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Messaggi del 08/08/2018

Medioevi presenti e venturi

Post n°574 pubblicato il 08 Agosto 2018 da fedechiara
 

08 agosto 2014

 

Hanno echi 'medievali' le notizie di questa mattina di un sole terso - e le spiagge finalmente piene e l'Occidente vacanziero è spensierato e si gode il suo scollacciato 'way of life' di uomini e donne seminudi e grandi bevitori di spritz e mojitos e 'cuba libre' e flirts davanti ai banconi dei bar.

Ma incombe l'Isis del califfato, ahinoi, e il nuovo Impero annunciato degli Arabi della novella Jihad - colle donne recluse e soffocate dai 'burqa' e 'boko aram' dei depravati infedeli dediti a vizi immondi e da cancellare dalla faccia della terra, allah lo vuole.

E sono già 100000 i cristiani in fuga dalle violenze e le teste mozzate e le croci bruciate, che perfino la Chiesa della conciliazione religiosa e dei cento convegni sul rispetto e pieno riconoscimento di tutte le religioni oggi chiama alla Crociata contro la barbarie di quei violenti interpreti di un Corano di lotta e di sterminio di ogni oppositore e 'infedele'.

Già, perché, malgrado i toni dei monsignori della Curia e dei 'portavoce' siano accorti e non del tutto espliciti, l'invito pressante rivolto alle 'potenze occidentali' a intervenire nelle tormentate terre del fu Iraq - mai normalizzato e consegnato ad una improbabile democrazia di stampo occidentale - è invito che non si può trascurare e negligere; ed ecco Obama e i suoi consiglieri militari studiare un 'intervento mirato' e dall'alto, perchè di impegolarsi di bel nuovo con un intervento di terra 'ce n'est plus question'. E anche la Francia risponde all'appello e si dice pronta a intervenire e a bombardare l'armata dei combattenti del nuovo Califfo – e gira sui giornali un sondaggio in cui perfino il popolo francese si dice favorevole a un intervento e perfino – udite, udite!- ad accogliere i 100000 profughi in fuga.

Non si sfugge alla globalizzazione dei conflitti oltre che delle economie - e l'Occidente multietnico sarà composto da una quantità di profughi delle più svariate etnie amorevolmente accolti e satollati.

E speriamo che non si importino, insieme, i conflitti tra islamici di seconda generazione già residenti nelle esplosive 'banlieues' parigine (alcuni di loro si sono arruolati volontari nelle file dell'Isis) e questi 'cristiani' di ultima persecuzione islamico-fondamentalista che la Francia accoglierà chissà come e con quali mezzi di trasporto (i nostrani 'barconi'?).

Davvero la storia va 'al passo del gambero' e le tecnologie più avanzate vanno di conserva cogli echi di un Medioevo di ritorno.

L'immagine può contenere: una o più persone, testo e spazio all'aperto

08 agosto 2015

Mala tempora currunt (2)

C'è un mistero che agita il pianeta da secoli. Quanto contano, nella risoluzione dei problemi mondiali (e nazionali), le parole del papa. Parole che si levano alte, solenni, ispirate, - perfino, recentemente, 'cazzotti' contro chi dissente dal verbo universalista che tutto include e redime urbi et orbi. Parole strane e 'contro' anche quando a uccidere erano gli islamisti folli di 'Charlie Hebdo' – l'intera redazione rimasta a terra, corpi sanguinanti ed esanimi mentre gli assassini, immigrati di seconda o terza generazione, fuggivano col kalashnikov in pugno per andare ad ammazzarne altri, ma furono fermati dalla Gendarmerie, per fortuna, coll'unica, vera risoluzione dei conflitti armati che funzioni:un colpo al cuore o alla testa.

Quante divisioni possiede il Vaticano, chiedeva sarcastico Stalin ai tempi suoi, incurante del 'peso morale' che hanno le sante universalistiche parole dei papi. Parole che non hanno fermato il nazismo nel suo spaventoso dispiegare guerra e massacri e olocausti; parole che radunano milioni di poveri e disperati nelle piazze delle città visitate dal papa nei suoi viaggi apostolici , ma non uno dei problemi che affliggono quei poveretti che si avvii a risoluzione e trovi mediazione per il tramite delle 'parole di speranza' che, nella sostanza delle umane cose, equivalgono ad 'aria fritta'. 
E Romero, l'arcivescovo dei poveri, stecchito davanti all'altare per essere rimasto solo a dire parole chiare, invece, non universalistiche, bensì chiaramente schierato con i poveri e i militanti rivoluzionari che lottavano contro i signori della morte della destra di governo di quella nazione.

E, oggi, Francesco, sempre più ispirato, pronuncia le sue inutili parole sante contro l'ennesima catastrofe epocale che non troverà certamente soluzione per suo tramite: le migrazioni, i migranti.
Novelli 'popoli del mare' che ci affannano e ci condannano a costruire muri (Ungheria) o schierare la polizia con i cani per impedire che quelle schiere di migliaia e migliaia di nuovi barbari entrino nel tunnel della Manica o diano l'assalto ai tir. Magari potremmo mettere in contatto il Vaticano e le sue autorevoli ambasciate e i funzionari in clergyman coi ministri degli interni di Francia ed Inghilterra per vedere cosa si può meglio fare in quella strana guerra in cui l'Europa si gioca il suo fragile sviluppo economico e il suo 'welfare'.

E che si tratti di una questione di numeri strabocchevoli e che 'non possiamo accogliervi tutti' - come dice la cattolica Merkel – pena l'esplosione dei conflitti sociali spaventosi, pare non convincere il papa santo, che, invece, guarda al Grande Disordine Mondiale conseguente alle migrazioni epocali come a una catarsi, un 'vogliamoci bene fratelli', al di là delle differenze di costumi, religioni, tradizioni e comportamenti conseguenti. 
Ma, nella realtà che osserviamo noi cittadini, preoccupati del futuro gramo che ci regalano e rifilano i buonisti di ogni risma, vediamo, invece, che gli immigrati hanno costituito e tendono sempre a costituire dei ghetti, nelle periferie delle metropoli europee, che, di quando in quando, 'esplodono' (rivolta delle banlieues) e non è una bella rappresentazione di futuro quella che si mostra – e gli assassini dell'isis o i loro affiliati in franchising terroristico se ne escono, una bella mattina, di casa e vanno a stecchire gli infedeli che li hanno amorevolmente accolti, convinti all'accoglienza dalle sante parole dei papi. Mala tempora currunt.

 
 
 
 
 

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