzza gli occhi e li rivolge altrove e. subito dopo, sorride al tuo rivale di panca o sedia e già si alza sulle punte leggiadra e aerea pronta all'involo e all'abbraccio, qualche dubbio ti viene su: 'Chi sono,', 'Da dove vengo e dove sono diretto.' e 'Qual'è il mio ruolo nel cosmo.' in questi miei giorni di effimero transito terrestre.
Ed ho visto cose, nelle milonghe cittadine, che voi umani/e non immaginate. Personalità maschili in fiamme e subbuglio presso i Bastioni di Orione e le segrete lacrime trattenute nella pioggia di guerrieri/tangheri sconfitti e reclini sulla panca dopo l'ennesimo rifiuto, come Achille con il mitico tallone trafitto.
Io miro, tu tiri, egli sira. Se dimenticate l'apostrofo non saprete mai quale verbo si va a declinare.
E l'apostrofo, si sa, è rosa ed è amoroso, ma solo quando va a segno.
Ma se è una mirada tanghera che non va a segno e ti sospende nel limbo delle identità negate e del 'Ballo così male?' (o: 'Sono tanto brutto?') rischia di trasformarsi in una 'apostrofe' – e ti cade un mondo addosso.
Aloe, gente. Che il tango sia con voi et maneat semper.

 
 
 

E' indetto pubblico concorso.

Post n°2172 pubblicato il 28 Luglio 2022 da fedechiara
 

(...) La credenza popolare nasce dal fatto che questa pietra offre un particolare effetto se riceve la luce sulla sua superficie: si tratta del cosiddetto gatteggiamento che ricorda un occhio di gatto sul quale si riflettono i raggi del sole. Da questa particolarità, nasce l’idea che quell’occhio protegga dal malocchio (ovvero il cattivo sguardo).

Gatteggiamenti esorcistici.

Si indice pubblico concorso per le str....te più divertenti e/o ridicole e pacchiane che vengono/erranno a galla in questa campagna elettorale da spiaggia ed ombrelloni e chiappe chiare. Comincio io con il segnalare gli 'occhi di tigre' di Letta, il nipote di suo zio (Letta senior, l'ex consigliere di Berlusconi), che, al momento si piazza al primo posto e disputa il posto allo 'smacchiare i giaguari' del simpatico Bersani, un tempo suo compagno di partito.
Si tenga conto che la pietra detta 'occhio di tigre' gode di una particolare credenza, id est, di allontanare il malocchio – in questo caso il malocchio caduto sul pd di chi lo dice, a ragione, il partito delle elites, dei poteri forti, degli uomini della provvidenza indicati quali i soli capaci di traghettarci fuori dalla crisi, ecc. ecc.
Temo, però che il Letta usufruirà solo di quel particolare riflesso della pietra che viene detto 'gatteggiamento', ovvero un 'occhio di gatto sul quale si riflettono i raggi del sole'.
Gatto, non tigre, quindi – e dubito fortemente che sia in grado di acchiappare i sorci.
Forse solo i 'sorci verdi' che gli faranno vedere, in finale, quelli della destra, vincitrice annunciata. E' un gatto, d'altronde, troppo ben nutrito e abituato a dormicchiare nei 'salotti buoni' da lunga fiata sopra un prezioso cuscino.
Pollice verso e lasciate liberi i pitbull nel recinto delle destre.

 
 
 
 
 

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